Geopolitica
Marines USA attaccati in strada in Turchia
Lunedì, membri di un’organizzazione giovanile nazionalista hanno attaccato due Marines statunitensi nella città turca di Smirne. I militari erano sbarcati dalla nave d’assalto anfibia USS Wasp, arrivata per essere schierata nel Mar Mediterraneo.
Un video della colluttazione mostra un gruppo di uomini che immobilizzano un marine in borghese, con uno degli aggressori che gli mette un sacco bianco in testa. La folla avrebbe urlato «Yankee go home» mentre attaccava i militari.
Secondo l’ufficio del governatore di Smirne, le forze di sicurezza «sono intervenute rapidamente nell’incidente», arrestando 15 sospettati.
«I due Marines sono stati aiutati da altri Marines nella zona e sono stati successivamente trasportati in un ospedale locale per una valutazione a scopo precauzionale, ma non sono rimasti feriti e sono tornati sulla USS Wasp», ha affermato il comandante Timothy Gorman, portavoce delle forze navali statunitensi per l’Europa e l’Africa.
L’ambasciata degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione, affermando che gli americani «ora sono al sicuro». I diplomatici hanno ringraziato le autorità turche per «la loro rapida risposta e le indagini in corso».
Türkiye Gençlik Birliği, izmir Limanı’na demirlenen ABD savaş gemisi Uss Wasp’ta görevli ABD askerine çuval geçirdi.
Bedeli ne olursa olsun yıllar sonra intikamımızı aldığınız için şahsım adına size teşekkürü bir borç bilirim. @genclikbirligi
CSA Digital pic.twitter.com/oO1L9btDIf
— Mustafa POLAT 🇹🇷 (@trmustafapolat) September 2, 2024
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Gli aggressori erano membri della nazionalista Unione Nazionalisa della Turchia (TGB), affiliata al Memleket Partisi (il «Partito della Patria»). «I soldati americani che hanno il sangue dei nostri soldati e di migliaia di palestinesi sulle loro mani non possono inquinare il nostro Paese», ha affermato il partito in una dichiarazione su X.
Il segretario generale del TGB, Aylin Kum, ha detto a Euronews che il gruppo aveva precedentemente messo dei sacchi sulla testa dei militari americani in sei città diverse. Ha detto che gli attacchi erano «una risposta» a un incidente del 2003 in Iraq, quando le truppe statunitensi avevano brevemente trattenuto dei commando turchi e li avevano trasportati con i cappucci in testa. L’incidente aveva causato un’indignazione diffusa in Turchia all’epoca e aveva messo a dura prova le relazioni tra i paesi.
Sebbene Ankara rimanga un alleato chiave per Washington nella regione, negli ultimi anni i due membri della NATO si sono ripetutamente scontrati.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato un critico vocale della guerra di Israele a Gaza e ha lanciato incursioni contro le forze curde alleate degli Stati Uniti in Siria. Gli Stati Uniti, nel frattempo, hanno fatto pressione senza successo su Ankara affinché annullasse il suo accordo per acquistare i sistemi missilistici di difesa aerea S-400 dalla Russia.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA ha minacciato di sanzionare la Turchia per le sue relazioni con la Russia. I rapporti tra Washington ed Ankara sono divenuti tesi con l’attentato a Istanbul di due anni fa attribuito al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).
Il presidente turco Erdogan ha più volte effettuato reductio ad Hitlerum nei riguardi di Netanyahu, chiamato da lui anche «il macellaio di Gaza». Enormi manifestazioni si sono svolte in Turchia contro il massacro dei palestinesi, alcune pure partecipate dal presidente, altre invece sfociate nella violenza contro sedi diplomatiche.
Erdogan tre mesi fa ha fatto un appello a tutti i musulmani per unirsi contro Israele. La Turchia il mese scorso ha aderito alla causa per genocidio contro Israele alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Il commercio tra i due Paesi, dopo episodi di vera guerra economica, sono stati sospesi.
Israele ha risposto che Erdogan potrebbe far la fine di Saddam Hussein. Nell’ultima provocazione, un mese fa, l’Erdogano ha dichiarato che la Turchia potrebbe invadere Israele, e di considerare gli USA complici dei crimini di guerra dello Stato Ebraico.
Negli ultimi giorni è emerso che la Turchia ha espresso interesse per entrare nei BRICS.
Il Paese è attraversato da sospetti anche per il tentato golpe del 2016, organizzato, secondo alcuni, da uomini legati agli USA, dove risiede al’arcinemico (un tempo in realtà alleato) di Erdogan, il predicatore islamico e politologo esule Fetullah Gulen. Vive nel lusso negli USA anche uno dei sospettati dell’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia Andrej Karlov.
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Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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