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Musk rivela: il governo USA preoccupato che i razzi spaziali di SpaceX possano colpire gli squali. Ma Trump odia quelle creature…
La società Space X ha dovuto fare i conti con una burocrazia ingombrante per convincere le agenzie governative statunitensi che le sue navi non avrebbero fatto del male a squali e balene in caso di ammaraggio in mare, ha rivelato il CEO Elon Musk.
Parlando a un comizio per il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump in Pennsylvania sabato, Musk ha ricordato che l’azienda ha dovuto intraprendere uno studio «per vedere se la Starship avrebbe colpito uno squalo», suscitando le risate della folla.
«Dicono tipo: “È un oceano grande, ci sono un sacco di squali. Non è impossibile, ma è molto improbabile”», ha detto, aggiungendo che era disposto a rispettare i requisiti della National Marine Fisheries, ma a condizione che gli fornissero i dati rilevanti sugli squali per l’analisi.
This story of strangulation by over-regulation from @elonmusk about the government requiring @SpaceX to asses whether their rockets could potentially hit SHARKS and WHALES is side-splittingly hilarious. 🤣 pic.twitter.com/E06XIJm7zy
— Colin Wright (@SwipeWright) October 20, 2024
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Tuttavia, secondo Musk, l’agenzia ha affermato di non poter fornire i dati. «E hanno detto: “Potremmo dare i dati alla nostra divisione occidentale, ma non ci fidiamo di loro”… Sono forse in uno sketch comico?» si è chiesto ad alta voce l’imprenditore di origine sudafricana, aggiungendo che Space X in seguito è riuscita a mettere le mani sui dati rilevanti, dopotutto, ed è stata in grado di fornire tutte le garanzie necessarie.
Tuttavia, la saga non è finita lì, secondo Musk, poiché il governo federale ha trovato un altro motivo di preoccupazione ambientale. «”Beh, e le balene?” Quando guardi l’immagine del Pacifico, quale percentuale di superficie vedi come ‘balena’? Onestamente, se la nave ha colpito una balena, la balena se l’è cercata, perché le probabilità sono così basse», ha scherzato, aggiungendo che analisi successive hanno scoperto che «anche le balene staranno bene».
«È solo una follia dopo l’altra. Sento davvero il dolore della sovraregolamentazione», si è lamentato Musk, sottolineando che numerose agenzie governative hanno giurisdizioni sovrapposte. «Dobbiamo fermare questa follia. Perché non saremo in grado di fare nulla».
All’inizio di questo mese, Space X è riuscita a catturare il suo razzo propulsore Starship in rapida discesa durante un volo di prova, un’impresa ampiamente considerata un passo importante verso la completa riutilizzabilità del dispositivo. L’ammaraggio rimane, tuttavia, una procedura di atterraggio molto più comune e facilmente eseguibile.
Musk ha sostenuto il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump dopo l’apparente tentativo di assassinio del candidato a luglio, donando decine di milioni di dollari alla sua campagna. Nel frattempo, l’ex presidente ha promesso di istituire una commissione per l’efficienza governativa guidata da Musk per controllare l’intero governo federale, se verrà riportato alla Casa Bianca.
C’è da sottolineare, ad ogni modo, che la questione degli squali potrebbe svanire improvvisamente qualora fosse rieletto presidente Trump, di cui è trapelato l’odio assoluto per i grandi predatori marini.
Come riportato da Renovatio 21, la pornostar Stormy Daniels, accusatrice nel processo che ha portato alla condanna presso il tribunale di Nuova York, sostiene di aver avuto un rapporto con Trump durante mentre in TV passava la Shark Week,– una settimana in cui il palinsesto del famoso canale Discovery è interamente dedicato ai pescecani in onda dal 1988 – e di aver sentito il presidente dire che odia gli squali e che dovrebbero sparire.
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Non è escluso tuttavia che gli squali presentino comportamenti anomali relativamente ai missili spaziali ammarati.
Le acque del Texas potrebbero essere vittima del fenomeno degli squali strafatti di cocaina, hanno riportato studi scientifici.
Come riportato da Renovatio 21, ricercatori americani hanno ipotizzato che gli squali del Golfo del Messico potrebbero consumare cocaina gettata nell’oceano dai trafficanti di droga. Gli scienziati hanno condotto un test in cui hanno messo in acqua un finto cigno accanto a un pacco di dimensioni e aspetto simili a un pacco di cocaina che sarebbe stata gettata nell’oceano dai trafficanti di droga. Con sorpresa del ricercatore, gli squali non hanno attaccato i cigni e invece si sono diretti direttamente verso le il pacco di cocaina, cercando di morderle. Uno squalo ha persino afferrato l’intera confezione e ha nuotato via portandosela dietro, probabilmente per farne «uso personale».
Il drammatico episodio riporta alla mente due grandi verità: in primis, l’inutilità di cetacei dinamici come orche e delfini, che invece che essere alleati dell’uomo – come vorrebbe la vulgata buonista e animalista – sono sempre più chiaramente dei nemici che mettono in pericolo imbarcazioni e bagnanti, e nulla fanno per contenere la minaccia degli squali.
In secundis, l’episodio conferma la necessità per gli americani e per l’umanità intera di riportare alla Casa Bianca Donald J. Trump.
A questa conclusione è arrivato, anche se per altre vie, lo stesso Elone Musk.
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Immagine di Terry Gross via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Maiale salva due soldati russi che stavano calpestando una mina: come i muli degli Alpini
🇷🇺🇺🇦🐽 Help came from where it was not expected. A Ukrainian pig saved good Russian people by stepping on a mine. There are heroes even among khokholys pigs. Be kind! pic.twitter.com/stMHahKvIF
— Black Diamond (@blackdiammon) November 15, 2025
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Dinosauro morto sotto un museo di dinosauri
Un dinosauro sembra essere morto sul punto esatto in cui hanno poi costruito un museo dei dinosauri, seppellendo il suo fossile sotto la struttura musiva.
A Denver alcuni scienziati hanno scoperto un fossile di dinosauro di 67,5 milioni di anni fa nel sottosuolo del parcheggio del museo che ospita questi enormi animali oramai estinti milioni di anni fa. Come il Denver Museum of Nature and Science ha spiegato a Catalyst, la sua rivista online, l’antico frammento osseo è stato sepolto a circa 230 metri sotto il parkingo dell’istituzione.
Al di là della coincidenza di tale scoperta sotto un museo di storia naturale, tuttavia, il modo in cui gli amabili resti dinosaurici sono stati rivenuti sfida la credulità del lettore.
Diversi mesi fa, i ricercatori hanno iniziato a perforare sotto il parcheggio del museo per vedere se le temperature sotterranee della Terra potrebbero riscaldarle e raffreddarle in modo sostenibile. Questo «riscaldamento geotermico» utilizza lo stesso principio delle sorgenti termali, rendendo questa forma di energia rinnovabile una delle più antiche del mondo, scrive Futurism.
Una volta che le due piattaforme di perforazione sono iniziate, gli scienziati dietro il progetto hanno deciso di vedere cos’altro potevano trovare scavando in profondità nella crosta terrestre.
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Come spiega un articolo sull’incredibile scoperta, gli archeologi non solo hanno scoperto interessanti campioni geologici all’interno del nucleo campione di sei centimetri e mezzo, ma anche, per puro caso, l’osso parziale di un dinosauro scomparso circa 70 milioni di anni fa.
«È fondamentalmente come vincere alla lotteria e rimanere colpiti da un fulmine nello stesso giorno», ha spiegato il curatore di geologia del museo James Hagadorn in un’intervista a Catalyst. «Nessuno avrebbe potuto prevedere che questo piccolo piede quadrato di terra dove abbiamo iniziato a perforare avrebbe effettivamente contenuto un osso di dinosauro sotto di esso!».
Naturalmente ci sono volute alcune ricerche per determinare che l’osso era di un dinosauro di una non determinata specie fosse e comprendere come fosse deceduto. Successivamente, come spiegato nel documento di Rocky Mountain Geology, l’osso è stato catalogato come un frammento vertebrale da un ornitopode, un’ampia classificazione paleontologica per i dinosauri bipedi ed erbivori del periodo Cretaceo.
Come comunicato dalla direzione del museo, il ritrovamento ha dell’incredibile.
«Questo fossile proviene da un’epoca appena prima dell’estinzione di massa che ha spazzato via i dinosauri», ha spiegato lo Hagadorn, curatore di geologia del museo. «Questa è una scoperta scientificamente e storicamente emozionante».
Come sottolinea Rocky Mountain Geology, questi tipi di «scoperte paleontologiche urbane» sono davvero rari, ma quando accadono, «accendono l’interesse pubblico per la scienza e approfondiscono la nostra connessione con la natura».
Curioso ripensare a un noto cartone animato dinosauresco trasmesso sulla rete berlusconide qualche decennio fa che ha accompagnato i pomeriggi di tanti bambini parcheggiati dai bommer dinanzi alla TV: Ti voglio bene Denver, con l’inevitabile, come sempre inascolatabile ed inaffrontabile, sigla di Cristina D’Avena.
La storia parlava di un cucciolo di dinosauro verde, trovato da un gruppo di adolescenti californiani (sportivissimi, capelli lunghi e biondi) ancora all’interno del suo uovo, che ha il potere di teletrasportare qualsiasi essere vivente nella preistoria oppure di mostrare sulla sua superficie scene di quell’epoca, viene rinvenuto. I californici ragazzotti si affezionano al dinosauro, al quale danno il nome di Denver, ispirandosi all’omonima città capitale del Colorado, dopo aver letto questo nome su un autobus. Il Denverro si scopre un abile schettinatore e chitarrista ghiotto di patatine in bustina. Il rettile pasticcione inoltre riesce a parlare il linguaggio degli esseri umani, doppiato in italiano da Graziano Galoforo.
Se gli scienziati di Denver chiamassero la creatura preistorica del parcheggio Denver saremmo a cavallo. Di un dinosauro.
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Immagine generata artifizialmente.
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Il Giappone invia truppe per contrastare l’aumento degli attacchi mortali degli orsi
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