Geopolitica
La nuova guerra è in arrivo: parla il segretario ONU Guterres

Il mondo è sull’orlo di una catastrofe, ha detto venerdì il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, sottolineando i rischi di un potenziale conflitto devastante tra Israele e Hezbollah.
Mercoledì il capo della milizia sciita Hassan Nasrallah ha avvertito che Hezbollah è pronto per un conflitto su vasta scala con Israele e potrebbe invadere i territori settentrionali dello Stato ebraico in caso di ulteriore escalation.
La dichiarazione è arrivata dopo che uno dei comandanti più anziani del gruppo, Hajj Sami Taleb Abdullah, è stato ucciso in un attacco israeliano nel sud del Libano la scorsa settimana.
«Una mossa avventata – un errore di calcolo – potrebbe innescare una catastrofe che va ben oltre il confine e, francamente, oltre l’immaginazione», ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite ai giornalisti in una conferenza stampa, aggiungendo che «il mondo non può permettersi che il Libano diventi un’altra Gaza». Ha invitato entrambe le parti a «rinnovare urgentemente l’impegno» per la pace.
«Il mondo deve dire forte e chiaro: una riduzione immediata della tensione non solo è possibile, ma è essenziale. Non esiste una soluzione militare», ha affermato, aggiungendo che molte persone hanno già perso la vita o sono state cacciate dalle loro case sia in Libano che in Israele.
Le forze di pace delle Nazioni Unite sul campo stanno già «lavorando per allentare le tensioni e aiutare a prevenire errori di calcolo, in un ambiente estremamente difficile», ha aggiunto Guterres, senza fornire dettagli specifici, scrive RT.
Gli scambi di razzi tra Israele e Hezbollah hanno costretto più di 53.000 israeliani e quasi 100.000 libanesi ad abbandonare le proprie case negli ultimi nove mesi. All’inizio di questa settimana, il ministro degli Esteri Israel Katz aveva avvertito che lo Stato ebraico era «molto vicino» a una decisione che «cambierebbe le regole del gioco» contro la milizia sciita.
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Secondo quanto riferito, gli Stati Uniti sarebbero «sempre più preoccupati» per la prospettiva che la guerra tra Israele e Hamas si trasformi in un conflitto più ampio in Medio Oriente, che coinvolga Hezbollah e potenzialmente le truppe americane. Diversi funzionari anonimi della Casa Bianca hanno accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una discussione con la testata statunitense Axios questa settimana di ostacolare gli sforzi di allentamento della tensione con le sue affermazioni secondo cui Washington stava «trattenendo armi a Israele».
Guterres lo scorso novembre aveva chiesto un cessate il fuoco a Gaza, ottenendone in risposta dal ministro degli Esteri israeliano la richiesta di essere cacciato dal segretariato ONU.
Come riportato da Renovatio 21, il segretario ONU da mesi lancia l’allarme riguardo la situazione globale. Cinque mesi fa aveva detto che il mondo stava entrando in un’«era del caos».
Due anni fa il vertice delle Nazioni Unite disse, riguardo la situazione Ucraina, che «la guerra nucleare è una possibilità».
Guterres, che sostiene leggi globali di censura e strumenti di tracciamento per la popolazione, ha talvolta parlato apertamente di Gran Reset.
Due settimane fa il segretario ONU, parlando di cambiamento climatico, ha paragonato l’umanità al meteorite che uccise i dinosauri.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Gli assistenti di Trump «si sono sentiti traditi» da Israele

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Geopolitica
Tregua già finita: Israele attacca Gaza

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato domenica di aver effettuato attacchi su vasta scala contro obiettivi di Hamas a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, in risposta a presunte violazioni del cessate il fuoco concordato all’inizio del mese.
Secondo le IDF, domenica i militanti hanno lanciato un missile anticarro e aperto il fuoco contro le truppe impegnate a smantellare «infrastrutture terroristiche» nella zona, nel rispetto dell’accordo di tregua. Le forze israeliane hanno reagito con numerosi raid aerei su quelli che hanno definito obiettivi terroristici.
«Le IDF hanno avviato attacchi nell’area per neutralizzare la minaccia e distruggere tunnel e strutture militari usate per attività terroristiche», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. È stato inoltre riferito che venerdì e sabato si sono verificati diversi attacchi da parte di presunti membri di Hamas. «Queste azioni terroristiche rappresentano una chiara violazione del cessate il fuoco, e le IDF risponderanno con decisione», ha aggiunto l’esercito.
Una fonte militare citata dal Times of Israel ha riferito che finora sono stati colpiti oltre 20 obiettivi a seguito dell’attacco di domenica mattina a Rafah.
UPDATE:
The Air Force is bombing in Rafah right now. pic.twitter.com/RKrNS47LMu— Mossad Commentary (@MOSSADil) October 19, 2025
🚨🇮🇱🇵🇸 ALERTE GÉNÉRALE !
ISRAËL VIENT DE VIOLER LE CESSEZ-LE-FEU À GAZA !!!!!!!
Tsahal a bombardé Rafah et Jabaliya. Deux civils ont été tués et plusieurs autres blessés.
(Wafa / Le Monde) #Génocide pic.twitter.com/PpY0RIpbpF
— Impact (@ImpactMediaFR) October 19, 2025
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Informato della situazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle IDF di «agire con fermezza contro gli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza», secondo una nota del suo ufficio.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che «Hamas pagherà a caro prezzo per aver violato il cessate il fuoco e attaccato i nostri soldati, e se il messaggio non sarà chiaro, intensificheremo le nostre risposte». Una fonte militare ha confermato che più di 20 obiettivi sono stati colpiti a Rafah dall’attacco di domenica mattina.
L’ala militare di Hamas ha negato ogni coinvolgimento nell’incidente di Rafah, dichiarando sui social media di aver interrotto i contatti con le fazioni locali dallo scorso marzo. «Non abbiamo informazioni su scontri a Rafah, che è sotto il controllo dell’occupazione israeliana», ha affermato il gruppo. Inoltre, Izzat al-Risheq, alto funzionario di Hamas, ha ribadito l’impegno del gruppo per il cessate il fuoco, accusando Israele di violarlo e di «cercare pretesti per i suoi crimini».
Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che gli attacchi israeliani hanno causato almeno otto morti nelle ultime 24 ore.
All’inizio di ottobre, Israele e Hamas avevano raggiunto una tregua provvisoria nell’ambito dell’iniziativa di pace in 20 punti promossa dal presidente statunitense Donald Trump. La prima fase prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani entro 72 ore in cambio di prigionieri palestinesi.
Questa settimana, Hamas ha rilasciato gli ultimi 20 prigionieri sopravvissuti e consegnato i resti di altri 12, ma ha denunciato difficoltà nel recupero di tutti i corpi a causa delle distruzioni a Gaza e del controllo israeliano su alcune aree. Gerusalemme Ovest, tuttavia, ha accusato Hamas di non aver restituito i resti di altri 16 ostaggi, mentre entrambe le parti si scambiano accuse di violazione della tregua.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
I politici europei «ignorati da babbo Trump»: parla un eurodeputato ungherese

President Trump chose to meet with President Putin in Hungary because he trusts Viktor Orbán. Orbán has been consistent in his position that he wants peace restored as soon as possible.
European politicians are behaving like jealous children who feel ignored by Daddy Trump. They… https://t.co/7YNUTfMppP — András LÁSZLÓ MEP 🇭🇺 (@laszloan) October 17, 2025
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