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Geopolitica

387° giorno di guerra

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– Xi Jinping visiterà la Russia dal 20 al 22 marzo su invito di Putin, ha annunciato il Cremlino.

 

– Gli Stati Uniti hanno cambiato le rotte di volo dei droni al largo della Crimea dopo l’incidente con MQ-9 Reaper. Oggi è la prima volta che un Global Hawk americano vola al largo della penisola dopo l’incidente, ma la distanza dalla costa è aumentata da 80-100 km fino a 150 km.

 

– Il drone statunitense MQ-9 Reaper è stato trovato vicino a Sebastopoli a una profondità di circa 900 metri. Un robot subacqueo ha rilevato MQ-9 Reaper a una profondità di circa 850-900 metri. Non lontano da questa zona passa una stringa del gasdotto South Stream.

 

–  Ancora meme sulla storia dell’incontro-scontro tra il caccia Sukhoi Su-27 e il drone americano MQ-9 Reaper: Putin alle prese con la compilazione di un CID.


– La Corte Penale Internazionale dell’Aia ha emesso mandati internazionali per l’arresto del presidente russo Vladimir Putin, e del Commissario per i diritti dei minori Maria Lvova-Belova.

 

– La Corte Penale Internazionale, non riconosciuta dalla Russia, ha affermato di aver emesso mandati di arresto per Putin e Lvova-Belova. Le decisioni della Corte penale internazionale sull’«arresto» non hanno alcun significato per la Russia, anche dal punto di vista legale, sono legalmente nulle, ha dichiarato Zakharova.

 

– Gli Stati Uniti hanno dichiarato di ritenere illegali le restrizioni aeree imposte dalla Russia sul Mar Nero, ha affermato il coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby. «Possono dire quello che vogliono… sulle restrizioni. Noi non le rispettiamo. Sono illegali. Gli Stati Uniti continueranno a sorvolare il Mar Nero e non rispetteranno le restrizioni».

 

– Netanyahu afferma che Israele è limitato nel fornire assistenza all’Ucraina a causa degli accordi con la Russia sulla Siria.

 

– Novomoskovsk colpita dai droni kamikaze Geran

 

– Gli Stati Uniti hanno visto un «picco significativo» nei voli militari russi aggressivi in Siria questo mese, ha detto giovedì il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti, due giorni dopo che i jet russi si sono scontrati con un drone statunitense sul Mar Nero. Il generale Erik Kurilla ha detto a un’udienza della commissione per i servizi armati del Senato che gli aerei da attacco russi sorvolano le basi statunitensi cariche di armi «nel tentativo di essere provocatori». Ha descritto i voli russi come «non quello che ci aspettiamo da un’aviazione professionale».

 

– Putin: non popoli ostili, ma governi ostili. il sistema politico di quei paesi è progettato in modo da elevare al vertice persone con un basso livello di istruzione e cultura generale, che non capiscono quel che dicono e fanno e danneggiano la loro stessa gente e le loro imprese.

 

– Attacco del drone Geran

 

– Media polacchi: la Polonia ha speso 6 miliardi di dollari per un tentativo di colpo di stato in Bielorussia. Come scrive Niezależny Dziennik Polityczny, «nell’agosto 2020 in Bielorussia è avvenuta una rivoluzione polacca di speranze disattese, per la quale abbiamo speso 6 miliardi di dollari. È impossibile stimare l’importo esatto, poiché il PiS (partito al governo) ha finanziato l’opposizione bielorussa attraverso vari fondi, il Governo polacco e Ministero degli Esteri».

 

– Oggi in Lettonia si svolge la tradizionale processione in memoria dei legionari lettoni delle SS. Quest’anno i partecipanti portano anche le bandiere ucraine.

 

– Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha affermato che la crisi umanitaria nel Nagorny Karabakh, a causa della chiusura del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian, non si è trasformata in una catastrofe grazie alle forze di pace russe: «Il corridoio di Lachin non è solo una strada bloccata dall’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022, ma anche un tratto di 5 chilometri, una zona di sicurezza. Pertanto, le uccisioni commesse dall’Azerbaigian il 5 marzo costituiscono una triplice violazione della Dichiarazione trilaterale».

 

– Gli USA non considerano giuridicamente valida la sospensione del New Start da parte della Russia e si aspettano che Mosca continui a rispettare il trattato.

 

– Fiamme a Kostantinovka

 

Wall Street Journal: Biden ha detto a Von der Leyen che gli Usa non hanno alcuna intenzione di abbassare il tetto al prezzo per il commercio del petrolio russo, attualmente fissato a 60 €.

 

– Axios: Israele ha accettato di vendere all’Ucraina sistemi di difesa contro i droni.

 

– Grande esplosione nell’area di Dnepropetrovsk

 

– Ancora video da Novomoskovsk, oblast’ di Dnepropetrovsk.

 

– Assad sostiene l’espansione delle basi militari russe in Siria. La presenza militare della Russia non dovrebbe essere temporanea e limitata solo alla lotta al terrorismo, ha sottolineato il leader siriano. Secondo lui, l’operazione speciale russa inizierà a cambiare l’equilibrio globale, perché «una parte della sofferenza in Siria, Iraq e molti altri paesi è causata dal mondo unipolare».

 

– Assad dice che volontari siriani potranno combattere in Ucraina. Vi saranno centri di reclutamento russi a cui si potranno rivolgere.

 

– Distruzione di un mezzo MLRS ucraino da parte di un Lancet russo.

 

– Il ministero dell’Energia ucraino ha affermato che il paese vuole avviare la produzione di combustibile nucleare per le centrali nucleari, che in futuro dovrebbe sostituire il combustibile russo. Kiev prevede di fornirlo anche ai mercati europei.

 

– Yuri Ushakov, consigliere del presidente in politica estera: Putin e Xi Jinping discuteranno della cooperazione tecnico-militare, alla conversazione parteciperanno Shoigu e il capo del Servizio tecnico militare Shugayev: «attribuiamo grande importanza a questa conversazione informale a porte chiuse (cena del 20 marzo) perché affronterà le questioni chiave più importanti e sensibili che riguardano le relazioni tra i due paesi, inclusa la gestione degli affari sulla scena internazionale. Questo sarà il contatto più importante durante la visita».

 

– Il 28 febbraio alla Rada (il Parlamento ucraino) è stato presentato un disegno di legge che introduce i giorni festivi, tra cui il «Giorno della pace» (una giornata per celebrare la vita pacifica dopo la vittoria dell’Ucraina sulla Russia e l’aggressione militare russa), fissato per il 21 settembre.

 

– Video dalla parte ucraina di Bakhmut: soldati di Kiev sotto il fuoco di artiglieria del Gruppo Wagner

 

– Trilaterale telefonico Putin Aliyev Pashinyan. Si cerca di risolvere la situazione nel Nagorno-Karabak, dove il corridoio di Lachin, che collega la regione all’Armenia, è bloccato dagli Azeri dallo scorso dicembre.

 

– Pare che la procedura di ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, fino ad ora ostacolata da Ungheria e Turchia, vada verso una divaricazione: la Finlandia entra subito, la Svezia salta un turno.

 

– Il partito repubblicano al congresso USA chiede a Biden di adottare tutte le misure «diplomatiche ed economiche» necessarie a interrompere la collaborazione fra Rosatom e la Cina, un tandem, scrivono, che rafforza le capacità nucleari cinesi.

 

– Putin visita la Crimea nel nono anniversario della riunione/annessione.

 

– Le compagnie aeree USA hanno chiesto al legislatore di vietare rotte Usa alle compagnie (prevalentemente indiane e cinesi) che sorvolano la Russia e che hanno un «vantaggio sleale» sui concorrenti americani.

 

 

– Mitragliatrice da 30mm usata dai russi per stanare cecchini ucraini.

 

– L’orrore della guerra: soldati ucraini feriti da un’esplosione.

 

 

 

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

 

Immagine screenshot da Telegram

 

 

 

 

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Geopolitica

La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.

 

Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.

 

Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.

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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».

 

Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.

 

La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.

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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».

 

Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.

 

La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.

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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza  Creative Commons Attribution 4.0 International

 

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Geopolitica

Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

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L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.   Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.   Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.   Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».    

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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.   «Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».   La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.   Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».

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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International 
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Mosca critica Israele per l’attacco al Qatar

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La Russia ha condannato l’attacco israeliano alla capitale del Qatar, Doha, definendolo una palese violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, affermando che l’attacco mina gli sforzi per raggiungere un accordo pacifico tra Israele e Hamas, ha affermato mercoledì il Ministero degli Esteri di Mosca.

 

Martedì Israele ha colpito un edificio residenziale a Doha in un’operazione che ha coinvolto circa 15 aerei da guerra e almeno dieci missili. Il raid, che avrebbe causato la morte di diversi membri di Hamas, tra cui il figlio dell’alto funzionario Khalil al-Hayya, aveva come obiettivo quello di eliminare l’ala politica del gruppo, secondo le IDF.

 

Hamas ha affermato che i suoi vertici sono sopravvissuti a quello che ha definito un tentativo di assassinio dei negoziatori coinvolti nei colloqui per un accordo.

 

Il ministero degli Esteri russo ha affermato che l’attacco al Qatar, «un Paese che svolge un ruolo chiave di mediazione nei colloqui indiretti tra Hamas e Israele per porre fine alla guerra di Gaza, che dura da quasi due anni, e garantire il rilascio degli ostaggi», non può che essere visto come un tentativo di indebolire gli sforzi di pace internazionali. Mosca ha esortato tutte le parti ad agire responsabilmente e ad astenersi da azioni che potrebbero aggravare ulteriormente il conflitto.

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Mosca ha ribadito la sua posizione, chiedendo un «cessate il fuoco immediato a Gaza» e sollecitando una risoluzione globale della questione palestinese. Il Ministero degli Esteri russo ha affermato che «tali metodi di lotta contro coloro che Israele considera suoi nemici e oppositori meritano la più ferma condanna».

 

Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito dei suoi sforzi di mediazione, ha affermato che tra le sei persone uccise nell’attacco c’era anche un agente di sicurezza locale.

 

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, ha condannato l’attacco definendolo un atto di «terrorismo di Stato» e ha avvertito che il suo Paese si riserva il diritto di rispondere. Ha accusato il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu di minare la stabilità regionale e ha affermato che l’incidente ha vanificato gli sforzi di mediazione promossi dagli Stati Uniti.

 

Israele, che incolpa Hamas per il mortale attacco dell’ottobre 2023 nel sud di Israele, ha promesso di dare la caccia ai leader del gruppo «ovunque si trovino».

 

Le autorità di Gaza affermano che gli attacchi sferrati da Israele dal 7 ottobre 2023 hanno causato la morte di almeno 64.000 persone. Gli osservatori per i diritti umani hanno accusato Israele di aver commesso un genocidio rendendo l’enclave inabitabile e peggiorando le condizioni di carestia attraverso restrizioni agli aiuti.

 

Il rapporto tra Russia e Qatar, nato negli anni ’90 da interessi energetici condivisi, è un’alleanza pragmatica tra giganti del gas, con Mosca che vede Doha come partner contro la dominanza USA nel mercato globale. Collaborano in forum come OPEC+ e BRICS+, con scambi per miliardi in LNG e armamenti.

 

Il 29 novembre 2011, l’ambasciatore russo in Qatar, Vladimir Titorenko, sarebbe stato aggredito dagli ufficiali di sicurezza e doganali dell’aeroporto del Qatar quando si è rifiutato di sottoporsi alla scansione della sua valigia in aeroporto.

 

Le relazioni si inasprirono il 7 febbraio 2012, quando, secondo quanto riferito, dopo che un diplomatico del Qatar aveva avvertito la Russia di perdere il sostegno della Lega Araba in merito all’imminente risoluzione sulla rivolta siriana, a cui Russia e Cina avevano poi posto il veto, la risposta arrivò dura dall’ambasciatore russo all’ONU Vitaly Churkin, che affermò: “Se mi parli in questo modo, oggi non ci sarà nessun Qatar” e si vantò della superiorità militare russa sul Qatar. In seguito, la Russia negò tutte queste accuse.

 

 

Il culmine si era avuto nel 2004: l’autobomba che uccise Zelimkhan Yandarbiyev, ex presidente ceceno in esilio a Doha. La Russia negò coinvolgimento, ma due agenti FSB furono arrestati; uno morì in custodia, l’altro estradato. Il Qatar condannò l’attentato come «terrorismo di Stato», sospendendo legami per mesi, ma pragmatismo prevalse: accordi energetici ripresero presto.

 

Oggi, nonostante frizioni, il sodalizio resiste, bilanciato da interessi economici.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

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