Bizzarria
La polizia ceca arresta un ucraino che ha messo un petardo nella vagina della moglie

Un rifugiato di 36 anni della regione di Odessa, in Ucraina, è stato arrestato nella Repubblica Ceca dopo aver presumibilmente fatto esplodere un dispositivo pirotecnico all’interno della moglie. Lo riporta il sito russo RT che cita testate locali.
La polizia della regione di Pilsen ha presentato martedì un’accusa penale contro l’uomo identificato solo come Aleksandr S., per aver inflitto «gravi lesioni personali», ha riferito il quotidiano ceco Krimi-Plzen. È accusato di aver picchiato la moglie e di aver poi inserito un petardo nelle sue parti intime, dove è esploso provocandole gravi lesioni.
L’incidente è avvenuto domenica in un ostello a Kozlany, un villaggio a ovest di Praga. La vittima non è stata identificata per nome, ma la polizia ha detto che è nata in Moldavia nel 1988.
L’esplosione ha causato lesioni interne “molto gravi” e la donna ha cominciato a sanguinare copiosamente, secondo il Krimi-Plzen. L’uomo l’ha portata all’ospedale universitario Lochotin di Pilsen, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico salvavita.
È ancora in ospedale in condizioni critiche, e «soffrirà sicuramente di conseguenze per tutta la vita se sopravvive», ha osservato l’outlet, definendolo «un crimine assolutamente terribile, che sfida ogni comprensione umana».
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Secondo quanto riferito, Aleksandr ha detto ai medici che la ferita della donna era dovuta a un colpo all’addome. Il personale ospedaliero però non gli ha creduto e ha allertato le autorità. Se condannato, l’uomo rischia dieci anni dietro le sbarre.
Milioni di ucraini sono fuggiti dal Paese dal febbraio 2022, quando il conflitto con la Russia si è intensificato: secondo stime di inizio anno sarebbero quasi 8 milioni. La Repubblica Ceca ospita attualmente quasi 350.000 rifugiati, il maggior numero pro capite all’interno dell’UE.
Il governo di Kiev ha recentemente affermato di essere contrario a trattare gli sfollati ucraini come rifugiati, chiedendo che i paesi dell’UE non creino programmi di integrazione.
L’Ucraina ha anche chiesto l’estradizione degli uomini soggetti alla coscrizione che sono fuggiti all’estero. La Repubblica Ceca ha respinto tale richiesta, insieme a Germania, Austria e Ungheria.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso il presidente ucraino Zelens’kyj lanciò una non troppo velata minaccia all’Europa, cui chiede sempre armi e danari, basata sulla quantità di profughi accolti dai Paesi UE.
«Ridurre gli aiuti all’Ucraina non farà altro che prolungare la guerra, sostiene Zelens’kyj. E creerebbe rischi per l’Occidente nel proprio cortile. Non c’è modo di prevedere come reagirebbero i milioni di rifugiati ucraini nei paesi europei all’abbandono del loro Paese» sono le parole riportate l’Economist.
«Gli ucraini in generale si sono “comportati bene” e sono “molto grati” a coloro che li hanno accolti. Non dimenticheranno quella generosità. Ma non sarebbe una “bella storia” per l’Europa se dovesse “mettere queste persone all’angolo”» aveva continuato lo Zelens’kyj.
Molti commentatori avevano visto in queste parole una minaccia di destabilizzazione del continente qualora le richieste di Kiev non venissero esaudite.
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Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»

The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio. È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair. Later on she compared him to Hitler. And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»

La Corea del Nord ha lanciato una severa campagna contro le donne sospettate di aver utilizzato protesi mammarie considerate «capitaliste», classificando tali interventi estetici come «antisocialisti» e «borghesi». Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Le forze di sicurezza del regime starebbero effettuando ispezioni invasive, con i responsabili dei comitati di quartiere incaricati di individuare donne che mostrano evidenti modifiche fisiche e di segnalarle per ulteriori accertamenti.
Nel regime guidato da Kim Jong-un, interventi come l’aumento del seno e la chirurgia delle palpebre sono ritenuti «atti non socialisti» e sono vietati. Chi viola queste norme rischia gravi conseguenze.
La notizia è emersa in concomitanza con un processo pubblico tenutosi nella sala culturale di Sariwon, dove un medico e due giovani donne sono stati processati per aver praticato e subito interventi al seno non autorizzati. Il medico, con scarsa esperienza, aveva abbandonato gli studi di medicina prima di completare la formazione chirurgica.
«A metà settembre, un processo pubblico si è svolto in un centro culturale nel cuore di Sariwon contro un medico che ha eseguito un’operazione illegale di mastoplastica additiva e due donne che si sono sottoposte all’intervento», ha riferito una fonte della provincia di North Hwanghae al quotidiano sudcoreano Daily NK.
I pubblici ministeri hanno accusato le donne di essere state «contaminate dalle usanze borghesi» e di aver adottato un «comportamento capitalista corrotto». Le imputate hanno dichiarato di voler «migliorare il loro aspetto», ma sono state definite una minaccia per il sistema socialista.
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Il giudice ha promesso «punizioni severe», mostrando come prove strumenti medici, silicone di contrabbando e denaro contante. Secondo quanto riferito, il giudice ha dichiarato che una delle imputate «non aveva alcuna intenzione di essere leale all’organizzazione e al collettivo, ma era ossessionata dalla vanità, diventando un’erba velenosa che minava il sistema socialista».
Una fonte ha inoltre riferito al Daily NK «che tra i residenti presenti al processo, si sono sentite critiche come “i medici fanno di tutto per denaro”, ma anche commenti di solidarietà, come “Non lo fa forse perché non ha altri mezzi per vivere?”»
Molte donne di Sariwon vivono nel timore di essere sottoposte a controlli se sospettate di aver effettuato interventi di chirurgia estetica.
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Animali
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