Terrorismo
Londra revoca le sanzioni al jihadista presidente siriano al-Jolani
La Gran Bretagna ha revocato le sanzioni contro il jihadista ex-ISIS e al-Qaeda al-Jolani, ora conosciuto come il presidente siriano Ahmad al-Sharaa, in seguito alla decisione delle Nazioni Unite di rimuoverlo dall’elenco dei terroristi. La mossa precede la visita programmata di al-Sharaa negli Stati Uniti.
L’Office of Financial Sanctions Implementation (OFSI) ha pubblicato venerdì un avviso ufficiale, affermando che al-Jolani, insieme al ministro degli Interni Anas Khattab, è stato escluso dalla lista nera e «non è più soggetto al congelamento dei beni».
Entrambi gli individui erano stati rimossi dall’elenco delle sanzioni contro ISIL e Al-Qaeda il giorno precedente, dopo che i membri del Consiglio di Sicurezza ONU avevano approvato una risoluzione redatta dagli Stati Uniti per eliminarli.
Al-Jolani, che in passato guidava il gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) sotto lo pseudonimo di Abu Mohammad al-Julani, ha assunto il potere dopo aver sottratto il controllo all’ex presidente Bashar al-Assad.
Gli Stati Uniti hanno sollecitato il Consiglio di Sicurezza, composto da 15 membri, ad attenuare le sanzioni sulla Siria da quando al-Sharaa ha incontrato il presidente Donald Trump in Arabia Saudita a maggio, primo colloquio tra leader dei due Paesi in oltre due decenni. Trump ha poi annunciato un significativo cambio di rotta nella politica estera USA, dichiarando che avrebbe tolto le sanzioni contro la Siria.
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La scorsa settimana, l’inviato speciale USA in Siria, Tom Barrack, ha confermato che al-Sharaa si recherà a Washington la prossima settimana. Durante la visita, Damasco «si spera» aderirà alla coalizione a guida statunitense per sconfiggere lo Stato Islamico (IS, ex ISIS), ha aggiunto. Si tratterà della prima visita di un presidente siriano alla Casa Bianca.
Giovedì, l’agenzia Reuters ha riportato che Washington intende ampliare la propria presenza militare in Siria e sta negoziando con Damasco l’utilizzo di una base aerea da parte delle truppe americane. L’accordo, presumibilmente collegato a un patto di non aggressione tra le nuove autorità siriane e Israele, dovrebbe creare una zona demilitarizzata nel sud del Paese.
Gli Stati Uniti mantengono una postazione in Siria tramite una controversa base nel Sud-Est, circondata da una zona di esclusione che Mosca ha definito rifugio per terroristi. Né Assad né il nuovo governo guidato da al-Jolani hanno autorizzato la presenza americana nel Paese.
Come riportato da Renovatio 21, fino a pochi mesi fa, sulla sua testa pendeva una taglia da 10 milioni di dollari emessa dagli Stati Uniti per il suo ruolo alla guida del Fronte al-Nusra, organizzazione designata come terroristica. Trumo aveva ordinato la revisione della designazione del Jolani come terrorista quattro mesi fa, allentando le sanzioni al nuovo regime damasceno, che il jihadista ha annuziato sarà «luminoso e sostenibile».
Due mesi fa sole due settimane dalle commemorazioni del 24° anniversario degli attacchi dell’11 settembre, il Jolani era arrivato a Nuova York per la plenaria ONU venendo ricevuto dal segretario di Stato USA Marco Rubio e celebrato da David Petraeus, ex generale USA della campagna afghana e direttore della CIA, poi finito a lavorare per il megafondo finanziario KKR.
Intanto, i massacri sono vittime dei massacri takfiri della «nuova Siria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Terrorismo
Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane
⚡️🇸🇾🇫🇷 | Les combattants de la Sécurité générale sont clairement visibles à proximité du camp des Français.
Les djihadistes français ont affirmé leur intention de se défendre, déclarant que le public sera témoin de “la trahison d’al-Jolani” envers ses propres combattants. Il… https://t.co/Va8CVwUEPz pic.twitter.com/TeMioj0Ar3 — Syria News (@SyriaNewsFr) October 21, 2025
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Terrorismo
Episodio di terrorismo a Belgrado
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha descritto la sparatoria di mercoledì vicino all’Assemblea nazionale di Belgrado come un «terribile attacco terroristico». Un uomo di 70 anni avrebbe aperto il fuoco nella capitale serba e dato fuoco a una tenda.
L’autore, identificato come Vladan Andelkovic, è stato arrestato. Secondo i resoconti, ha ferito un uomo di 57 anni, Milan Bogdanovic, sparandogli e ha poi incendiato una tenda dei sostenitori del presidente Vucić davanti all’Assemblea nazionale. Kurir ha riportato che il sospettato ha anche gettato munizioni tra le fiamme.
La vittima, colpita alla coscia, non ha subito ferite gravi. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio, mentre la polizia ha isolato l’area e avviato un’indagine.
🚨New footage of the fire in front of the Serbian Parliament building in Belgrade. pic.twitter.com/LVZLtPxn9Q
— Mario ZNA (@MarioBojic) October 22, 2025
💥 Shooting at the Serbian Parliament building in Belgrade!
A 70-year-old man opened fire, injuring a random passerby in the thigh. Afterwards, he set fire to a tent of supporters of President Aleksandar Vučić and threw a handful of bullets into the flames.
The injured… pic.twitter.com/FIilYQEMeb
— NEXTA (@nexta_tv) October 22, 2025
#BREAKING #Serbia A fire broke out in the tent camp near the Serbian Parliament in Belgrade.
One person has been hospitalized. Shortly before the fire, sounds resembling gunshots were heard, Serbian state media reports.
Video footage shows an individual being apprehended. pic.twitter.com/LQu6QzZzD3
— The National Independent (@NationalIndNews) October 22, 2025
🇷🇸 Serbian police have arrested the terrorist who carried out the shooting near the parliament building in Belgrade.
The attacker claimed he carried out the assault because he was “annoyed by the tents.” He reportedly expected to be killed by the police. pic.twitter.com/DBqJDAY8pn
— Visegrád 24 (@visegrad24) October 22, 2025
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In un discorso televisivo, Vucic ha condannato l’episodio come un «attacco terroristico contro persone e proprietà», dichiarando che il sospettato aveva acquistato benzina per appiccare intenzionalmente il fuoco alla tenda, con l’obiettivo di seminare paura. Vučić ha mostrato un video in cui Andelkovic afferma di aver agito con intenti suicidi: «L’occupazione del centro città mi infastidisce. Ho dato fuoco alla tenda con la benzina», si sente nella registrazione.
«Volevo che mi uccideste perché non posso più vivere», ha aggiunto l’uomo.
Tuttavia, Vucic ha suggerito che l’uomo potrebbe aver «finto di essere pazzo», sottolineando che il suo passato nelle forze di sicurezza indica una piena consapevolezza delle sue azioni. «Questa persona e i suoi eventuali complici saranno puniti severamente», ha promesso.
Il presidente ha poi invitato a evitare reazioni impulsive: «Ho visto la rabbia causata da questo episodio, alcuni oppositori dei bloccanti vogliono radunarsi, ma chiedo loro di non farlo. La vendetta non porta a nulla di buono. Non deve esserci vendetta, e metto in guardia tutti dal cercarla».
Immagine screenshot da Twitter
Terrorismo
Preparavano un altro attentato a Trump?
USSS spotted a suspicious stand near the AF1 zone in Palm Beach. The FBI is investigating. pic.twitter.com/nMCoVP9mKB
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) October 19, 2025
Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News. «Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto. SOSTIENI RENOVATIO 21The hunting stand had a direct line of sight to AF1. The FBI took down the stand, which has been taken to an FBI lab. pic.twitter.com/dpXINTTKpK
— X22 Report (@X22Report) October 20, 2025
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