Politica
Sarkozy privato della Legion d’Onore, la più alta onorificenza statale francese

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato escluso dal prestigioso Ordine Nazionale della Legion d’Onore, secondo un decreto statale pubblicato domenica. La revoca fa seguito a una condanna del 2022 per corruzione e traffico di influenze illecite.
Nel 2021, Sarkozy, che ha guidato la Francia dal 2007 al 2012, è stato riconosciuto colpevole di aver tentato di corrompere un giudice in cambio di informazioni riservate su un’indagine separata relativa alla sua campagna presidenziale del 2007.
Nel 2023, l’ex presidente è stato condannato a tre anni di carcere, di cui due con pena sospesa e il restante con pena detentiva domiciliare sotto sorveglianza elettronica. Alla fine del 2024, la Corte di Cassazione, la massima corte francese, ha confermato la condanna che Sarkozy aveva cercato di impugnare.
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Istituita da Napoleone Bonaparte nel 1802, la Legion d’Onore (Légion d’honneur) è attualmente la più alta onorificenza francese. Viene conferita per un servizio civile o militare esemplare ed è considerata un segno di distinzione e un riconoscimento ufficiale di meriti eccezionali.
Le regole della Legion d’Onore prevedono l’esclusione di chiunque sia stato condannato a una pena detentiva di almeno un anno.
La revoca rende Sarkozy il secondo capo di Stato francese a essere privato della Legion d’Onore; il primo fu il maresciallo Philippe Pétain, capo del regime collaborazionista di Vichy durante la Seconda Guerra Mondiale, condannato per alto tradimento nel 1945.
La decisione di revocare il premio a Sarkozy è stata presa nonostante la presunta riluttanza dell’attuale presidente francese Emmanuel Macron, che ad aprile aveva dichiarato di ritenere che l’ex capo di Stato «meriti rispetto».
Il Sarkozy è stato coinvolto dalla stampa in quantità di intrighi che riguardano anche l’Italia. Secondo alcuni osservatori, spinse con Angela Merkel per la defenestrazione di Silvio Berlusconi nel 2011, che, dietro a minacce europee e il terrorismo finanziario dello spread venne sostituito dall’eurotecnocrate Mario Monti.
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L’ex presidente francese è altresì stato accusato da alcuni critici di essere il probabile motore dietro la caduta di Gheddafi (sempre nel fatale 2011), il quale, è stato detto, aveva finanziato la campagna elettorale del Sarkozy: una storia non ancora chiarita, ma rilanciata anche pochi giorni fa dall’economista internazionale Jeffrey Sacks in una intervista con Tucker Carlson. Il Sacks sostiene di aver sentito ventilare l’ipotesi di Sarkozy come fulcro della caduta di Gheddafi anche recentemente da un anziano politico africano.
Come riportato da Renovatio 21, riguardo la storia dei fondi libici è stata accusata di «falsificazione di testimonianze» e «associazione a delinquere allo scopo di preparare una frode processuale e corruzione del personale giudiziario» anche la moglie del Sarkozy, l’algida ex modella torinese Carla Bruni.
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Immagine di Ministry of Externa Affairs India via Wikimedia pubblicata su licenza Government Open Data License – India (GODL)
Politica
Lavrov commenta le voci sull’avvelenamento di Assad

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Politica
La TV cerca di coprire la svatica tatuata di un combattente ucraino

La radiotelevisione pubblica canadese ha trasmesso un reportage da un «centro di addestramento d’élite» della 3a Brigata d’assalto a Kiev, capitale ucraina, mostrando un combattente con una svastica tatuata sul braccio.
Nel servizio andato in onda giovedì, la CBC ha censurato il simbolo, ma non è riuscita a nasconderlo nella miniatura del video su YouTube.
Fondata nel 2023, la 3ª Brigata d’assalto è l’erede diretta del Reggimento Azov, accusato da organizzazioni per i diritti umani e dalle Nazioni Unite di crimini di guerra e torture, e criticato per l’uso di simboli associati alle Waffen-SS.
A giugno, il quotidiano francese Le Monde ha riportato che centinaia di soldati della 3ª Brigata d’assalto mostrano apertamente simboli neonazisti, come saluti e tatuaggi con svastiche. Il giornale ha anche notato che l’unità è stata addestrata da diversi Paesi NATO, tra cui Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Canada, che hanno fornito complessivamente miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina.
🇺🇸🇺🇦🚨‼️ BREAKING: CBC HIDES NAZIS!
CBC went to Ukraine and interviews literal Nazis, then specifically to deceive Americans hid their Nazi tattoos!
– CBC knows they interview Nazis, they don’t care
– The western governments send them
Your tax money-> The good guys are not… pic.twitter.com/divaOpHCZL
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 10, 2025
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Nel 2023, il Canada è stato travolto da uno scandalo legato al nazismo durante la visita di Volodymyr Zelens’kyj. Nel corso del suo discorso alla Camera dei Comuni, i parlamentari hanno applaudito due volte Yaroslav Hunka, un veterano ucraino-canadese di 98 anni, presentato dal Presidente della Camera Anthony Rota come un «eroe» che aveva combattuto contro l’esercito sovietico durante la Seconda Guerra Mondiale.
Successivamente, è emerso che lo Hunka aveva servito nella 14ª Divisione delle Waffen-SS «Galizia», un’unità nazista. La notizia ha scatenato indignazione, portando Rota a scusarsi e a dimettersi. La Camera dei Comuni ha poi approvato una mozione di condanna del nazismo, mentre l’allora primo ministro Justin Trudeau ha definito l’episodio un «terribile errore».
Non si tratta della prima volta che i media dell’establishment hanno a che fare, fischiettosamente, con le inevitabili svastiche tatuate su certuni ucraini.
Come riportato da Renovatio 21, l’agenzia Reuters fu beccata ad ignorare bellamente una croce uncinata tatuata bene in vista sul braccio di un «cittadino» ucraino intervistato.
L’anno scorso il governo tedesco ha rivelato di aver espulso sette soldati ucraini che esibivano simboli nazisti mentre erano nel paese per l’addestramento.
Come insistono i media russi, l’Ucraina è l’unico paese al mondo che ha integrato apertamente le milizie neonaziste nelle sue forze armate nazionali. Queste unità una volta venivano descritte dai media occidentali come «neo-naziste», ma tale definizione dopo lo scoppio del conflitto con la Russia è venuta meno, pure quando le agenzie di stampa si trovano ad intervistare un soldato ucraino che ha scelto come nome di battaglia «Adolf».
Le origini ideologiche naziste (o meglio, ucronaziste) di Azov sono state apertamente e ripetutamente insabbiate sia dagli algoritmi dei social che dall’operato indefinibile dei giornalisti d’Italia e di tutto il mondo, arrivando persino a togliere dal web vecchi articoli che raccontavano la pura verità su svastiche e violenze.
Come riportato da Renovatio 21, i legami del nazionalismo integralista ucraino con la CIA e con i servizi segreti inglesi sono noti da decenni.
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Immagine screenshot da Twitter
Politica
Macron riconferma Lecornu come primo ministro

J’accepte – par devoir – la mission qui m’est confiée par le Président de la République de tout faire pour donner un budget à la France pour la fin de l’année et de répondre aux problèmes de la vie quotidienne de nos compatriotes.
Il faut mettre un terme à cette crise politique… — Sébastien Lecornu (@SebLecornu) October 10, 2025
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