Geopolitica
398° giorno di guerra
– Gli stranieri possono ora prestare servizio nell’aeronautica militare ucraina, ce ne sarà bisogno quando i moderni caccia occidentali inizieranno ad arrivare in Ucraina, ha affermato il portavoce dell’esercito ucraino, Yuriy Ignat.
– L’Ucraina spende ogni mese 3,5 miliardi di dollari per la guerra, mentre le sue entrate mensili sono solo di circa 2,1 miliardi, ha detto il ministro delle finanze dell’Ucraina Sergej Marchenko in un incontro con la European Business Association.
– Solo Brasile Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza votano a favore della proposta di risoluzione russa che prevedeva l’istituzione di una commissione di inchiesta su nordstream. Gli altri 12 membri si astengono. Proposta respinta.
– Fazil Mustafa, deputato del Parlamento dell’Azerbaigian è stato ricoverato in ospedale a seguito di un attentato con armi da fuoco. Le sue condizioni sono giudicate soddisfacenti, la vita non è in pericolo. L’Azerbaigian accusa l’Iran dell’accaduto
– Wall Street Journal: i leader occidentali sperano che la guerra possa finire con l’offensiva primaverile di Kiev. Ma (scrive il quotidiano) la prospettiva più probabile è una lunga guerra di logoramento.
– Il petrodollaro sta perdendo terreno: il Kenya acquisterà il petrolio dall’Arabia Saudita in valuta locale. Il presidente keniota William Ruto ha firmato un accordo con l’Arabia Saudita per acquisto del petrolio in scellini kenioti invece che in dollari, riferisce Sputnik. Il Kenya importa il petrolio e i prodotti petroliferi da paesi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e lo paga in dollari.
– Le Nazioni Unite chiedono di garantire la libertà di religione in Ucraina. Secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk, le perquisizioni negli edifici della Chiesa canonica ortodossa ucraina possono essere discriminatorie. L’Ucraina, però, non è d’accordo con il parere delle Nazioni Unite. Il portavoce del ministero degli Esteri del Paese, Oleg Nikolenko, ha definito il rapporto «squilibrato», e ha anche affermato che la libertà di religione è garantita ma «non è identica al diritto di impegnarsi in attività che minano la sicurezza nazionale».
– Gli Stati Uniti sono pronti a combattere la Russia non solo fino all’ultimo ucraino, ma anche fino all’ultimo europeo, ritiene il segretario del Consiglio di sicurezza russo Patrushev. Ha osservato che Washington è direttamente interessata alla disintegrazione della UE per eliminare il suo concorrente economico. Inoltre, Patrushev non ha escluso che gli Stati Uniti possano essere dietro gli attacchi terroristici degli ultimi anni in Europa per destabilizzare la situazione nel continente.
– MRAP americano distrutto dagli uomini del gruppo Wagner.
– Tutti i tipi di avvisi tra Russia e Stati Uniti nell’ambito del trattato START sono stati sospesi, compresi quelli relativi ai lanci di prova, ha affermato il viceministro degli Esteri Rjabkov.
– L’Iran sta trasferendo attrezzature pesanti al confine con l’Azerbaigian, compresi i sistemi di lancio multiplo di grosso calibro nell’ambito delle esercitazioni e come segnale a Baku sull’inammissibilità di una nuova operazione militare nella regione.
– Bakhmut.
– Il ministero degli Esteri cinese non ha commentato l’invito di Zelens’kyj a Xi Jinping a visitare l’Ucraina: «per quanto riguarda la questione ucraina, la Cina mantiene i contatti con tutte le parti interessate, compresa l’Ucraina. Riguardo alla vostra domanda, non abbiamo informazioni che potremmo fornire».
– È terminato l’addestramento sui carri armati Challenger 2 dei primi equipaggi ucraini recatisi a tal fine nel Regno Unito.
– Lavrov: la leadership ucraina dimostra la volontà di intervenire nella situazione in Transnistria, anche con l’uso della forza. La Russia seguirà il suo mandato per garantire la sicurezza
– Il Colonnello Generale Muradov, comandante del Distretto Militare Orientale, è in ferie. L’annuncio, sensazionale alla vigilia dell’annunciata offensiva ucraina, equivale ad un siluramento. Muradov era entrato in carica il 17 febbraio.
– Guardian: Uno dei maggiori produttori di munizioni in Europa ha avuto difficoltà ad espandere la produzione per l’Ucraina: un nuovo data center di TikTok sta consumando tutta l’elettricità disponibile nella Zona Industriale. Vicino allo stabilimento Nammo a Raufoss in Norvegia è sorto il terzo data center TikTok. L’azienda elettrica locale avrebbe fornito loro l’energia in eccesso su base prioritaria. Secondo il CEO di Nammo, Morten Brandtzag, non si può escludere che sia intenzionale.
Ha affermato che la domanda di munizioni è aumentata di oltre 15 volte.
– In questi giorni Gazprom invia in Europa occidentale con il transito ucraino circa 40 milioni di m3 giorno. Si tratterebbe, mal contati di 14 miliardi di m3 su scala annuale. Poco, ma più dei mesi scorsi.
– L’Algeria si unirà ai BRICS al prossimo vertice in Sudafrica. Tutti i membri dell’organizzazione sostengono la sua adesione
– Artiglieria a Bakhmut.
– Wall Street Journal: la Russia aiuta l’Iran con armi informatiche in cambio di droni. Secondo i giornalisti del WSJ, Mosca sta fornendo a Teheran apparecchiature di sorveglianza delle comunicazioni, dispositivi di ascolto, attrezzature fotografiche avanzate e poligrafi.
– Mosca ritiene assolutamente inaccettabili i piani di Yerevan di aderire allo statuto di Roma della Corte penale internazionale, ha riferito a RIA Novosti una fonte del Ministero degli Esteri russo. L’Armenia è stata avvertita delle conseguenze estremamente negative di questi possibili passi per le relazioni bilaterali. La Corte Costituzionale armena ha riconosciuto gli obblighi sanciti dallo Statuto di Roma come coerenti con la costituzione. Il prossimo passo dovrebbe essere la ratifica in Parlamento.
– Il Segretario di Stato americano Blinken ha definito le proposte di cessate il fuoco in Ucraina una possibile «trappola cinica» che congelerebbe il conflitto.
– L’ex presidente moldavo Igor Dodon: «nel marzo 2020, durante una visita ufficiale in Cina, avremmo dovuto firmare tre importanti documenti con Xi Jinping: un accordo sul partenariato strategico, un accordo su commercio e servizi e un accordo sulla liberalizzazione dei visti per moldavi e cinesi. Tuttavia, la visita non ha avuto luogo, è stata silurata dalle parti interessate sia all’interno del Paese (Maia Sandu e il Partito Azione e Solidarietà) che dall’esterno. Gli americani erano categoricamente contrari alla firma di questi documenti».
– L’Arabia Saudita aderisce alla Shanghai Cooperation Organization (SCO) come partner di dialogo, che è considerato il primo passo verso la piena adesione.
– Video ucraino da Bakhmut.
– Euractiv: La Bulgaria molto probabilmente venderà un’enorme quantità di munizioni all’Ucraina attraverso intermediari, che potrebbero avere un impatto significativo sulla guerra, ha detto in un’intervista a bTV l’ex ministro della difesa Boyko Noev. Il Ministero della Difesa trasferirà vecchie munizioni per un valore di quasi 175 milioni di euro all’impianto militare statale VMZ e, in cambio, riceverà nuove munizioni.
– Financial Times: la Russia è al quarto posto nel mondo in termini di pagamenti in yuan con una quota del 2,25% a marzo. Ai primi tre ci sono Regno Unito, Singapore e Stati Uniti. Prima dell’inizio del conflitto in Ucraina, la Russia non era nemmeno tra i primi 15.
– In una intervista alla Associated Press Zelens’kyj dice che in caso di sconfitta a Bakhmut «la nostra società si sentirà stanca e mi spingerà a scendere а compromessi con loro».
– New York Times: Il Pentagono ha stampato una serie di carte da gioco per l’esercito ucraino con immagini di armi della NATO. Le carte da gioco rendono più facile ricordare il nome dell’attrezzatura, conoscere il paese di produzione, i tipi di munizioni con cui è equipaggiato e i paesi in cui vengono esportati.
– L’FSB ha chiesto al governo russo un decreto che le consenta di avere accesso al database dei servizi di Taxi online senza autorizzazione dei giudici.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.
Immagine da Telegram
Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
Gli Stati Uniti hanno indicato il rilancio dei rapporti normali con la Russia e l’interruzione rapida della guerra in Ucraina come priorità assolute nella loro nuova Strategia per la sicurezza nazionale, diffusa venerdì dalla Casa Bianca, ponendoli tra gli obiettivi cardine per gli interessi americani.
Il documento di 33 pagine delinea la prospettiva di politica estera delineata dal presidente Donald Trump, affermando che «è un interesse essenziale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina», al fine di «stabilizzare le economie europee, scongiurare un’escalation o un allargamento imprevisto del conflitto e ricostruire la stabilità strategica con la Russia».
Si evidenzia come il conflitto ucraino abbia «profondamente indebolito le relazioni europee con la Russia», minando l’equilibrio regionale.
Il testo rimprovera i dirigenti europei per le «aspettative irrealistiche» sull’evoluzione della guerra, precisando che «la maggioranza degli europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle politiche adottate».
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Washington, prosegue il rapporto, è disposta a un «impegno diplomatico sostanziale» per «supportare l’Europa nel correggere la sua rotta attuale», reinstaurare l’equilibrio e «ridurre il pericolo di scontri tra la Russia e gli Stati europei».
A differenza della strategia del primo mandato di Trump, che accentuava la rivalità con Russia e Cina, la versione attuale sposta l’asse sull’emisfero occidentale e sulla tutela del suolo patrio, dei confini e delle priorità regionali. Esorta a riallocare le risorse dai fronti remoti verso minacce più immediate e invita la NATO e i Paesi europei a farsi carico in prima persona della propria sicurezza.
Il documento invoca inoltre l’arresto dell’espansione della NATO, una pretesa a lungo avanzata da Mosca, che la indica come una delle ragioni principali del conflitto ucraino, interpretato come una guerra per interposta persona orchestrata dall’Occidente.
In sintesi, la strategia segna un passaggio dall’interventismo universale a un approccio estero più pragmatico e contrattuale, sostenendo che gli Stati Uniti debbano intervenire oltre i propri confini solo quando gli interessi nazionali sono direttamente coinvolti.
Si tratta del primo di una sequenza di rilevanti atti su difesa e politica estera che l’amministrazione Trump si accinge a emanare, tra cui una Strategia di Difesa Nazionale rivista, la Revisione della Difesa Missilistica e la Revisione della Postura Nucleare, tutti attesi in linea con l’impostazione del documento.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
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Arte
Quattro Stati UE boicotteranno l’Eurovision 2026 a causa della partecipazione di Israele
Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi hanno annunciato il boicottaggio del prossimo Eurovision Song Contest in seguito alla conferma della partecipazione di Israele. All’inizio del 2025 diverse emittenti avevano chiesto all’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU), organizzatrice dell’evento, di escludere Israele accusandolo di brogli nel voto e per il conflitto in corso a Gaza.
L’ultima tregua, mediata dagli Stati Uniti, avrebbe dovuto porre fine ai combattimenti e permettere l’arrivo di aiuti umanitari nell’enclave, ma da quando è entrata in vigore gli attacchi israeliani hanno causato 366 morti, secondo il ministero della Salute di Gaza.
Il tutto si inserisce in un anno di escalation iniziato con l’offensiva israeliana lanciata in risposta all’attacco di Hamas dell’ottobre 2023, che provocò 1.200 morti e il rapimento di 250 ostaggi. Da allora, secondo le autorità sanitarie locali, l’operazione militare israeliana ha ucciso oltre 70.000 palestinesi.
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Le decisioni di ritiro sono arrivate giovedì, subito dopo l’approvazione da parte dell’EBU di nuove regole di voto più rigide, varate in risposta alle accuse di diverse emittenti europee secondo cui l’edizione 2025 era stata manipolata a favore del concorrente israeliano.
Poche ore più tardi l’emittente olandese AVROTROS ha comunicato l’addio al concorso: «La violazione di valori universali come l’umanità, la libertà di stampa e l’interferenza politica registrata nella precedente edizione dell’Eurovision Song Contest ha oltrepassato un limite per noi».
L’emittente irlandese RTÉ ha giustificato la propria scelta con «la terribile perdita di vite umane a Gaza», la crisi umanitaria in corso e la repressione della libertà di stampa da parte di Israele, annunciando anche che non trasmetterà l’evento.
Anche la televisione pubblica slovena RTVSLO ha confermato il ritiro: «Non possiamo condividere il palco con il rappresentante di un Paese che ha causato il genocidio dei palestinesi a Gaza», ha dichiarato la direttrice Ksenija Horvat.
Successivamente è arrivata la decisione della spagnola RTVE, che insieme ad altre sette emittenti aveva chiesto un voto segreto sull’ammissione di Israele. Respinta la proposta dall’EBU, RTVE ha commentato: «Questa decisione accresce la nostra sfiducia nell’organizzazione del concorso e conferma la pressione politica che lo circonda».
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Per far fronte alle polemiche, gli organizzatori dell’Eurovision hanno introdotto nuove misure anti-interferenza: limiti al televoto del pubblico, regole più severe sulla promozione dei brani, rafforzamento della sicurezza e ripristino delle giurie nazionali già nelle semifinali.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa arrivò in finale all’Eurovisione una sedicente «strega» non binaria che dichiarò di aver come scopo il «far aderire tutti alla stregoneria».
Vi furono polemiche quattro anni fa quando la Romania accusò che l’organizzazione ha cambiato il voto per far vincere l’Ucraina.
Due anni fa un’altra vincitrice ucraina dell’Eurovision fu inserita nella lista dei ricercati di Mosca.
Come riportato da Renovatio 21, la Russia ha lanciato un’«alternativa morale» all’Eurovision, che secondo il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov sarà «senza perversioni».
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Immagine di David Jones via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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