Intelligenza Artificiale
Un trilione di dollari a Musk se piazza sul pianeta milioni di robot umanoidi: la sua «legione»?
Gli azionisti di Tesla hanno ratificato un pacchetto retributivo record per l’amministratore delegato Elon Musk, che potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari nel prossimo decennio al raggiungimento di obiettivi estremamente ambiziosi.
Il piano prevede la concessione a Musk di circa 423,7 milioni di azioni in 12 tranche distinte, ciascuna vincolata al conseguimento di traguardi quali la consegna di 20 milioni di veicoli elettrici, l’attivazione di 1 milione di robotaxi e robot umanoidi e il raggiungimento di 400 miliardi di dollari di EBITDA e di una capitalizzazione di mercato di 8,5 trilioni di dollari.
La presidente di Tesla, Robyn Denholm, ha ammonito in una recente lettera agli azionisti che il rifiuto del piano rischierebbe di privare l’azienda del «tempo, del talento e della visione» di Musk.
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Sebbene oltre il 75% dei votanti abbia appoggiato l’accordo, persiste una forte opposizione istituzionale. Il fondo sovrano norvegese, principale investitore pensionistico in Tesla, ha respinto pubblicamente il pacchetto, citando timori di diluizione azionaria, «rischio legato a figure chiave» e indipendenza del consiglio di amministrazione.
Musk ha bollato i detrattori come «terroristi aziendali» e ha definito «stupidi» i consulenti per deleghe come Institutional Shareholder Services e Glass Lewis.
I fautori dell’accordo sottolineano che esso lega Musk a Tesla per almeno otto-dieci anni, allineando i suoi incentivi a quelli degli azionisti in una fase di espansione verso Intelligenza Artificiale, robotica e mobilità autonoma. Al contrario, i sostenitori della corporate governance avvertono che una remunerazione così elevata potrebbe costituire un precedente pericoloso.
Musk è attualmente la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di 487,5 miliardi di dollari secondo Forbes. Il pacchetto potrebbe portare la sua quota nella società fino al 29% (dal 15% circa), sebbene il mancato raggiungimento degli obiettivi ridurrebbe sensibilmente il guadagno.
Il futurologo Peter Diamandis ha dichiarato in passato che il primo trilionario sarà un imprenditore spaziale; Elone Musk, pur essendolo, corre il rischio di diventare trilionario anche solo con i business terrestri.
Tuttavia bisogna sottolineare il ruolo che in questo progetto hanno i robot umanoidi. Musk recentemente si è spinto fino a prevedere che il robot Optimus e i veicoli di Tesla «avranno un ruolo importante» nella creazione di basi sulla Luna e su Marte. L’imprenditore ritiene che l’Optimus, che sarà in grado di svolgere mansioni domestiche ed industriali, sarà il più grande prodotto di tutti i tempi.
Dopo l’accettazione del pacchetto trilionario, Musk è stato visto danzare con uno dei suoi automi antropomorfi.
Tesla’s Optimus robots outperformed their fellow robot, Elon in dancing 😂pic.twitter.com/hLBnvZSPuL
— SMX 🇺🇸 (@iam_smx) November 6, 2025
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Riguardo alla questione degli androidi muskiani, Renovatio 21 torna a segnalare un dato specifico.
Nel corso della riunione plenaria di Tesla del primo trimestre del 2025, il CEO Elon Musk ha rivelato che l’azienda si sta preparando con l’obiettivo di iniziare la produzione degli Optimus quest’anno.
🚨ELON MUSK: “This year we hope to make about 5,000 Optimus robots…but even 5,000 robots is the size of a Roman legion FYI. That’s a scary thought, a legion of robots. I think we’ll literally build a legion of robots this year, and maybe 10 legions next year? It’s kind of a… pic.twitter.com/R992X5OA8r
— Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) March 21, 2025
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«Quest’anno, speriamo di riuscire a produrre circa 5.000 robot Optimus », ha detto Musk agli investitori Tesla. «Tecnicamente puntiamo ad avere abbastanza componenti per produrne 10.000, forse 12.000, ma dato che si tratta di un prodotto completamente nuovo, con un design completamente nuovo, direi che ci riusciremo se riusciremo a raggiungere la metà dei 10.000 pezzi».
«Ma anche 5.000 robot, sono le dimensioni di una legione romana, per vostra informazione, il che è un pensiero un po’ spaventoso» ha continuato significativamente Elon. «Come un’intera legione di robot, direi “wow”. Ma penso che costruiremo letteralmente una legione, almeno una legione di robot quest’anno, e poi probabilmente 10 legioni l’anno prossimo. Penso che sia un’unità piuttosto interessante, sapete? Unità di legione. Quindi probabilmente 50.000 circa l’anno prossimo».
Il riferimento al concetto di legione e alla storia di Roma (passione nota dell’uomo più ricco del mondo) fa venire in mente altre considerazioni espresse dal Musk negli anni scorsi, peraltro proprio riguardo a Putin.
Quando tre anni fa ancora il suo networth era di circa 240 miliardi (ora è quasi il doppio) fu intervistato per un documentario della testata germanica Welt, dove corresse il giornalista che lo descriveva come l’uomo più ricco della Terra. «Io penso che Putin sia significativamente più ricco di me», alluse Elon. «Sì lo penso davvero. Io non posso andare ad invadere altri Paesi. Credo ci sia una vecchia citazione… forse da Crasso… non sei davvero ricco sino a che non puoi permetterti una legione».
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Ora Musk le legioni se le sta costruendo da sé: legioni di robot che possono combattere, pure nello spazio: il fatto che per primi su Marte arriveranno non gli uomini, ma gli umanoidi automatici di Elon Musk dovrebbe far riflettere, almeno un pochino.
Il personaggio, torna a ripetere Renovatio 21, potrebbe essere l’anticristo: e questo spiegherebbe il fatto che spesse volte vediamo il fascino di quel che fa. L’anticristo, dice la Scrittura, ingannerà tutti, e sarà servito da coloro «il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo» (Ap, 17,8)…
Che San Giovanni stia parlando di legioni di umanoidi robotici? Che stia parlando di esseri umani creati in provetta (altra specialità personale di Musk)?
Decisamente, questa storia è interessante – e probabilmente fondamentale per il nostro futuro.
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L’AI di Google si rifiuta di giocare a scacchi contro l’Atari del 1977
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Intelligenza Artificiale
OpenAI dice che oltre un milione di persone parlano di suicidio con ChatGPT ogni settimana
OpenAI ha presentato un nuovo aggiornamento di sicurezza per il suo noto modello ChatGPT, in seguito a un’analisi interna che ha rilevato oltre un milione di utenti aver confessato al chatbot intenzioni suicide. Le modifiche intendono potenziare la capacità dell’IA di identificare e gestire adeguatamente le situazioni di crisi.
In un comunicato diffuso lunedì, l’azienda ha reso noto che circa lo 0,15% degli utenti settimanali di ChatGPT ha partecipato a dialoghi contenenti «indicatori espliciti di potenziali intenzioni o piani suicidi». Un ulteriore 0,05% dei messaggi includerebbe «indicatori espliciti o impliciti di ideazione o intenti suicidi».
All’inizio del mese, il CEO di OpenAI Sam Altman aveva dichiarato che ChatGPT conta oltre 800 milioni di utenti attivi settimanali; sulla base degli ultimi dati aziendali, ciò significa che più di 1,2 milioni di persone hanno discusso di suicidio con il chatbot e circa 400.000 hanno manifestato segnali di intenti suicidi.
L’azienda ha inoltre indicato che lo 0,07% (560.000) degli utenti settimanali e lo 0,01% (80.000) dei messaggi rivelano «possibili segni di emergenze di salute mentale legate a psicosi o mania». Ha osservato, inoltre, che un certo numero di utenti ha sviluppato un’eccessiva dipendenza emotiva da ChatGPT, con circa lo 0,15% (1,2 milioni) di utenti attivi che mostrano comportamenti indicanti «livelli elevati» di attaccamento emotivo al chatbot.
OpenAI ha annunciato una collaborazione con decine di specialisti di salute mentale da tutto il mondo per aggiornare il chatbot, rendendolo più affidabile nel rilevare segnali di disagio mentale, nel fornire risposte più appropriate e nel indirizzare gli utenti verso aiuti concreti.
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Nelle conversazioni che coinvolgono convinzioni deliranti, l’azienda ha dichiarato di istruire ChatGPT a rispondere in modo «sicuro» ed «empatico», evitando di avallare affermazioni infondate.
L’annuncio giunge in un periodo di crescenti preoccupazioni per l’uso sempre più diffuso di chatbot basati su intelligenza artificiale come ChatGPT e per i loro impatti sulla salute mentale. Psichiatri e altri operatori sanitari hanno espresso allarme per una tendenza emergente in cui gli utenti sviluppano deliri pericolosi e pensieri paranoici dopo interazioni prolungate con chatbot IA, che tendono a confermare e rafforzare le convinzioni degli utenti.
Il fenomeno è stato definito da alcuni esperti come «psicosi da chatbot».
Come riportato da Renovatio 21, una causa intentata da dei genitori californiana causa che ChatGPT abbia incoraggiato un adolescente suicida a pianificare un «bel suicidio» e si sia persino offerto di redigere la sua lettera di addio.
Un altro caso che ha raggiunto la stampa internazionale è stato quello della giovane vedova belga che sostiene che il marito è stato portato a suicidarsi da un popolare chatbot di Intelligenza Artificiale. La macchina in sole sei settimane avrebbe amplificato la sua ansia per il Cambiamento Climatico portandolo a lasciarsi alle spalle la sua vita agiata.
I chatbot sembrano essere usati anche da coloro che progettano omicidi e stragi.
Hanno usato ChatGPT prima dei loro attacchi il sospettato terrorista che ha fatto scoppiare un Cybertruck Tesla dinanzi al Trump Hotel di Las Vegas a gennaio e pure un individuo che poche settimane fa ha assaltato con un coltello una scuola femmine in Isvezia.
Come riportato da Renovatio 21, dal processo a suo carico è emerso che l’uomo che aveva pianificato di assassinare la regina Elisabetta di Inghilterra con una balestra sarebbe stato incoraggiato da un chatbot di Intelligenza Artificiale nei giorni prima di irrompere nel parco del Castello di Windsor.
Due mesi fa si è avuto il caso dell’ex dirigente di Yahoo che avrebbe ucciso la madre e poi se stesso sotto l’influenza del chatbot.
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Intelligenza Artificiale
La superintelligenza artificiale potrebbe porre fine all’umanità
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