Spirito
Papa Francesco sostituisce l’arcivescovo anti-satanista e contrario all’Eucarestia agli abortisti

Papa Francesco ha accettato oggi le dimissioni dell’arcivescovo di Kansas City Joseph Naumann e ha nominato come suo sostituto il vescovo Shawn McKnight di Jefferson City, secondo la Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB). Lo riporta LifeSite.
Naumann ha rassegnato le dimissioni al compimento dei 75 anni lo scorso giugno, come di consueto. La sua sostituzione arriva poco dopo aver trascorso le ultime settimane a combattere contro i satanisti che volevano celebrare una «messa nera» blasfema nel Campidoglio dello Stato.
«Il diavolo non ha alcun potere su di noi», ha scritto sul sito di informazione online dell’arcidiocesi, The Leaven. «Riportiamo il diavolo al suo naturale stato di confusione e disperazione celebrando la bellezza e la gioia dell’amore misericordioso e fedele di Dio».
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Lo stesso giorno dell’evento sacrilego, ha celebrato una messa gremita, alla quale hanno partecipato circa 400 persone, come precedentemente riportato da LifeSiteNews.
Il prelato si è sempre espresso apertamente a favore dei bambini non ancora nati. In precedenza ha presieduto il Comitato per le attività pro-vita della Conferenza episcopale statunitense (USCCB).
Mentre il Naumanno si è sempre opposto fermamente alla possibilità di consentire ai politici pro-aborto di ricevere la Santa Comunione, McKnight ha assunto una posizione diversa. Nel 2021, il vescovo di Jefferson City ha firmato una lettera in cui esortava la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti a interrompere la discussione sulla proibizione dell’Eucaristia ai politici cattolici autoproclamatisi pro-aborto.
«Per cambiare i cuori e le menti, non possiamo limitarci a minacciare punizioni», scrisse McKnight all’epoca. «Il Santo Padre ha posto l’incontro, il dialogo, l’onestà e la collaborazione al centro del suo approccio al dialogo pubblico, non il confronto o le minacce, e ha ripetutamente indicato di non essere favorevole all’uso dell’Eucaristia come mezzo per disciplinare i politici».
Ha aggiunto che «quando i vescovi intraprendono questo dialogo tra loro e con i funzionari eletti, devono essere aperti ad apprendere e a condividere le proprie opinioni».
Quell’anno, McKnight affermò falsamente che i cattolici hanno la «responsabilità morale» di vaccinarsi con i vaccini sperimentali anti-COVID contaminati da sostanze abortive e ordinò ai sacerdoti di non accogliere le richieste di esenzione religiosa per le iniezioni, che sono state collegate a numerosi feriti gravi e decessi. Renovatio 21 nota che proprio lo Stato del Kansas l’anno scorso ha fatto causa a Pfizer per le affermazioni «fuorvianti» sui vaccini.
McKnight ha anche suscitato scalpore sui social media quando ha pubblicato delle linee guida per la celebrazione riverente della Santa Messa, che includevano la riaffermazione dell’opposizione della USCCB ad alcuni inni logori ma forse eretici, come «All Are Welcome».
In precedenza, la Conferenza episcopale statunitense (USCCB) aveva stabilito che questi inni erano «insufficienti in termini di sana dottrina o proibiti sulla base di accuse credibili di abuso contro il compositore», riferendosi alle accuse contro i compositori David Haas, Cesáreo Gabarain ed Ed Conlin.
Dopo la reazione negativa dei liberali nell’ottobre scorso, annunciò che la diocesi di Jefferson City avrebbe tenuto un dibattito «sinodale» della durata di un anno sulla musica e la liturgia.
Il nuovo decreto della diocesi non ha vietato i 12 inni «insufficienti nella sana dottrina», ma ha piuttosto messo in guardia contro di essi. Il vescovo ha mantenuto il divieto per gli inni di autori accusati in modo credibile di abusi sessuali.
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«Dopo la pubblicazione del decreto originale, abbiamo ricevuto commenti e visto reazioni online agli articoli. Cercando di sfruttare il fervore e la passione per questo argomento, il vescovo McKnight ha scelto di cogliere questa opportunità per approfondire l’apprezzamento della nostra comunità per una consultazione più sinodale», ha dichiarato all’epoca un portavoce a The Pillar.
«La musica è una parte fondamentale di ciò che siamo come cattolici», ha affermato monsignor McKnight. «L’atto del canto è profondamente personale e ci aiuta a incontrare il mistero di Cristo e della Chiesa. Sono ansioso di ascoltare tutti, in un processo sinodale di profondo ascolto, mentre intraprendiamo insieme questo percorso».
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa in Kansas, a Saint Marys, è stata aperta la più grande chiesa cattolica d’America della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
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Immagine di Scott Maentz via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Gender
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Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

Candace Owens ha pubblicato presunti messaggi personali del defunto Charlie Kirk che dimostrano un crescente interesse per la Chiesa cattolica. Lo riporta LifeSite.
In uno dei messaggi, Kirk affermava che «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore». Owens ha affermato che Kirk le ha inviato il messaggio nel febbraio 2024 durante conversazioni private sulla teologia e sull’uso politico del termine «giudeo-cristiano».
Candace ha descritto l’osservazione come parte di uno scambio continuo tra amici, aggiungendo di non aver mai affermato che Kirk si fosse convertito o si stesse preparando a farlo. «Charlie stava attraversando alcuni cambiamenti spirituali verso la fine», ha detto l’attivista, affermando che Kirk «non frequentava la chiesa del pastore Rob McCoy», ma piuttosto andava a messa ogni settimana e a volte anche più spesso.
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Owens ha anche attirato l’attenzione sul ciondolo di San Michele che Kirk indossava al momento della morte, aggiungendo che la sua vedova, Erika, aveva portato un vescovo a pregare sul suo corpo in seguito, e in precedenza aveva portato un prete a casa loro per pregare dopo una «fattura» comminatagli pubblicamente da giornalisti di sinistra.
Aveva anche parlato positivamente dell’importanza della Madonna, presentandola come la «soluzione al femminismo tossico» e invitando gli evangelici a venerarla di più.
.@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario.
La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico.
«Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto».
«Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo.
«Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo».
Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede.
Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva.
Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato.
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Parimenti, è stato detto che amici avessero rivelato come Charlie avesse «paura» delle forze di Israele, di cui pure era stato un accanito sostenitore. L’insofferenza di Kirk per le pressioni che gli stavano mettendo – specie dopo che aveva fatto parlare ad un evento estivo il giornalista Tucker Carlson e il comico Dave Smith, considerati ora come anti-Israele – erano state rese pubbliche durante una trasmissione con la celebre giornalista Megyn Kelly.
Tutti coloro che si sono interessati del caso ci tengono a ricordare, tuttavia che non vi sono prove che Israele sia implicato nell’omicidio di Kirk.
Come riportato da Renovatio 21, a ribadire l’estraneità dello Stato Ebraico è stato più volte, alla TV americana e in videomessaggi pubblici sui social, il premier israeliano Beniamino Netanyahu, il quale per qualche ragione ha negato simultaneamente anche le accuse sugli assassinii rituali ebraici medievali con vittime i bambini cristiani, come San Simonino.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Economia
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