Politica
Trump farà il Patriot Party?

Alcune voci sostengono che il presidente Trump abbia abbandonato l’idea di creare un nuovo partito politico e che si concentrerà invece per i prossimi due anni sull’aiutare i repubblicani a riconquistare la Camera e il Senato.
La nozione di un Trump che abbandona il Partito Repubblicano e crea un «Patriot Party» («Partito Patriota») è stata lanciata la scorsa settimana da un articolo sul Wall Street Journal secondo il quale Donald stava accarezzando l’idea.
Alcune voci sostengono che il presidente Trump abbia abbandonato l’idea di creare un nuovo partito politico e che si concentrerà invece per i prossimi due anni sull’aiutare i repubblicani a riconquistare la Camera e il Senato.
Come ricorda Summit News, l’idea ha ricevuto più credito dai commenti di Trump durante il suo discorso di addio, poiché ha annunciato che «il movimento che abbiamo avviato è appena iniziato» e che sarebbe «tornato in qualche forma».
Tuttavia, il consigliere senior di Trump Jason Miller ha detto ai giornalisti che «Il presidente ha chiarito che il suo obiettivo è riconquistare la Camera e il Senato per i repubblicani nel 2022».
«Non c’è niente che sia attivamente pianificato per quanto riguarda uno sforzo al di fuori di quello, ma spetta completamente ai senatori repubblicani se questo è qualcosa che diventa più serio», ha aggiunto Miller.
La giornalista del New York Times Maggie Haberman ha notato che diverse fonti hanno confermato che Trump stava discutendo dell’idea, in quanto egli non crederebbe di essere ancora sotto la grave minaccia di impeachment lanciata dai Democratici.
Mentre molti hanno espresso entusiasmo all’idea di un «Partito Patriota», altri hanno notato che avrebbe diluito l’opposizione dei Democratici e che la sinistra in realtà è a favore dell’idea perché credono che rafforzerà la loro presa sul Congresso.
Mentre molti hanno espresso entusiasmo all’idea di un «Partito Patriota», altri hanno notato che avrebbe diluito l’opposizione dei Democratici e che la sinistra in realtà è a favore dell’idea perché credono che rafforzerà la loro presa sul Congresso.
È bene ricordare il caso precedente di Theodor Roosevelt. Egli servì da presidente USA dal 1901 al 1909 rinunziando a correre nel 1908 (all’epoca si poteva essere eletti per più di due mandati). Tuttavia decise di ricandidarsi nel 1912: stravinse le primarie del Partito Repubblicano, il cui Congresso però designò come candidato non lui ma William Howard Taft, che gli era succeduto alla Casa Bianca e si presentava quindi come presidente in carica.
Contrariato dal Partito Repubblicano, Teddy Roosevelet fondò il Partito Progressista, il primo «terzo partito» di vera rilevanza elettorale nella storia del sistema bipartitico americano.
Alle elezioni del 1912 il Partito Progressista, chiamato anche «Bull Moose Party» arrivò al 27,4% diventando primo in 6 Stati e ottenendo ben 88 voti elettorali: il partito di Roosevelt sbaragliò i Repubblicani del presidente in carica Taft (23,2% e solo 8 voti), ma spianando la strada ai Democratici che arrivarono alla Casa Bianca con Woodrow Wilson, 28º presidente USA.
Teddy Roosevelet fondò il Partito Progressista, il primo «terzo partito» di vera rilevanza elettorale nella storia del sistema bipartitico americano. Durante la campagna con il terzo partito da lui creato, fu vittima di un attentato
Ha senso rammentare un altro dettaglio storico: Roosevelt, durante la campagna con il terzo partito da lui creato, fu vittima di un attentato. Uno squilibrato tedesco gli sparò, ma Roosevelt riuscì a sopravvivere, e mai rimosse la pallottola dal suo corpo.
Siamo sicuri a Donald capiterebbe certamente qualcuno con una mira migliore.
Droni
Il capo della Ryanair chiede le dimissione dell’«inutile» Ursula von der Leyen

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha aspramente criticato Bruxelles per non aver difeso gli aeroporti dell’Unione dai droni, chiedendo le dimissioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ha sostenuto che i droni non autorizzati, causa di interruzioni al traffico aereo, dovrebbero essere abbattuti.
Nelle ultime settimane, misteriosi avvistamenti di droni hanno colpito l’Unione, con alcuni media e funzionari occidentali che ipotizzano un coinvolgimento della Russia, ipotesi respinta da Mosca. Von der Leyen ha proposto l’idea di un «muro di droni» nel suo discorso sullo stato dell’Unione il mese scorso, un concetto ripreso durante un vertice informale dell’UE in Danimarca questa settimana.
In un’intervista a Politico, pubblicata mercoledì, O’Leary ha liquidato la proposta. «Non credo che un muro di droni abbia alcun effetto», ha dichiarato, sottolineando che i responsabili potrebbero facilmente operare dall’interno del paese interessato. O’Leary ha accusato Bruxelles di inattività e ha richiesto misure più drastiche contro la presunta minaccia dei droni.
«Perché non abbattiamo questi droni? Sono destabilizzanti e chiediamo un intervento», ha affermato. «Non ho fiducia nei leader europei che se ne stanno seduti a bere tè e mangiare biscotti… Non ho fiducia in von der Leyen. È inutile e dovrebbe dimettersi».
Sostieni Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, O’Leary nel 2024 aveva attaccato la politica dell’immigrazione UE affermando che il sistema di asilo è «una truffa completa» e che tali individui «non sono rifugiati» perché arrivano da Paesi sicuri e poi gettano i loro passaporti nel water.
«Sì, perché li scaricano nel WC, arrivano all’aeroporto di Dublino e li scaricano nel WC», aveva dichiarato il CEO della celebre aerolinea irlandese alla radio Newstalk. «Si presentano qui… è una truffa completa e questi non sono rifugiati, una delle cose che mi fa impazzire in Irlanda è che trattiamo le persone come rifugiati che provengono dal Regno Unito o dalla Francia», si era lamentato il notissimo managerro.
«Nessuno è arrivato in Irlanda dall’Afghanistan o dal Kenya o dalla Nigeria o dalla Siria con un volo diretto perché non ce ne sono, quindi non stai fuggendo dalle persecuzioni nel Regno Unito o in Germania», aveva aggiunto l’O’Leary.
«Dovremmo prenderci cura dei rifugiati, ho grande simpatia per gli ucraini, ma le persone che arrivano qui dal Regno Unito, dalla Francia o da altri Paesi dell’UE, dovremmo rimandarle indietro dicendo, qui, nei paesi dell’UE da cui provieni».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di World Travel and Tourism Council via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Politica
Una cattolica esclusa dalle elezioni presidenziali irlandesi

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Merz contro la Von der Leyen

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz sta cercando di limitare l’autorità decisionale della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Lo riporta Bloomberg, che cita fonti diplomatiche informate.
Una delle fonti ha rivelato che Merz, sempre più critico verso Bruxelles, desidera che Berlino eserciti maggiore influenza sulle questioni che coinvolgono direttamente gli Stati membri dell’UE.
Merz si è opposto a diverse proposte di von der Leyen, come l’introduzione di nuove tasse a livello europeo e il piano per inviare forze di pace in Ucraina. Inoltre, ha avuto divergenze con lei su un accordo tariffario con gli Stati Uniti e sulle normative climatiche.
«Dobbiamo mettere un freno a questa macchina a Bruxelles», ha dichiarato Merz venerdì scorso ai leader aziendali, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Sostieni Renovatio 21
In vista del vertice informale dei leader dell’UE a Copenaghen di mercoledì, Merz ha ribadito la necessità di una «correzione fondamentale» di quella che ha definito una regolamentazione eccessiva, affermando: «È semplicemente troppo», come riportato dall’agenzia di stampa tedesca.
Quest’anno, la Commissione Europea ha adottato diverse misure per ridurre la burocrazia, tra cui il Defense Readiness Omnibus, che mira a semplificare le procedure del mercato della difesa dell’UE. Tale iniziativa si inserisce nell’obiettivo più ampio di von der Leyen di mobilitare fino a 800 miliardi di euro in investimenti per l’acquisto di armi e munizioni entro il 2030.
Come noto, la Von der Leyen è stata ministro della Difesa della Repubblica Federale Tedesca, con alcune controversie legate al suo operato al dicastero.
Come riportato da Renovatio 21, nel settembre 2022 la Von der Leyen sembrò «ordinare» al governo tedesco di fornire Kiev di tutte le armi che desiderava. «L’Ucraina dovrebbe ottenere tutto il materiale militare di cui ha bisogno» aveva dichiarato recandosi a Kiev, in quello che sembrava un aperto rimprovero al suo Paese di origine.
Come riportato da Renovatio 21, dopo la tornata di luglio, Ursula dovrà affrontare due distinte nuove mozioni di sfiducia al Parlamento Europeo.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di European People’s Party via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
-
Cancro2 settimane fa
Impronta genetica del vaccino COVID nel DNA di un paziente oncologico: l’mRNA può integrarsi con il genoma umano
-
Vaccini2 settimane fa
Documentario rivela lo studio bomba sul collegamento tra vaccino ed epidemia di malattie croniche
-
Misteri2 settimane fa
Storie, misteri ed orrori dal Mostro di Firenze ad Amanda Knox. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-
Senza categoria2 settimane fa
Papa Leone contro la Chiesa e i dogmi per LGBT e donne-prete: «Dobbiamo cambiare atteggiamento prima di cambiare dottrina»
-
Morte cerebrale7 giorni fa
La «morte cerebrale» è stata inventata per prelevare più organi
-
Autismo1 settimana fa
Vaccini, paracetamolo: Trump e Kennedy delineano il piano contro l’autismo. Momento storico
-
Animali2 settimane fa
Le orche di Gibilterra affondano una barca a vela. È ora di dire basta
-
Politica2 settimane fa
Condannato in primo grado il figlio di Grillo. Per il misfatto che corse con il fatale cambiamento di governo 2019