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«I green pass servono alla coercizione dei non vaccinati»: fuori onda del ministro della Salute israeliano

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Il ministro della salute israeliano Nitzan Horowitz ha ammesso che i green pass nel suo Paese sarebbero principalmente un sistema di costrizione per vaccinare le persone scettiche. Horowitz lo ha detto mentre parlava al ministro dell’Interno, senza sospettare che il microfono a fianco a loro era aperto.

 

«L’imposizione della legge del green pass su alcuni luoghi è necessaria solo per fare pressione sui membri della popolazione affinché si vaccinano, e non per ragioni mediche, ha detto domenica il ministro della Sanità israeliano Nitzan Horowitz, prima della riunione settimanale del gabinetto», riporta il Jewish News Syndicate.

 

Ignaro che le sue parole fossero trasmesse in diretta alla nazione su Canale 12, Horowitz ha detto al ministro dell’Interno Ayelet Shaked che non solo il green pass dovrebbe essere rimosso come requisito per cenare nei ristoranti all’aperto, ma  «anche per le piscine, non solo nei ristoranti».

 

«Epidemiologicamente, è vero – ha dichiarato Horowitz, aggiungendo – il fatto è che, ti sto dicendo, il nostro problema sono le persone che non vengono vaccinate. Abbiamo bisogno di [persuaderli] un po’; altrimenti, non usciremo da questa [situazione pandemica]».

 


Il ministro della Salute ha poi riconosciuto che il sistema non veniva nemmeno applicato nella maggior parte dei luoghi.

 

«C’è una sorta di universalità nel sistema del green pass, a parte nei centri commerciali, dove penso che dovrebbe essere imposto, [perché] ora è chiaro che non si applica da nessuna parte», ha dichiarato il titolare del dicastero sanitario israeliano.

 

Israele una volta era lodato per il successo del lancio del vaccino e per la velocità con cui ha introdotto i passaporti dei vaccini.

 

Il green pass era stato annunciato come una «visione anticipata di come saremmo usciti dal lockdown». Tuttavia, Israele ha recentemente riportato il numero più alto di sempre di casi COVID giornalieri, con quasi 11.000 infezioni registrate.

 

«Sebbene la minaccia iniziale che ai non vaccinati sarebbe stato vietato l’accesso a numerosi luoghi pubblici ha convinto molti giovani a iniettarsi il vaccino, una volta implementato, il sistema del green pass  è stato raramente applicato ed è stato successivamente scartato alla fine di maggio» riporta Summit News.

 

Ora che i casi hanno ricominciato a crescere, il sistema di passaporto vaccinale israeliano è stato reintrodotto e ampliato.

 

 

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