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L’ex cardinale Theodore McCarrick muore a 94 anni. Senza affrontare la Giustizia umana

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Monsignor Theodore Edgar McCarrick, un tempo potente cardinale, è morto all’età di 94 anni. Lo riporta LifeSite.

 

McCarrick, che è stato espulso dal Collegio dei Cardinali nel 2018, è stato ridotto allo stato laicale nel 2019. È stato il più anziano religioso della storia ad essere ridotto allo stato laicale per condotta sessuale inappropriata.

 

Il futuro ex cardinale nacque nel 1930 a Nuova York e fu ordinato sacerdote dal cardinale Francis Spellman nel 1958. McCarrick fu consacrato vescovo nel 1977 e servì come ausiliare dell’arcivescovo di Nuova York. Nel 1981 fu nominato vescovo di Metuchen, New Jersey, e dal 1986 al 2000 fu arcivescovo di Newark. Nel 2001, Giovanni Paolo II, che incontrò McCarrick per la prima volta durante un viaggio negli Stati Uniti nel 1976, lo nominò nuovo arcivescovo di Washington e lo elevò al Collegio dei cardinali.

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L’allora cardinale McCarrick rimase arcivescovo di Washington fino al 2006, quando si dimise al compimento dei 75 anni, come di consueto. Benedetto XVI accettò le sue dimissioni.

 

Avendo avuto un’enorme influenza sia nella Chiesa che nei circoli politici di Washington, grazie in gran parte al suo fascino, alla sua reputazione di attrarre vocazioni al sacerdozio e al suo genio per la raccolta fondi, le attività di McCarrick furono relativamente smorzate durante gli otto anni di papato di Benedetto. Tuttavia, nel 2009, presiedette il servizio funebre del senatore Edward Kennedy, un politico notoriamente pro-aborto.

 

Dopo l’elezione di Papa Francesco, McCarrick tornò alla ribalta , viaggiando in tutto il mondo per il Vaticano, i Catholic Relief Services e occasionalmente su richiesta del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Nel 2014, accompagnò il nuovo pontefice durante un viaggio in Terra Santa.

 

All’insaputa del grande pubblico, tra il clero americano circolavano voci sulla condotta sessuale di McCarrick da decenni. Le storie riguardavano il comportamento di McCarrick con seminaristi e preti, ma i giornalisti mainstream non le pubblicarono. Lo scrittore statunitense Rod Dreher dichiarò nel 2018 di averle indagate nel 2002, ma nessuno volle dichiararle pubblicamente.

 

Tuttavia, Matt C. Abbott pubblicò online nel 2005 il resoconto di un informatore che accusava il cardinale di aver invitato dei seminaristi a dormire con lui. Nel 2008, lo psicologo Richard Sipe menzionò le avances sessuali di McCarrick verso i preti e l’attività sessuale con loro in una lettera aperta che Sipe scrisse a papa Benedetto XVI.

 

Sebbene le prime denunce sulla condotta sessuale inappropriata di McCarrick siano state presentate alla Chiesa a metà degli anni Novanta, solo quando il cardinale Timothy Dolan dell’arcidiocesi di Nuova York ha annunciato nel 2018 che era stata presentata un’accusa «credibile e comprovata» di abusi sessuali su minori contro McCarrick, la sua carriera ecclesiastica è giunta al termine.

 

 

L’annuncio ha anche innescato una valanga di storie sui media tradizionali e alternativi sulla condotta sessuale inappropriata di McCarrick e sull’iniziale riluttanza dei funzionari della Chiesa a credere alle denunce sul suo conto o a porre fine alla sua ascesa fulminea.

 

Una delle storie più tristi riguarda James Grein , il cui nonno e padre erano amici intimi del carismatico religioso. Primo bambino battezzato da McCarrick, Grein fu sottoposto agli abusi spirituali, emotivi e sessuali del chierico dall’età di 11 anni fino all’età adulta.

 

Fondamentale fu la testimonianza dell’agosto 2018 dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, che ha accusato papa Francesco di essere a conoscenza della condotta sessuale inappropriata di McCarrick (e delle sanzioni impostegli da Benedetto XVI ), ma di averlo riportato nelle grazie del Vaticano.

 

Di recente monsignor Viganò è tornato sulla questione dimostrando come anche le ultime nomine vescovili di Beroglio in USA siano derivate dal giro dello scandaloso ex cardinale.

 

La Chiesa americana (grazie anche al ruolo preminente dei Gesuiti americani nel sovvertimento della Dottrina cattolica) si trova in una situazione disastrosa, pianificata deliberatamente negli ultimi decenni mediante un’infiltrazione sistematica che possiamo far risalire ad alcuni esponenti di spicco» ha dichiarato Viganò al New York Times. «Da questi prelati sono partite varie filiere di sacerdoti e vescovi corrotti, tra cui quella di Theodore McCarrick e dei suoi «nipoti» (…) Sono tutti uomini di Bergoglio, da lui protetti, promossi e forse sotto ricatto.

 

Gli aneddoti raccontati da McCarrick contro se stesso suggeriscono — a posteriori — che il pontefice argentino fosse a conoscenza della reputazione del cardinale americano. Quando incontrò Francesco durante il viaggio in Terra Santa del 2014, il Papa apparentemente scherzò, «i cattivi, non muoiono mai!»

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Come ripetuto da Renovatio 21, per lungo tempo il messo per l’accordo con Pechino fu il cardinale Theodore McCarrick. McCarrick quando andava in Cina a trattare per la normalizzazione dei rapporti tra Repubblica Popolare e Santa Sede, dormiva in un seminario della Chiesa Patriottica Cinese…

 

Secondo alcune ricostruzioni il McCarrick, oltre che essere il cardinale più influente degli USA, avrebbe gestito un sistema – una vera e propria filiera – di aspiranti sacerdoti che in altri tempi sarebbero stati scartati dai seminari. Un’investigazione di un sacerdote riportata anni fa dal giornale americano National Catholic Register parla della creazione da parte di McCarrick di una «”pipeline” omosessuale che incanalava i candidati latinoamericani vulnerabili in alcuni seminari statunitensi dove venivano sfruttati sessualmente, e successivamente ordinati come preti attivamente omosessuali in alcune diocesi americane». In pratica, da Paesi come Messico, Porto Rico, Costa Rica, Colombia, il sistema istituito dal cardinale avrebbe preso i candidati scartati per la loro omosessualità per inserirli nei seminari americani.

 

McCarrick, a cui è stata diagnosticata la demenza nel 2022, è stato dichiarato dai giudici sia nel 2023 che nel 2024 non idoneo a comparire di fronte ai tribunali civili per accuse di violenza sessuale su minori. Per i suoi crimini, quindi, non è passato per la Giustizia umana. Sulla Giustizia ulteriore, non osiamo pronunciarci.

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

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Turchia, scoperte pagnotte di 1.300 anni con l’immagine di Cristo Seminatore

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Nel sito di Topraktepe, nella Turchia meridionale, un gruppo di ricercatori ha scoperto cinque pani carbonizzati recanti iscrizioni e immagini religiose. Uno raffigura Cristo che semina il grano, accompagnato da una dedica in greco, mentre gli altri recano croci maltesi.   La scoperta è avvenuta a Topraktepe, un sito identificato come l’antica città bizantina di Irenopolis, situata nell’attuale provincia turca di Karaman, in Anatolia. Gli archeologi hanno rinvenuto cinque pagnotte carbonizzate che, secondo gli esperti, potrebbero essere state utilizzate durante le celebrazioni liturgiche da una comunità cristiana rurale dedita principalmente all’agricoltura, risalenti al VII o VIII secolo.   «Questi pani, risalenti a oltre 1.300 anni fa, gettano nuova luce su un affascinante capitolo della vita bizantina. Dimostrano che la fede andava oltre preghiere e cerimonie, manifestandosi in oggetti che davano un significato spirituale a un bisogno umano fondamentale: il pane», ha spiegato uno dei membri del team di scavo.   I ricercatori hanno affermato che i pani si sono conservati dopo che un incendio, probabilmente domestico, li ha improvvisamente carbonizzati, preservandone la forma e la decorazione. I funzionari provinciali hanno definito la scoperta «uno degli esempi meglio conservati finora identificati in Anatolia», secondo il quotidiano Posta .   Il sito di Topraktepe aveva già portato alla luce resti di necropoli, camere scavate nella roccia e fortificazioni, ma pochi oggetti riflettevano così direttamente la devozione quotidiana dei suoi abitanti. «Questa scoperta è interpretata come prova del valore simbolico dell’abbondanza e del lavoro nella spiritualità dell’epoca», ha aggiunto una dichiarazione ufficiale citata da Star .

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Come sottolinea Anatolian Archaeology, queste scoperte «forniscono prove materiali dirette di pratiche cristiane provinciali, raramente accessibili al di fuori di fonti scritte. Questo risultato conferisce al sito un interesse molto speciale per lo studio dell’espressione locale e provinciale del cristianesimo bizantino».   Gli studiosi hanno sottolineato che queste testimonianze rurali differiscono dalle forme di culto urbane di Costantinopoli, dimostrando come la religiosità contadina rimanesse strettamente legata al ciclo agricolo. Irenopoli, situata lungo una rotta commerciale, viveva di agricoltura e pastorizia; pertanto, la raffigurazione di Cristo come seminatore rifletteva fedelmente la vita e lo spirito di questa comunità cristiana.   Secondo La Vanguardia, i ricercatori collegano l’iscrizione al brano del Vangelo di San Giovanni (6,35): «Io sono il pane della vita». Questa scoperta, quindi, introduce un nuovo contesto archeologico a una delle metafore più profonde della fede cristiana.   Il team di archeologi prevede di condurre analisi chimiche e botaniche per determinare quali tipi di cereali e lieviti siano stati utilizzati nella preparazione del pane. Stanno anche cercando di stabilire se si trattasse di pane eucaristico, utilizzato nelle celebrazioni liturgiche, o di pane benedetto distribuito ai fedeli.   Va ricordato che il cristianesimo orientale utilizza, per la maggior parte delle chiese o dei riti, pane lievitato, non pane azzimo. Ma va anche notato che il pane antidoron, benedetto, ma non consacrato, veniva distribuito ai fedeli alla fine della messa, come talvolta avviene ancora con il pane benedetto.   Inoltre, sperano di individuare una cappella vicina che sarebbe stata utilizzata per conservare i pani prima dell’uso. «La conservazione del pane liturgico del VII o VIII secolo è estremamente rara. I pani di Topraktepe offrono quindi una finestra unica sul culto cristiano primitivo», ha concluso il team di ricerca.   Articolo previamente apparso su FSSPX.News  

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Papa Leone ribadisce la condanna della Chiesa contro l’usura: «corruzione del cuore umano»

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Papa Leone XIV ha ribadito la condanna dell’usura da parte della Chiesa durante l’incontro con i membri della Consulta Nazionale Antiusura, tenutosi sabato.

 

Nel discorso del 18 ottobre al Consiglio anti-usura, il pontefice ha condannato fermamente la pratica dell’usura come un peccato «molto grave» che “«rimanda al tema della corruzione del cuore umano», sottolineando che in ultima analisi schiavizza i più vulnerabili della popolazione. L’usura, ovvero la pratica di applicare tassi di interesse eccessivi sui prestiti, è stata costantemente condannata dalla Chiesa.

 

«Il fenomeno dell’usura rimanda al tema della corruzione del cuore umano. È una storia dolorosa e antica, già attestata nella Bibbia» ha continuato il romano pontefice. «I profeti, infatti, hanno denunciato l’usura, insieme allo sfruttamento e ad ogni forma di ingiustizia nei riguardi dei poveri. Il profeta Isaia, a nome del Signore, pone questa domanda: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” (Is 58,6)».

 

«Quanto è lontano da Dio l’atteggiamento di chi schiaccia le persone fino a renderle schiave! Si tratta di un peccato grave, a volte molto grave, perché non è riducibile a mera questione di contabilità; l’usura può portare crisi nelle famiglie, può logorare la mente e il cuore al punto da indurre a pensare al suicidio come unica via d’uscita».

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Il Santo Padre ha sottolineato che uno degli aspetti peggiori dell’usura è che spesso i creditori pretendono di aiutare le persone più vulnerabili, ma poi l’aumento del debito peggiora il loro peso soffocante.

 

«C’è un’usura che apparentemente sembra voler aiutare chi è in difficoltà economiche, ma che ben presto si rivela per quello che è: un macigno che soffoca. Ne pagano le conseguenze soprattutto le persone fragili, come chi è vittima del gioco d’azzardo. Essa colpisce però anche chi deve affrontare momenti difficili, come ad esempio cure mediche straordinarie, spese impreviste oltre le possibilità proprie e della famiglia. Ciò che dapprima si presenta come un aiuto, in realtà, a lungo andare, diventa un tormento».

 

 

«Questo capita anche a livello di Paesi nel mondo. Purtroppo, sistemi finanziari usurari possono mettere in ginocchio interi popoli. Ugualmente, non si possono trascurare «quanti nei commerci usano pratiche usurarie e mercantili che provocano la fame e la morte dei loro fratelli in umanità» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2269): le loro responsabilità sono gravi e alimentano strutture di peccato inique».

 

La Chiesa cattolica ha costantemente insegnato che l’usura è un peccato mortale. Oltre al Catechismo , come citato da Papa Leone, diversi santi hanno fatto dichiarazioni forti sull’usura.

 

San Tommaso d’Aquino sosteneva nella Summa Theologica che applicare interessi equivaleva a vendere l’uso del denaro separatamente dal denaro stesso. Sosteneva che il denaro, in quanto parte dell’ordine inanimato e improduttivo, non dovesse generare ulteriore denaro attraverso gli interessi, ma piuttosto essere utilizzato solo per scopi produttivi.

 

Il pensatore cattolico distributista Hilaire Belloc definiva analogamente l’usura come «qualsiasi interesse, per quanto basso, richiesto per un prestito improduttivo».

 

«Quando prevale la ricerca del guadagno, gli altri non sono più persone, non hanno più volto, sono solo oggetti da sfruttare; e così si finisce per perdere anche sé stessi e la propria anima» ha continuato Leone citando la storia di Zaccheo, capo dei pubblicani di Gerico (Lc 19,1-10). «La conversione di chi si macchia di usura è altrettanto importante della vicinanza a chi soffre per l’usura subìta».

 

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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

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La sinodalità come sovversione. Mons. Viganò con i Figli del Santissimo Redentore

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Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. La lettera di ripudio della chiesa sinodale da parte della comunità dei Figli del Santissimo Rendentore è stata pubblicata pochi giorni fa.  

«Tolle Missam, tolle Ecclesiam»

Dichiarazione dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore

   

Verrà il giorno, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità.

2 Tim 4, 3

 

Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».

 

La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano.

 

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Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.

 

Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la «chiesa sinodale» è totalmente allineata.

 

Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.

 

Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come arcivescovo e successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e «cancellati» dalla «chiesa bergogliana»; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi.

 

Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

17 Ottobre MMXXV S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.

  NOTE 1) Togliete la Messa, distruggete la Chiesa. È una citazione di Martin Lutero tratta dal suo libello De abroganda missa privata Martini Lutheri sententia del 1522.

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