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Mons. Viganò: la Pasqua contro la menzogna

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Renovatio 21 pubblica l’omelia per la Santa Pasqua di monsignor Carlo Maria Viganò.

 

 

 

 

IN AZYMIS SINCERITATIS

Omelia nella Domenica di Resurrezione

 

Fratres: Expurgate vetus fermentum 

ut sitis nova conspersio, sicut estis azymi. 

Etenim Pascha nostrum immolatus est Christus. 

Itaque epulemur: non in fermento veteri, 

neque in fermento malitiæ, et nequitiæ: 

sed in azymis sinceritatis et veritatis. 

I Cor 5, 7-8

 

Il mondo moderno è ostaggio della menzogna. Tutto ciò che viene teorizzato dall’élite, affermato dalle Istituzioni e propagandato dai media è menzogna, falsità e inganno. 

 

Menzogna è l’emergenza psicopandemica per un virus creato in laboratorio in funzione di una vaccinazione di massa tanto inefficace quanto dannosa per la salute. Menzogna la teoria gender, che nega la distinzione dei sessi voluta dal Creatore e cerca di cancellare nell’uomo l’immagine e la somiglianza con Dio.

 

Menzogna il climate change, basato sul falso presupposto di una crisi climatica provocata dall’uomo e sull’ancor più falsa chimera che la riduzione della CO2 in alcune Nazioni possa minimamente modificare la temperatura terrestre.

 

Menzogna la crisi ucraina, provocata per distruggere il tessuto sociale ed economico dei Paesi europei tramite sanzioni irragionevoli alla Federazione Russa.

 

Menzogna l’Agenda 2030, imposta da una cosca di eversori allo scopo di rendere schiava l’umanità. Menzogna l’ideologia woke, causa della cancellazione della nostra identità, della nostra Storia, della nostra Fede allo scopo di imporre la religione infernale del Nuovo Ordine Mondiale, la barbarie del Great Reset

 

 

Ciò che più sconcerta, è che questa frode ai danni dei popoli – perpetrata da chi, costituito in autorità, dovrebbe invece proteggerli e difenderli – ha infettato anche il corpo ecclesiale, dove altre non meno gravi falsità corrompono la purezza della Fede, offendono la divina Maestà e causano la dannazione di tante anime, che il Signore ha pagato a caro prezzo riscattandole con il proprio preziosissimo Sangue.

 

Menzogna l’ecumenismo, che abbassa il Dio vivo e vero al livello degli idoli delle genti. Menzogna il cammino sinodale, che sovverte la costituzione divina della Chiesa voluta da Cristo, col falso pretesto di ascoltare il popolo di Dio.

 

Menzogna la riforma liturgica, introdotta con la scusa di rendere la Messa comprensibile ai fedeli, al solo intento di togliere onore a Dio e compiacere gli eretici. Menzogna il diaconato femminile, che con l’alibi di dare un ruolo alla donna, attenta alla Messa e ai Sacramenti e manomette gli Ordini Sacri istituiti da Nostro Signore.

 

Menzogna la possibilità per i divorziati e i concubinari di comunicarsi, menzogna le benedizioni delle unioni omosessuali, menzogna l’ingresso dei transessuali in Seminario: la Morale non segue le mode, checché ne dica Bergoglio.

 

Menzogna l’accettazione della sodomia, che troppo spesso pare voler legittimare la condotta di molti Prelati e chierici, piuttosto che salvare l’anima a poveri peccatori.

 

Queste menzogne hanno la sfrontatezza di manifestarsi per tali, come evidenti falsità, prive di argomenti razionali e credibili. Non sono le bugie con cui si cerca maldestramente di nascondere qualcosa: sono l’arrogante affermazione della mistificazione, del sovvertimento della logica, della negazione della verità.

 

Ma perché così tante persone scelgono volontariamente di rinunciare al proprio giudizio critico e di accettare come ragionevoli e vere delle palesi menzogne?

 

Perché l’adesione all’errore è il prezzo che il mondo chiede ai suoi adoratori, a coloro che non vogliono essere emarginati, criminalizzati, perseguitati. E chi è il principe della menzogna, se non Satana, il mentitore, che fu omicida sin dal principio? Satana, che tentò i nostri progenitori con una non meno sfrontata menzogna: Se mangerete di questo frutto, sarete come dei. Ed era una palese falsità, credendo alla quale Adamo ed Eva hanno scelto di abdicare alla ragione e di disobbedire a Dio per seguire una falsa promessa fatta da una creatura ripugnante. 

 

Fu una menzogna anche ciò che Satana promise a Nostro Signore quando Lo tentò nel deserto: Tutto questo sarà tuo… per qualcosa di cui Cristo era non solo padrone, ma anche Creatore. 

 

Nell’Epistola della Messa di questo giorno santissimo, in cui celebriamo la gloriosa Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo dalla morte, l’Apostolo ci esorta ad eliminare il lievito vecchio: expurgate vetus fermentum. Chi ha dimestichezza con gli antichi procedimenti di preparazione del pane sa che la pasta madre è quella porzione di farina e acqua che, lasciata fermentare, diventa massa lievitante. Essa può essere conservata per decenni, periodicamente rimpastata a nuova farina e nuova acqua, sicché il pane di oggi è sostanzialmente legato a tutti i pani precedenti andando indietro nel tempo. Ma se il fermentum è vetus, se il lievito è vecchio, ciò si ripercuote sul nuovo impasto e sul nuovo pane.

 

Spurgare il vecchio lievito significa ricominciare daccapo, compiere un vero great reset dell’anima di ciascuno e del corpo sociale, cancellare il fermento della malizia e della perversità, e ripartire con il pane azzimo, non lievitato, figura della Santissima Eucaristia e Sacramento della nuova ed eterna Alleanza stipulata da Cristo con la Sua Chiesa, nuova nella Grazia e non soggetta alle mutazioni del tempo, delle mode, delle circostanze. 

 

Ecco perché San Paolo parla degli azzimi, del pane non lievitato. Pane di austerità, pane di chi non ha il tempo di tener viva la pasta madre, di chi si prepara con i fianchi cinti a consumare l’Agnello senza macchia e le erbe amare prima di abbandonare la terra d’Egitto e attraversare il Mar Rosso

 

Il reset, la nuova Creazione, la nuova Pasqua si compiono in Cristo, unica, imprescindibile, eterna Verità, Verbo vivo e vero dell’eterno Padre. Il vero reset è ritornare alla Verità di Cristo, di Colui che ha detto di Sé: Io sono la via, la verità e la vita. Una Verità che è, mentre l’errore è un non essere. Una Verità che esige da parte nostra sincerità in azymis sinceritatis – come risposta necessaria dinanzi alla luce del Vero – et veritatis.

 

Satana, scimmia di Dio, imita grottescamente la Creazione cimentandosi in mostruosità che qualsiasi persona sensata riconosce per tali. Imita ancor più grottescamente la Redenzione, promettendo agli uomini che tenta un bene che gli è sconosciuto e che non possiede egli per primo, chiedendo in cambio di riconoscerlo come dio. Questa sua menzogna, noi la dobbiamo riconoscere per tale, la dobbiamo rifiutare e combattere. 

 

Se combattiamo per la Verità – per qualsiasi verità, non solo quella teologica – noi ci schieriamo dalla parte di Cristo; dalla parte di Colui che non mentiva quando annunciava agli Apostoli la propria Morte e Resurrezione.

 

Se invece scegliamo di non combattere per la Verità, o addirittura lasciamo proclamare l’errore o lo diffondiamo noi stessi, ci schieriamo dalla parte di Satana, principe della menzogna, dalla parte di colui che promette e non mantiene, al solo scopo di trascinarci in quel baratro di dannazione in cui ha scelto di sprofondare nel momento in cui, peccando di orgoglio, ha creduto di potersi mettere al posto di Dio e di decidere cosa è e cosa non è, ossia cosa è vero e cosa è falso, cosa è buono e cosa è cattivo, cosa è bello o cosa è brutto.

 

E infatti, il mondo infernale in cui stiamo precipitando è fatto di menzogna, di cattiveria, di bruttezza. Né potrebbe essere altrimenti. 

 

Satana è chiamato principe di questo mondo, e non a caso: egli non è re; il suo potere è effimero e permesso da Dio finché non sarà giunto il momento di porre fine al tempo della prova e giungerà il tempo del Giudizio. Non diversamente avviene per i suoi servi. Anche se il loro potere sembra sopraffarci, anche se i mezzi di cui dispongono sembrano illimitati e schiaccianti, la loro fine si avvicina inesorabilmente, mentre Cristo si riappropria del Suo Regno universale.

 

Oportet illum regnare, occorre che ciò avvenga, è nell’ordine voluto da Dio e nessuno, nemmeno l’intero Inferno, può allungare di un solo istante l’apparente trionfo del male. 

 

Solo due giorni fa contemplavamo i Misteri della Passione e Morte del Signore, dopo le manovre del Sinedrio, gli schiamazzi della turba, le torture dei carnefici. Accompagnavamo con Giuseppe d’Arimatea e le Pie Donne il corpo senza vita di Gesù verso il Sepolcro. Rimanevamo in preghiera nello spoglio silenzio delle nostre chiese. Ma quel consummatum est non significa «tutto è perduto», bensì «tutto è giunto al suo compimento», ossia «l’opera della Redenzione è compiuta».  

 

Χριστὸς ἀνέστη, è il saluto pasquale dei Greci: Cristo è risorto. A cui si risponde: Ἀληθῶς ἀνέστη, è veramente risorto. Surrexit Dominus vere.

 

In quell’ ἀληθῶς, in quel vere, è racchiusa la realtà della Resurrezione del Salvatore, la verità di quell’evento storico in cui la Misericordia dell’Uomo-Dio ha riparato il peccato di Adamo causato dalla menzogna di Satana, che ancora mentiva accusando Cristo con falsi testimoni, che ancora mente per cercare di vanificare i frutti della Redenzione. 

 

Oggi, dopo che le note solenni dell’Exsultet hanno annunciato la gloria della Resurrezione, celebriamo il trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato, la Sua vittoria su Satana.

 

Celebreremo anche la vittoria della Chiesa e della Civiltà Cristiana sui nemici terreni, perché la sorte del Corpo Mistico è stata decretata nel momento in cui il suo Capo divino ha inchiodato sulla Croce l’antico serpente.

 

Mors et vita duello conflixere mirando: Dux vitæ mortuus, regnat vivus.

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

9 Aprile 2023

Dominica Paschatis, in Resurrectione Domini

 

 

 

 

 

 

Immagine di Luis Fernández García via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0); immagine modificata.

 

 

 

 

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Mons. Viganò: la chiesa conciliare-sinodale schierata con i nemici della Chiesa cattolica

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato alla piattaforma social X un commento sul «World Meeting of Human Fraternity» organizzato dalla Diocesi di Roma, un appuntamento, giunto alla terza edizione, promosso dalla Basilica di San Pietro e da una fondazione che si chiama come la famigerata enciclica bergogliana  Fratelli Tutti.

 

«Trovo a dir poco inconcepibile che, dinanzi all’evidenza del colpo di stato globalista nelle nazioni occidentali e alla aperta ostilità a Cristo e alla Sua Chiesa dell’élite globalista, la chiesa conciliare-sinodale insista ancora a schierarsi con i nemici della Chiesa Cattolica, ratificando le loro imposture climatiche, sanitarie, sociali e belliche» scrive monsignore.

 

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«Dinanzi all’evidenza dei disordini e della criminalità causati dall’immigrazione, perora l’accoglienza e coopera all’islamizzazione delle nazioni cristiane. Dinanzi alla dissoluzione morale dei giovani, si fa promotrice dell’ideologia LGBTQ+».

 

«Dinanzi al cinismo utilitarista dell’eutanasia e dell’aborto, alla predazione degli organi e alla manipolazione genetica, legittima i sieri sperimentali fatti con tessuti ricavati da feti abortiti».

 

«Dinanzi alle speculazioni dell’alta finanza usuraia e ai controlli dell’identità digitale e della valuta elettronica, installa i pos in chiesa per i pagamenti elettronici».

 

«Questa non è ingenuità, né sprovvedutezza: è deliberata cooperazione al Male, secondo un ben preciso copione sotto un’unica regia» tuona Viganò.

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Migliaia alla processione del Concilio dei Santi di Mosca

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Migliaia di cristiani ortodossi hanno preso parte domenica a una grande processione per celebrare il Concilio dei Santi di Mosca, una festa della Chiesa ortodossa russa in onore dei santi di Mosca. L’evento segna la rinascita di una tradizione interrotta dopo la Rivoluzione russa del 1917.   La marcia è stata guidata dal Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, e vi hanno preso parte anche il clero della diocesi di Mosca, comunità monastiche e fedeli laici. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di circa 40.000 persone.   I partecipanti provenivano da tutta la Russia, ma anche dalla Repubblica Ceca, dall’Uzbekistan, dalla Serbia, dall’Italia e da altri Paesi. La marcia è partita dalla Cattedrale di Cristo Salvatore nel centro di Mosca e si è diretta al Convento di Novodevichy, a 6 km di distanza.  

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I video condivisi online mostrano sacerdoti e fedeli che portano striscioni colorati raffiguranti santi, mentre la folla canta il tradizionale “Cristo è risorto” e i cori rispondono «Veramente è risorto».   Molti cantavano inni religiosi mentre i moscoviti si schieravano lungo le strade per assistere alla processione.   La processione è stata preceduta da una funzione celebrata dal Patriarca Cirillo nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Parlando prima dell’evento, il Patriarca ha affermato che la marcia ha sottolineato il ruolo di Mosca come capitale dell’Ortodossia e ha espresso la speranza che possa ripristinare un’antica tradizione.   «Mosca è una capitale veramente ortodossa della nostra patria», ha detto ai giornalisti dopo la funzione. «Da un lato, è una città aperta ai nostri fratelli di altre religioni, riconoscendo il loro contributo alla nostra storia comune, ma allo stesso tempo è una città che non rinuncerà mai alla sua eredità cristiana».   La processione celebra lo storico trasferimento dell’icona di Smolensk della Santa Madre di Dio dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino al Convento di Novodevichy, fondato dal Granduca Vasilij III dopo la presa di Smolensk nel 1525. In memoria del trasferimento dell’icona venne istituita una marcia annuale, che continuò per quasi quattro secoli fino alla Rivoluzione russa.

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Lourdes, i famosi carretti saranno sostituiti

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In occasione del 140° anniversario dell’Hospitalité di Nostra Signora di Lourdes, il santuario mariano ha annunciato il rinnovo delle sue emblematiche «auto blu», che dall’inizio del XX secolo sono parte integrante del paesaggio e del patrimonio del santuario.

 

Un comunicato stampa del Santuario riporta le parole di Daniel Pezet, presidente dell’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes, ricordando innanzitutto che «dall’inizio del XX secolo , le auto blu permettono ai pellegrini malati, stanchi o disabili di partecipare ai pellegrinaggi al Santuario di Lourdes».

 

Daniel Pezet spiega poi che questi veicoli sono stati sviluppati negli anni ’60 dalla società Aumon. La versione attuale rappresenta una flotta di diverse centinaia di veicoli che hanno accompagnato generazioni di pellegrini.

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Tuttavia, un utilizzo così elevato, nonostante gli sforzi del personale ospedaliero per mantenere i veicoli in buone condizioni e l’aggiunta di un impianto frenante nel 2012, non impedisce che alcuni veicoli si trovino in uno stato di degrado avanzato, il che solleva una questione di sicurezza, ma anche di comfort per gli utenti. Diventa quindi necessario rinnovare il parco auto «blu».

 

Sono stati identificati pochi veicoli che soddisfano questo requisito. Il veicolo attuale rimane il miglior riferimento. Alcuni veicoli come barelle, sedie a rotelle e tricicli possono soddisfare parte del bisogno, ma l’architettura e il legame che si crea tra il pellegrino e il suo accompagnatore rimangono unici.

 

L’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes ha quindi deciso di affidare all’azienda bigourdan Milc (Made In Le Coin), con sede a La Barthe-de-Neste (Alti Pirenei), lo sviluppo e la prototipazione di una nuova auto blu.

 

L’azienda produce biciclette, veicoli elettrici, carrelli per il trasporto e dispositivi per persone con disabilità. Potrà quindi mettere a frutto la propria competenza in soluzioni di mobilità adattata, garantendo un design funzionale e su misura per le esigenze del santuario.

 

L’azienda sta attualmente sviluppando due prototipi, che saranno testati alla fine del 2025, dopo un lavoro di osservazione diretta da parte dei suoi ingegneri per comprendere come vengono utilizzati i carri durante i pellegrinaggi.

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Il design manterrà l’essenza del modello attuale, preservandone l’architettura: due grandi ruote posteriori, una piccola ruota anteriore, un tendalino pieghevole e un timone metallico per la trazione manuale, che può ospitare un passeggero adulto e favorisce un legame speciale tra il pellegrino e il suo compagno.

 

Sebbene non siano state rivelate specifiche tecniche dettagliate, l’esperienza di Milc suggerisce miglioramenti significativi. In termini di sicurezza, si prevedono freni ottimizzati (oltre al sistema del 2012, finanziato dall’Ordine di Malta) e possibili sistemi antiribaltamento.

 

In termini di comfort, sono previsti sedili più ergonomici, sospensioni migliorate e una migliore protezione dal sole e dalla pioggia. I materiali potrebbero includere alluminio o compositi leggeri e resistenti, in linea con l’esperienza di Milc nella mobilità adattata, ma la trazione rimarrà manuale per preservare l’aspetto umano del servizio.

 

Il colore azzurro, che evoca la Vergine Maria, sarà mantenuto, così come le dimensioni approssimative (1,5 m di lunghezza e 0,8 m di larghezza, secondo il modello attuale). Il numero di unità che saranno prodotte non è stato specificato, ma il budget, definito «enorme», sarà finanziato da donazioni di privati, associazioni e strutture ricettive, come da tradizione del santuario.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

 

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Immagine di Andy Hay via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

 

 

 

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