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Tizi ignudi continuano a terrorizzare l’Italia e il mondo: la temibile ascesa dell’«uomonudismo»

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Sei mesi fa Renovatio 21 ha scritto di un tremendo fenomeno che sembra aver colpito l’Italia, l’Europa, il mondo: quello degli uomini ignudi che deambulano in pubblico.

 

Piazze, strade, autostrade, nessun luogo pare essere al riparo dalla catastrofe di quello che a questo punto proponiamo di chiamare «uomonudismo».

 

Sono ovunque: nei negozi, sui monumenti, nelle fontane, sulle aiuole, alle finestre, sui balconi. Affrontano, talvolta aggressivamente, i pedoni, gli automobilisti, le forze dell’ordine. Nessuno è davvero al riparo dall’ascesa della minaccia dei signori senza vestiti.

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È vero, in larga parte sembrano extracomunitari, cioè, immigrati, cioè migranti, insomma pare a spogliarsi dinanzi a tutti non siano persone del posto, e possiamo a questo punto anche immaginare perché, e ipotizzare che l’uomonudismo sia correlato all’immigrazione di massa: sradicare un individuo e reimmetterlo in un luogo in cui non conosce nessuno, senza famiglia a provare vergogna, forse aumenta la possibilità che costui si metta a correre in istrada così come mamma lo ha fatto.

 

In realtà, non vorremmo far sembrare che si tratti solo di un effetto collaterale del piano Kalergi: vi devono essere certamente anche vari casi di uomonudisti autoctoni, perché il processo di sradicamento personale che vogliono per il cittadino è il medesimo che già ottengono, a gratis, dall’immigrato.

 

In questo mezzo anno, abbiamo visto tanti episodi sconcertanti.

 

Udine: «Nudo con i pantaloni calati imita la statua di Ercole». Lo riporta Friuli Oggi.

 

Vicenza: «Uomo nudo cammina per la strada», TViWeb mostra pure il video, si tratta della cosiddetta «Zona Piscine», quartiere dove centinaia di genitori portano i figli nei vari impianti sportivi ivi siti.

 

A Vicenza a gennaio era comparso un uomo nudo anche nel quartiere San Pio X, non lontano dalla grande base militare americana (la cosiddetta «Caserma Ederle»).

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Un uomo nudo sarebbe comparso nel parco del Pineto, in zona Boccea, a Roma.

 

Ancora Roma: «Uomo nudo semina il panico al Pigneto: una donna trans aveva rifiutato di farlo entrare in casa».

 

Sempre la capitale, un mese fa: «Uomo nudo vicino a Termini, urla e insulti ai passanti, poi si scaglia contro la polizia: arrestato». Se leggi fra le righe scopri che si tratta di un 28enne di nazionalità nigeriana.

 

Firenze: «Uomo nudo minaccia i passanti dal balcone». La7 ci ha il filmato.

 

 

 

Carpi, «Mezzo nudo dà in escandescenza in via Berengario». Lo riporta Temponews.

 

«Nudo alla stazione molesta tre ragazze: salvate da una passante» ci informa Il Messaggero a fine febbraio.

 

C’è anche il dramma famigliare uomonudista: «Maltratta moglie e nudo su terrazzo minaccia suicidio. Giudice lo allontana». Accade a Pratola Peligna, in provincia di cosa non sappiamo (vabbè, è L’Aquila). Lo riporta Onda Tv.

 

Cremona, poche ore fa: «Disagio: uomo nudo in centro a Cremona». Lo riporta Telecolor.

 

La Gazzetta del Mezzogiorno riporta dell’«uomo nudo in giro fra le auto a Bari». I social in visibilio.

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Ad aprile alla Cassina de’ Pecchi, appena fuori Milano, è partita la variante religiosa: «Uomo completamente nudo davanti alla chiesa, intervengono i Carabinieri»

 

Momento mistico anche a Reggio Emilia a cavallo tra i primi due mesi dell’anno: «Nudo e ubriaco davanti al Duomo: arrestato per resistenza», titola Reggionline.

 

Lungolago direzione Lecco. «Uomo nudo a Malgrate, centinaia di segnalazioni tra indignazione e incredulità». Lo riporta Il Giorno.

 

A Lecco, c’è da dire, un episodio era stato segnalato anche cinque anni fa.

 

 

A Modena lo scorso gennaio Il Resto del Carlino ha fatto scattare il titolo che piace a noi: «Nudo in strada semina il panico». Nelle prime righe, in barba alla Carta di Roma, è possibile leggere, timidamente, che si tratta di uno «straniero».

 

Capita anche con SiracusaOggi.it per la notizia di due settimane fa: «Identificato l’uomo che girava nudo in corso Gelone: è un 39enne nigeriano».

 

Agrigento, 2 aprile: «Uomo bloccato nudo per strada: bloccato dalla polizia». Lo riporta Agrigento Oggi.

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Barletta, ottobre 2023: «A Barletta sul lungomare di Ponente uomo nudo alla fontana». Lo riporta Barletta NEWS 24.

 

Ancona, febbraio scorso: «Choc al Ventaglio: uomo nudo al parco».

 

A Napoli, un caso tre settimane fa. «corre nudo per 4 chilometri tra Vomero e Posillipo: interviene il 118, ricoverato» titola Il MattinoLe forze dell’ordine sono state prontamente allertate, facendo intervenire il 118 facendo così finire la corsa dell’uomonudista partenopeo in ospedale.

 

Non che a Napoli, in questi anni, siano mancati i casi.

 

 

 

In America esiste un’espressione, «going postal», per dire quando uno impazzisce: laggiù, par di capire, accade che in molti danno in escandescenza all’ufficio postale. Ecco che l’uomo nudo ha tradotto l’espressione anche in Italia: Torino, un mese fa, «Entra e si spoglia: tensione alle Poste di Borgo Dora a causa di un uomo in stato di alterazione».

 

Aprile, Liguria: «Loano, cammina nudo sull’Aurelia bloccando i veicoli in transito: arrestato uomo di 47 anni». Lo riporta Telenord.

 

A gennaio ecco il caso enigmatico: «Trovato incosciente e nudo dentro l’auto vicino all’aeroporto: gravissimo a Torrette», scrive Cronache Ancona.

 

Montanaro, vicino Chivasso: «Uomo nudo insegue due giovani studentesse».

 

Reggio Calabria: «Uomo nudo bloccato dalla Polizia nel centro storico».

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Anche il mondo dello sport sconvolto: «Lotito contro Mourinho negli spogliatoi mentre un uomo nudo scappava: “Ma che è ‘sta roba?”»

 

Misteri a Pesaro: «Girava nudo nel maneggio indossando una coda di cavallo finta: scoperto dalla videosorveglianza».

 

Il fenomeno ci impiega poco a diventare drammatico, inquietante: «Anziana uccisa in casa a Foggia, fermato un uomo nudo in strada» scrive RaiNews due giorni fa.

 

Uomo nudo assassino anche a Maennendorf, in Isvizzera: «Uomo nudo uccide una donna che correva in un parco di Männedorf» scrive il sito Blue News.

 

Sempre in Confederazione Elvetica, a marzo: «Un uomo nudo minaccia una venditrice con un coltello». Lo riporta il Corriere del Ticino.

 

C’è anche la storia dell’uomo nudo che defunge: «Chieti, uomo nudo fermato dai carabinieri col taser muore in ambulanza» riporta SkyTG24.

 

«Uomo nudo trovato morto sul lido» a Caserta. «Indagano i carabinieri».

 

Ancora nera uomonudistica: «Uomo di 33 anni trovato morto sui binari: «Il corpo completamente nudo e con ferite alla testa». Accadde a Vigevano, riporta il Corriere Adriatico.

 

«Getta figlia dal terrazzo, la ricostruzione dei testimoni: “Abbiamo preso la bimba, correva mezzo nudo”» è il caso tragico di Cinto Caomaggiore riportato da Fanpage.

 

Il fenomeno, dicevamo, è globale: «Disneyland California: uomo nudo passeggia nell’attrazione». Riporta Panorama.

 

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Volo della Virgin Australia da Perth a Melbourne: «Uomo arrestato perché correva nudo dentro l’aereo». Lo riporta Sky News.

 

Nuovo Jersey: Uomo nudo causa 100 mila dollari di dollari al ristorante.

 

Uomo nudo cammina per il centro della città di Fargo, Nord Dakota.

 

Leeds, Alabama: «Si lancia nudo dentro la vasca di un negozio». Il 42enne è nei guai.

 

 

Missouri: «Un uomo nudo sfonda il muro di un appartamento a St. Louis, minaccia la famiglia viene colpito da uno sparo».

 

Uomonudista sconvolge la cittadina di Burlington, USA.

 

«Un uomo nudo ferma il traffico sulla I-93, dice la polizia». Succede a Boston.

 

«Uomo nudo e ubriaco ha tentato di violare i controlli di sicurezza all’aeroporto di Fort Lauderdale», in Florida.

 

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Morgantown, Virginia: «Arrestato l’uomo che era fuggito nudo dalla polizia».

 

A Seattle il caso più difficilmente riferibile: «Uomo nudo nella contea di Kitsap afferra un bambino, corre nel bosco e morde il vicino che lo inseguiva».

 

Oklahoma: «Uomo accusato di aver visitato il drive-thru di Starbucks nudo più volte».

 

«L’uomo nudo corre nel traffico» a Los Angeles.

 

 

Houston, Texas: «Solo il 13: la polizia di Galveston cerca un uomo accusato di atti osceni dopo essere stato visto correre nudo».

 

C’è anche un caso, che certo manda in solluchero il lettore di Renovatio 21: in Texas uomo nudo arrestato da robocane!

 

 

 

Sempre Houston: «Uomo nudo ripreso dal video del campanello nel quartiere di Old Braeswood» (Insomma, Houston abbiamo un problema)

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Williamson County, Texas: «Uomo nudo trovato nella vasca idromassaggio del proprietario di una casa della contea di Williamson»

 

Milwakee: «Uomo nudo corre sull’autostrada del Wisconsin».

 

Ashbourne, cittadina del Derbyshire, in Gran Bretagna: «La polizia indaga sulla denuncia di un uomo nudo che porta a spasso un cane». Lo scrive la BBC.

 

Portswood, Inghilterra: «Shock quando un uomo nudo è stato visto correre vicino al supermercato».

 

Germania: «Uomo di Kaiserslautern trovato chiuso fuori dall’appartamento nudo».

 

Dublino: «Un uomo si presenta in tribunale nudo perché il gatto è scomparso».

 

Non possiamo dimenticare, a questo punto, che un uomo ignudo è comparso perfino sul palco del Premio Oscar: si trattava del sinofono ex wrestler John Cena, forse inconsapevole di aver così validato l’oscuro trend globale.

 

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Poi c’è la quantità di scene che stanno finendo sui social, specie dagli account che danno conto della questione immigrati.

 

L’ineffabile Radio Genova, che si sdoppia su Twitter in Radio Genoa, ne offre una caterva, pur senza indicazioni di luogo e data. Anche tanti altri utenti, va riconosciuto, fanno con dovizia il lavoro di raccogliere le immagini dello shock uomonudista che si abbatte sul mondo.

 

 

 

 

 

 

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Tuttavia, sappiamo che ognuno di questi video, con il loro intollerabile carico di sconvolgimento, mai toccheranno le vette del video virale dell’anno, che ha fatto impazzire per qualche ragione soprattutto gli USA, ma che pare sia stato firmato a Brescia: quello del signore che, con le braghe calate, si infila nel sedere una pompa di benzina.

 

Si tratta di un caso di uomonudismo estremo? Una mutazione, un’evoluzione lungo il cammino del fenomeno dell’uomo nudo? Non sappiamo dirlo.

 

Tuttavia l’angoscia non decresce. Uomini nudi dappertutto. Imprevedibili, pericolosi, senza veli. È la fase terminale della civiltà liberale, un assaggio della morale nell’era dell’anarco-tirannide in via di caricamento – e non potete farci niente.

 

Potete solo dirvi, borbottando mentre invecchiate, che una volta, quando eravate piccoli, quando eravate giovani, non era così.

 

E quindi: cosa è andato storto?

 

E soprattutto, quando da bambini vi spaventavano parlando dell’uomo nero, perché non vi hanno detto poteva anche presentarvisi ignudo?

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Ecco l’iPhone con cover in pelle umana

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È stata progettata una nuova custodia del telefono che imita la pelle umana, in pieno stile dirigenziale di fantozziana memoria.   La «Skincase» è in realtà destinata ad aiutarti. L’idea è che vedere la pelle finta appassisca di passare troppo tempo all’aperto ti ricorderà di proteggerti dalle dannose radiazioni ultraviolette del Sole.   «I nostri telefoni sono oggetti che non ci aspettiamo di cambiare e di reagire in modo umano», ha dichiarato Marc Teyssier, che ha progettato il dispositivo in collaborazione con la British Skin Foundation e la società di telecomunicazioni O2.

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«Creando una reazione tangibile e viscerale all’esposizione ai raggi UV», ha aggiunto Teyssier, «la Skincase non solo aumenta la consapevolezza della sicurezza del Sole, ma evidenzia come la protezione del Sole sia una priorità innegabile».   Non è la prima volta che il designer progetta qualcosa di simile. Nel 2019, il Teyssier aveva creato una custodia per telefono stile Davide Cronenberg con pieghe squamose di pelle che rispondeva ai gesti delle mani, tra cui essere pizzicata e solleticata.  

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Si tratta un raro esempio, per quanto stravagante, di mettere a frutto le nostre dipendenze croniche da smartphone.   Tuttavia, la questione della protezione solare negli ultimi anni è stata oggetto di controversie.   Come riportato da Renovatio 21, nel 2019 l Journal of American Medical Association ha pubblicato i risultati di uno studio randomizzato, condotto dai ricercatori della FDA per determinare se le sostanze chimiche presenti in quattro creme solari disponibili in commercio vengono assorbite attraverso la pelle nel flusso sanguigno: i prodotti chimici per la protezione solare sono stati rilevati in concentrazioni che hanno superato la soglia FDA oltre la quale i produttori sono tenuti ad effettuare ulteriori test tossicologici.   È emerso quindi che creme solari e centinaia di farmaci da banco attualmente in vendita negli Stati Uniti non sono stati ancora determinati per essere sicuri ed efficaci   «Le persone che usano i filtri solari credono molto ragionevolmente di essere state testate e sono sicure ed efficaci. Non abbiamo davvero prova di ciò» aveva affermato al New York Times Kanade Shinkai, dermatologo dell’Università della California, San Francisco, e autore di un editoriale che accompagna lo studio JAMA.   Le Hawaii e Key West, in Florida, hanno vietato gli ingredienti per la protezione solare, incluso l’ossibenzone, che gli studi hanno suggerito che potrebbero danneggiare le barriere coralline. Gli studi sugli animali hanno sollevato la possibilità che alcuni filtri UV, incluso l’ossibenzone, possano interrompere il sistema endocrino, il che può influenzare negativamente la riproduzione, lo sviluppo e l’immunità. Nel 2008, un sondaggio ha rilevato l’ossibenzone nel 97% dei campioni di urina; uno studio svizzero del 2010 su madri che allattano ha riferito che l’85% aveva filtri UV nel latte materno.   Come spesso accade, la medicina non sa esattamente quello che sta facendo, ma lo vende comunque al mercato.  

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Cesso modello Grande Reset: non ti dà la carta igienica se non paghi oppure ti infligge la pubblicità

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In una scena massimamente distopica, alcuni bagni pubblici in Cina hanno introdotto un sistema che «tiene in ostaggio» la carta igienica dietro le pubblicità. A denunciarlo sono utenti esasperati, che si sono sfogati su un thread della piattaforma Reddit anti-consumo.

 

Un video diffuso da China Insider – definito «distopico» dagli spettatori – mostra persone costrette a scansionare codici QR sui distributori di carta igienica per guardare una breve pubblicità, prima di ricevere una quantità minima di rotoli. Chi desidera ottenere altra carta o saltare l’annuncio, deve pagare 0,5 RMB, circa 5 centesimi di euro.

 

 

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Le autorità cinesi giustificano il sistema come misura per ridurre gli sprechi, puntando il dito contro chi userebbe dosi eccessive di carta gratuita. Ma sui social le critiche non si sono fatte attendere. «Ecco come appare a prima vista la distopia comunista capitalista», ha commentato un utente. «L’ironia di questa società autoritaria e al tempo stesso economicamente espansionistica è sottile, ma pericolosa». Un altro ha ironizzato: «Nel Regno Unito questo non funzionerebbe: o la macchina verrebbe distrutta in breve tempo, oppure ci sarebbero escrementi sparsi ovunque».

 

Si tratta forse di un cesso prodromico del futuro da Grande Reset davosiano, quello per cui non avrai nulla e sarai felice – cioè non possiederai nemmeno la carta igienica, e neanche il bidet – beni a cui forse potrai aspirare solo con un credito sociale soddisfacente e la sottomissione biometrica totale della tua esistenza.

 

Del resto, sappiamo quanto la Cina comunista, con la sua distopia di telecamere e sorveglianza bioelettronica totale, sia nel cuore di Klaus Schwabbo.

 

In passato, la Cina è stata accusata di utilizzare l’Intelligenza Artificiale e il riconoscimento facciale per la sorveglianza della minoranza uigura nello Xinjiang. All’epoca emerse una tecnologia possibilmente ancora più inquietante: la capacità di ricreare un volto a partire dal DNA. Tre anni fa si parlò di una mirabolante tecnologia di face recognition che rilevava la fedeltà al Partito Comunista Cinese.

 

Come riportato da Renovatio 21, il riconoscimento facciale fu usato anche per individuare chi protestava per aver perso i propri risparmi nel grande crack del gruppo Evergrande due anni fa, e pure per scovare i rifugiati nordcoreani.

 

Di fatto non è nemmeno la prima volta che la Cina sperimenta soluzioni hi-tech nei bagni pubblici. Già nel 2017, nel parco del Tempio del Cielo a Pechino, erano stati installati distributori di carta igienica dotati di tecnologia di riconoscimento facciale, suscitando dubbi e polemiche sulla privacy.

 

Da allora, tuttavia, l’Amministrazione cinese per il cyberspazio e il Ministero della pubblica sicurezza hanno vietato l’uso del riconoscimento facciale senza consenso, proibendo in modo esplicito questi dispositivi in spazi pubblici come alberghi, bagni, spogliatoi e servizi igienici.

 

Tuttavia restano in rete i video in cui persino le macchinette che distribuiscono bibite in Cina posso funzionare con riconoscimento facciale.

 

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La polizia di Nuova York sgombra Macron per far passare il corteo di Trump. Presidente francese a piedi

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Lunedì il presidente francese Emmanuel Macron è stato fermato per strada dalla polizia di New York City mentre sgomberava la strada al corteo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un filmato condiviso dal canale di notizie francese BFMTV mostra Macron che chiama Trump durante l’incidente a Manhattan.   Macron era in città per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), dove la Francia ha formalmente riconosciuto lo Stato di Palestina. Dopo il discorso, Macron e il suo entourage si stavano dirigendo dalla sede delle Nazioni Unite verso l’ambasciata francese quando gli agenti hanno bloccato il traffico per far passare il convoglio di Trump.   Un video mostra Macron in piedi per strada, mentre parla con un agente di polizia che si scusa per il ritardo, spiegando che «un corteo di automobili sta arrivando proprio da questa parte».  

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Macron risponde al poliziotto neoeboraceno: «Se non lo vedi, lasciami passare. Negozierò con te», prima di tirare fuori il telefono e apparentemente chiamare Trump.   «Come stai? Indovina un po’? Ti aspetto in strada perché è tutto chiuso per te», si sente dire Macron.   Secondo quanto riferito, il presidente francese ha dovuto attendere diversi minuti e poi ha proseguito a piedi verso l’ambasciata.   Si dice che Trump abbia fornito il suo numero di telefono privato a leader stranieri per incoraggiare chiamate e messaggi diretti. Politico ha osservato a luglio che Macron era tra coloro che avevano contatti regolari.   L’episodio può far ricordare quando, ad un UNGA del 2019 (la volta che ringhiò «How dare you…»), in una sala del Palazzo di vetro un’attonita Greta Thunberga fu messa da parte per far passare Donald Trump e la sua scorta.     Un’immagine indelebile. Quasi quanto quella di Greta, cresciuta e inserita nella flottilla pro-palla, con look stile He-Man.   Va detto pure che a Jair Messias Bolsonaro, giunto a Nuova York per l’UNGA 2021, andò peggio: con la città blindata dal green pass, il presidente del Brasile, non munito (e ostile al vaccino) fu costretto a mangiare un trancio di pizza con i collaboratori per strada.     Ricordi della tirannide pandemica, verso cui ci scappa di dire, è possibile provare pure una nostalgia canaglia.  

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