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Geopolitica

549° giorno di guerra

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–  Continua intensa la battaglia nei dintorni e nella parte meridionale del piccolo villaggio di Robotino (Zaporiggia). Ucraini all’attacco con forze numerose e di livello, russi sulla difensiva e al contrattacco. Su questo fronte sono ingenti le perdite complessive in termini di vite umane e di mezzi, probabilmente seconde solo alla lunga ed estenuante battaglia di Bakhmut.

 

– Il Guardian scrive che i generali della NATO potrebbero aver convinto l’Ucraina a cambiare la strategia sullo sfondo di una controffensiva in stallo. Media cita fonti anonime. Secondo il quotidiano, la scorsa settimana alcuni membri di alto rango del comando della NATO, tra cui il comandante delle forze americane in Europa, il generale Christopher Cavoli e l’ammiraglio britannico Anthony Radakin, si sono incontrati con il comandante in capo delle truppe ucraine Valery Zaluzhny al confine polacco-ucraino. «L’obiettivo dell’incontro, durato cinque ore, è stato quello di contribuire a reimpostare la strategia militare dell’Ucraina. … Il principale punto di discussione è stato quello delle azioni che potrebbero aiutare i progressi della controffensiva ucraina, in fase di stallo».

 

– Due aerei ucraini si sono scontrati in volo il 25 agosto nella regione di Zhytomyr con la morte di 3 piloti. Non corrisponde al vero la notizia che si trattava di MIG da combattimento, erano infatti 2 L-39 Albatros di fabbricazione cecoslovacca che nell’aviazione ucraina sono utilizzati come velivoli da addestramento.

 

– Lukashenko e la morte di Prigozhin: non riesco a immaginare che lo abbia fatto Putin, che sia colpa di Putin. Un lavoro troppo grossolano e poco professionale, oltre tutto. Non è da Putin.

 

– In Polonia il trasporto ferroviario è rimasto paralizzato per qualche ora. «Attacco al sistema di sicurezza della circolazione ferroviaria. Qualcuno ha fermato più di 20 treni e ha trasmesso l’inno russo»: «Venerdì sera nella zona di Stettino si è verificata la paralisi del traffico ferroviario. Qualcuno si è introdotto nel sistema di sicurezza delle ferrovie e, utilizzando le frequenze ferroviarie, ha iniziato a usare la propria radio per trasmettere l’allarme quasi ininterrottamente. Quasi, perché verso le 22 l’inno nazionale russo è stato trasmesso dai radiotelefoni. Le linee ferroviarie polacche avevano già avvisato del problema sia la sicurezza ferroviaria che la polizia. L’allarme è rientrato verso mezzanotte nella zona di Stettino, ma la situazione ha cominciato a ripetersi in altre parti della Polonia. Oltre 20 treni sono stati interessati dai ritardi».

 

– Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Germania, l’Italia e la Francia non hanno intenzione di scongelare i beni russi fino a quando la Russia non pagherà i danni all’Ucraina, hanno dichiarato i consiglieri per la sicurezza nazionale dei cinque Paesi in una riunione tenutasi giovedì a Washington. «Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha riunito giovedì alla Casa Bianca i colleghi di Gran Bretagna, Germania, Italia e Francia. I partecipanti all’incontro hanno preso atto che i beni sovrani russi situati nelle giurisdizioni dei loro Paesi resteranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà all’Ucraina i danni che ha causato», si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Casa Bianca a seguito dell’incontro.

 

– Il portavoce della direzione principale dell’intelligence militare ucraina Andrej Yusov ha detto che i raid dei droni contro i grattacieli di Mosca hanno come scopo «un impatto psicologico sull’opinione pubblica in Russia».

 

– Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria e Romania si rivolgeranno alla Commissione europea con la richiesta di estendere il divieto di importazione di grano dall’Ucraina fino alla fine dell’anno, ha affermato il ministro dell’agricoltura polacco.

 

– Gli Stati Uniti ritengono che le attrezzature militari, fornite a Kiev siano sufficienti per la controffensiva, ma è improbabile che tali volumi di assistenza siano previsti nel 2024, scrive il Wall Street Journal.

 

– Josep Borrell, ha scritto un articolo in cui cerca di dimostrare che le sanzioni contro la Russia funzionano. Ad esempio, nel 2022, le importazioni dell’UE dalla Russia sono diminuite di oltre il 58%, le esportazioni del 54%. Le importazioni non energetiche sono diminuite di quasi il 60%, la riduzione maggiore ha riguardato ferro e acciaio, metalli preziosi e legno. Nel primo trimestre del 2023 la riduzione delle importazioni non energetiche ha superato il 75%, mentre nel settore energetico sono scese dell’80%.

 

– Secondo Zelens’kyj, il comando militare vuole intensificare la mobilitazione. «A dire il vero, i militari si sono rivolti a me per chiedere di mobilitare di più. Non posso ancora dirvi nient’altro», ha detto Zelensky durante una conferenza stampa.

 

– Il gruppo Wagner anche senza Evgenij Prigozhin rappresenta ancora una seria minaccia per la Polonia, ha dichiarato Marcin Gorala, vice ministro delle Finanze e della politica regionale. «Dobbiamo proteggere il nostro confine, rafforzare le nostre forze armate, costruire, mantenere e non rimuovere le barriere al nostro confine».

 

– In questa intervista pubblicata dal canale vicino a Wagner «Gray Zone» Prigozhin ed il suo braccio destro Utkin (anche lui morto nel disastro aereo) scrivono il proprio epitaffio: «andremo all’inferno, ma laggiù saremo i migliori».

 

 

 

– Ad agosto il quantitativo di esportazioni via mare di petrolio russo ha raggiunto il minimo da dicembre 2022: 2,9 milioni di barili al giorno. Il taglio, concordato con i Sauditi, ha spinto in alto, come desiderato, le quotazioni. Attualmente Ural è venduto a 70 $ al barile, stabilmente sopra al “limite di prezzo” fissato dai paesi occidentali.

 

– La Marina militare ucraina ha creato la 385ª brigata separata di droni marini kamikaze. Il compito principale della nuova unità è quello di effettuare attacchi contro obiettivi militari e civili russi.

 

 

 

– Dilma Rousseff: la banca BRICS ha sospeso le operazioni in Russia a causa di possibili sanzioni. La direttrice della Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS, Dilma Rousseff, ha commentato in un’intervista al Financial Times la sospensione forzata delle operazioni in Russia, affermando che «l’esistenza di un sistema finanziario internazionale non può essere negata».

 

– Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov: Nei BRICS, dopo l’espansione, sono allo studio altre 15 candidature di potenziali partecipanti. È escluso l’invito di qualsiasi paese occidentale ai BRICS o ai loro vertici. Il criterio più importante per aderire ai BRICS è il non ricorso a sanzioni illegali da parte di un potenziale membro BRICS contro uno qualsiasi dei membri dell’associazione. Tutti i Paesi invitati oggi ai BRICS soddisfano certamente questo criterio. Quanto al gruppo occidentale, esso nel suo insieme e ciascuno dei suoi membri individualmente perseguono esattamente la linea opposta. Se qualcuno proveniente dai Paesi occidentali rifiuta di applicare sanzioni contro qualcuno dei BRICS e presenta una richiesta, l’associazione la prenderà in considerazione. Kazakistan e Bielorussia, ovviamente, sono tra i nostri partner più stretti. Naturalmente daremo la priorità a questi paesi quando considereremo l’ulteriore espansione dei BRICS. La moneta unica nei BRICS sarà una questione del futuro. La Russia, quando assumerà la presidenza dei BRICS nel 2024, garantirà la continuità in tutti i settori di lavoro del gruppo.

 

– La compagnia energetica russa Gazprom ha inviato il primo lotto di gas naturale liquefatto dal suo stabilimento nel Mar Baltico lungo la rotta del mare del Nord, riferisce Reuters. Dai i dati Refinitiv, il 14 agosto la petroliera Velikij Novgorod è stata caricata presso lo stabilimento di liquefazione di Portovaja nel Mar Baltico e si è diretta verso la rotta del Mare del Nord. Oggi, 22 agosto, Velikij Novgorod si trova nel Mare di Barents. La destinazione della petroliera è ancora sconosciuta.

 

– Gunther Fehlinger, presidente del Comitato europeo per lo sviluppo della NATO (una organizzazione non governativa), ha dichiarato dopo il vertice BRICS che avrebbe chiesto lo smantellamento del Brasile in 4-5 stati separati se Lula avesse continuato a sostenere l’«asse ostile del genocidio» di Russia, Cina e Iran.

 

– I militari del gruppo Wagner non lasciano la Bielorussia, continuano a «vivere e lavorare» nel Paese, ha affermato Lukashenko. «Perché stiamo rimuovendo le tende extra? Non ne abbiamo bisogno di così tante. Il nucleo rimane qui, qualcuno è andato in vacanza, qualcuno ha persino deciso di vivere altrove, ma i telefoni, gli indirizzi, le parole d’ordine sono noti al nucleo. [Se necessario], entro pochi giorni saranno tutti qui, fino a 10.000 persone».

 

– Nel frattempo il prezzo del gas rialza la testa: attualmente è quotato a 500 dollari per 1000 metro cubo.

 

– Bombe su Zaporiggia.

 

 

Le Figaro riferisce di un raccolto di cereali eccezionali per la Russia quest’anno, che permetterà al paese di consolidare il suo ruolo di maggiore esportatore mondiale, con un controllo del 23% del grano prodotto.

 

– Il generale Surovikin è stato destituito dal comando delle forze aeree russe.

 

– L’ex primo ministro dell’Ucraina, Vitold Fokin, che partecipò alla firma degli accordi di Belovezhye, ha dichiarato che l’originale degli accordi di Belovezhye è andato perduto e che non prevedeva l’indipendenza. «Mi dispiace che il documento che ho firmato sia scomparso. L’avete visto? Chi ha visto? Nessuno l’ha visto. Ho detto nel 2012, rilasciando un’intervista alla rivista Sono ucraino, che il documento che ho firmato aveva contenuti completamente diversi. Si prevedeva che la CSI non fosse una Comunità, ma un’Unione di Stati Indipendenti, che ci fosse un sistema comune di difesa strategica, tariffe comuni, libera circolazione del traffico merci e passeggeri. Ma dopo il mio intervento, letteralmente due settimane dopo è stato riferito che questo documento era scomparso», ha detto Fokin nella trasmissione Gordon talk show.

 

– L’ agenzia anti corruzione ucraina attiva una procedura con la quale il cittadino può denunciare anonimamente un episodio di corruzione ricevendo, in caso il fatto sia confermato, il 10% delle somme recuperate.

 

– Medvedev dice che se l’Occidente continuerà a fare ingerirsi in Georgia, la Russia potrebbe annettere Abkazia e Sud Ossezia.

 

– Ministro degli Esteri finlandese: bisogna prepararsi la guerra in Ucraina durerà a lungo.

 

– L’Ossezia del Sud intende aderire allo stato dell’Unione di Russia e Bielorussia, quindi è importante che sia riconosciuta dalla Bielorussia, ha affermato il consigliere del presidente della repubblica Vyacheslav Gobozov.

 

 

– Immagini in prima persona dei soldati ucraini in battaglia.

 

 

– Il noto oppositore Venediktov (dichiarato «agente straniero»): la morte di Prigozhin rafforza Putin in seno alle elite. I vertici militari e civili non avevano capito il perdono del tradimento e lo avevano considerato un segno di debolezza. Ora tutto è come dovrebbe essere, e tutti penseranno sia stato Putin, anche fossero stati i marziani.

 

– BRICS+ controllerà il 39% del volume totale delle esportazioni mondiali di petrolio, il 45,99% delle riserve accertate e il 47,6% di tutto il petrolio prodotto nel mondo.

 

– Il presidente dell’Assemblea generale della Gagauzia Dmitry Konstantinov ha chiesto di convocare per il 9 settembre un congresso generale di tutti i funzionari eletti della Gagauzia, in cui il popolo gagauzo discuterà una possibile dichiarazione di indipendenza dalla Moldavia. Secondo Konstantinov, il congresso «troverà una soluzione, compresa l’indipendenza, se così decide il popolo gagauzo».

 

– Il volume di scambi internazionali in dollari sulla piattaforma SWIFT ha raggiunto il massimo storico, a scapito dell’euro. Lo yuan cinese è cresciuto da una soglia prossima allo zero occupata nel 2010 a circa il 3%.

 

– Il Regno Unito stanzierà 245 milioni di dollari all’Ucraina per l’acquisto di combustibile nucleare dai produttori occidentali, riferisce la Reuters citando il ministro britannico dell’Energia Grant Shapps. Uno di questi fornitori sarà il consorzio europeo di combustibile nucleare Urenco.

 

– La presidenza ucraina dice che il paese ratificherà la Convenzione di Roma, che sottoporrebbe l’Ucraina alla giurisdizione della Corte Penale Internazionale, dopo la fine del conflitto.

 

– La Turchia non riconosce l’annessione della Crimea alla Russia, ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan- Secondo lui, la Crimea fa parte dell’Ucraina e la Turchia ne sostiene la sovranità territoriale. [Ma secondo il trattato di Küçük-Kainardzhi del 1774, osserva maliziosamente il commentatore, se la Crimea cessasse di essere russa, giuridicamente diventerebbe di nuovo turca].

 

– Nei primi sette mesi di quest’anno tre milioni e mezzo di russi hanno visitato la Turchia. È un aumento del 59% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Lo affermano le autorità turche.

 

– Sono 900.000 i Russi che hanno visitato la Tailandia dal 1 gennaio.

 

– La Direzione dell’Agricoltura norvegese ha vietato alle renne domestiche che finora hanno attraversato il confine con la Russia e mangiato muschio nella Riserva Naturale di Pasvik di attraversare il confine, e 40 animali che sono tornati a casa sono stati abbattuti, ha dichiarato la Direzione. Come indicato dalla Direzione, l’attraversamento del confine con la Russia per le renne è severamente vietato. Si precisa che ora la Direzione dell’Agricoltura ha deciso di rinnovare la recinzione di confine per impedire l’attraversamento illegale della frontiera. Si nota che le persone e le renne hanno bisogno di documenti appropriati per attraversare il confine tra Norvegia e Russia.

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia, con immagini e video da Intel Slava z.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Telegram

 

 

 

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Geopolitica

Gli USA stanno segretamente elaborando con la Russia un nuovo piano di pace per l’Ucraina

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Gli Stati Uniti starebbero elaborando in gran segreto una proposta inedita per risolvere il conflitto ucraino, secondo quanto rivelato martedì da Axios. La bozza, articolata in 28 punti, sarebbe stata redatta in coordinamento ravvicinato con Mosca e già condivisa con Kiev e i suoi alleati europei. Lo riporta la testa americana Axios.

 

Il piano trae ispirazione dai principi emersi dal colloquio tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin in Alaska lo scorso agosto. Il negoziatore moscovita Kirill Dmitriev ha confidato ad Axios di aver dedicato tre giorni, durante la sua visita negli USA alla fine di ottobre, a sviscerare l’iniziativa con l’inviato di Trump, Steve Witkoff.

 

«Siamo convinti che questo schema arrivi nel momento propizio», ha commentato un alto esponente americano a conoscenza dei dettagli, aggiungendo: «Tuttavia, entrambe le controparti dovranno mostrarsi pragmatiche e ancorare le aspettative alla realtà».

 

Mercoledì, il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha minimizzato lo scoop, precisando che nei dialoghi tra Washington e Mosca non è emerso «nulla di innovativo» oltre a quanto già discusso ad Anchorage.

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Lo Witkoff ha visionato la bozza questa settimana con Rustem Umerov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, in un incontro tenutosi a Miami. Umerov, la cui famiglia vive negli Stati Uniti, ha lasciato Kiev in piena bufera per uno scandalo corruttivo che coinvolge Timur Mindych, fedelissimo di lunga data di Volodymyr Zelens’kyj, accusato di orchestrare un meccanismo di tangenti per 100 milioni di dollari legato all’operatore nucleare statale Energoatom.

 

I media ucraini sostengono che Umerov, durante il suo ruolo di ministro della Difesa, abbia ceduto alle pressioni di Mindych per approvare forniture di giubbotti antiproiettile non conformi, e ora si starebbe sottraendo al rientro in patria per timore di ritorsioni legate a presunte influenze del businessman.

 

L’inviato americano è atteso in Turchia mercoledì per un faccia a faccia con lo Zelens’kyj. Secondo l’Economist, lo Witkoff avrebbe cancellato un appuntamento con il capo di gabinetto presidenziale Andriy Yermak, sospettato di intrecci con la rete di Mindych, per evitare di incappare in ulteriori tensioni politiche che potrebbero accelerare un possibile licenziamento dello Yermak.

 

«Witkoff potrebbe non aver colto appieno lo scandalo in cui rischiava di ficcarsi concordando quell’incontro», ha osservato il giornalista dell’Economist Oliver Carroll su X.

 

 

Mosca ha ribadito che un accordo stabile deve salvaguardare le sue priorità in termini di sicurezza. Dmitriev si è detto «moderatamente fiducioso» sulla bozza americana, notando: «Abbiamo l’impressione che la prospettiva russa sia stata finalmente presa in considerazione».

 

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Geopolitica

L’ONU approva la «forza di stabilizzazione» sostenuta da Trump a Gaza

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Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione elaborata dagli Stati Uniti che avalla un piano di pace per Gaza e legittima l’istituzione di una «Forza Internazionale di Stabilizzazione» nell’enclave. La Russia, unitamente alla Cina, ha scelto l’astensione, motivandola con le molte criticità operative del testo e il rischio che ne derivi un indebolimento dell’idea di soluzione a due Stati.   Lunedì, l’organo a 15 membri ha espresso voto favorevole al documento americano, che appoggia il piano in 20 punti del presidente Donald Trump per chiudere il conflitto nella Striscia e convalida il «Board of Peace» (BOP), pensato quale autorità transitoria di governo.   La delibera conferma pure la creazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) posta sotto l’egida del BOP. L’ISF dovrebbe integrare unità da nazioni arabe e non solo, al fine di preservare l’ordine pubblico, formare una forza di polizia palestinese innovata e monitorare il disarmo nonché la rinascita infrastrutturale di Gaza.

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L’ambasciatore statunitense Mike Waltz ha lodato il provvedimento, qualificandolo come «un ulteriore progresso decisivo verso una Gaza equilibrata, capace di fiorire, e un contesto che consentirà a Israele di esistere in piena tranquillità», precisando che le unità di sicurezza israeliane «sosterrebbero la smilitarizzazione della Striscia e l’eliminazione delle reti terroristiche».   La Russia, pur in grado di bloccare la risoluzione con il veto, ha optato per l’astensione, nondimeno Vassilij Nebenzia, rappresentante di Mosca all’Onu, ne ha aspramente contestato i contenuti, bollandolo come «l’ennesima beffa del caso».   «Il Consiglio concede il proprio imprimatur all’iniziativa Usa fondandosi solo sulle garanzie di Washington, affidando la Striscia di Gaza al Board of Peace e all’ISF, i meccanismi operativi dei quali ignoriamo ancora», ha dichiarato.   Nebenzia ha quindi invitato i membri dell’Onu a vigilare affinché il testo «non si risolva in un paravento per prove arbitrarie condotte da Stati Uniti e Israele nei Territori palestinesi occupati, né in una sentenza capitale per la soluzione a due Stati», rivelando inoltre che Mosca ha ritirato la propria proposta alternativa dopo aver rilevato l’appoggio di vari Stati arabi alla versione statunitense.   Hamas, che detiene il potere a Gaza, ha respinto con forza la risoluzione, argomentando che l’incarico all’ISF di disarmare le fazioni armate nell’enclave «le sottrae l’imparzialità e la converte in un attore del contenzioso al servizio dell’occupazione».

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Russia e USA in trattative per un possibile nuovo scambio di prigionieri

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La Russia e gli Stati Uniti stanno esaminando l’opportunità di un ulteriore scambio di detenuti, ha indicato martedì *Axios*, attingendo a fonti di entrambi i governi.

 

Tali scambi, l’ultimo dei quali datato aprile, si inserivano negli impegni del presidente statunitense Donald Trump per normalizzare i rapporti con Mosca dopo un decennio di tensioni diplomatiche. Kirill Dmitriev, collaboratore del presidente russo Vladimir Putin, ha confidato a *Axios* che l’ipotesi di un nuovo baratto è emersa durante il suo soggiorno a Washington a fine ottobre.

 

«Ho incontrato taluni funzionari USA e membri dello staff di Trump per trattare alcune materie di profilo umanitario, quali potenziali scambi di prigionieri su cui la controparte americana sta lavorando», ha rivelato Dmitriev al quotidiano in un’intervista telefonica.

 

Esponenti americani hanno corroborato che Dmitriev ha ventilato l’idea con l’inviato speciale Steve Witkoff e altri protagonisti dell’amministrazione Trump, ma non è stato siglato alcun patto né resi noti nominativi, secondo Axios.

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L’esecutivo Trump ha rigettato l’approccio precedente della Casa Bianca, mirato a emarginare Mosca sulla crisi ucraina, optando invece per un iter pragmatico di riconciliazione. I responsabili hanno dipinto gli scambi di prigionieri come un tassello per ricostruire la fiducia, al fine di sanare i vincoli bilaterali logorati durante la presidenza di Joe Biden.

 

A maggio, Washington avrebbe sottoposto a Mosca un elenco di nove individui da liberare. Tra essi, Joseph Tater ha lasciato la Russia a giugno, dopo che un collegio ha revocato il suo internamento psichiatrico forzato, nato da un fugace tafferuglio con le forze dell’ordine in un apparente episodio di squilibrio mentale.

 

Witkoff, artefice di svariati negoziati spinosi per Trump, ha presidiato direttamente l’orchestrazione dello scambio con la Russia. Questa settimana dovrebbe incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj in Turchia.

 

Il capo di Stato ucraino sta fronteggiando le ricadute politiche di un rilevante caso corruttivo che lambisce il suo fedelissimo Timur Mindich, imputato dal Bureau Nazionale Anticorruzione di aver pilotato un piano di tangenti da 100 milioni di dollari nel settore energetico. Stando ai media ucraini, l’inchiesta potrebbe aver goduto di un supporto discreto da parte delle autorità USA.

 

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