Politica
Trump: Kamala vuole la guerra contro la Russia
Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha affermato che una vittoria elettorale della sua rivale, la vicepresidente Kamala Harris, porterebbe in ultima analisi alla guerra con la Russia, innescando potenzialmente un «Olocausto nucleare».
Durante un comizio elettorale a Las Vegas venerdì, Trump ha espresso preoccupazione per un potenziale conflitto nucleare dovuto alle «persone incompetenti» di Washington, sostenendo di essere l’unico in grado di impedire una guerra totale.
«Finirete nella Terza guerra mondiale. Avrete un olocausto nucleare se non stiamo attenti. Queste persone non hanno idea di cosa stanno facendo», ha avvertito i sostenitori, promettendo di tenere gli americani «fuori dalla Terza guerra mondiale».
«Metterò fine al caos in Medio Oriente e risolverò la guerra in Ucraina… Risolverò questo problema come presidente eletto», ha continuato, sostenendo che «un voto per la compagna Kamala Harris è un voto per la guerra con la Russia».
Trump ha anche affermato che Harris sta cercando di ripristinare la leva militare per «arruolare tuo figlio e mandarlo in una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere».
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L’ex presidente degli Stati Uniti insiste sul fatto che il conflitto in Ucraina non si sarebbe verificato se lui fosse stato in carica all’epoca. Durante la sua campagna di rielezione, ha ripetutamente affermato di poter fermare i combattimenti «in 24 ore», ma non ha specificato come lo avrebbe fatto.
All’inizio di questa settimana, il candidato alla corsa di Trump, il senatore dell’Ohio JD Vance, ha fatto luce su una possibile proposta di pace, suggerendo che probabilmente comporterebbe la creazione di una zona demilitarizzata attorno all’attuale linea di contatto e la garanzia della neutralità dell’Ucraina, in linea con uno degli obiettivi principali della Russia.
Harris, tuttavia, sostiene che Trump abbandonerebbe l’Ucraina, affermando che i suoi sforzi come parte dell’amministrazione Biden, compresa la fornitura di armi e munizioni, hanno garantito che il Paese rimanga «indipendente e libero» fino ad oggi.
Le dichiarazioni sono state fatte prima del nuovo attentato contro Trump avvenuto in Florida nelle scorse ore.
Come riportato da Renovatio 21, il perpetratore è un uomo ossessionato dall’Ucraina, che ha viaggiato spesso a Kiev ed era seriamente impegnato nel reclutamento di foreign fighters da mandare nel teatro di guerra.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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