Militaria
La chiesa protestante tedesca attacca il ministro della Difesa

Il rappresentante ufficiale della chiesa protestante in Germania (EKD) Friedrich Kramer, che è anche vescovo regionale della Germania centrale, ha criticato aspramente il ministro della Difesa Boris Pistorius. Lo riporta Vatican News.
Il Kramer sostiene che Pistorius avrebbe dovuto soppesare più attentamente le sue parole sul riarmo della Germania.
In un editoriale, scritto in collaborazione con Franz-Josef Overbeck per Christ & Welt, che apparirà il 21 febbraio come supplemento al settimanale Die Zeit, Kramer scrive che per Pistorius dire che la Germania deve diventare «pronta alla guerra» è «fondamentalmente sbagliato, perché non chiarisce più che si tratta di difesa…. Il linguaggio deve essere preciso, perché la guerra scoppia presto e questo è irresponsabile».
Secondo Vatican News: «è comprensibile che Pistorius voglia rendere la Germania capace di difendersi di fronte alla minaccia creata dall’attacco russo all’Ucraina, ha detto Kramer. Ma dire “pronto alla guerra” non parla di una reazione, ma di un’azione, e questo ha il potenziale non di scoraggiare, ma di minacciare. Questo è inaccettabile».
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Per difendere la pace occorre soprattutto una società civile che rifiuti fondamentalmente la guerra, dice il Kramerro, invece, sottolinea, le persone che hanno chiesto negoziati di pace sono state «duramente attaccate e ridicolizzate».
«In questa guerra, come in altri conflitti nel mondo, il grande potenziale poiché la resistenza non violenta non può e non deve essere presa in considerazione, e dovrebbero essere prese in considerazione serie alternative ai concetti militari di difesa».
Come riportato da Renovatio 21, Pistorius a luglio aveva dichiarato che la Germania prevede di spendere oltre 20 miliardi di euro in munizioni entro il 2031 per evitare il suo deficit.
Berlino, l’anno passato ha eseguito varie donazioni a Kiev, tra cui 2,7 miliardi in armamenti . Il Paese sta espandendo la presenza dei suoi soldati in Lituania.
Secondo alcuni osservatori la Germania si muove verso una densa rimilitarizzazione, trend divenuto evidente dopo il vertice NATO di Vilnius. Paradossalmente, la NATO sarebbe stata inventata proprio per proibire il riarmo tedesco – secondo la formula attribuita al barone britannico Hastings Lionello Ismay, primo segretario del Patto Atlantico: «tenere i russi fuori, gli americani dentro e i tedeschi sotto».
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso la Germania ha modificato la Grundgesetz, cioè la Costituzione della Repubblica Federale, per aumentare il budget militare.
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Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Militaria
Come Putin ha passato il suo 73° compleanno: simboli e significati

Il presidente russo Vladimir Putin ha raccontato il significato della scelta di celebrare il suo 73° compleanno, lo scorso 7 ottobre, insieme ai militari nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di San Pietroburgo. Le sue parole sono arrivate durante la conferenza stampa del 10 ottobre a Dushanbe, capitale del Tagikistan, in risposta a una domanda del conduttore televisivo Pavel Zarubin.
Lo Zarubin ha ricordato che il capo del Cremlino aveva trascorso il suo compleanno «con i militari nella Cattedrale di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, nel sepolcro con le tombe degli imperatori russi, a partire da Pietro il Grande». Poi ha chiesto: «Perché lì? E perché con i militari?»
Putin ha risposto offrendo quella che ha definito una lezione di storia e cultura russa, sottolineando il ruolo delle forze armate nel destino del Paese:
«penso che sia chiaro il motivo per cui ero con i militari. Perché il destino della Russia è in gran parte, è sempre esclusivamente nelle mani del popolo russo. E in questo momento, i nostri militari sono in primo piano, in prima linea, nel senso letterale e figurato del termine».
«Come avrete notato, ho incontrato i comandanti di tutti i nostri gruppi di forze attivi sulla linea di ingaggio. Li ho invitati alla cerimonia di Pietro e Paolo» ha spiegato il presidente della Federazione Russa. «Perché? Credo sia chiaro. Perché fu Pietro I a gettare le fondamenta essenziali dello Stato russo contemporaneo, comunque lo si voglia chiamare: Impero Russo o Unione Sovietica… Nel frattempo, i nostri militari in generale – comandanti, soldati e ufficiali sul campo – stanno, di fatto, difendendo ciò che Pietro I creò e ciò che i suoi successori continuarono a rafforzare… Cioè, quel giorno abbiamo reso omaggio a coloro che hanno dato un contributo unico e fondamentale alla fondazione del nostro Stato».
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Putin ha spiegato di aver poi proseguito la giornata con un aggiornamento operativo insieme ai comandanti. «Abbiamo avuto un incontro con i colleghi militari. Mi hanno riferito sulla situazione in ogni sezione del fronte, le sezioni di cui erano personalmente responsabili. Dopo l’incontro, abbiamo pranzato insieme, continuando, di fatto, la stessa conversazione in modo informale».
Alla domanda di Zarubin se i presenti gli avessero portato dei regali, Putin ha sorriso: «certo che sì. C’erano diversi regali a tema militare: statuette e libri. Eppure due di questi hanno un valore speciale. Uno dei comandanti mi ha dato due icone che i nostri soldati indossavano, e quelle icone hanno salvato loro la vita. Le icone erano segnate dai proiettili e i soldati me le hanno inviate in dono. Sono loro molto grato. Farò in modo di trovarle e parlare con loro. Anche ora, cogliendo l’occasione, vorrei trasmettere loro, tramite i media, le mie più sincere parole di gratitudine. E che il Signore li protegga come ha fatto prima».
Il Cremlino ha successivamente diffuso una galleria fotografica che mostra Putin, il ministro della Difesa Andrei Belousov, il capo dell’FSB Aleksandr Bortnikov e diversi comandanti militari durante la cerimonia religiosa nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, dove è sepolto Pietro il Grande.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Militaria
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