Geopolitica
La moglie di Lula manda Elon Musk «a fanculo»

La first lady brasiliana Janja Lula da Silva ha pubblicamente chiamato in causa, mandandolo «a fanculo» in lingua inglese, il miliardario ora stretto collaboratore del presidente Trump Elon Musk, durante un evento sociale del G20 in Brasile, dove sarà ospitato il summit del gruppo la prossima settimana.
Mentre parlava, la first lady è stata interrotta dal suono della sirena di una nave, che l’ha spinta a dire: «Penso sia Elon Musk», prima di aggiungere: «Non ho paura di te, fuck you Elon Musk».
Musk ha reagito a X con emoji che ridono e ha commentato: «perderanno le prossime elezioni».
L’incidente evidenzia il dibattito in corso sulla disinformazione sulle piattaforme dei social media. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha criticato la piattaforma di Musk per le sue politiche in materia, affermando: «Non possiamo permettere a nessuna piattaforma di minare la democrazia e i diritti dei nostri cittadini».
Da notare come durante il blocco di X in Brasile imposto dal giudice supremo Alexander De Moraes – cui Musk ha promesso la galera – con multe salatissime per i trasgressori, il governo Lula abbia continuato tranquillamente a postare come nulla fosse.
Le dichiarazioni della signora Lula hanno scatenato la reazione negativa di esponenti dell’opposizione brasiliana, tra cui l’ex presidente Jair Messias Bolsonaro, che ha messo in guardia dal fatto che i suoi commenti potrebbero causare problemi diplomatici all’attuale amministrazione.
Fuck you, Elon Musk,”
says Brazil’s first lady, Janja da Silva, during the G20 Social panel. pic.twitter.com/z99XqiHwnj
— Visegrád 24 (@visegrad24) November 16, 2024
A ottobre, il giudice della Corte Suprema de Moraes aveva autorizzato il ripristino della piattaforma di social media X nel Paese, più di un mese dopo la sua chiusura. Il servizio era stato bloccato il 30 agosto a causa di una disputa sulla libertà di parola, account di estrema destra e disinformazione.
Musk ha definito de Moraes un autoritario e un censore, il «Darth Vader del Brasile». Tuttavia, alla fine, X ha rispettato le richieste di de Moraes, che includevano il blocco di account specifici, il pagamento di multe e la nomina di un rappresentante legale nel Paese, un requisito che aveva portato alla sospensione.
Se Giorgio Soros fu definito come l’unico uomo al mondo con una politica estera, possiamo dire che Elon Musk, grazie ai suoi satelliti, è l’unico uomo al mondo con una geopolitica spaziale. Egli ad ogni modo non disdegna risse con sovrani terrestri: sono clamorose, oltre che le sue tensioni col giudice De Moraes (considerato il vero padrone del Brasile, con Lula a fare da lapdog, cioè cagnolino da compagnia, Musk dixit) le sue minacce di botte col presidente venezuelano Maduro, così come gli scontri con il nuovo premier britannico Keir Starmer.
Negli ultimi giorni si è inserito nel ring muskiano anche il presidente della Repubblica Italiana, ma non è la prima volta.
Come riportato da Renovatio 21, Mattarella aveva già attaccato, nemmeno troppo velatamente, il Musk l’anno passato.
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Geopolitica
La Von der Leyen lancia un ultimatum alla Serbia

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Geopolitica
Pakistan e Afghanistan concordano il cessate il fuoco

Afghanistan e Pakistan hanno dichiarato un cessate il fuoco temporaneo, mettendo fine agli scontri iniziati mercoledì mattina tra le loro forze. Più di una dozzina di civili sono stati uccisi nell’ultimo conflitto armato tra i due paesi vicini.
Il ministero degli Esteri pakistano ha comunicato, alcune ore dopo lo scontro, che Kabul e Islamabad hanno concordato una tregua di 48 ore, con inizio alle 18:00 ora locale di mercoledì.
Nella sua nota, il ministero ha sottolineato che entrambe le parti «si impegneranno sinceramente attraverso il dialogo per trovare una soluzione positiva ai loro problemi complessi ma risolvibili».
In precedenza, il portavoce dei talebani afghani Zabihullah Mujahid aveva scritto su X che le forze pakistane avevano avviato un attacco, utilizzando «armi leggere e pesanti», causando la morte di 12 civili e il ferimento di oltre 100 persone.
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Il portavoce aggiunto che le forze afghane hanno risposto al fuoco, uccidendo un «gran numero» di soldati, confiscando armi e carri armati pakistani e distruggendo installazioni militari.
Ali Mohammad Haqmal, portavoce del distretto di Spin Boldak, in Afghanistan, luogo dello scontro, ha stimato che le vittime civili siano state 15. Secondo l’AFP, un funzionario dell’ospedale locale ha riferito che tra i feriti ci sarebbero 80 donne e bambini.
Islamabad ha definito le accuse «oltraggiose» e «palesi menzogne», sostenendo che i talebani afghani abbiano iniziato le ostilità attaccando una postazione militare pakistana e altre aree vicino al confine. L’esercito pakistano ha dichiarato di aver respinto l’assalto, uccidendo 37 combattenti talebani in due operazioni distinte.
Secondo l’agenzia Reuters, che cita fonti di sicurezza anonime, lo scontro sarebbe durato circa cinque ore.
Il conflitto segue un’escalation di scontri avvenuta nel fine settimana, durante la quale Afghanistan e Pakistan si sono accusati a vicenda per le vittime. I talebani hanno affermato di aver ucciso 58 soldati pakistani, mentre Islamabad ha dichiarato di aver conquistato 19 posti di frontiera afghani.
Le tensioni transfrontaliere tra Afghanistan e Pakistan sono aumentate negli ultimi anni, con entrambe le parti che si accusano ripetutamente di ospitare militanti.
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Immagine di Raza0007 at the English Wikipedia via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
Israele accusa Hamas di aver restituito il corpo sbagliato

Gli altri tre corpi sono stati confermati come appartenenti ai prigionieri. Sono stati identificati come il sergente maggiore Tamir Nimrodi, 18 anni, Uriel Baruch, 35 anni, ed Eitan Levy, 53 anni, si legge nel comunicato. Il capo di stato maggiore delle IDF, tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato in precedenza che Israele «non avrà pace finché non restituiremo tutti [gli ostaggi]. Questo è il nostro dovere morale, nazionale ed ebraico». Hamas detiene ancora i corpi di 21 prigionieri deceduti. Questa settimana, rifugiati palestinesi e combattenti di Hamas sono tornati a Gaza City e in altre aree dell’enclave, dopo il ritiro parziale delle forze dell’IDF, in linea con l’accordo. A Gaza sono stati segnalati scontri sporadici tra Hamas e fazioni rivali.🟡Following the completion of examinations at the National Institute of Forensic Medicine, the fourth body handed over to Israel by Hamas does not match any of the hostages. Hamas is required to make all necessary efforts to return the deceased hostages.
— Israel Defense Forces (@IDF) October 15, 2025
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