Geopolitica
Putin: «Non c’è giustizia in Occidente». E i servizi segreti britannici dicono «sciocchezze»

Mosca ne ha abbastanza dell’impunità e dell’ipocrisia dell’Occidente e intende garantire che nel mondo torni a regnare la giustizia, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin.
Giovedì, al termine del vertice dei BRICS a Kazan, in Russia, Putin ha parlato con i giornalisti, tra cui molti provenienti da testate occidentali.
«Si tratta solo di mentirci in faccia dicendo che la NATO non si espanderà, e poi si espande?», ha chiesto Putin a Steve Rosenberg della BBC, in risposta alla sua inchiesta.
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«È giusto compiere un colpo di stato, sputando su tutti i principi di legge e finanziando un colpo di stato in Ucraina?» ha aggiunto, riferendosi alla «rivoluzione» di Maidan del 2014 sostenuta da Washington.
«È giusto? Non c’è giustizia qui», ha detto Putin. «Vogliamo cambiare questo. E lo faremo».
Il presidente russo ha anche liquidato come «sciocchezze» le affermazioni secondo cui Mosca era in qualche modo dietro al «caos» nelle strade britanniche. Qualunque cosa stia accadendo nel Regno Unito è il risultato delle politiche di Londra, ha detto Putin.
Come riportato da Renovatio 21, il capo del servizio di sicurezza britannico (MI5), Ken McCallum, aveva affermato all’inizio di questo mese che il sostegno del Regno Unito all’Ucraina ha reso Londra un bersaglio della propaganda e dei sotterfugi russi, che cercano più potere e finanziamenti governativi per affrontare la presunta minaccia.
La Russia avrebbe la missione di creare «caos prolungato nelle strade britanniche ed europee», aveva avuto a dichiarare il McCallum.
Rispondendo ieri al giornalista BBC durante il forum BRICS di Kazan, Putin ha risposto «Questa è una totale assurdità», ha dichiarato Putin. «Quello che sta accadendo nelle strade di alcune città europee è il risultato delle politiche interne di quei Paesi».
Il riferimento è probabilmente alle politiche migratorie europee, da sempre criticate da Putin, ma anche alla situazione economica in cui è caduto il vecchio continente.
«L’economia europea è sull’orlo della recessione e le principali economie dell’eurozona sono in realtà in recessione», ha affermato il presidente russo, sottolineando che nulla di tutto ciò è colpa di Mosca. «Ciò provoca una reazione corrispondente perché il tenore di vita delle persone sta calando».
Putin ha sostenuto che questi problemi derivano dalla decisione dell’Occidente di rifiutare le risorse energetiche russe.
«I Paesi occidentali, i Paesi europei, hanno rinunciato alle nostre risorse energetiche», ha detto, notando che un gasdotto del Nord Stream 2 rimane intatto e la decisione della Germania di tenerlo disattivato è «politica». Ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno «creato le condizioni affinché un intero settore dell’economia tedesca si trasferisse negli Stati Uniti».
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Inoltre, Putin ha sottolineato che alcuni Paesi sono stati colpiti dall’uso improprio di politiche «verdi» , chiudendo qualsiasi cosa legata all’energia nucleare o ai combustibili idrocarburici. «Molti in Europa e altrove, compresi gli Stati Uniti, hanno abusato e continuano ad abusare dell’agenda ambientale e delle discussioni sul riscaldamento globale», ha affermato.
Durante i colloqui avuti più tardi quel giorno con Milorad Dodik, il leader della Republika Srpska, Putin ha ulteriormente affermato che le accuse britanniche sono una mera autoproiezione e rientrano negli sforzi dell’Occidente per eludere la responsabilità dei propri errori.
«Non abbiamo questi strumenti… Tutto questo serve a promuovere la loro agenda e a sottrarsi alla responsabilità degli errori fondamentali che l’Occidente ha commesso nei suoi rapporti con gli altri Paesi, il tutto alla ricerca del dominio a qualsiasi costo», ha affermato il presidente russo.
«Non stiamo combattendo con nessuno; non vogliamo alcun confronto. Stiamo semplicemente andando per la nostra strada, creando nuovi meccanismi di cooperazione basati sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco», ha dichiarato al vertice dei BRICS, un gruppo che attualmente rappresenta oltre il 45% della popolazione mondiale e ha superato il blocco del G7 guidato dagli Stati Uniti nella sua quota di PIL globale.
Come riportato da Renovatio 21, anche l’Intelligence tedesca negli scorsi giorni ha accusato Putin, considerato «il nostro nemico», di volerere un «nuovo ordine mondiale».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0); Immagine tagliata
Geopolitica
Il generale Mini ritiene che Trump abbia liquidato la NATO

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Geopolitica
Hamas si dice pronta a liberare tutti gli ostaggi israeliani

Il gruppo militante palestinese Hamas ha annunciato la sua disponibilità a liberare tutti gli ostaggi israeliani e a iniziare negoziati per definire i dettagli della consegna, confermando inoltre la volontà di cedere il controllo di Gaza a un’entità palestinese indipendente.
Hamas ha dichiarato venerdì di aver preso questa decisione dopo un’«attenta analisi» del piano in 20 punti presentato lunedì dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il piano prevede un cessate il fuoco immediato tra Israele e il gruppo, uno scambio di ostaggi con prigionieri, un ritiro progressivo di Israele dall’enclave e l’istituzione di un’amministrazione internazionale di transizione.
Il gruppo ha ufficialmente dichiarato «il proprio accordo a rilasciare tutti i prigionieri dell’occupazione, vivi e morti, secondo la formula di scambio prevista nella proposta del presidente Trump».
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«In questo contesto, il movimento conferma la propria disponibilità ad avviare immediatamente negoziati, tramite mediatori, per discutere i dettagli della questione», ha affermato Hamas in una nota.
Il gruppo ha anche espresso la propria intenzione di trasferire la gestione di Gaza a «un’entità palestinese di indipendenti». Tale organismo di «tecnocrati» dovrebbe essere «fondato sul consenso nazionale palestinese e sul sostegno arabo e islamico», ha aggiunto.
Hamas non ha esplicitamente accettato né rigettato gli altri punti del piano Trump, incluso il proprio disarmo completo. Le «altre questioni» menzionate nel piano saranno discusse «in un quadro nazionale palestinese inclusivo, in cui Hamas sarà coinvolta e contribuirà con piena responsabilità», ha dichiarato.
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Immagine di Heinrich Böll Foundation Palestine & Jordan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Israele accetta lo scambio di prigionieri proposto da Trump con Hamas

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