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Zero adulti sani sono morti di COVID in Israele

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Un dato scioccante è emerso: non una sola persona sana sotto i 50 anni è morta di Covid-19 in Israele. La conclusione arriva guardando i dati rilasciati dal ministero della salute del Paese in risposta a una richiesta di libertà di informazione dell’avvocato Ori Xabi.

 

Oltre a richiedere il numero di decessi per COVID-19 avvenuti in pazienti sotto i 50 anni senza condizioni di salute pregresse, Xabi ha anche chiesto al ministero di fornire l’età media dei pazienti deceduti a causa della malattia, segmentata per stato di vaccinazione, nonché il numero annuo di casi di arresto cardiaco tra il 2018 e il 2022.

 

L’età media dei decessi tra i vaccinati contro il COVID-19 era di 80,2 anni, mentre la media dei non vaccinati era di 77,4, secondo il ministero.

 

Tuttavia, il Ministero della Salute ha affermato di non essere in grado di fornire informazioni sull’arresto cardiaco per gli anni 2021 e 2022, spiegando che le informazioni non erano ancora state trasferitegli.

 

Uno studio pubblicato lo scorso anno che analizzava i dati dei servizi medici di emergenza nazionali israeliani ha rilevato uno scioccante aumento del 25% delle chiamate ai servizi di emergenza a causa di arresti cardiaci per pazienti di età compresa tra 16 e 39 anni che si sono verificati da gennaio a maggio 2021.

 

Sharon Elroy-Pries, capo dei servizi di sanità pubblica per il Ministero della Salute israeliani, ha condannato gli sforzi per stabilire un collegamento con l’inizio del programma di vaccinazione COVID-19 nel dicembre 2020 e ha negato che vi sia stato un aumento degli arresti cardiaci durante tale tempo, o qualsiasi aumento dei decessi di giovani.

 

Il cardiologo Retsef Levi, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che il ministero aveva affermato di non avere informazioni sugli arresti cardiaci per il 2021 e il 2022, il che significa che una delle due affermazioni dovrebbe essere falsa.

 

Mentre il ministero della Salute ha insistito sul fatto che i dati forniti a Xabi riguardanti i pazienti di età compresa tra 18 e 49 anni fossero limitati ai casi in cui era stata completata un’indagine epidemiologica, è noto che ha accesso a un database che include dati estesi su tutti i pazienti, comprese le condizioni sottostanti, indipendentemente dal fatto che sia stata eseguita un’indagine epidemiologica.

 

Il Ministero della Salute ha promesso di fornire dati sulla mortalità per tutte le cause segmentati per stato di vaccinazione ed età entro la fine del mese, dopo più di due anni di ostruzionismo in risposta alle richieste di libertà di informazione dell’avvocato Xabi.

 

Israele è divenuto Paese pilota delle norme COVID, tra vaccinazioni sperimentali imposte immediatamente alla popolazione per tutte le dosi possibili (con voci di un accordo segreto con Pfizer), braccialetti di tracciamento, green pass che impediva perfino di comprare cibo ai totem elettronici.

 

Il ministro della Salute israeliano Nitzan Horowitz nel 2021 era stato sorpreso a dire in un fuori onda che «i green pass servono alla coercizione dei non vaccinati». Altri video trapelati mostrerebbero che il governo israeliano aveva nascosto le reazione avverse al vaccino, che, come riportato da Renovatio 21, parevano essere iniziate da subito.

 

I dati sulle vaccinazioni in Israele emersi ancora due anni fa erano stati definiti «allarmanti e scioccanti». Sull’efficacia sulla campagna di vaccinazione in Israele, dove nonostante la vasta sierizzazione i contagi impennavano, espresse dubbi perfino il New York Times.

 

Le rivelazioni degli zero morti per COVID tra i giovani israeliani si collegano ad altri studi come quello tedesco per cui zero bambini sani tra i 5 e i 18 anni sarebbero morti per COVID e i dati della Svezia, che non hanno riportato alcun decesso COVID tra i piccoli.

 

 

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