Economia
353° giorno di guerra

– L’Ucraina intende utilizzare missili a lungo raggio, la cui fornitura è in discussione con il Regno Unito, per attacchi alla Crimea, scrive The Times.
– L’indagine di Hersch non ha fatto scalpore a Mosca, era chiaro dall’inizio chi fosse interessato a far saltare il Nord Stream, ha detto il vice ministro degli Esteri Ryabkov. Ci saranno conseguenze per gli Stati Uniti, ha minacciato Ryabkov, nonostante le smentite ufficiali di Washington.
– Igor Zhovkva, vice capo dell’ufficio di Zelens’kyj, ha detto che l’Ucraina è quasi senza munizioni. «Ora abbiamo quasi zero munizioni», ha detto Zhovkva in un’intervista a Bloomberg. Secondo lui, le truppe ucraine «esauriscono le munizioni molto rapidamente» a causa dell’intensità dei combattimenti. Ha anche affermato che Kiev ha un disperato bisogno di munizioni, artiglieria a lungo raggio, carri armati e aerei da combattimento.
– L’Unione europea sta preparando il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e ritiene legale utilizzare i beni russi congelati per la ricostruzione dell’Ucraina, ha affermato il capo del Consiglio Europeo Charles Michel.
– Il vice primo ministro russo Alexander Novak ha annunciato che la Russia ridurrà la produzione di petrolio di mezzo milione di barili al giorno a partire da marzo in risposta alla decisione di imporre un prezzo massimo al petrolio russo. Dopo l’annuncio, il prezzo di un barile di petrolio Brent è salito a 85 dollari.
– Attacco di un drone subacqueo russo ad un ponte ferroviario nella regione di Odessa.
– A сausa degli attacchi missilistici e dei droni russi e dell’occupazione della centrale nucleare di Zaporozhye, l’Ucraina ha perso il 44% della sua generazione nucleare e tre quarti delle capacità di centrali termoelettriche, ha affermato il primo ministro Denis Shmygal.
– Primo ministro polacco intervistato dal Corriere: «Consideriamo la guerra in Ucraina soprattutto una minaccia esistenziale per la Polonia e per tutta l’Europa. Se la Russia la vince, tutte le analisi geopolitiche possono essere gettate via. La Polonia non ha scelto il luogo in cui si trova sulla carta geografica, ma comprende perfettamente la responsabilità che questa posizione comporta. Sconfiggere la Russia è una ragion di Stato sia polacca che europea».
– Gli attacchi di stanotte all’isola di Zmeiny, che è stata abbandonata molti mesi fa dalle truppe russe, l’attacco al ponte di Zatoka da parte di un drone navale e gli attacchi con i missili Onyx contro obiettivi nella regione di Odessa sono probabilmente indicatori che l’attenzione dello stato maggiore russo si sta spostando all’importante settore del Mar Nero.
– L’agenzia di rating globale Moody’s ha declassato il rating sovrano dell’Ucraina a CA in quanto si aspetta che la guerra con la Russia crei sfide di lunga durata per il paese. Il sito web di Moody’s riferisce che il rating significa che le obbligazioni di debito sono «probabilmente in, o molto vicino, al default» (Reuters).
– L’ex presidente del Brasile Dilma Rousseff diventerà il presidente della New Development Bank (NDB), istituita dai paesi BRICS, riferisce O Estado de S. Paulo.La Rousseff ricoprirà questo incarico fino alla fine del mandato brasiliano della presidenza della banca nel 2025.
– La Cina promuoverà pagamenti reciproci con i paesi BRICS in valute nazionali, ha detto il portavoce del Ministero del commercio cinese Shu Jueting.
– Un evento storico: l’Armenia ha inviato camion con aiuti umanitari in Turchia attraverso il valico di frontiera del Ponte Margara, chiuso da 30 anni. A causa del peggioramento delle relazioni tra i paesi, la Turchia aveva chiuso il ponte 30 anni fa, ma ora ha consentito l’invio di aiuti umanitari. L’Armenia ha anche inviato un gruppo di decine di soccorritori nelle zone disastrate.
– Il servizio legale della Commissione Europea ha confermato che nessuno sa dove si trovi l’86% dei beni congelati della Banca centrale russa, il cui importo totale è stimato in 258 miliardi di dollari, riferisce Bloomberg. Per trasferire beni russi all’Ucraina bisogna prima trovarli, nota il servizio legale, che per questo raccomanda ai vertici della UE di obbligare le banche europee a trasferire immediatamente alla Commissione europea tutte le informazioni sui fondi congelati della Federazione Russa.
– Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha detto che si avvicina il momento in cui Belgrado sarà costretta a imporre sanzioni contro la Russia e che si aspetta maggiori pressioni dall’Occidente. «Lasciatemi temporeggiare il più a lungo possibile. Saprò quando sarà il momento giusto e non nasconderò nulla alla gente. Questo momento si avvicina da molto tempo, temo che non si tratti di mesi».
– Bloomberg: Il costo del trasporto marittimo di prodotti petroliferi è aumentato di 405%. Dopo l’introduzione dell’embargo sui prodotti petroliferi russi il 5 febbraio, 600 navi sono passate alla «flotta ombra russa», motivo per cui i prezzi di trasporto sono aumentati. Di conseguenza, le sanzioni hanno reso il trasporto merci più costoso.
– Inizia la settimana prossima in Germania l’addestramento degli equipaggi ucraini alla gestione del Leopard 2. L’ addestramento avverrà in versione super accelerata di 6/8 settimane.
– The Telegraph: imprese del settore della difesa di Francia, Germania e Regno Unito sono impegnate in una corsa per stabilire produzione su licenza di materiale bellico in Ucraina.
– Sondaggio condotto dall’istituto demoscopico britannico Kekst CNC: l’89% degli ucraini vorrebbe continuare la guerra con la Russia anche in caso di escalation nucleare e il 71% considererebbe inaccettabile qualsiasi soluzione che non comprendesse la riconquista della Crimea.
– Secondo il primo ministro georgiano, Irakli Garibashvili, non si fermano i tentativi di trascinare la Georgia nella guerra. «I tentativi di diffondere in qualche modo questo conflitto (in Ucraina) nel nostro paese, purtroppo, non si fermano. Abbiamo sentito le dichiarazioni dei rappresentanti delle autorità ucraine su questo argomento. Il loro obiettivo era aprire un “secondo fronte”».
– Le autorità sudanesi hanno completato la revisione dell’accordo con la Russia per la costruzione di una base navale nel Mar Rosso, riferisce Associated Press. Secondo i funzionari locali, dopo una visita nel paese del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, Mosca ha soddisfatto le condizioni stabilite da Khartoum per raggiungere un accordo e i militari l’hanno accettato. L’accordo è in attesa della formazione di un governo civile e di un corpo legislativo che lo ratifichi prima che entri in vigore.
– Ministero degli Esteri russo: La questione del Trattato di pace con il Giappone per la Russia è chiusa.
– La portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning: Il gasdotto Nord Stream è un’importante infrastruttura transnazionale e la sua distruzione ha avuto un grave impatto negativo sul mercato energetico globale e sull’ambiente ecologico globale. Se gli articoli investigativi di Seymour Hersh sono corretti, gli Stati Uniti dovrebbero essere ritenuti responsabili. La parte americana deve rendere conto del sabotaggio davanti al mondo.
– Mosca e Kabul hanno firmato un memorandum secondo cui la Russia costruirà una centrale termoelettrica nel nord dell’Afghanistan, ha affermato l’ambasciatore russo Dmitry Zhirnov.
– Il governo moldavo e il primo ministro Natalia Gavrilitsa si sono dimessi. Dorin Recean, segretario del Consiglio di sicurezza, è stato nominato nuovo primo ministro moldavo.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia.
Immagine da Telegram
Economia
JP Morgan: l’oro potrebbe raggiungere i 10.000 dollari

Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha previsto che l’oro potrebbe raggiungere i 10.000 dollari l’oncia, riacquistando appeal come asset rifugio in un panorama di inflazione persistente e instabilità geopolitiche globali.
Il metallo nobile, storicamente visto come una barriera contro l’erosione del potere d’acquisto e la svalutazione delle monete fiat grazie alla sua autonomia da stati e istituti centrali, ha varcato la soglia psicologica dei 4.000 dollari all’inizio di ottobre e ha proseguito il suo rally. Mercoledì ha chiuso con un balzo del 58% da inizio anno, toccando il picco storico di 4.218,29 dollari, più che raddoppiato rispetto al valore del 2023, quando oscillava sotto i 2.000 dollari l’oncia.
«Io non investo in oro: possederlo implica costi del 4%», ha dichiarato Dimon martedì alla conferenza «Most Powerful Women» di Fortune a Washington. «Ma in scenari come l’attuale, potrebbe tranquillamente salire a 5.000 o persino 10.000 dollari».
Il Dimon ha evidenziato come l’economia mondiale stia affrontando numerose sfide, tra cui tariffe doganali americane, l’espansione del disavanzo pubblico, pressioni inflazionistiche, la transizione verso l’Intelligenza Artificiale e attriti internazionali come la corsa agli armamenti, che inducono gli operatori di mercato a puntare sull’oro per mitigare i pericoli.
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Pur astenendosi dal giudicare se l’oro sia sopravvalutato, Dimon ha ammesso che si tratta di «una delle rare occasioni nella mia carriera in cui ha senso allocarvi una quota nel portafoglio, in modo razionale».
Analisti e figure di spicco del settore finanziario condividono vedute analoghe. L’investitore miliardario Ray Dalio ha ribadito martedì che l’oro rappresenta un «ottimo veicolo per diversificare gli investimenti» in un’epoca di debiti sovrani in espansione, conflitti geopolitici e erosione della fiducia nelle monete nazionali.
«Pertanto, in termini di allocazione strategica ottimale, circa il 15% del portafoglio potrebbe essere dedicato all’oro», ha suggerito Dil alio. Un’indagine di Bank of America condotta a ottobre ha rilevato che il 43% dei gestori patrimoniale vede nelle posizioni long sull’oro la strategia più gettonata a livello globale, superando persino gli investimenti nei «Magnifici Sette» colossi tech Usa (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla).
Il fondatore dell’hedge fund Citadel, Ken Griffin, ha di recente notato che sempre più investitori ritengono l’oro più affidabile del dollaro americano, a lungo trattato come riserva di valore universale. Quest’anno, la valuta Usa ha perso terreno contro tutte le principali divise, in scia alle incertezze legate alle politiche protezionistiche del presidente Donald Trump sui dazi.
Come riportato da Renovatio 21, dopo mesi e mesi di massimi storici raggiunti, l’oro ha superato l’euro nelle riserve globali.
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Economia
Trump: «i BRICS erano un attacco al dollaro»

🇺🇸 “I told anybody that wants to be in BRICS that’s fine, but we’re gonna put tariffs on your nation. Everybody dropped out, they’re all dropping out of BRICS. BRICS was an attack on the dollar.” — Donald Trump ℹ️ Just to make the obvious clear… No BRICS nation has dropped… pic.twitter.com/Vrr20AGEhA
— DD Geopolitics (@DD_Geopolitics) October 14, 2025
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Economia
Stablecoin e derivati cripto minacciano l’equilibrio economico e funzionario

Il 6 ottobre, l’Institute for New Economic Thinking, un think tank no-profit con sede a New York fondato nel 2009 dopo la crisi finanziaria del 2007-2008, ha pubblicato un lungo articolo accademico di Arthur E. Wilmarth, professore emerito di diritto alla George Washington University e autore del libro del 2020 Taming the Megabanks: Why We Need a New Glass-Steagall Act.
L’articolo, che merita una lettura completa, conferma molte delle analisi sulla pericolosità delle stablecoin e sul GENIUS Act (Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act), una legge federale degli Stati Uniti che mira a creare un quadro normativo completo per le stablecoin.
«Il GENIUS Act autorizza le società non bancarie a emettere stablecoin non assicurate al pubblico, senza le garanzie essenziali fornite dall’assicurazione federale sui depositi e dalle normative prudenziali che disciplinano le banche assicurate dalla FDIC. Inoltre, il GENIUS Act conferisce alle autorità di regolamentazione federali e statali ampia autorità per consentire agli emittenti di stablecoin non bancarie di vendere al pubblico derivati crittografici ad alta leva finanziaria e altri investimenti speculativi in criptovalute» scrive lo Wilmarth.
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«Le stablecoin sono utilizzate principalmente come strumenti di pagamento per speculare su criptovalute con valori fluttuanti, con circa il 90% dei pagamenti in stablecoin collegati a transazioni in criptovalute. Le stablecoin sono anche ampiamente utilizzate per condurre transazioni illecite. Nel 2023, le stablecoin sono state utilizzate come strumenti di pagamento per il 60% delle transazioni illegali in criptovaluta (tra cui truffe, ransomware, evasione dei controlli sui capitali, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale) e per l’80% di tutte le transazioni in criptovaluta condotte da regimi sanzionati e gruppi terroristici».
«Più di 20 stablecoin sono crollate tra il 2016 e il 2022» dichiaro lo studioso nell’articolo.
«Quando un gran numero di investitori si trova improvvisamente costretto a liquidare le proprie stablecoin, deve fare affidamento sulla capacità degli emittenti e degli exchange di stablecoin di riscattare rapidamente le stablecoin al valore “ancorato” di 1 dollaro per moneta. Il GENIUS Act consente agli emittenti di stablecoin non bancari di detenere tutte o la maggior parte delle loro riserve in strumenti finanziari non assicurati, come depositi bancari non assicurati, fondi del mercato monetario (MMF) e accordi di riacquisto (repos).
«Il GENIUS Act consente inoltre agli emittenti di stablecoin non bancari di vendere al pubblico una gamma potenzialmente illimitata di derivati crypto e altri investimenti in criptovalute approvati dalle autorità di regolamentazione federali e statali come “accessori” alle attività dei fornitori di servizi di criptovalute. I derivati crittografici, inclusi futures, opzioni e swap, rappresentano circa tre quarti di tutta l’attività di trading di criptovalute e la maggior parte delle negoziazioni di derivati crittografici avviene su borse estere non regolamentate. I contratti futures crittografici perpetui consentono agli investitori di effettuare scommesse a lungo termine con elevata leva finanziaria sui movimenti dei prezzi delle criptovalute senza possedere le criptovalute sottostanti».
«L’esplosione di derivati crittografici ad alto rischio e di altri investimenti crittografici rischiosi è gonfiare una bolla crypto “Subprime 2.0” generando molteplici scommesse ad alto rischio su cripto-asset estremamente volatili, privi di asset tangibili sottostanti o flussi di cassa indipendenti» avverte lo Wilmarth. «Ciò causerà quasi certamente un crollo simile, con potenziali effetti devastanti sul nostro sistema finanziario e sulla nostra economia. Le agenzie federali saranno molto messe alle strette per contenere un simile crollo con salvataggi paragonabili a quelli del 2008-09 e del 2020-21».
«Dato l’enorme debito del governo federale, l’attuazione di tali salvataggi innescherà probabilmente una crisi nel mercato dei titoli del Tesoro e un significativo deprezzamento del dollaro statunitense» conclude lo studioso.
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