Politica
Trump annuncia ufficialmente la sua candidatura alle presidenziali 2024
Ieri sera l’ex presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha presentato ufficialmente i documenti alla Commissione elettorale federale (FEC) necessari per la sua campagna presidenziale del 2024.
Il deposito dei documenti alla FEC è arrivato pochi minuti prima che Trump si rivolgesse ai sostenitori nella sua residenza di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, e si dichiarasse pubblicamente candidato per la corsa del 2024.
«Miei concittadini, il ritorno dell’America inizia proprio ora», ha esordito Trump nelle sue osservazioni di apertura ai sostenitori, riferendosi poi a quello che ha definito un «movimento». «Non c’è mai stato nulla che potesse competere con quello che abbiamo fatto tutti».
Poi l’annuncio: «per rendere di nuovo grande e gloriosa l’America, stasera annuncio la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti».
NOW – Trump announces he will run for president in 2024. pic.twitter.com/ECtoEDlXFD
— Disclose.tv (@disclosetv) November 16, 2022
L’ex presidente ha poi parlato del programma vaccinale da lui iniziato, un argomento che non pare voler mollare nonostante la contrarietà di molti suoi sostenitori accaniti.
«Insieme abbiamo costruito la più grande economia nella storia del mondo, quando il virus ha colpito le nostre coste ho intrapreso un’azione decisiva e ho salvato vite umane e l’economia degli Stati Uniti, e nell’ottobre dello stesso anno l’America stava tornando a ruggire con la ripresa economica numero uno più veloce mai registrata» ha detto Trump con voce calma e ferma.
«La Cina stava pagando miliardi e miliardi di dollari in tasse e dazi», ha continuato. «Nessun presidente aveva mai chiesto o ricevuto un dollaro dalla Cina fino a quando non sono arrivato io e stavamo ottenendo centinaia di miliardi di dollari, molte persone pensano che a causa di questo la Cina abbia svolto un ruolo piuttosto attivo nelle elezioni del 2020».
I’m at the Mar-a-Lago and I can’t express how HAPPY I am about President Trump running again.
MAKE AMERICA GREAT AGAIN!
Donald Trump will be the 47th President of the United States of America!
TRUMP 2024!#Trump2024 pic.twitter.com/2ffdknqCLW
— Terrence K. Williams (@w_terrence) November 16, 2022
«Il mondo era in pace, l’America prosperava e il nostro Paese era sulla buona strada per un futuro straordinario, perché ho fatto grandi promesse al popolo americano e, a differenza di altri presidenti, ho mantenuto le mie promesse», ha affermato il biondo presidente del Queens.
«Per milioni di americani, gli ultimi due anni sotto Joe Biden sono stati un periodo di dolore, difficoltà, ansia e disperazione, mentre parliamo l’inflazione è la più alta in oltre 50 anni, i prezzi del carburante hanno raggiunto i livelli più alti della storia e aspettatevi che salgano molto più in alto, ora che le riserve nazionali strategiche – che ho riempito – sono state praticamente prosciugate per mantenere i prezzi della benzina più bassi appena prima delle elezioni».
Trump ha quindi colto l’occasione per incolpare i «confini aperti» di Biden tra Stati Uniti e Messico per l’aumento della droga mortale fentanil nel Paese.
L’ex inquilino della Casa Bianca ha quindi lanciato accuse contro quei legislatori che non preoccupano delle armi nucleari perché percepiscono il cambiamento climatico come un fattore più grave minaccia.
«Siamo qui stasera per dichiarare che non deve essere così», ha detto Trump tra gli applausi. «Due anni fa eravamo una grande Nazione, e presto saremo di nuovo una grande nazione. Il declino dell’America ci viene imposto da Biden e dai pazzi della sinistra radicale che fanno crollare il nostro governo. Questo declino non è un destino dobbiamo accettare».
I was at Mar-a-Lago tonight when Trump made his long-awaited announcement that he's in fact running for a second term in the White House, & the support was resounding.
While conservative media pivots & tries to distance from Trump, the base is still out there cheering him on. pic.twitter.com/LerqJmrSPT
— Libby Emmons (@libbyemmons) November 16, 2022
Trump ha poi dato il suo appoggio a Herschel Walker, il controverso candidato repubblicano che si candida per un seggio al Senato degli Stati Uniti in Georgia definendolo «un essere umano favoloso che ama il nostro Paese» e che «sarà un grande senatore degli Stati Uniti», un leader dell’«America First».
«Questa non sarà la mia campagna, questa sarà la nostra campagna, tutti insieme. Perché l’unica forza abbastanza forte da sconfiggere la corruzione di massa contro cui ci troviamo di fronte siete voi, il popolo americano».
Jaime Harrison, avvocato e politico e presidente del Comitato nazionale democratico, ha risposto all’annuncio di Trump, dicendo che era solo il «calcio d’inizio» di quella che saranno le «caotiche primarie repubblicane».
L’annuncio di Trump arriva il giorno dopo che il presidente del comitato della Camera, incaricato di indagare sui fatti del 6 gennaio al Campidoglio, ha affermato che Trump potrebbe essere perseguito per oltraggio al Congresso per non essersi presentato per una deposizione programmata.
Venerdì Trump aveva anche intentato una causa contro la giuria, nel tentativo di bloccare la citazione in giudizio che gli chiedeva di testimoniare e consegnare documenti relativi alla rivolta.
Come riportato da Renovatio 21, Trump anche in queste elezioni midterm ha accusato, come nel 2020, dell’esistenza di grandi brogli.
Alcuni suoi candidati come Mehmet Oz e Blake Masters non ce l’hanno fatta: in un caso avrebbe vinto un candidato democratico con danno cerebrale guidato da un computer (ma che almeno, a differenza di altri candidati pure vincenti, non era morto) mentre nell’altro lo spoglio è proseguito misteriosamente per giorni, tra le proteste dei repubblicani.
Non ce l’ha fatta nemmeno Kari Lake, la candidata a governatore dell’Arizona, ascrivibile alla categoria mega-MAGA, che aveva dichiarato che sarebbe tornata sulla liceità delle elezioni presidenziali 2020, che subirono problemi e polemiche in special modo nella contea di Maricopa in Arizona.
Dopo una settimana circa di spoglio delle schede, la Lake avrebbe perso per una manciata di voti contro la sfidante democratica, già segretario di Stato dell’Arizona Katy Hobbs, la quale non ha fatto un granché di campagna elettorale e ha rifiutato ogni dibattito diretto con la Lake.
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Immagine screenshot da Twitter
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