Geopolitica
Prigozhin utilizzava banche occidentali
Il defunto fondatore della compagnia militare privata Wagner, Evgeny Prigozhin, si è servito segretamente delle banche occidentali per canalizzare denaro a sostegno delle sue operazioni in Africa. Lo riporta il Financial Times.
Citando documenti trapelati presumibilmente ottenuti dal think tank Center for Advanced Defense Studies con sede a Washington, il quotidiano ha affermato che una società mineraria sudanese strettamente legata a Wagner ha inviato denaro nel 2017 da un conto bancario locale a un fornitore cinese tramite JPMorgan Chase.
La società sudanese Meroe Gold avrebbe acquistato generatori diesel e pezzi di ricambio da una società cinese lo stesso anno tramite una banca che fa parte del gruppo britannico HSBC. FT ha osservato che non vi erano prove che HSBC e JPMorgan fossero a conoscenza del fatto che i presunti pagamenti andassero a beneficio di Wagner.
Sostieni Renovatio 21
Al momento delle transazioni segnalate, Meroe Gold non era sottoposta a sanzioni statunitensi. È stata inserita nella lista nera nel 2018 come entità «di proprietà o controllata da Prigozhin», con Washington che sosteneva che lo aveva aiutato a «sfruttare le risorse naturali del Sudan per guadagno personale».
Gli Stati Uniti hanno ripetutamente accusato Wagner di alimentare i conflitti in Africa e di aver commesso numerose violazioni dei diritti umani.
Lo stesso Prigozhin è stato sanzionato dagli Stati Uniti nel 2016, mentre Wagner ha dovuto affrontare delle restrizioni nel 2017. Negli anni successivi, gli Stati Uniti hanno sanzionato anche diverse altre aziende per i loro presunti legami con Prigozhin e Wagner.
HSBC ha rifiutato di commentare i dettagli di qualsiasi transazione, ma ha ribadito l’impegno a «combattere la criminalità finanziaria», mentre JPMorgan ha affermato di non essere riuscita a trovare «alcuna documentazione corrispondente a tali transazioni».
Avendo operato nell’ombra per molti anni, Prigozhin ha riconosciuto di essere il fondatore di Wagner solo nell’autunno del 2022, dopo l’escalation del conflitto in Ucraina. Partecipante attivo alle ostilità, il gruppo Wagner ha reclutato combattenti in Russia e all’estero ed è diventato famoso per il suo ruolo nella cattura della roccaforte chiave del Donbass di Bakhmut nel maggio 2023.
Tuttavia, il Prigozhin entrò in una faida pubblica con il ministero della Difesa russo, accusandolo ripetutamente di non aver fornito equipaggiamento e munizioni. Il ministero insisteva anche sul fatto che i volontari del PMC dovessero firmare contratti militari, una richiesta che Wagner respingeva.
Le tensioni aumentarono nel giugno 2023 quando Prigozhin lanciò un ammutinamento su vasta scala, con alcune truppe che marciarono su Mosca. Le truppe Wagner si impossessarono di una base a Rostov e delle strade della città, prima di dirigere in direzione della capitale russa. I generali di Mosca accusarono Prigozhin di colpo di Stato.
In seguito accettò di fermare l’avanzata come parte di un accordo con il governo russo mediato dal presidente bielorusso Alessandro Lukashenko. Due mesi dopo l’ammutinamento, Prigozhin e diversi altri importanti operativi di Wagner furono uccisi in un incidente aereo non lontano da Mosca.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che frammenti di granate a mano sono stati trovati nei corpi dei deceduti. Il portavoce Peskov aveva dichiarato che l’incidente aereo potrebbe essere stato intenzionale.
Aiuta Renovatio 21
Putin, che aveva detto pubblicamente che avrebbe «difeso la nazione dal tradimento interno», e Prigozhin si sarebbe incontrati in privato al Cremlino pochi giorni dopo la rivolta wagnerita.
Come riportato da Renovatio 21 Prigozhin è stato sepolto a San Pietroburgo, ma la UE si è detta non certa della sua morte. Mosca, che ha scacciato l’idea che vi sia lo Stato russo dietro la morte come «menzogna totale», aveva confermato la morte del capo Wagner con un test DNA.
Poco prima di morire il Prigozhin, messo nella lista del «50 ebrei più influenti» del Jerusalem Post nel 2022, aveva partecipato in tranquillità al forum africano di San Pietroburgo e si era fatto riprendere in video mentre, armato e in mimetica, diceva, con dietro la savana e una jeep, che la Wagner stava per «rendere la Russia più grande e l’Africa più libera».
Contro l’opera del Prigozhin in Africa si era scagliato – sorpresa solo per chi non conosce il quadro – il divo di Hollywood Giorgio Clooney.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Politica2 settimane faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni2 settimane faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito2 settimane fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Vaccini2 settimane faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Pensiero5 giorni faDi tabarri e boomerri. Pochissimi i tabarri
-



Senza categoria1 settimana faI malori della 49ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana faNotre-Dame brucia e la Madonna viene privata del suo titolo
-



Intelligenza Artificiale1 settimana faL’AI renderà il lavoro «facoltativo» e il denaro «irrilevante»: Musk come Marx e i sovietici














