Geopolitica
Israele dichiara il capo dell’ONU «persona non grata»
Israele ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres persona non grata, dopo che questi ha chiesto un cessate il fuoco in seguito all’attacco dell’Iran allo Stato ebraico e ha condannato l’ampliamento del conflitto in Medio Oriente.
Martedì, Teheran ha lanciato diverse salve di missili in quella che il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha definito una risposta alle recenti uccisioni da parte di Israele dei leader di Hamas e Hezbollah e di un generale iraniano che si trovava in Libano.
In una dichiarazione rilasciata mercoledì a X, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato che a Guterres non è più consentito entrare nel Paese e ha accusato il capo delle Nazioni Unite di non aver denunciato «l’attacco abominevole» dell’Iran.
Today, I have declared UN Secretary-General @antonioguterres persona non grata in Israel and banned him from entering the country.
Anyone who cannot unequivocally condemn Iran’s heinous attack on Israel, as almost every country in the world has done, does not deserve to step…
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) October 2, 2024
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«Chiunque non possa condannare inequivocabilmente l’odioso attacco dell’Iran contro Israele, come hanno fatto quasi tutti i paesi del mondo, non merita di mettere piede sul suolo israeliano», ha scritto il ministro. Guterres deve anche «ancora denunciare il massacro e le atrocità sessuali commesse dagli assassini di Hamas il 7 ottobre» e non ha fatto alcuno sforzo per dichiarare il gruppo militante palestinese un’organizzazione terroristica, ha aggiunto il diplomatico israeliano.
Il ministro ha continuato affermando che Guterres «sarà ricordato come una macchia nella storia dell’ONU» per aver dato «appoggio a terroristi, stupratori e assassini di Hamas, Hezbollah, Houthi e ora Iran».
Dopo l’attacco dell’Iran a Israele, Guterres ha affermato in un post su X di essere «estremamente preoccupato per l’escalation del conflitto in Libano» e ha condannato l’ampliamento generale del conflitto in Medio Oriente con «escalation dopo escalation».
«Questo deve finire», ha scritto il segretario generale, sottolineando che «abbiamo assolutamente bisogno di un cessate il fuoco».
Yesterday, Iran launched approximately 200 ballistic missiles towards Israel.
Millions of people across Israel and the occupied Palestinian territory were forced to seek shelter.
As I did in relation to the Iranian attack in April – and as should have been obvious yesterday in…
— António Guterres (@antonioguterres) October 2, 2024
Guterres dopo l’annuncio del bando ha effettivamente condannato l’attacco iraniano allo Stato Ebraico.
Parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Guterres ha affermato che è giunto il momento di porre fine a quello che ha definito il «ciclo mortale della violenza del ritorsione» in Medio Oriente.
Rivolgendosi al Consiglio, il segretario generale delle Nazioni Unite ha affermato di aver condannato l’attacco di aprile e «come avrebbe dovuto essere ovvio ieri nel contesto della condanna che ho espresso, condanno nuovamente fermamente il massiccio attacco missilistico di ieri dell’Iran contro Israele».
«Questi attacchi paradossalmente non sembrano sostenere la causa del popolo palestinese, o ridurre le sue sofferenze», ha detto. Ha anche criticato le azioni di Israele nella regione, definendo la campagna militare a Gaza «la campagna militare più mortale e distruttiva nei miei anni da segretario generale».
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Gli scontri tra la diplomazia dello Stato degli ebrei e l’ONU in questo anno di conflitto sono stati plurimi.
Guterres lo scorso novembre aveva chiesto un cessate il fuoco a Gaza, ottenendone in risposta dal ministro degli Esteri israeliano la richiesta di essere cacciato dal segretariato ONU.
Come riportato da Renovatio 21, il segretario ONU da mesi lancia l’allarme riguardo la situazione globale. A inizio anno fa aveva detto che il mondo stava entrando in un’«era del caos».
A fine luglio il Katz aveva avvertito che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan potrebbe finire come l’ex leader iracheno Saddam Hussein, rovesciato e giustiziato da una coalizione sostenuta dagli Stati Uniti, se tentasse di intervenire nella guerra di Gaza.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
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Economia
Il governo olandese sequestra il produttore di chip cinese Nexperia, la Cina risponde con un divieto di esportazione
Il governo dei Paesi Bassi ha preso il controllo di Nexperia, un’azienda di semiconduttori di proprietà cinese con sede in Olanda, in risposta alle pressioni degli Stati Uniti, segnando un’importante escalation nella competizione occidentale con Pechino per il controllo delle catene di approvvigionamento tecnologiche avanzate.
Nexperia, specializzata nella produzione di semiconduttori di vecchia generazione per automobili ed elettronica di consumo, dà lavoro a migliaia di persone in Europa, Stati Uniti e Asia ed è stata acquisita da Wingtech nel 2013. Il 30 settembre, le autorità olandesi hanno comunicato che le decisioni su Nexperia sarebbero passate sotto l’autorità del ministro dell’Economia Vincent Karremans.
Questa mossa è seguita all’inasprimento delle restrizioni commerciali da parte di Washington contro Wingtech, la casa madre di Nexperia, già inclusa nella lista nera commerciale statunitense. Documenti giudiziari hanno rivelato che a giugno funzionari americani avevano ammonito il governo olandese sul rischio di ulteriori sanzioni se Nexperia non avesse sostituito il suo amministratore delegato cinese, Zhang Xuezheng.
In risposta, il ministero del Commercio cinese ha vietato l’esportazione di alcuni prodotti dalle filiali cinesi di Nexperia. Pechino ha condannato l’intervento olandese, attribuendolo alle pressioni USA. Un editoriale del quotidiano il lingua inglese del Partito Comunista Cinese Global Times ha dichiarato: «Questo non è l’agire di una nazione che rispetta lo stato di diritto, ma di un governo che usa la legge come uno strumento da applicare o scartare in base a convenienze politiche».
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«La Cina non chiede ai Paesi Bassi di prendere parte a una competizione geopolitica, ma di rispettare i valori che dichiarano di sostenere: stato di diritto, concorrenza equa e protezione della proprietà legalmente acquisita» ha aggiunto l’house organ anglofono del PCC.
L’anno scorso era emerso che le fabbriche di semiconduttori con tecnologia avanzata olandese presenti a Taiwan potrebbero essere spente da remoto nel caso di invasione dell’isola da parte di Pechino. In particolare si tratterebbe delle fabbriche del colosso Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), che impiega tecnologie ultraviolette di estrema precisione (chiamate in gergo EUV) fornite da un’azienda olandese, la ASML. Tali macchine, grandi come un autobus e dal costo di circa 217 milioni di dollari cadauna. utilizzano onde luminose ad alta frequenza per stampare i chip più avanzati al mondo.
Secondo quando riportato da Bloomberg, in caso di invasione da parte della Repubblica Popolare Cinese, gli EUV di ASML nelle fabbriche TSMC potrebbero essere resi inutilizzabili.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa l’Intelligence olandese accusa la Cina di cyber spionaggio dopo che fu segnalata la compromissione di 20.000 sistemi di sicurezza informatica Fortinet Fortigate in tutto il mondo.
Immagine di Raimond Spekking via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Geopolitica
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