Animali
Kiwi maltrattato: zoo si scusa profusamente con la Nuova Zelanda

Lo zoo di Miami ha rilasciato scuse formali alla Nuova Zelanda mercoledì dopo che video di visitatori dello zoo che maneggiano il suo unico kiwi – l’intoccabile uccello nazionale del Paese australe – avevano innescato una valanga di denunce e un’inchiesta da parte del Dipartimento di conservazione naturale di Wellington.
Lo zoo floridiano ha «commesso un grosso errore» nell’offrire ai visitatori un pragmatico «Kiwi Encounter» («incontro col kiwi») con il pennuto Paora al prezzo di 25 dollari, ha ammesso il portavoce Ron Magill in un’intervista a Radio New Zealand, riconoscendo l’indignazione e ammettendo «abbiamo offeso una Nazione».
«Vi diamo la nostra parola che il pubblico non toccherà mai più Paora», ha giurato il portavoce zoologico, parlando «a nome di tutti allo zoo». L’esperienza del Kiwi Encounter è stata quindi interrotta immediatamente e l’habitat del prezioso uccello è stato riprogettato per «dargli tutta la dignità, il rispetto e l’onore che merita», è stato aggiunto nel mea culpa.
Il video, divenuto virale, mostrava diversi ospiti dello zoo che smanacciavano l’importante bipede piumato, che appariva in grande difficoltà. Nel filmato un addestratore di animali apparentemente ignaro insisteva sul fatto che l’uccello in via di estinzione fosse «come un cagnolino» che amava «essere un animale domestico», anche se l’esemplare di apteryx (ossia, uccello inadatto al volo) si precipitava spaventato verso la sua scatola oscurata non appena veniva messo a terra.
So… at Miami (of course it's in florida) Zoo you can pay money to see a kiwi… in bright lights even though they're nocturnal, and the kiwi is beeing handled roughly. pic.twitter.com/aHM1bea0KK
— Paradise Shelduck for Bird of the Year (@voteforparadise) May 23, 2023
Sono arrivate immediate le proteste da parte dei neozelandesi, tuttavia, bisogna pur ricordare che il Paora è anagraficamente americano, in quanto nato negli Stati Uniti nel 2019 come parte di un «programma di sopravvivenza della specie».
I neozelandesi si definiscono Kiwi e considerano la creatura, che ha lo stesso nome del frutto lassativo, un tesoro culturale «sacro» («taonga» nella lingua maori, che, come altre tradizioni indigene, viene utilizzata nei balletti terrifici della squadra nazionale di rugby).
Uno spettatore indignato ha lanciato una petizione lo stesso giorno, esortando i suoi connazionali a «Aiutare a salvare questo kiwi maltrattato», osservando che Paora era «sottoposto a luci fluorescenti luminose 4 giorni a settimana, gestita da dozzine di estranei, accarezzata sui suoi sensibili baffi, rideva a, e mostrato come un giocattolo».
Alla fine della giornata, 9.000 persone avevano firmato la petizione, mentre altri hanno lanciato una campagna di posta elettronica contro lo zoo e hanno chiesto il rimpatrio dell’inestimabile augello.
Il Dipartimento per la conservazione della Nuova Zelanda ha rilasciato una dichiarazione ringraziando «tutti coloro che hanno sollevato dubbi su Paora», promettendo di discutere la questione con l’American Association of Zoos & Aquariums.
Il primo ministro Chris Hipkins ha elogiato i suoi elettori «che hanno assistito a ciò che stava accadendo lì e l’hanno capito abbastanza rapidamente», ringraziando lo zoo di Miami per le sue scuse.
Il portavoce del parco, nel suo comunicato di contrizione, ha ammesso che il Kiwi Encounter «non è stato ben concepito» e che era «sbagliato tentare di mettere in relazione il solitario pennuto notturno, incapace di volare, con perfetti estranei che tentavano pure di accarezzarlo, elogiando quindi «l’impegno nei confronti della loro fauna selvatica» dei neozelandesi.
Insomma, negli USA degli anni 2020, Kiwi lives matter.
Poi pazienza se il Paese, nonostante la Corte Suprema, andrà avanti con centinaia di migliaia di aborti di esseri umani, ancora di più embrioni sacrificati con la riproduzione artificiale e forse più di un milione di crioconservati che attendono nel limbo dell’azoto liquido.
Il mondo moderno, il cui sistema operativo è la Necrocultura, ha le sue priorità. E statene certi: come stiamo vedendo nei casi di bestie feroci assassine come orsi e lupi reintrodotte nelle nostre terre, l’animale avrà sempre più diritti dell’uomo, cancro del pianeta e responsabile del cambiamento climatico.
Anzi, come scrive Renovatio 21, è oramai chiaro l’animale è strumento del sacrificio umano – come nell’antichità, come nelle religioni pagani, come nel mondo senza Cristo.
Immagine di Smithsonian’s National Zoo via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
Animali
Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi

Il governo sudafricano ha espresso preoccupazione per il drastico declino delle popolazioni di avvoltoi, sottolineando che la loro continua diminuzione potrebbe avere serie conseguenze ambientali. Nonostante i problemi che affliggono il Paese – come la cruenta violenza razzista sui bianchi – Pretoria pensa bene di occuparsi dei problemi dei pennuti, e disperarsene.
Nel suo discorso di lunedì, il ministro delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente Dion George ha dichiarato che solo nel 2025 due episodi di avvelenamento di massa hanno causato la morte di centinaia di avvoltoi.
A maggio, almeno 123 avvoltoi sono morti dopo essersi nutriti della carcassa avvelenata di un elefante nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica. Le guardie forestali sono riuscite a salvare e curare circa 83 degli uccelli sopravvissuti.
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Un altro caso di avvelenamento di massa si è verificato nella riserva di caccia di Lionspruit, a Mpumalanga, dove oltre 100 avvoltoi sono stati uccisi.
«Se questi eventi continuano senza controllo, la perdita di migliaia di avvoltoi potrebbe avere conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica», ha avvertito il ministro, invitando i sudafricani a contribuire attivamente alla protezione degli avvoltoi, sottolineando il rischio di estinzione di diverse specie senza un intervento coordinato.
Un rapporto di BirdLife International del 2025 stima che gli avvoltoi abbiano un valore economico di 1,8 miliardi di dollari all’anno per la regione della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC). Il rapporto identifica l’avvelenamento come la principale causa di morte degli avvoltoi in Africa (61%), seguito dall’uso legato a credenze tradizionali (29%) e dall’elettrocuzione da infrastrutture energetiche (9%).
Vulpro, la principale organizzazione sudafricana per la conservazione degli avvoltoi, ha registrato almeno 191 incidenti legati alle linee elettriche tra il 2020 e il 2025.
Nell’Africa meridionale, l’avvelenamento secondario da carcasse contaminate e le uccisioni per scopi tradizionali continuano a rappresentare gravi minacce: nel 2019, un avvelenamento di massa in Botswana ha causato la morte di oltre 500 avvoltoi in grave pericolo di estinzione, secondo il rapporto.
Nel 2024, il Sudafrica ha adottato un piano di gestione della biodiversità multispecie per sette specie di avvoltoi, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi di conservazione a livello nazionale fino al 2033.
Tuttavia, l’IOL ha riportato ad agosto che venti pulcini di avvoltoio sono nati nella riserva di caccia privata di Shamwari, in Sudafrica, durante questa stagione riproduttiva. Questo risultato segue il trasferimento, un anno fa, di 160 uccelli da Hartebeespoort a nuovi recinti a Shamwari da parte dell’organizzazione ambientalista VulPro.
Non solo il Sudafrica pensa ai pennuti invece che agli esseri umani. Aggiungiamo pure che si tratta di pennuti orribili – proprio quello che si dice un brutto uccello.
Nel 2022 la divisione per l’uguaglianza della Corte Suprema del Sudafrica ha stabilito che la canzone «Kill the Boers» non costituisce un caso di «incitamento all’odio». Chiedere il massacro di un’intera classe sociale, se non di un’intera razza non è hate speech, se a farlo cantare alle masse è Julius Malema, leader marxista-leninista del partito Economic Freedom Fighers (EFF), panafricanista, anticapitalista, antimperialista, con una certa passione, si dice, per le BMW che guiderebbe anche con un po’ troppa velocità.
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Come riportato da Renovatio 21, ancora due anni fa Musk, che non ha problemi a parlare di un vero e proprio «genocidio bianco» in Sudafrica, aveva accusato il New York Times di supportare gli appelli al massacro razziale in corso.
Il principale vettore dell’ascesa del canto genocida è senza dubbio il Malema, che scandisce lo slogan sterminatore saltellando in stadi dinanzi a migliaia e migliaia di seguaci, aggiungendo «shoot to kill», «spara per uccidere» – in pratica la caccia, ma non all’avvoltoio, al bianco.
Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta.
Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».
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Immagine di Derek Keats via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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Animali
Scoiattolo malvagio terrorizza intero quartiere

I residenti di un quartiere in California stanno mettendo in guardia la comunità locale su «uno scoiattolo molto aggressivo» che ha causato il ricovero al pronto soccorso di almeno due persone.
Joan H., abitante del quartiere Lucas Valley a San Rafael, ha riferito di essere stata attaccata di recente a una gamba da uno scoiattolo mentre faceva la sua passeggiata mattutina.
«Mi si è aggrappato alla gamba. La coda volava fin qui. Ho pensato: “Toglietemelo di dosso, toglietelo di dosso!” Non volevo toccarlo», ha raccontato la donna, ancora scossa, a KGO-TV.
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Un’altra residente, Isabel C., ha riferito di essere stata aggredita proditoriamente insieme a sua figlia dal violento roditore mentre passeggiavano. La donna è finita al pronto soccorso con una ferita al braccio.
Marie A. ha raccontato che anche suo marito Joe ha avuto un incontro ravvicinato con il malvagio squirrello quando ha cercato di impedirgli di rosicchiare la loro recinzione di legno.
«Ci ha distrutto un bel pezzo di legno e abbiamo pensato: “Mio Dio, ha fame o qualcosa del genere”. Mio marito Joe si è tolto il cappello e lo ha colpito per scacciarlo, ma [lo scoiattolo] si è voltato e gli è saltato in testa», ha raccontato a KRON-TV, sconvolta dalla nequizia di cui è capace l’infernale creatura arborea.
A California neighborhood has been overtaken by an aggressive squirrel that has attacked nearly half a dozen residents. One local woman told @ElisePrestonTV of the moment the squirrel suddenly jumped on her leg and ended up sending her to the ER.
“It was biting and scratching,”… pic.twitter.com/fuwomCV0Xj
— CBS Evening News (@CBSEveningNews) September 28, 2025
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Nel quartiere sono stati affissi volantini per mettere in guardia i residenti sullo «scoiattolo in agguato». «Non è uno scherzo», si legge sui volantini. «Più di cinque persone sono state attaccate da uno scoiattolo molto cattivo negli ultimi giorni a Diablo Circle e sul Monte Lassen».
Un rappresentante di WildCare, un ospedale locale per la fauna selvatica, ha spiegato che gli scoiattoli non trasmettono la rabbia. Tuttavia, ha notato che questi animali possono diventare aggressivi quando vengono nutriti dagli esseri umani.
«WildCare ha ricevuto numerose segnalazioni di uno scoiattolo che ha attaccato residenti nel quartiere di Lucas Valley a San Rafael», ha dichiarato il rappresentante. «Purtroppo, è molto probabile che lo scoiattolo si avvicini alle persone e le morda perché è stato allevato o nutrito a mano dagli esseri umani, ma ora si trova solo, insicuro su come procurarsi cibo e disperato. Gli scoiattoli sono animali naturalmente timidi».
La California, Paese largamente in mano al Partito Democratico USA, è purtroppo un Paese che limita molto il Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che sancisce il diritto del cittadini di armarsi. Forse è per questo che una reazione decisa contro la pelosa prepotenza del brutale parente di Cip e Ciop tarda ad arrivare.
In ambienti in cui il Secondo Emendamento, teorizzato e fortemente voluto dal fondatore degli USA Tommaso Jeffersone (1743-1826), è trattato con rispetto, tali fatti non andrebbero nemmeno in cronaca. Lo stesso può dirsi dei luoghi in cui l’antica arte venatoria è ancora celebrata: quanti altri esseri umani la psicopatica e violenta creatura deve ancora ferire prima di essere fermata?
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Immagine screenshot da YouTube
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