Bizzarria
L’Estonia vuole fare delle prigioni degli Airbnb
L’Estonia sta valutando la possibilità di affittare posti letto nelle carceri ad altri paesi per ridurre i costi operativi, ha riferito martedì l’emittente pubblica ERR, citando una proposta del ministro della Giustizia Liisa-Ly Pakosta.
Il Dipartimento carcerario della nazione baltica potrebbe contribuire agli sforzi del governo per ridurre il bilancio, sia tagliando le spese che aumentando le entrate, ha detto il ministro all’emittente.
I suggerimenti della Pakosta spaziano dalla vendita o messa fuori servizio di una delle tre prigioni del Paese, all’affittarla o riempire le celle con detenuti stranieri e «fare Airbnb, in senso figurato», ha spiegato.
L’Estonia ha attualmente una capacità carceraria totale di 3.334 posti letto e una popolazione carceraria di 1.841, ha spiegato il rapporto. Il numero di prigionieri è diminuito di circa 1.250 dal 2014, ha affermato Pakosta, sostenendo che il cambiamento è dovuto al fatto che gli estoni sono diventati sempre più rispettosi della legge.
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Altri Paesi europei hanno già accolto detenuti stranieri, tra cui i Paesi Bassi, che hanno condiviso la loro eccessiva capienza con la sovraffollata Norvegia un decennio fa. L’anno scorso, il governo britannico avrebbe chiesto alle nazioni del continente, tra cui Norvegia e Belgio, di ospitare alcuni dei suoi prigionieri. Tali accordi storicamente coinvolgevano decine di detenuti e pagamenti annuali di affitto misurati in milioni di euro.
Se il governo estone opta invece per la riduzione delle dimensioni del Dipartimento delle prigioni, una delle sue strutture verrà probabilmente venduta a un investitore privato, ha detto il ministro della giustizia a ERR. Tutte le prigioni del Paese sono relativamente nuove. Le loro planimetrie sono simili a quelle che richiederebbe un’unità di edilizia popolare o un hotel, ha detto la Pakosta.
Ci chiediamo se qualcuno nel governo Meloni, prodigo di soluzioni sperimentali come la creazione di centri accoglienza per immigrati in Albania, abbia valutato l’idea di mandare qualcuno dei detenuti nelle nostre carceri, che per inciso traboccano di stranieri, a godersi il sole a righe sul Baltico.
Nel frattempo, corre la voce che il nuovo governo britannico del laburista Keir Starmer sta liberando criminali comuni per far posto in carcere alle vittime della psicopolizia, ossia a coloro che vengono incarcerati per ciò che hanno scritto su internet, magari riguardo ai moti anti-immigrazione scoppiati in questi giorni in varie città del Regno.
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Immagine di Sillerkiil via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Bizzarria
Trump trolla tutti con un video AI in cui bombarda di escrementi i manifestanti «No Kings»
President Trump just posted this on Truth Social today in response to the No Kings protests. 😅
He’s dropping crap on the protestors from a fighter jet. pic.twitter.com/7uBornAOBE — Laura Loomer (@LauraLoomer) October 19, 2025
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In un’altra clip, originariamente diffusa dal vicepresidente JD Vance e condivisa da Trump, il presidente indossa una corona e un mantello, estrae una spada e si erge trionfante sugli avversari democrat.That plane wouldn’t have made it off the ground with your fatass in the pilot’s seat. https://t.co/9qPts2otJQ
— Harry Sisson (@harryjsisson) October 19, 2025
JD Vance melted the blue sky servers today with a King Trump meme 😆 absolute banger🔥 pic.twitter.com/eG4EP3wNh7
— Dirty Civilian WV (@Dirty_Civilian) October 18, 2025
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Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato l’ultima copertina della rivista Time, che accompagna un articolo che loda il suo ruolo nel negoziato di un cessate il fuoco tra Israele e il gruppo militante palestinese Hamas.
L’edizione di lunedì della rivista ha definito la tregua di Gaza come il «trionfo» di Trump, presentando un suo ritratto scattato dal basso. Sebbene abbia riconosciuto che l’articolo in sé fosse «relativamente buono», Trump ha duramente contestato l’immagine su Truth Social martedì mattina, definendola «forse la peggiore di sempre».
«Mi hanno fatto “scomparire” i capelli e poi hanno messo sopra la mia testa qualcosa che sembrava una corona fluttuante, ma estremamente piccola. Davvero strano!» ha scritto.
Trump ha frequentemente accusato i media americani di parzialità, sostenendo che la maggior parte della copertura mediatica evidenzi ingiustamente le critiche alla sua presidenza.
The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Non si tratta della prima volte che il Trump si preoccupa della sua criniera, a lungo oggetto di speculazioni sulla sua autenticità. Per provare di avere i capelli veri, si fece tirare i capelli in diretta dalla giornalista televisiva Mika Brzezinski (figlia del geostratega Zbigniew), che col marito co-conduttore Joe Scarborough divenne poi acerrima avversaria del presidente (con reductio ad Hitlerum ad abundatiam) e parossistica apologeta di Biden.
Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair.
Later on she compared him to Hitler.
And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio.
È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»
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