Geopolitica
Israele ha avvertito l’Iran prima dell’ultimo attacco

Israele ha trasmesso un avvertimento all’Iran tramite diverse terze parti prima del suo attacco missilistico contro la Repubblica islamica di sabato. Lo riporta la testata americana Axios, citando tre fonti anonime.
Secondo quanto riportato, lo Stato Ebraico ha indicato che tipo di obiettivi avrebbe attaccato, mettendo in guardia Teheran dal reagire.
Sabato mattina, il portavoce dell’IDF Daniel Hagari aveva riferito che le forze israeliane stavano conducendo «attacchi precisi su obiettivi militari» in Iran. L’operazione, a quanto si dice denominata in codice «Giorni del pentimento», è stata lanciata «in risposta a mesi di continui attacchi del regime iraniano contro lo Stato di Israele», ha chiarito lo Hagari.
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«Gli israeliani hanno chiarito in anticipo agli iraniani cosa attaccheranno in generale e cosa non attaccheranno», ha riferito Axios. L’agenzia di stampa statunitense ha affermato che ciò riflette un «tentativo di limitare lo scambio di attacchi in corso tra Israele e Iran e di impedire un’escalation più ampia».
Israele avrebbe anche messo in guardia la Repubblica islamica dal rispondere al suo attacco, minacciando un attacco più devastante se Teheran dovesse reagire.
Axios ha affermato che il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp era uno dei canali utilizzati da Israele per trasmettere il suo messaggio all’Iran. In un post su X di venerdì, il diplomatico ha confermato di aver parlato «con il ministro degli Esteri iraniano della guerra e delle crescenti tensioni nella regione» aggiungendo di aver esortato Teheran a esercitare moderazione.
I spoke with the Iranian Foreign Minister about war and the heightened tensions in the region. Regarding the latter, I urged for restraint. All parties must work to prevent further escalation.
— Caspar Veldkamp (@ministerBZ) October 25, 2024
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«Gli aerei dell’IAF hanno colpito gli impianti di produzione di missili utilizzati per produrre i missili che l’Iran ha lanciato contro lo Stato di Israele nell’ultimo anno», secondo una dichiarazione delle Forze di difesa israeliane. Inoltre, lo Stato ebraico afferma di aver colpito le capacità missilistiche terra-aria della Repubblica islamica.
L’Iran ha riaperto il suo spazio aereo alle 9:00 ora locale, con il Quartier generale della difesa aerea nazionale del paese che ha riferito che l’attacco «provocatorio» di Israele aveva causato «danni limitati… in alcune aree» e che era ancora in corso una valutazione più dettagliata.
«Il sistema integrato di difesa aerea del Paese ha intercettato e contrastato con successo questa azione aggressiva», hanno affermato i funzionari di Teheran.
In rete circolano video dove si asserisce che la natura dei danni dell’attacco è molto limitata, o filmati in cui persino si fa ironia sulla questione.
Travel vlogger Behnood captures the full Israeli attack from the mountains overlooking Tehran.
Its quite astounding that no ground impact can be seen. Air defense achieved a jaw dropping interception rate over metropolitan Tehran pic.twitter.com/KodBVjO9h2
— Pelusium OSINT 🇮🇷 (@PelusiumCap) October 26, 2024
Tehran residents’ reaction to Israel’s attack on Iran:
“We are waiting for the third strike, we are not going anywhere, we are staying here.” pic.twitter.com/O9FUpFIMz6
— S p r i n t e r (@SprinterFamily) October 26, 2024
A group of Iranians went on the roof mockingly searching for Israel’s attack on Iran, after seeing nothing. pic.twitter.com/2z4WB1zeOl
— Tehran Times (@TehranTimes79) October 26, 2024
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Immagine di U.S. Embassy in Jerusalem via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Geopolitica
La Von der Leyen lancia un ultimatum alla Serbia

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Geopolitica
Pakistan e Afghanistan concordano il cessate il fuoco

Afghanistan e Pakistan hanno dichiarato un cessate il fuoco temporaneo, mettendo fine agli scontri iniziati mercoledì mattina tra le loro forze. Più di una dozzina di civili sono stati uccisi nell’ultimo conflitto armato tra i due paesi vicini.
Il ministero degli Esteri pakistano ha comunicato, alcune ore dopo lo scontro, che Kabul e Islamabad hanno concordato una tregua di 48 ore, con inizio alle 18:00 ora locale di mercoledì.
Nella sua nota, il ministero ha sottolineato che entrambe le parti «si impegneranno sinceramente attraverso il dialogo per trovare una soluzione positiva ai loro problemi complessi ma risolvibili».
In precedenza, il portavoce dei talebani afghani Zabihullah Mujahid aveva scritto su X che le forze pakistane avevano avviato un attacco, utilizzando «armi leggere e pesanti», causando la morte di 12 civili e il ferimento di oltre 100 persone.
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Il portavoce aggiunto che le forze afghane hanno risposto al fuoco, uccidendo un «gran numero» di soldati, confiscando armi e carri armati pakistani e distruggendo installazioni militari.
Ali Mohammad Haqmal, portavoce del distretto di Spin Boldak, in Afghanistan, luogo dello scontro, ha stimato che le vittime civili siano state 15. Secondo l’AFP, un funzionario dell’ospedale locale ha riferito che tra i feriti ci sarebbero 80 donne e bambini.
Islamabad ha definito le accuse «oltraggiose» e «palesi menzogne», sostenendo che i talebani afghani abbiano iniziato le ostilità attaccando una postazione militare pakistana e altre aree vicino al confine. L’esercito pakistano ha dichiarato di aver respinto l’assalto, uccidendo 37 combattenti talebani in due operazioni distinte.
Secondo l’agenzia Reuters, che cita fonti di sicurezza anonime, lo scontro sarebbe durato circa cinque ore.
Il conflitto segue un’escalation di scontri avvenuta nel fine settimana, durante la quale Afghanistan e Pakistan si sono accusati a vicenda per le vittime. I talebani hanno affermato di aver ucciso 58 soldati pakistani, mentre Islamabad ha dichiarato di aver conquistato 19 posti di frontiera afghani.
Le tensioni transfrontaliere tra Afghanistan e Pakistan sono aumentate negli ultimi anni, con entrambe le parti che si accusano ripetutamente di ospitare militanti.
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Immagine di Raza0007 at the English Wikipedia via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
Israele accusa Hamas di aver restituito il corpo sbagliato

Gli altri tre corpi sono stati confermati come appartenenti ai prigionieri. Sono stati identificati come il sergente maggiore Tamir Nimrodi, 18 anni, Uriel Baruch, 35 anni, ed Eitan Levy, 53 anni, si legge nel comunicato. Il capo di stato maggiore delle IDF, tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato in precedenza che Israele «non avrà pace finché non restituiremo tutti [gli ostaggi]. Questo è il nostro dovere morale, nazionale ed ebraico». Hamas detiene ancora i corpi di 21 prigionieri deceduti. Questa settimana, rifugiati palestinesi e combattenti di Hamas sono tornati a Gaza City e in altre aree dell’enclave, dopo il ritiro parziale delle forze dell’IDF, in linea con l’accordo. A Gaza sono stati segnalati scontri sporadici tra Hamas e fazioni rivali.🟡Following the completion of examinations at the National Institute of Forensic Medicine, the fourth body handed over to Israel by Hamas does not match any of the hostages. Hamas is required to make all necessary efforts to return the deceased hostages.
— Israel Defense Forces (@IDF) October 15, 2025
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