Geopolitica
Merz: «la Germania è già in conflitto» con la Russia. Zakharova: chiamate gli psichiatri
La Germania è «già in conflitto» con la Russia, ha affermato il cancelliere Friedrich Merz.
Il politico democristiano al vertice della Repubblica Federale ha affermato che Mosca sta «destabilizzando» la Germania attraverso attacchi informatici e disinformazione, e ha suggerito che la Russia potrebbe attaccare l’UE per rivendicare gli ex territori sovietici.
In un’intervista rilasciata venerdì all’emittente francese LCI, Merz ha affermato di concordare con la recente descrizione del presidente francese Emmanuel Macron del presidente russo Vladimir Putin come «un orco che vuole sempre mangiare di più».
«È così che vedo Putin. Destabilizza gran parte del nostro Paese. Sta interferendo ovunque, in particolare sui social media», ha detto Merz, sostenendo che l’Intelligence tedesca segnala regolarmente attacchi informatici russi e tentativi di influenzare l’opinione pubblica, senza fornire alcuna prova.
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«Quindi siamo già in conflitto con la Russia», ha affermato, aggiungendo che la campagna di Mosca prende di mira l’intera UE con l’obiettivo di «destabilizzare le nostre democrazie».
Commentando le dichiarazioni di Merz, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che si tratta di «un caso che richiede l’intervento degli psichiatri».
«La Germania fornisce armi, compresi equipaggiamenti militari pesanti, al regime neonazista di Kiev da tre anni, e ora sono preoccupati per i social network», ha dichiarato sabato all’agenzia TASS, aggiungendo che «milioni di persone stanno soffrendo» a causa dell’interferenza occidentale negli affari ucraini, che ha innescato il colpo di Stato di Maidan e ha portato alla mancata attuazione degli accordi di Minsk da parte di Kiev, entrambi precursori delle attuali ostilità.
Come riportato da Renovatio 21, la Russia il mese scorso ha annullato un accordo di distensione con la Germania.
Da quando il conflitto in Ucraina si è intensificato nel 2022, i funzionari occidentali hanno affermato che la Russia potrebbe prendere di mira gli stati dell’UE. All’inizio di quest’anno, Bruxelles ha lanciato una frenetica campagna di militarizzazione, mentre i membri europei della NATO hanno concordato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL, citando entrambi la presunta «minaccia russa». Merz è stato uno dei più convinti sostenitori di queste misure, esortando di recente Berlino a trasformare l’esercito tedesco nel «più forte esercito convenzionale d’Europa».
Mosca ha respinto le accuse secondo cui rappresenterebbe una minaccia, accusando l’Occidente di alimentare la russofobia per giustificare il rafforzamento militare e distogliere l’attenzione dai problemi interni . Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha avvertito che la crescente russofobia e la militarizzazione in Germania e nell’Unione Europea in generale segnalano una deriva verso un «Quarto Reich», e ha accusato i governi occidentali di cercare predominio, espansione e ingerenza sotto le mentite spoglie della democrazia.
Come riportato da Renovatio 21, a giugno il Merz aveva dichiarato che la Germania non limiterà più la capacità dell’Ucraina di lanciare attacchi a lungo raggio in profondità nel territorio russo, incluso l’uso di armi di fabbricazione tedesca.
Commentando l’accaduto il tenente colonnello svizzero in pensione Ralph Bosshard aveva detto in un’intervista a che, dal punto di vista militare, le continue dichiarazioni del cancelliere tedesco Merz sembrano «una prova generale per la prossima guerra dell’Europa contro la Russia».
Il Merz, che ha promesso di bloccare il rilancio del gasdotto Nord Stream 2, in settimana ha dichiarato che la Germania sta subendo una crisi economica di tipo strutturale.
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Immagine di Sandro Halank via Wikimedia Commons pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Geopolitica
Putin e Witkoff concludono i colloqui di pace «costruttivi e sostanziali»
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Geopolitica
Il premier belga: la convinzione della sconfitta russa è «una totale illusione»
Il premier belga Bart De Wever ha sferrato un’ulteriore offensiva contro il progetto europeo di impiegare i patrimoni russi congelati per finanziare un prestito a Kiev, liquidando come «un’illusione assoluta» l’ipotesi che l’Ucraina possa piegare Mosca e imporle indennizzi bellici.
La bozza in esame prevede che l’Unione Europea attinga a circa 140 miliardi di euro di attivi sovrani russi bloccati – per lo più custoditi presso Euroclear, la camera di compensazione con sede a Bruxelles – per strutturare un cosiddetto «mutuo di risarcimento» a beneficio di Kiev. Il Belgio ha aspramente contestato l’iniziativa, esigendo che gli altri Stati membri Ue assumano una quota paritaria di responsabilità.
Da parte sua, Mosca ha stigmatizzato simili proposte come un «saccheggio» e ha minacciato azioni giudiziarie e contromisure estese nel caso le sue riserve venissero espropriate.
In un colloquio concesso martedì al quotidiano La Libre, De Wever ha ammesso che la pressione sul dossier del finanziamento è «formidabile», osservando che l’appeal politico di appoggiare «il buono, l’Ucraina», a discapito della Russia, cela pericoli legali inediti e violerebbe un tabù storico. «Nemmeno nella Seconda Guerra Mondiale i fondi tedeschi furono confiscati», ha argomentato.
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«Al termine del conflitto, lo Stato soccombente dovrebbe cedere tutti o parte di quei beni per compensare i vincitori. Ma chi seriamente crede che la Russia soccomberà in Ucraina? È una leggenda, un’illusione totale».
A giudizio del capo del governo belga, malgrado le frizioni correnti, «non è neppure auspicabile che la Russia soccomba» per via dell’instabilità presumibile e del pericolo che l’arsenale nucleare sfugga al controllo in tale evenienza.
De Wever ha pure ammonito che il Cremlino non digerirebbe «con rassegnazione» l’esproprio, evocando il rischio che Mosca confischi impianti occidentali e i circa 16 miliardi di euro depositati da Euroclear in Russia e notando che Bielorussia o Cina potrebbero emularne l’esempio, prendendo di mira gli averi occidentali nei loro confini.
In precedenza, De Wever aveva già allertato sul fatto che l’appropriazione sostanziale dei beni – la cui decisione definitiva è attesa al summit di Bruxelles il 18 dicembre – deraglierebbe irrimediabilmente il negoziato di pace ucraino. Tale processo ha guadagnato trazione con l’incontro di martedì tra il presidente russo Vladimir Putin e l’emissario americano Steve Witkoff a Mosca.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni
Geopolitica
Kuleba: l’Ucraina deve accettare la «sconfitta tattica»
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