Geopolitica
Torture e uccisioni di massa, i crimini della giunta birmana
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews.
Un’inchiesta della BBC ha rivelato che a luglio di quest’anno almeno 40 uomini sono stati massacrati e poi gettati in fosse comuni. Il portavoce dei generali non ha negato gli episodi di violenza. Nei giorni scorsi sono stati inaugurati nuovi velivoli da combattimento, tra cui un ATR, nonostante sia in vigore un embargo sulle armi.
A luglio di quest’anno la giunta militare del Myanmar ha compiuto una serie di uccisioni di massa, torturando e seppellendo in fosse comuni almeno 40 uomini. Lo ha rivelato oggi un’inchiesta della BBC: l’agenzia stampa inglese ha intervistato 11 testimoni e ha confrontato i loro racconti con i video raccolti da Myanmar Witness, un’ONG che indaga sulle violazioni dei diritti umani nel Paese.
I massacri sono avvenuti nella provincia di Kani, distretto di Sagaing, nella zona centrale del Myanmar. Nei mesi precedenti alle uccisioni si erano intensificati gli scontri tra l’esercito birmano, che a febbraio ha spodestato il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi, e le Forze di difesa del popolo, le milizie etniche anti-golpe.
L’episodio più grave si è verificato nel villaggio di Yin, dove i militari birmani hanno torturato e picchiato a morte e poi gettato in un burrone almeno 14 uomini
L’episodio più grave si è verificato nel villaggio di Yin, dove i militari birmani hanno torturato e picchiato a morte e poi gettato in un burrone almeno 14 uomini.
«Non potevamo stare a guardare, quindi abbiamo tenuto la testa bassa, piangendo», ha raccontato in forma anonima una testimone, il cui fratello, nipote e cognato sono stati uccisi.
«Li abbiamo implorati di non farlo. A loro non importava. Hanno chiesto alle donne: “I vostri mariti sono tra loro? Se lo sono, fate i vostri ultimi riti”».
Alcuni soldati erano giovanissimi «avranno avuto 17 o 18 anni»
Sempre in base alle ricostruzioni, alcuni soldati erano giovanissimi «avranno avuto 17 o 18 anni», hanno spiegato i sopravvissuti alla BBC.
Nel vicino villaggio di Zee Bin Dwin sono stati ritrovati 12 corpi mutilati, tra cui quello di un bambino e di una persona disabile.
È evidente che la giunta militare abbia preso di mira la componente maschile della popolazione in risposta agli attacchi delle forze di resistenza, anche se i familiari delle persone uccise hanno insistito sul fatto che i loro parenti non fossero coinvolti in attacchi armati. Una donna che ha detto che il fratello, ucciso dai soldati, «non sapeva nemmeno maneggiare una fionda».
È evidente che la giunta militare abbia preso di mira la componente maschile della popolazione in risposta agli attacchi delle forze di resistenza
La BBC ha rivolto le accuse al ministro dell’Informazione e portavoce della giunta birmana, il generale Zaw Min Tun, il quale non ha negato che i soldati abbiano compiuto uccisioni di massa: «Può succedere», ha dichiarato. «Quando ci trattano come nemici, abbiamo il diritto di difenderci».
Nei giorni scorsi, durante le celebrazioni per il 74° anniversario dell’aeronautica militare birmana, i generali hanno fatto sfoggio di alcuni velivoli militari modificati e ammodernati, tra cui un ATR-72 600.
Gli aerei ATR-72 600 sono prodotti in Francia da ATR, joint venture tra la francese Airbus e l’italiana Leonardo Corporation.
Amnesty International, Italia-Birmania.Insieme, Rete Italiana Pace e Disarmo e Atlante delle Guerre hanno ricordato che nei confronti del Myanmar è in vigore un embargo sulle armi che comprende «le parti di ricambio» e «il divieto di esportazione di beni a duplice uso».
Secondo il sito di monitoraggio Acled, tra il 1° febbraio e il 26 novembre in Myanmar si sono registrati più̀ scontri e attacchi armati rispetto allo Yemen e all’Afghanistan.
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Immagine screenshot dal sito della BBC
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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Immagine da Twitter
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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