Vaccini
Lotteria vaccinale in Austria. Non per modo di dire
Il governo austriaco ha annunciato un nuovo pacchetto di incentivi alla vaccinazione, che include una lotteria e premi finanziari, nel tentativo di aumentare il tasso di vaccinazione nazionale.
L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa a Vienna con il Cancelliere federale Karl Nehammer (ÖVP), il Vice Cancelliere Werner Kogler (Verdi) e la leader dell’SPÖ Pamela Rendi-Wagner prima del voto sulla legge sulla Impfpflicht – la vaccinazione obbligatoria – in Consiglio nazionale lo scorso giovedì
«Cosa c’è da vincere alla lotteria delle vaccinazioni? Buoni!» Lo ha detto il cancelliere Karl Nehammer in una conferenza stampa con la leader dell’opposizione socialdemocratica, Pamela Rendi-Wagner, con la quale è stata negoziata la misura, ha riferito l’agenzia Reuters.
«Cosa c’è da vincere alla lotteria delle vaccinazioni? Buoni!»
Il Cancelliere, che pochi giorni fa era risultato positivo nonostante la terza dose, ha detto che voleva che ci fosse una ricompensa finanziaria per coloro che si vaccinano.
«Abbiamo imparato dal passato e abbiamo visto che una lotteria di vaccinazione è il modo migliore per creare un tale sistema», ha affermato Nehammer.
I piani per il pacchetto di stimolo includono la Impflotterie («lotteria vaccinale») per buoni del valore di 500 euro. Il programma sarà implementato in collaborazione con ORF, l’emittente nazionale austriaca del servizio pubblico.
La lotteria inizierà il 15 marzo in concomitanza con l’attuazione dei previsti controlli sulla vaccinazione obbligatoria e si applicherà alle persone già vaccinate, nonché a coloro che decideranno di farsi le prime vaccinazioni.
«Abbiamo imparato dal passato e abbiamo visto che una lotteria di vaccinazione è il modo migliore per creare un tale sistema»
Il cancelliere Nehammer ha detto che ogni decima persona vaccinata in Austria avrà la possibilità di vincere un buono regalo da 500 euro e che i partecipanti riceveranno un biglietto della lotteria per ogni iniezione COVID che hanno avuto. Ciò significa che se qualcuno è stato vaccinato tre volte, incluso la dose di richiamo, riceverà tre biglietti per lotteria della siringa.
I voucher saranno validi per una varietà di attività commerciali in tutta l’Austria, inclusi vendita al dettaglio, gastronomia, hotel, strutture culturali e sportive. Si prevede tuttavia che lo shopping online non sarà incluso.
Il governo federale ha anche annunciato un pacchetto finanziario aggiuntivo per i comuni per incoraggiarli ad aumentare il tasso di vaccinazione.
Nehammer ha fornito un esempio di come funzionerà l’incentivo e ha affermato che se un comune con 3.000 abitanti raggiunge l’obiettivo di vaccinazione dell’80%, riceverà 30.000 euro. Per l’85% sarebbero 60.000 euro e per il 90 per cento l’importo salirebbe a 120.000 euro.
Il governo ha stanziato un totale di 1,4 miliardi di euro per il programma: 1 miliardo di euro per la lotteria e 400 milioni di euro per gli incentivi finanziari per i comuni.
Il governo ha stanziato un totale di 1,4 miliardi di euro per il programma: 1 miliardo di euro per la lotteria e 400 milioni di euro per gli incentivi finanziari per i comuni
Il cancelliere ha descritto l’uso dei fondi governativi per il pacchetto di incentivi vaccinali come «completamente giustificato».
La deriva dell’Austria, divenuta ora epicentro della lotta globale alla tirannia sanitaria, è stata riportata plurime volte da Renovatio 21. Tra multe, apartheid biotica e carcere per i non vaccinati, con di mezzo il grottesco caso del presidente trivaccinato ma contagiato lo stesso, l’Austria sembra non conoscere più alcun freno inibitore alla repressione pandemica.
Tuttavia, rileva qui significare il cambio di significato dell’espressione «lotteria del vaccino».
Nell’ambiente dell’antivaccinismo, un tempo, si usavano queste parole per significare la possibilità, totalmente imprevedibile, di reazioni avverse: una grande incognita, perché ad alcuni il vaccino crea reazioni immediate, altri hanno problemi nei mesi successivi alla puntura, altri ancora potrebbero non avere nulla. Come e più che per altri farmaci, la diversità umana gioca un ruolo fondamentale: il corpo di ciascuno di noi reagisce in modo differente, e il risultato finale è quindi un’incognita simile ad una puntata al gioco del lotto. Era quindi un modo di dire.
Ora l’espressione cambia di significato, e perde lo status di modo di dire: hanno creato realmente una lotteria basata sui vaccini. Lotteria vaccinale stricto sensu.
La pandemia ha letteralizzato anche questa.
La lista di cose incredibili viste in questi due anni si allunga ogni giorno di più.
Vaccini
Il comitato consultivo del CDC vota per porre fine alla raccomandazione di vaccinare i neonati contro l’epatite B
Il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha deliberato per revocare la raccomandazione storica che imponeva la vaccinazione contro l’epatite B a tutti i neonati subito dopo la nascita. Questa decisione rappresenta un trionfo significativo per la campagna «Make America Healthy Again» promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., mirata a una revisione del calendario vaccinale pediatrico, in un’epoca di crescenti interrogativi sull’impennata dei casi di autismo tra i bambini.
Con 8 voti a favore e 3 contrari, l’ACIP ha indicato che le madri risultate negative al test per l’epatite B possano concordare con il proprio pediatra «quando o se» somministrare il vaccino ai loro neonati. Le direttive per i piccoli nati da madri positive o con status ignoto al virus restano immutate.
Si prevedono ulteriori revisioni alla politica vaccinale nei mesi a venire, mentre il panel valuta l’intero protocollo di immunizzazioni infantili. Diversi oratori intervenuti all’assemblea, e almeno parte degli esperti consultati, sono noti per le loro riserve sul tema dei vaccini.
Kennedy si definisce «pro-sicurezza», non «anti-vaccini», ma i media mainstream – pesantemente influenzati dai contributi pubblicitari delle multinazionali farmaceutiche – hanno ritratto il titolare dell’HHS come un «anti-vaccinista». Tale immagine è lontana dalla realtà, come ha ribadito di recente lo stesso Kennedy: «Credo che i vaccini abbiano salvato milioni di vite e svolgano un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria».
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Il Ssegretario sta esaminando un potenziale nesso tra il vaccino e l’aumento dei disturbi autistici, evidenziando come il piano vaccinale per l’infanzia sia passato da poche somministrazioni a un ventaglio di decine di dosi.
Il vaccino contro l’epatite B ha provocato danni così estesi nella popolazione americana che nel 1999 ABC News gli dedicò un’inchiesta e il Congresso indisse un’audizione. Eppure, gli specialisti allineati alla narrazione ufficiale hanno negato l’esistenza di legami provati. È sufficiente rammentare che le contestazioni più accese alla riforma vaccinale di RFK Jr. proverranno dai media corporate e dai parlamentari, che dipendono in misura preponderante dai finanziamenti dell’industria farmaceutica.
L’Italia è stata il primo Paese europeo a rendere obbligatoria la vaccinazione per i nuovi nati e per gli adolescenti di 12 anni con la legge 27 maggio 1991, n. 165, entrata in vigore dal 1992.
I giornali riportano che la decisione fu presa dal ministero dove direttore generale e ministro della Sanità stesso ricevettero una tangente di 600 milioni di lire da GlaxoSmihKline, produttrice del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati.
In Italia l’obbligo è rimasto per i nati dal 1992 in poi (coorti 1981-2000 anche per la dose adolescenti) fino al 2017, quando la legge Lorenzin (119/2017) lo ha confermato estendendolo a 10 vaccinazioni. Oggi resta obbligatorio 0-15 anni.
Va ricordato che l’epatite B si trasmette per via sessuale o scambio di siringhe tra tossicodipendenti: perché, quindi, vaccinare un neonato per tale morbo?
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Vaccini
Uno studio minimizza il rischio di miocardite nei bambini a causa del vaccino COVID
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Il riassunto dell’articolo ometteva prove del rischio del vaccino
Il disegno dello studio è profondamente compromesso perché i 22 autori hanno costruito un modello complicato per evitare di effettuare un confronto diretto (solo vaccino contro solo malattia). E anche dopo aver falsificato i conti, anche dopo aver preso i dati di quasi 14 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni in Inghilterra, hanno ottenuto un risultato che è appena statisticamente significativo, con barre di errore sovrapposte per il rischio da COVID-19 e il rischio da vaccinazione. La situazione peggiora. I risultati, che favorivano marginalmente la vaccinazione, furono annunciati in un riassunto in cima al documento e annunciati alla stampa. Ma nascosta nell’appendice, pubblicata separatamente online, c’è una tabella che mostra una versione più pertinente del confronto. La versione riportata nel riassunto si riferisce a un periodo iniziale in cui il vaccino non era disponibile. L’appendice mostra dati comparabili per il periodo in cui il vaccino era disponibile, limitatamente alle fasce d’età per le quali il vaccino era offerto. Nell’appendice, il rischio di miocardite dovuto alla malattia è la metà di quello associato al vaccino. Ciò contraddice palesemente il riassunto e i titoli dell’articolo – e questa era una risposta alla versione ingannevole della domanda, non a quella più diretta a cui i ricercatori hanno scelto di non rispondere.Sostieni Renovatio 21
Gli autori dello studio hanno posto la domanda sbagliata
La domanda più pertinente è semplice: i bambini vaccinati hanno avuto un’incidenza di miocardite più alta rispetto ai bambini non vaccinati? È una domanda a cui è facile rispondere, dati i dati a cui questi autori (ma non il pubblico) avevano accesso. In pochi minuti, avrebbero potuto calcolare il tasso di miocardite tra i bambini vaccinati e non vaccinati. Tuttavia, se hanno fatto il calcolo, non ne hanno riportato i risultati. Immagino che abbiano fatto il calcolo, ma non gli sia piaciuto quello che hanno visto, quindi non l’abbiano incluso nell’articolo pubblicato. Come ho affermato sopra, credo che gli autori dello studio abbiano «posto la domanda sbagliata». Ciò che intendo dire è che l’articolo confronta il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dalla vaccinazione. Ma questa non è la domanda più rilevante. Perché? Poiché molte persone si sono vaccinate e poi hanno comunque contratto il COVID, sono state inutilmente esposte a entrambi i rischi. Al contrario, molti bambini che non hanno ricevuto il vaccino non hanno contratto il COVID. Oppure, la loro forma è così lieve che non se ne accorgono nemmeno. Questi bambini hanno evitato entrambi i rischi. Ecco perché confrontare il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dal vaccino COVID non è la questione pertinente. Non è una questione di «o l’uno o l’altro».Iscriviti al canale Telegram ![]()
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- Gli autori hanno posto una domanda complicata quando una semplice era più pertinente.
- Data questa domanda errata, non hanno effettuato l’analisi più diretta per rispondere.
- Ciononostante, hanno scoperto che il vaccino presentava un rischio di miocardite quasi doppio rispetto alla malattia. Questo risultato era riportato solo nella Tabella S16 dell’Appendice Supplementare, ma non era menzionato da nessuna parte nel corpo dell’articolo, né tantomeno nel riassunto in cima.
- E nonostante ciò hanno fatto annunci importanti al pubblico, sostenendo che il loro studio conferma che i bambini stanno meglio con il vaccino che senza.
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Vaccini
Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.
Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.
«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».
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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.
«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».
«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.
I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:
«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».
«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».
«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».
«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .
«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.
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