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Militaria

Putin: le nuove armi della Russia sono chiaramente migliori di quelle della NATO

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Le armi più recenti della Russia sono chiaramente migliori rispetto a quelle della NATO, ha detto venerdì il presidente russo Vladimir Putin.

 

«Naturalmente, se confrontiamo le armi moderne della NATO con le armi dell’ultimo periodo sovietico, esse erano inferiori in alcune qualità, tra l’altro, non sempre. Ma se parliamo delle nostre nuove armi, sono chiaramente meglio. È un fatto ovvio», ha detto Putin al forum «Tutto per la vittoria» nella città russa di Tula.

 

«È chiaro che [queste armi] sono superiori… intendo sia i missili, sia i veicoli corazzati, tutto ciò che viene utilizzato sul campo di battaglia» ha dichiarato.

 

Il presidente russo ha detto che affinché l’esercito abbia successo, dovrebbe essere in grado di reagire rapidamente agli sviluppi sul campo di battaglia, sopprimendo l’artiglieria e le risorse di ricognizione dell’avversario. Anche l’esercito dovrebbe avere risorse proprie che dovrebbero essere più efficaci, ha detto Putin. «Vince chi riesce a farlo più velocemente», ha concluso.

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L’industria della difesa russa ha mostrato un buon ritmo e qualità, ha aggiunto il presidente. L’anno scorso la Russia ha esportato attrezzature militari per un valore di miliardi di dollari, ha ricordato Putin.

 

«L’anno scorso abbiamo fornito una discreta quantità del nostro equipaggiamento militare ai mercati mondiali, per un valore di miliardi di dollari», ha continuato l’uomo del Cremlino, affermando che i sistemi missilistici Pantsir sono particolarmente apprezzati dagli acquirenti stranieri.

 

Il mese scorso, il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha affermato che la produzione di hardware e materiale militare era stata notevolmente aumentata. La produzione di proiettili d’artiglieria è stata aumentata più volte, ha aggiunto.

 

Lo scorso venerdì lo Shoigu ha stimato le perdite dell’Ucraina a gennaio in 23.000 militari. A dicembre, ha affermato che le vittime ucraine dall’inizio del conflitto con la Russia nel febbraio 2022 avevano raggiunto le 383.000.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Russia gode ad oggi del vantaggio di aver sviluppato con successo la tecnologia missilistica ipersonica, a cui gli americani non sono ancora arrivati del tutto. Con i missili ipersonici Kinzhal («pugnale») l’anno scorso le forze russe hanno distrutto lanciatori Patriot a Kiev.

 

Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa si è celebrato il decennale della morte di Mikhail Kalashnikov, inventore dell’omonima arma d’assalto, detta anche AK-47. Il celeberrimo fucile automatico, ora prodotto dal consorzio di difesa russo Rostec, è stato finalizzato in una nuova versione, detta AK-12, aggiornata con i feedback dei soldati russi al fronte ucraino.

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0);

 

 

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Militaria

La NATO lancia esercitazioni nucleari

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Lunedì la NATO ha avviato la sua esercitazione nucleare annuale nei Paesi Bassi. Il segretario generale dell’Unione, Mark Rutte, ha dichiarato che le esercitazioni sono necessarie per inviare un «segnale chiaro a qualsiasi potenziale avversario».   L’esercitazione Steadfast Noon, della durata di due settimane, si svolge in un contesto in cui Mosca ha descritto una dilagante isteria anti-russa tra le nazioni dell’Europa occidentale, accusando la NATO di militarizzare il continente e prepararsi a uno scontro diretto.   Annunciando le esercitazioni venerdì, Rutte ha affermato che esse contribuiscono a garantire che il deterrente nucleare della NATO rimanga «il più efficace possibile».   Quest’anno, lo Steadfast Noon sarà ospitato dai Paesi Bassi, con la base aerea di Volkel come sede operativa principale. Reparti di supporto saranno dislocati presso le basi in Belgio, Regno Unito e Danimarca.   Secondo la NATO, l’esercitazione coinvolgerà circa 70 velivoli provenienti da 14 stati membri, tra cui velivoli convenzionali e a doppia capacità. Vi prenderanno parte circa 2.000 persone, supportate da velivoli di sorveglianza, rifornimento in volo e comando e controllo. La NATO ha sottolineato che durante l’esercitazione non verranno utilizzate armi nucleari.

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Mosca non ha ancora rilasciato dichiarazioni sulle esercitazioni in corso, ma in precedenza ha condannato le passate esercitazioni Steadfast Noon, affermando che «non portano ad altro che ad aumentare le tensioni», già elevate a causa del conflitto in Ucraina.   I funzionari russi hanno accusato le nazioni dell’Europa occidentale di unirsi in quella che l’assistente del Cremlino Yury Ushakov ha definito una collettiva «frenesia anti-russa». Ushakov ha affermato che la regione si è espressa con un tono «estremamente bellicoso ed estremamente negativo» contro Mosca, diffondendo al contempo «sfacciate bugie» al suo riguardo.   All’inizio di questo mese, il presidente Vladimir Putin ha affermato che l’Europa occidentale sta «fomentando l’isteria» riguardo a una presunta minaccia di guerra con la Russia, definendo tali preoccupazioni un «mantra senza senso» e sollecitando i leader della regione a concentrarsi invece sulle questioni interne.   Putin ha anche sostenuto l’estensione dei controlli sugli armamenti nucleari, invitando gli Stati Uniti ad accettare di prorogare di un altro anno il trattato New START del 2010 e ad astenersi dall’adottare misure che potrebbero rompere l’attuale equilibrio.   Come riportato da Renovatio 21, fine ottobre 2024, al termine dello Steadfast Noon dell’anno scorso, la Russia aveva condotto un’esercitazione di deterrenza nucleare strategica. L’esercitazione prevedeva lanci di missili balistici e da crociera. Il presidente russo Vladimiro Putin aveva allora affermato che Mosca stava cercando di mantenere le sue forze nucleari al livello «necessariamente sufficiente», ma non intende essere trascinata in una nuova corsa agli armamenti. Secondo il Cremlino, anche i «Paesi interessati» ne erano stati informati.   L’esercitazione nucleare russa è avvenuta poco dopo le esercitazioni NATO «Steadfast Noon», iniziate nell’Europa occidentale a metà ottobre e che hanno coinvolto 13 membri del blocco militare guidato dagli Stati Uniti.

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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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La Corea del Nord mostra il nuovo missile balistico intercontinentale gigante

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La Corea del Nord ha svelato il suo nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) durante una parata militare tenutasi venerdì.

 

Sotto la supervisione del leader Kim Jong-un, l’evento, organizzato per celebrare l’80° anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, il partito al potere, ha messo in mostra i più recenti armamenti del Paese, tra cui droni militari, carri armati dotati di tecnologie avanzate per la guerra elettronica e missili ipersonici.

 

Il momento clou della parata è stato il debutto dell’Hwasong-20, descritto dai media statali come il «sistema d’arma nucleare strategico più potente» mai sviluppato dalla Corea del Nord, potenzialmente capace di raggiungere il territorio continentale degli Stati Uniti. Durante l’evento, il gigantesco missile è stato esposto su un veicolo trasportatore-lanciatore a 11 assi.

 

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L’esistenza dell’Hwasong-20 è stata rivelata solo il mese scorso, quando Pyongyang ha testato un nuovo motore a propellente solido, dichiarato destinato alla prossima generazione di missili balistici intercontinentali. I razzi a propellente solido, più rapidi da trasportare e lanciare rispetto a quelli a propellente liquido, sono più difficili da intercettare. Secondo i media statali, il motore, realizzato in fibra di carbonio, è più potente di qualsiasi precedente progetto nordcoreano.

 

Le specifiche dell’Hwasong-20 rimangono in gran parte sconosciute, e Pyongyang non ha ancora annunciato un lancio di prova. Gli esperti ipotizzano che il missile possa trasportare più testate nucleari, un obiettivo che Kim ha più volte sollecitato l’esercito a raggiungere.

 

La Corea del Nord giustifica lo sviluppo di armi avanzate come una risposta alle continue minacce militari occidentali, in particolare da parte degli Stati Uniti. Pyongyang considera la presenza militare di Washington in Corea del Sud e le esercitazioni congiunte tra i due Paesi come atti di aggressione.

 

Pyongyango sostiene che i suoi programmi nucleari e missilistici siano deterrenti indispensabili contro le interferenze straniere, sottolineando che l’arsenale ha scopi esclusivamente difensivi, volti a proteggere la sovranità nazionale.

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Immagine screenshot da YouTube

 

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Trump propone di espellere la Spagna dalla NATO

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la Spagna dovrebbe essere espulsa dalla NATO per non aver raggiunto il nuovo obiettivo di spesa per la difesa del 5%, un aumento che Trump ha sostenuto e che, a suo dire, è stato concordato durante il vertice NATO di giugno.   Trump ha sollevato la questione giovedì durante un incontro nello Studio Ovale con il presidente finlandese Alexander Stubb, vantandosi di aver convinto i membri della NATO a impegnarsi per il nuovo obiettivo di spesa «praticamente all’unanimità».   «Abbiamo avuto un ritardatario. Era la Spagna», ha detto, aggiungendo che «non hanno scuse per non farlo».   «Forse dovresti buttarli fuori dalla NATO, francamente», ha dichiarato Trump.

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Il presidente statunitense ha più volte accusato i membri della NATO di non contribuire equamente alla spesa militare, già durante il suo primo mandato. Da quando è tornato in carica a gennaio, ha intensificato le pressioni affinché i Paesi europei dell’alleanza aumentino le loro spese per la difesa.   Il suo impegno ha raggiunto un culmine al vertice di giugno all’Aia, dove i membri della NATO hanno promesso di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035. Trump ha definito l’incontro «il più unito e produttivo della storia».   Non tutti i membri della NATO hanno accolto con favore questa decisione. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato dopo il vertice che il suo Paese può soddisfare le richieste della NATO senza un aumento significativo della spesa, sottolineando le «altre priorità» del suo governo.   La Spagna si è dimostrata il più deciso oppositore all’aumento della spesa. Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato di aver ottenuto un’esenzione per Madrid prima del vertice, proponendo un obiettivo più contenuto del 2,1% del PIL. L’anno scorso, la Spagna ha destinato alla difesa solo l’1,3% del PIL, la quota più bassa tra i membri della NATO.   Dopo il vertice di giugno, il ministro della Difesa spagnuolo Margarita Robles ha definito l’obiettivo del 5% «assolutamente impossibile».   «Nessun settore può farcela», ha affermato all’epoca, sostenendo che le aziende europee del settore della difesa non dispongono né della manodopera qualificata né delle materie prime necessarie per incrementare la produzione, anche con i finanziamenti governativi adeguati.

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  Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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