Vaccini
«L’autocertificazione è un’idiozia»: intervista al dottor Paolo Bellavite
Renovatio 21 si è posta, fra i tanti obiettivi, quello di dar voce a tutti i medici e ricercatori che hanno il coraggio di portare argomentazioni serie contro la macchina dell’ipervaccinismo di massa.
Le varie conferenze organizzate, le interviste e gli articoli di sostegno ai medici finiti sotto accusa solo per aver messo in discussione la dea Siringa ne sono la testimonianza diretta.
Siamo molto lieti di ospitare oggi l’intervista che Cristiano Lugli ha fatto all’estimatissimo Dottor Paolo Bellavite, epidemiologo e cultore della materia di Patologia Generale presso l’Università di Verona.
Con molta pacatezza e competenza, Bellavite ha esposto i propri dubbi sull’obbligatorietà dei vaccini – è noto il suo libro, Vaccini sì, obbligo no, a proposito di quanto appena detto. La posizione del professore è ragionevole e non estrema, ma nonostante questo ha parimenti infastidito le alte schiere del salotto pseudo scientifico.
Renovatio 21 vede in questo governo, o almeno in una parte di esso, qualcosa di peggiore rispetto al precedente (si pensi che sotto la Lorenzin, i NAS negli asili non si erano ancora visti), ed è principalmente di questo che si è voluto parlare con il Dott. Paolo Bellavite.
Dottor Bellavite, parliamo subito di vaccini: vede la situazione migliorata per quanto riguarda la possibilità dei bambini di accedere ad asili nido e materne?
No.
Pensa che il Ministro Giulia Grillo si sia mosso bene?
Non saprei, le «mosse» finora sono poco chiare.
È dell’idea che i due alleati di Governo abbiano due linee di pensiero e due approcci diversi sul tema vaccini?
Anche in questo caso, non saprei dire con precisione. Certo, i 5 stelle sono più divisi della Lega, perché sono più influenzati da fanatici pro-vax.
«I 5 stelle sono più divisi della Lega, perché sono più influenzati da fanatici pro-vax»
Eppure hanno deciso sostanzialmente insieme…
Solo per autocertificazioni e per il nuovo disegno di legge, che però deve ancora affrontare il dibattito.
In effetti Salvini ha più volte elogiato il suo libro Vaccini sì, obbligo no. Parimenti, in una trasmissione radiofonica, ha mostrato gratitudine alle ricerche di Gatti e Montanari. Qualcuno dice che sia solo strategia elettorale. Lei crede invece che Salvini abbia veramente a cuore questo argomento?
Sì, certo, al 100%. Solo che ha anche tanti altri argomenti, e non può fare tutto lui. Altri nella Lega sono con lui, ma ci sono anche dei “politicanti” che non vogliono esporsi.
«Berlusconi tradisce la sua originaria ispirazione liberale: è una pena. Probabilmente è condizionato da alcuni personaggi dell’entourage e da potentati economici»
Se però, come si vocifera, si tornasse a braccetto con Forza Italia, saremmo da capo viste le posizioni del partito berlusconiano sul tema vaccini…
Berlusconi tradisce la sua originaria ispirazione liberale: è una pena. Probabilmente è condizionato da alcuni personaggi dell’entourage e da potentati economici, ma tutto ciò è assurdo perché se si facesse una politica vaccinale seria, vale a dire con i vaccini raccomandati e singoli, anche le case farmaceutiche avrebbero da guadagnarci. Se continua così Berlusconi, staccandosi dal popolo, lascerà un pessimo ricordo di se. Spero ancora che possa cambiare posizioni.
Nei 5 stelle ha invece visto un cambio di rotta rispetto a ciò che sono state le promesse in campagna elettorale a proposito della rimozione dell’obbligo?
Sì, purtroppo, ma non so bene cosa si muova all’interno di quel partito. Certo che la Grillo appare come se fosse spaventata da qualcosa o da qualcuno. Altrimenti non si spiega la retromarcia sull’emendamento che spostava i termini dei certificati.
«La Grillo appare come se fosse spaventata da qualcosa o da qualcuno»
L’autocertificazione «istiga» al reato i genitori magari più in panico o più impreparati? In Italia qualche autocertificazione falsa – per fortuna poche – è stata riscontrata.
Era ovvio, l’autocertificazione è un’idiozia bella e buona, e serve non ai genitori ma al sistema sanitario e scolastico per coprire le falle date dalla mancanza di anagrafi serie. Ma fa solo confusione e genera tali errori.
Il sottosegretario alla Salute, il pentastellato Dott. Armando Bartolazzi, ha recentemente ipotizzato che sarebbe giusto far pagare le cure a chi si ammala delle malattie per le quali non è vaccinato…
Non sono d’accordo, a meno che non divenga un principio generale per tutte le malattie prevenibili in qualsiasi modo e che dipendono dai comportamenti. Se uno guida in modo spericolato e finisce all’ospedale, si deve pagare le cure, e così i bevitori e i fumatori, ecc. Allora sì, sarei d’accordo. Ma è assurdo, non lo faranno mai.
Il Ministro Grillo invece, pochi giorni fa, ha detto che per il morbillo deve esserci assolutamente l’obbligo, ma che esso può essere tolto, ad esempio, per l’esavalente. Condivide questa posizione?
Sì, se fanno il monocomponente e se obbligano anche gli adulti sieronegativi.
Professore, ma per il morbillo si può davvero parlare di epidemia?
Una piccola epidemia, praticamente insignificante rispetto ad altri problemi sanitari, è un outbreak.
Qualcuno dice che si stava meglio quando si stava peggio. In poche parole: era meglio la Lorenzin della Grillo?
No, la Grillo è molto meglio. Solo dovrebbe tirare fuori di più le unghie: in questo la Lorenzin era più abile.
Possiamo dire però che almeno sotto la Lorenzin non si vedevano i NAS dentro agli asili?
Forse non ci aveva ancora pensato.
L’autocertificazione è un’idiozia bella e buona, e serve non ai genitori ma al sistema sanitario e scolastico per coprire le falle date dalla mancanza di anagrafi serie. Ma fa solo confusione e genera tali errori.
Possibile che nel 2018 si sia riusciti a creare una discriminazione sociale degna degli anni più bui di questo Paese?
Si, perché ci hanno lavorato per ben 4 anni a tappeto, a tutti i livelli.
Chi ne ha responsabilità?
A questo spero provveda la magistratura, sperando che faccia il suo dovere.
Si aspetta un cambiamento nel futuro prossimo?
Lo spero!
Le sue argomentatissime prese di posizione su questo tema le hanno causato problemi?
Sì, soprattutto insonnia. Mi spiace che non si possa dialogare con e tra i veri esperti, e che tutto il dibattito diventi una battaglia. Io ci ho provato ma ho preso pesci in faccia. Ma questo è anche il difetto dei social network.
Cosa vorrebbe dire a tutti quei genitori che stanno lottando per difendere i propri figli dal braccio dello Stato che vuole obbligarli ad un trattamento sanitario pena le punizioni sociali e, forse, a breve anche economiche?
Che non cedano, è una battaglia di civiltà prima ancora che di salute.
Per concludere: un rapido commento su Beppe Grillo e l’omeopatia…
Incredibile se non lo ha fatto apposta, irresponsabile se lo ha fatto apposta. Comunque ha perso una occasione per tacere.
Grazie, Dottor Bellavite, per il suo tempo e la sua esaustività.
Cristiano Lugli
Vaccini
Uno studio minimizza il rischio di miocardite nei bambini a causa del vaccino COVID
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Questo mese, 22 scienziati britannici hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino contro il COVID-19 e a spaventarli sui pericoli di contrarre il virus. Ma il modello di studio era imperfetto perché poneva la domanda sbagliata. E gli autori hanno nascosto nell’appendice prove che dimostravano che il rischio del vaccino superava quello del virus, pur affermando il contrario nel loro riassunto ampiamente pubblicizzato.
I lettori di The Defender sanno bene che i vaccini a mRNA contro il COVID-19 comportano un rischio di miocardite, soprattutto nei bambini. Ma potrebbero non sapere che la miocardite è solitamente invalidante in modo permanente e, negli adulti, spesso fatale entro cinque anni.
Purtroppo, ora stiamo anche scoprendo qual è l’evoluzione della miocardite nei bambini vaccinati.
Ciò ha rappresentato una battuta d’arresto nelle relazioni pubbliche per l’industria e i governi che hanno sostenuto, e talvolta imposto, che i bambini di età pari a 6 mesi ricevano i vaccini, nonostante il COVID-19 sia quasi sempre lieve o asintomatico nei giovani.
Questo mese, 22 scienziati britannici provenienti da prestigiose università hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino e, allo stesso tempo, a spaventarli sui pericoli di contrarre il COVID-19.
Il messaggio è che sì, ci sono casi rari – usano sempre la parola «rari» – in cui i bambini contraggono la miocardite dopo la vaccinazione, ma ehi, nessun prodotto può essere perfetto. Ed è meglio rischiare con il vaccino che rischiare di contrarre il COVID-19. Inoltre, sostengono, i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre la miocardite se contraggono il virus rispetto a quando contraggono la miocardite con il vaccino.
Questo è il messaggio, e gli autori e l’editore hanno l’autorità per diffonderlo ampiamente tramite comunicati stampa e titoli di giornale in Gran Bretagna e in America.
Ma cosa dice realmente lo studio? In breve, pone la domanda sbagliata e, nonostante ciò, la risposta che ottengono deve essere sepolta in appendice, perché incoerente con il messaggio che vogliono promuovere.
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Il riassunto dell’articolo ometteva prove del rischio del vaccino
Il disegno dello studio è profondamente compromesso perché i 22 autori hanno costruito un modello complicato per evitare di effettuare un confronto diretto (solo vaccino contro solo malattia).
E anche dopo aver falsificato i conti, anche dopo aver preso i dati di quasi 14 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni in Inghilterra, hanno ottenuto un risultato che è appena statisticamente significativo, con barre di errore sovrapposte per il rischio da COVID-19 e il rischio da vaccinazione.
La situazione peggiora. I risultati, che favorivano marginalmente la vaccinazione, furono annunciati in un riassunto in cima al documento e annunciati alla stampa.
Ma nascosta nell’appendice, pubblicata separatamente online, c’è una tabella che mostra una versione più pertinente del confronto.
La versione riportata nel riassunto si riferisce a un periodo iniziale in cui il vaccino non era disponibile. L’appendice mostra dati comparabili per il periodo in cui il vaccino era disponibile, limitatamente alle fasce d’età per le quali il vaccino era offerto.
Nell’appendice, il rischio di miocardite dovuto alla malattia è la metà di quello associato al vaccino. Ciò contraddice palesemente il riassunto e i titoli dell’articolo – e questa era una risposta alla versione ingannevole della domanda, non a quella più diretta a cui i ricercatori hanno scelto di non rispondere.
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Gli autori dello studio hanno posto la domanda sbagliata
La domanda più pertinente è semplice: i bambini vaccinati hanno avuto un’incidenza di miocardite più alta rispetto ai bambini non vaccinati?
È una domanda a cui è facile rispondere, dati i dati a cui questi autori (ma non il pubblico) avevano accesso. In pochi minuti, avrebbero potuto calcolare il tasso di miocardite tra i bambini vaccinati e non vaccinati.
Tuttavia, se hanno fatto il calcolo, non ne hanno riportato i risultati. Immagino che abbiano fatto il calcolo, ma non gli sia piaciuto quello che hanno visto, quindi non l’abbiano incluso nell’articolo pubblicato.
Come ho affermato sopra, credo che gli autori dello studio abbiano «posto la domanda sbagliata». Ciò che intendo dire è che l’articolo confronta il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dalla vaccinazione.
Ma questa non è la domanda più rilevante. Perché?
Poiché molte persone si sono vaccinate e poi hanno comunque contratto il COVID, sono state inutilmente esposte a entrambi i rischi.
Al contrario, molti bambini che non hanno ricevuto il vaccino non hanno contratto il COVID. Oppure, la loro forma è così lieve che non se ne accorgono nemmeno. Questi bambini hanno evitato entrambi i rischi.
Ecco perché confrontare il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dal vaccino COVID non è la questione pertinente. Non è una questione di «o l’uno o l’altro».
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Gli autori hanno «confuso le acque» analizzando la miocardite nei bambini vaccinati e il virus
Il messaggio che gli autori volevano trasmettere era che, sebbene il vaccino aumentasse il rischio di miocardite, diminuiva il rischio di COVID e, poiché il COVID stesso può causare miocardite, il rischio totale è in realtà inferiore con la vaccinazione rispetto a senza.
Se questa è la loro affermazione, è facile stabilirne la veridicità. Il calcolo più semplice che avrebbero potuto fare con i dati a loro disposizione era anche il calcolo più pertinente a ciò che i genitori vogliono sapere: mio figlio sta meglio con o senza vaccino?
Gli autori hanno scelto di non fornirci una risposta semplice a questa domanda semplice.
Ma, dato che avevano posto la domanda sbagliata, avrebbero potuto ottenere una risposta chiara semplicemente confrontando il sottoinsieme di bambini che erano stati vaccinati ma non avevano mai contratto il COVID con il sottoinsieme che aveva contratto il COVID ma non era mai stato vaccinato.
Poiché lo studio ha incluso dati relativi a due anni di ricerche in tutto il Regno Unito, in queste sottocategorie sono stati inclusi centinaia di migliaia di bambini, più che sufficienti per effettuare un confronto statistico preciso.
Ma ancora una volta, gli autori hanno scelto di non farlo. O, secondo me, hanno fatto il confronto e non hanno gradito il risultato, quindi non l’hanno incluso nella pubblicazione.
Gli autori hanno invece analizzato la miocardite nell’ampio gruppo di bambini che avevano ricevuto sia il vaccino che la malattia. Questo ha reso le acque confuse perché non esiste un modo chiaro per determinare se sia stata la malattia o il vaccino a danneggiare il cuore del bambino.
Da qui il modello complicato, basato sulla tempistica.
La possibilità più plausibile è che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto il rischio cardiaco più elevato di tutti. Naturalmente, esiste la possibilità logica che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto una forma più lieve, con un rischio inferiore di miocardite.
Tuttavia, se questo fosse stato il risultato, credo che gli autori non solo lo avrebbero incluso, ma gli avrebbero anche dato un titolo.
Un’altra cosa: lo studio ha preso in considerazione solo il vaccino Pfizer. Si stima che il rischio di miocardite associato al vaccino Moderna sia tre volte superiore rispetto a quello Pfizer. Avevano i dati di Moderna e hanno scelto di non analizzarli.
Oppure l’hanno guardato, hanno deciso che non gli piaceva quello che avevano visto e hanno deciso di non segnalarlo.
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«Si tratta di pubbliche relazioni mascherate da scienza»
Quindi, riassumendo:
- Gli autori hanno posto una domanda complicata quando una semplice era più pertinente.
- Data questa domanda errata, non hanno effettuato l’analisi più diretta per rispondere.
- Ciononostante, hanno scoperto che il vaccino presentava un rischio di miocardite quasi doppio rispetto alla malattia. Questo risultato era riportato solo nella Tabella S16 dell’Appendice Supplementare, ma non era menzionato da nessuna parte nel corpo dell’articolo, né tantomeno nel riassunto in cima.
- E nonostante ciò hanno fatto annunci importanti al pubblico, sostenendo che il loro studio conferma che i bambini stanno meglio con il vaccino che senza.
Questa è solo una forma di pubbliche relazioni mascherata da scienza. Il fatto che un articolo come questo sia stato sottoposto a revisione paritaria e pubblicato in modo prominente sulla rivista medica più prestigiosa della Gran Bretagna ci dice quanto profondamente sia corrotto l’ecosistema della ricerca medica.
Ed è questa la «scienza» su cui si basa la Food and Drug Administration statunitense quando approva vaccini pericolosi per bambini sani che non corrono quasi alcun rischio a causa della malattia stessa.
Nella maggior parte degli articoli statistici, i dati grezzi utilizzati per uno studio sono pubblicati online e collegati in un’appendice all’articolo. Tuttavia, in questo caso, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito ha concesso l’accesso ai dati esclusivamente a questo prestigioso gruppo di scienziati.
Personalmente, vorrei vedere i dati grezzi ed eseguire l’analisi che i 22 scienziati avrebbero dovuto fare fin dall’inizio. Children’s Health Defense sta richiedendo l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Restate sintonizzati…
Dott. Josh Mitteldorf
© 3 dicembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
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Vaccini
La FDA di Trump afferma che i vaccini COVID hanno ucciso almeno 10 bambini e promette nuove misure di sicurezza
Almeno 10 minori sono deceduti in seguito e a causa delle somministrazioni del vaccino anti-COVID, stando a un’e-mail diffusa di recente dai vertici della Food and Drug Administration (FDA) dell’amministrazione Trump. Lo riporta la testata americana Daily Caller.
«Almeno 10 bambini sono morti dopo e in conseguenza della vaccinazione contro il COVID-19», ha scritto venerdì Vinay Prasad, direttore sanitario della FDA, in un messaggio indirizzato al personale, acquisito dal Daily Caller.
«Si tratta di una rivelazione sconvolgente. Per la prima volta, la FDA statunitense ammetterà che i vaccini anti-COVID hanno provocato la morte di infanti americani», ha proseguito Prasad nella comunicazione.
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Tale conclusione rafforza i dati emersi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che di recente hanno correlato almeno 25 lutti pediatrici al siero COVID attraverso il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Entrambe le stime, tuttavia, sottintendono verosimilmente una sottostima drastica del totale effettivo di decessi infantili legati alle inoculazioni, alla luce di indagini che attestano una grave sottorilevazione dei danni vaccinali nel VAERS.
Nel memorandum del venerdì, Prasad ha aspramente censurato l’esecutivo Biden per aver sollecitato l’iniezione di queste dosi sperimentali a mRNA sui minori.
«Bambini in piena salute, con un rischio di letalità da COVID pressoché nullo, sono stati obbligati – su impulso dell’amministrazione Biden, mediante vincoli scolastici e professionali – a sottoporsi a un vaccino potenzialmente letale», ha argomentato Prasad.
«In svariati episodi, tali imposizioni si sono rivelate rovinose. È penoso esaminare circostanze in cui fanciulli tra i 7 e i 16 anni potrebbero aver perso la vita per effetto dei vaccini anti-COVID».
L’amara confessione da parte dell’ente regolatorio dell’era Trump accentua il mutismo dell’amministrazione Biden su questi decessi e accende nuovi interrogativi sulla sua attendibilità.
«Perché si è dovuto attendere il 2025 per condurre questa indagine e varare le contromisure indispensabili? Tali lutti sono stati denunciati dal 2021 al 2024 e trascurati per anni», ha interrogato Prasad. Ha ammesso che i vaccini potrebbero aver mietuto più vittime infantili complessive, tenuto conto del rischio COVID praticamente inesistente per quella fascia d’età.
«La realtà è che ignoriamo se, nel bilancio, abbiamo preservato vite umane», ha osservato. «È agghiacciante ipotizzare che la normativa vaccinale statunitense, incluse le nostre determinazioni, possa aver nociuto a più bambini di quanti ne abbia tutelati. Ciò impone modestia e autoesame».
Il Center for Biologics Evaluation and Research (CBER), a quanto trapela, irrigidirà i protocolli di sicurezza vaccinale: ad esempio, imponendo trial clinici più estesi anziché affidarsi a test di laboratorio sugli anticorpi, rivedendo il rilascio annuale del vaccino antinfluenzale e valutando gli effetti della somministrazione multipla di sieri in un’unica sessione.
Quest’anno, il CDC ha escluso i vaccini anti-COVID dalle raccomandazioni per i bambini in salute. Nel 2022, un panel del CDC aveva deliberato l’inserimento dei sieri anti-COVID nel calendario pediatrico, malgrado il loro carattere sperimentale e la produzione in un arco temporale frazionario rispetto agli standard consueti per l’immissione in commercio.
La promozione dei vaccini COVID per i minori è stata in parte trainata dal direttore del CBER Peter Marks, che ha caldeggiato l’approvazione piena per i giovani e i sani, gettando le basi per gli obblighi vaccinali.
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Un corpus crescente di evidenze dimostra che le iniezioni a mRNA si sono rivelate nocive per la salute umana in molteplici forme e hanno indotto decessi a un ritmo di gran lunga eccedente gli standard di sicurezza vaccinali ordinari. Come ha illustrato ad aprile alla dottoressa Mary Talley Bowden, otorinolaringoiatra di Houston, Texas, in un’intervista a Tucker Carlson.
«Solitamente, la FDA appone un alert di sicurezza su un farmaco dopo cinque decessi. Lo ritira dal commercio dopo cinquanta. Eppure, secondo il VAERS – il sistema di notifica degli eventi avversi da vaccino, i cui dati sono notoriamente sottostimati, come ho verificato di persona – si contano 38.000 lutti attribuibili a queste vaccinazioni anti-COVID».
Da allora, i dati VAERS hanno registrato un ulteriore incremento: al 29 agosto, 38.773 decessi, 221.257 ospedalizzazioni, 22.362 infarti e 29.012 episodi di miocardite e pericardite legati al vaccino anti-COVID, tra ulteriori complicanze.
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