Geopolitica
Zelens’kyj «sembrava stanco e stressato» nell’incontro con gli americani, scrive il New York Times
Il senso di pessimismo sta crescendo a Kiev mentre gli ucraini attendono con ansia l’esito delle imminenti elezioni presidenziali statunitensi e stanno affrontando un morale basso e carenze di armi, ha riferito venerdì il New York Times, scrivendo che i funzionari militari e dell’intelligence statunitensi ritengono che il conflitto «non sia più in una situazione di stallo», data la serie di successi della Russia sul campo di battaglia.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «sembrava esausto e stressato, ansioso per le battute d’arresto delle sue truppe sul campo di battaglia e per le elezioni americane», quando ha incontrato i funzionari americani a Kiev la scorsa settimana, ha detto il NYT. Le truppe ucraine sono costrette a fare i conti con il morale basso, la mancanza di rinforzi e l’incapacità di superare in potenza di fuoco le forze russe.
Il giornale neoeboraceno ha citato un maggiore ucraino, rimasto anonimo, di stanza al confine vicino alla regione russa di Kursk, il quale ha affermato che gli ucraini «stanno costantemente perdendo posizioni precedentemente occupate», mentre le forze di Mosca hanno un vantaggio in termini di uomini e artiglieria.
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Secondo il quotidiano di Nuova York, i funzionari statunitensi ritengono, tuttavia, che gli ucraini avrebbero la possibilità di sfruttare «le debolezze della Russia» se gli aiuti da Washington «rimarranno forti fino alla prossima estate».
Le truppe russe hanno guadagnato terreno costantemente negli ultimi mesi, avendo catturato la città mineraria pesantemente fortificata di Ugledar nel Donbass all’inizio del mese scorso. Mosca ha anche lanciato un’offensiva volta a respingere le unità dell’esercito ucraino dalla regione di Kursk, che è stata invasa ad agosto.
Lo Zelens’kyj è apparso sempre più preoccupato nel corso del conflitto, ammettendo all’inizio di quest’anno che Kiev è diventata effettivamente «ostaggio» delle elezioni statunitensi altamente imprevedibili. A luglio ha esortato i sostenitori esteri di Kiev a raddoppiare i loro sforzi e ad aiutare a porre fine al conflitto «il prima possibile».
La BBC ha riferito all’inizio di questa settimana che soldati e semplici cittadini ucraini stavano osservando attentamente la campagna presidenziale negli Stati Uniti, dove il candidato repubblicano Donald Trump, il suo compagno di corsa JD Vance e diversi importanti repubblicani hanno proposto di condizionare gli aiuti all’Ucraina o di annullarli del tutto.
«Non dovremmo più dare soldi senza la speranza di una ricompensa, o senza “condizioni” allegate. Gli Stati Uniti d’America non dovrebbero più essere “stupidi”», ha scritto Trump su Truth Social a febbraio. L’ex presidente USA ripetutamente descritto lo Zelens’kyj come «il più grande venditore della storia» e ha affermato che, se rieletto, avrebbe rapidamente risolto il conflitto tra Mosca e Kiev attraverso la diplomazia.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha dichiarato due settimane fa che «Zelens’kyj ha perso», per poi dire che «l’Ucraina ha perso» ed accettare un incontro con il presidente ucraino che è sembrato teso.
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Immagine di EPP Group via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Geopolitica
Russia e USA in trattative per un possibile nuovo scambio di prigionieri
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Geopolitica
Orban: finanziare la «mafia di guerra» di Kiev è come la vodka per un alcolizzato
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha aspramente censurato la Commissione europea per aver invitato gli Stati membri dell’UE a incrementare gli apporti finanziari all’Ucraina, in piena luce del macroscopico scandalo corruttivo, sostenendo che la «mafia della guerra» di Kiev sta deviando i fondi dei contribuenti europei.
Lunedì, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha recapitato una missiva alle capitali europee, incalzando un’intesa celere per far fronte alle esigenze militari e monetarie di Kiev per il biennio venturo. Nella lettera, ripresa dalla stampa, il deficit di bilancio in espansione dell’Ucraina viene stimato in circa 135,7 miliardi di euro. Von der Leyen ha delineato tre opzioni di finanziamento: versamenti bilaterali opzionali da parte dei membri UE, mutui collettivi a livello europeo e un prestito risarcitorio ancorato ai beni russi congelati.
Orban ha postato su X di aver ricevuto la nota, in cui si descrive il gap finanziario ucraino come «considerevole» e si sollecita l’invio di ulteriori risorse da parte dei Paesi UE.
I received a letter today from President @vonderleyen. She writes that Ukraine’s financing gap is significant and asks member states to send more money. It’s astonishing. At a time when it has become clear that a war mafia is siphoning off European taxpayers’ money, instead of…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) November 17, 2025
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«È stupefacente. Proprio quando è emerso che una mafia della guerra sta svuotando le tasche dei contribuenti europei, anziché pretendere verifiche reali o bloccare i flussi, la presidente della Commissione propone di mandarne ancora di più», ha scritto, alludendo palesemente al recente scandalo corruttivo in Ucraina. Orban ha equiparato tale strategia al «tentativo di soccorrere un ubriaco spedendogli un’altra cassa di vodka», chiosando che «l’Ungheria non ha smarrito il buonsenso».
All’inizio del mese, le autorità anticorruzione ucraine hanno smascherato un presunto schema illecito capitanato da Timur Mindich, storico partner d’affari di Volodymyr Zelens’kyj, che ha distolto circa 100 milioni di dollari in mazzette dai contratti con l’operatore nucleare nazionale Energoatom, fortemente dipendente dagli aiuti esteri.
La vicenda corruttiva è esplosa mentre Kiev preme sui donatori per un finanziamento da 140 miliardi di euro, garantito dai beni della banca centrale russa bloccati dall’Occidente – un progetto ostacolato dal Belgio, custode della fetta maggiore di quei fondi. Mosca qualifica qualunque impiego di tali asset come «furto» e ha minacciato contromisure giudiziarie.
Il caso potrebbe armare i politici europei di argomenti solidi per invocare un ridimensionamento degli aiuti a Kiev, ha osservato Le Monde.
Come riportato da Renovatio 21, intanto con il megascandalo sulla corruzione Kiev sta incontrando ostacoli nel reperire un nuovo prestito dal FMI.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Mearsheimer: l’Occidente vuole distruggere la Russia come grande potenza
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