Geopolitica
Sanzioni UE contro attori comici, scacchisti, presentatori, blogger e ginnasti russi
Il comico russo Mikhail Galustjan è stato aggiunto alla lista delle sanzioni UE lunedì. Il 16° round di sanzioni alla Russia da parte di Bruxelles è programmato per celebrare il terzo anniversario dell’escalation dell’operazione militare russa in Ucraina. Lo riporta la stampa russa.
La lista nera aggiornata ha aggiunto 48 individui e 35 entità ritenuti da Bruxelles responsabili di «aver minato o minacciato l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina».
Produttore e presentatore televisivo 46enne, il Galustjan ha recitato in decine di commedie e programmi televisivi e ha anche fatto campagna per il presidente russo Vladimir Putin durante le elezioni del 2012 e del 2018.
Bruxelles ha accusato Galustyan di «militarizzazione della gioventù russa», citando il ruolo dell’attore come capo della Federazione dei giochi militari e tattici e l’appartenenza al movimento militare patriottico «Yunarmija».
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Nella lista nera dell’UE figurano anche altri noti russi, come la conduttrice televisiva Julia Baranovskaja, la blogger e responsabile dei media Kristina Potupchik, il grande maestro di scacchi Sergej Karjakin e il campione olimpico di ginnastica Nikita Nagorny.
Tra gli altri individui sanzionati figurano il senatore della regione di Astrakhan, Andrey Derkach, amministratore delegato del produttore di armi statale Almaz-Antey, Yan Novikov, azionista della Ural Mining, e Igor Kudryashkin, amministratore delegato della holding di costruzione di macchinari «Stan» Boris Bogatyrev.
Le ultime sanzioni includono un divieto «graduale» per le nazioni UE di importare alluminio primario dalla Russia. Prendono di mira anche altre 13 banche e altre 73 navi coinvolte nella spedizione di petrolio greggio russo e revocano le licenze di trasmissione di otto organi di informazione russi.
Il mese scorso, i membri dell’UE hanno esteso le sanzioni esistenti sulla Russia per altri sei mesi. Le restrizioni colpiscono già un’ampia gamma di settori e includono embarghi commerciali, divieti di viaggio e sanzioni individuali contro imprenditori e personaggi pubblici russi.
Mosca ha denunciato le restrizioni occidentali come illegali e come non siano riuscite a destabilizzare l’economia russa o a isolarla dal sistema finanziario globale.
Commentando la notizia, Galustjan ha detto a RIA Novosti che la lista nera dell’UE è stata per lui una sorpresa totale. «A quanto pare, i politici europei hanno esaurito gli argomenti se hanno iniziato a perseguitare e sanzionare attori e personaggi della cultura, comici e satirici che portano gioia e sorrisi alle persone», ha dichiarato il comico.
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Immagine screenshot da YouTube
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Geopolitica
Mearsheimer: l’Europa occidentale si trova di fronte a un «futuro desolante»
Secondo il politologo statunitense John Mearsheimer, capofila della scuola realista nello studio delle relazioni internazionali, l’Europa occidentale è destinata a un «futuro tetro» a causa del conflitto ucraino, provocato – a suo avviso – dall’Occidente e in particolare dagli Stati Uniti.
In un’intervista concessa al politologo Glenn Diesen e diffusa martedì, Mearsheimer ha spiegato che la guerra ha generato un’insicurezza profonda nel Vecchio Continente e ha creato «enormi difficoltà» nelle relazioni tra Washington e gli alleati europei.
Il professore di scienze politiche all’Università di Chicago ha osservato che la collaborazione su piani politici, militari ed economici si è complicata, citando i recenti negoziati come esempio di come gli europei stiano «litigando con gli USA su come gestire l’Ucraina».
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L’Europa, ha proseguito Mearsheimer, è «in guai seri» per due motivi principali legati al declino dell’impegno americano nel continente, che attribuisce in gran parte alla «presenza storica di una robusta forza militare statunitense in Europa».
Dopo la Guerra Fredda, governi di Washington e Bruxelles hanno esteso la NATO proprio per «collocare l’ombrello di sicurezza americano sulle teste degli europei orientali e occidentali», ha ricordato.
Tuttavia, questo equilibrio è ora minacciato da un «profondo mutamento nella distribuzione del potere» a livello globale. Negli anni Novanta e nei primi 2000 gli USA potevano mantenere massicci contingenti in Europa, ma l’ascesa della multipolarità li ha spinti a «rivolgere l’attenzione all’Asia».
Le sue parole riecheggiano il discorso tenuto da Mearsheimer al Parlamento europeo all’inizio di novembre, dove ha proclamato la fine dell’era unipolare con l’emergere di Cina e Russia come superpotenze. «Gli Stati Uniti non sono più l’unica grande potenza mondiale», ha concluso il professore statunitense a Brusselle.
Come riportato da Renovatio 21, il Mearsheimer aveva sostenuto in un’intervista che i governi occidentali continuano a perseguire politiche mirate a indebolire la Russia fino a privarla definitivamente del suo status di grande potenza.
Come riportato da Renovatio 21, il Mearsheimer aveva preconizzato ancora nel 2015 lo sfascio dell’Ucraina, accusando, già all’ora, l’Occidente di portare Kiev verso la sua distruzione invece che verso un’era florida che sarebbe seguita alla neutralità dichiarata dagli ucraini.
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Il politologo appartiene alla schiera delle grandi figure politiche americane che hanno rifiutato la NATO, talvolta prima ancora che nascesse. Uno è George Frost Kennan (1904-2005), ex ambasciatore USA in URSS, lucido, geniale mente capofila della scuola «realista» delle Relazioni Estere (quella oggi portata avanti accademicamente proprio da Mearsheimer) e funzionario di governo considerato «il padre della guerra fredda».
Mearsheimer è noto altresì per il controverso libro La Israel lobby e la politica estera americana, tradotto in Italia da Mondadori. Il libro contiene una disamina dell’influenza di Tel Aviv sulla politica americana, e identifica vari gruppi di pressione tra cui i Cristiani sionisti e soprattutto i neocon.
Il cattedratico statunitense ha anche recentemente toccato la questione israeliana dichiarando che le intenzioni dello Stato Ebraico sarebbero quelle di allargare il più possibile il conflitto nell’area di modo da poter svuotare i territori dai palestinesi: «più grande è la guerra, maggiore è la possibilità di pulizia etnica».
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Immagine di Maarten via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Geopolitica
Gli Stati Uniti avvertono l’Ucraina di una «sconfitta imminente»
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