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«In 70mila reclutati con la forza dall’esercito birmano. Tra loro anche minori»

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Per il Consiglio degli avvocati del Myanmar la coscrizione viola i diritti umani: «crimine contro l’umanità». Promulgata dalla giunta nel 2024, alla controversa legge è seguita una aggressiva campagna con pratiche coercitive ed estorsioni. Combattente rivoluzionario di Sagaing: «su 200 soldati 50 sono veri». Aumentata la corruzione nelle istituzioni per vantaggi economici.

 

La giunta golpista del Myanmar, attraverso la sua controversa legge sulla leva militare nazionale, ha reclutato con la forza circa 70mila nuovi soldati, secondo una dichiarazione rilasciata in questi giorni dal Consiglio degli avvocati. La legge, promulgata senza alcuna legittimità, ha portato a diffuse violazioni dei diritti umani, tra cui l’arruolamento di persone minori e l’erosione del diritto alla sicurezza di cittadini e cittadine.

 

Originariamente redatta nel 2010 sotto il Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo (SPDC) ma mai promulgata, la legge sul servizio militare è stata attivata dalla giunta il 10 febbraio 2024. Dall’aprile 2024, la giunta ha condotto 14 turni di reclutamento, arruolando circa 5mila persone per turno, per un totale stimato di 70mila. Il Consiglio degli avvocati del Myanmar riferisce che queste reclute includono minorenni, sollevando preoccupazioni sull’impiego di bambini soldato, una pratica che viola il diritto internazionale.

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L’aggressiva campagna di arruolamento della giunta ha coinvolto pratiche coercitive, come lotterie nei villaggi, prelievi forzati ed estorsioni. Ai civili viene spesso anche richiesto di pagare tangenti per evitare l’arruolamento o per ottenere il rilascio dei soldati di leva in detenzione. In particolare, i figli dei funzionari di alto rango della giunta sarebbero esenti da queste operazioni di reclutamento, evidenziando una disuguaglianza sistemica.

 

Un combattente rivoluzionario della regione di Sagaing, identificato come compagno Rahu, ha dichiarato alla Myanmar Press Agency (MPA): «finora abbiamo visto 13 turni. Nelle loro colonne militari, su 200 soldati, forse 50 sono veri soldati e il resto sono coscritti poco addestrati. Non hanno né capacità di combattimento né morale perché sono stati reclutati con la forza. Quando spariamo qualche colpo, vanno nel panico e si disperdono». «Non abbiamo paura di loro, ma alcuni finiscono per diventare fedeli alla giunta», ha continuato compagno Rahu.

 

Secondo i combattenti rivoluzionari sul campo, la strategia della giunta prevede spesso attacchi aerei e di droni seguiti da assalti di terra guidati da soldati di leva. Questa tattica ha intensificato le sofferenze dei civili e le pratiche di reclutamento forzato hanno ulteriormente minato i diritti del popolo del Myanmar, in particolare di bambini e bambine.

 

Anche la corruzione è aumentata, con segnalazioni di funzionari della giunta che sfruttano il processo di coscrizione per ottenere vantaggi, soprattutto economici. Una donna di 50 anni di Hlaingthaya Township, Yangon, ha raccontato all’MPA: «conosco una persona il cui marito ha lasciato la polizia per diventare amministratore nella regione di Ayeyarwady. Ha riscosso le “quote di arruolamento” dalle persone e ha vissuto in modo sfarzoso grazie alle loro lacrime. Ho tagliato i ponti con lui per questo motivo».

 

Il Consiglio degli avvocati del Myanmar dichiara che la legge sulla coscrizione, promulgata senza un’autorità legittima, viola il diritto esistente e costituisce un crimine contro l’umanità. Le persone reclutate con la forza e le loro famiglie sono considerate vittime e l’applicazione della legge è un’azione illegale e oppressiva.

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La crisi causata dalla leva militare obbligatoria ha spinto molti giovani del Myanmar a fuggire oltre confine, in particolare in Thailandia, in cerca di sicurezza. Nicolas, un operatore umanitario migrante in Thailandia, ha commentato: «i giovani che attraversano il confine con la Thailandia a causa della coscrizione sono un problema reale e crescente. In Thailandia, alcune autorità si dedicano anche all’estorsione, prendendo di mira i lavoratori del Myanmar per ottenere denaro. Questi giovani sono in grave pericolo, devono affrontare le barriere linguistiche e lo sfruttamento nei Paesi vicini, con poche possibilità di protezione».

 

Il Consiglio degli avvocati del Myanmar ha chiesto un’azione internazionale per affrontare le pratiche illegali di arruolamento della giunta militare golpista e riconoscere la responsabilità dei perpetratori di queste violazioni dei diritti umani. Con l’aggravarsi di questa ennesima crisi, i giovani del Myanmar si trovano ad affrontare minacce crescenti alla loro sicurezza e al loro futuro.

 

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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine di Mil.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

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Gli Stati Uniti guidano gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe

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Negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno supportato Kiev nell’esecuzione di attacchi con droni contro infrastrutture energetiche in territorio russo. Lo riporta il Financial Times, che cita fonti anonime di funzionari americani e ucraini   In precedenza, i funzionari statunitensi avevano ammesso di condividere informazioni con Kiev, ma non avevano mai confermato un coinvolgimento diretto negli attacchi alle risorse energetiche russe.   A inizio ottobre, alla domanda sul possibile ruolo di Washington negli attacchi ucraini in profondità nel territorio russo, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che per Mosca era «evidente» che «tutte le infrastrutture della NATO e degli Stati Uniti vengono utilizzate per raccogliere e trasmettere informazioni di intelligence all’Ucraina».   Secondo il reportage del Financial Times pubblicato domenica, Washington avrebbe iniziato a fornire questi dati dopo una conversazione a metà luglio tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, in cui Trump avrebbe chiesto se Kiev fosse in grado di colpire Mosca con armi a lungo raggio fornite dagli Stati Uniti. La Casa Bianca ha successivamente chiarito che Trump stava «semplicemente ponendo una domanda, senza incoraggiare ulteriori uccisioni».   Le fonti riferiscono che l’Ucraina utilizza i servizi di intelligence americani per pianificare rotte, altitudini e tempistiche ottimali per gli attacchi con droni.

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I funzionari anonimi hanno indicato che gli Stati Uniti hanno anche stabilito le priorità degli obiettivi per Kiev. Tuttavia, una fonte ha precisato che gli ucraini hanno scelto autonomamente i siti, con i dati successivamente forniti da Washington.   Un funzionario ha dichiarato a FT che Washington considera gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche come uno «strumento» per indebolire l’economia russa e spingerla verso una soluzione diplomatica del conflitto.   A inizio settembre, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che Mosca ha tollerato «per troppo tempo» gli attacchi ucraini contro infrastrutture civili in Russia e che non lo farà più. L’intensificarsi dei raid missilistici e di droni russi sull’Ucraina nelle ultime settimane ha causato blackout su larga scala a Kiev e in altre città.   All’inizio di questa settimana, Putin ha sottolineato che Mosca e Washington hanno concordato una direzione per raggiungere una soluzione pacifica del conflitto ucraino, pur rilevando che diverse «questioni complesse» devono ancora essere affrontate per raggiungere tale obiettivo.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia  
 
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La NATO lancia esercitazioni nucleari

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Lunedì la NATO ha avviato la sua esercitazione nucleare annuale nei Paesi Bassi. Il segretario generale dell’Unione, Mark Rutte, ha dichiarato che le esercitazioni sono necessarie per inviare un «segnale chiaro a qualsiasi potenziale avversario».

 

L’esercitazione Steadfast Noon, della durata di due settimane, si svolge in un contesto in cui Mosca ha descritto una dilagante isteria anti-russa tra le nazioni dell’Europa occidentale, accusando la NATO di militarizzare il continente e prepararsi a uno scontro diretto.

 

Annunciando le esercitazioni venerdì, Rutte ha affermato che esse contribuiscono a garantire che il deterrente nucleare della NATO rimanga «il più efficace possibile».

 

Quest’anno, lo Steadfast Noon sarà ospitato dai Paesi Bassi, con la base aerea di Volkel come sede operativa principale. Reparti di supporto saranno dislocati presso le basi in Belgio, Regno Unito e Danimarca.

 

Secondo la NATO, l’esercitazione coinvolgerà circa 70 velivoli provenienti da 14 stati membri, tra cui velivoli convenzionali e a doppia capacità. Vi prenderanno parte circa 2.000 persone, supportate da velivoli di sorveglianza, rifornimento in volo e comando e controllo. La NATO ha sottolineato che durante l’esercitazione non verranno utilizzate armi nucleari.

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Mosca non ha ancora rilasciato dichiarazioni sulle esercitazioni in corso, ma in precedenza ha condannato le passate esercitazioni Steadfast Noon, affermando che «non portano ad altro che ad aumentare le tensioni», già elevate a causa del conflitto in Ucraina.

 

I funzionari russi hanno accusato le nazioni dell’Europa occidentale di unirsi in quella che l’assistente del Cremlino Yury Ushakov ha definito una collettiva «frenesia anti-russa». Ushakov ha affermato che la regione si è espressa con un tono «estremamente bellicoso ed estremamente negativo» contro Mosca, diffondendo al contempo «sfacciate bugie» al suo riguardo.

 

All’inizio di questo mese, il presidente Vladimir Putin ha affermato che l’Europa occidentale sta «fomentando l’isteria» riguardo a una presunta minaccia di guerra con la Russia, definendo tali preoccupazioni un «mantra senza senso» e sollecitando i leader della regione a concentrarsi invece sulle questioni interne.

 

Putin ha anche sostenuto l’estensione dei controlli sugli armamenti nucleari, invitando gli Stati Uniti ad accettare di prorogare di un altro anno il trattato New START del 2010 e ad astenersi dall’adottare misure che potrebbero rompere l’attuale equilibrio.

 

Come riportato da Renovatio 21, fine ottobre 2024, al termine dello Steadfast Noon dell’anno scorso, la Russia aveva condotto un’esercitazione di deterrenza nucleare strategica. L’esercitazione prevedeva lanci di missili balistici e da crociera. Il presidente russo Vladimiro Putin aveva allora affermato che Mosca stava cercando di mantenere le sue forze nucleari al livello «necessariamente sufficiente», ma non intende essere trascinata in una nuova corsa agli armamenti. Secondo il Cremlino, anche i «Paesi interessati» ne erano stati informati.

 

L’esercitazione nucleare russa è avvenuta poco dopo le esercitazioni NATO «Steadfast Noon», iniziate nell’Europa occidentale a metà ottobre e che hanno coinvolto 13 membri del blocco militare guidato dagli Stati Uniti.

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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic

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La Corea del Nord mostra il nuovo missile balistico intercontinentale gigante

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La Corea del Nord ha svelato il suo nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) durante una parata militare tenutasi venerdì.   Sotto la supervisione del leader Kim Jong-un, l’evento, organizzato per celebrare l’80° anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, il partito al potere, ha messo in mostra i più recenti armamenti del Paese, tra cui droni militari, carri armati dotati di tecnologie avanzate per la guerra elettronica e missili ipersonici.   Il momento clou della parata è stato il debutto dell’Hwasong-20, descritto dai media statali come il «sistema d’arma nucleare strategico più potente» mai sviluppato dalla Corea del Nord, potenzialmente capace di raggiungere il territorio continentale degli Stati Uniti. Durante l’evento, il gigantesco missile è stato esposto su un veicolo trasportatore-lanciatore a 11 assi.  

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  L’esistenza dell’Hwasong-20 è stata rivelata solo il mese scorso, quando Pyongyang ha testato un nuovo motore a propellente solido, dichiarato destinato alla prossima generazione di missili balistici intercontinentali. I razzi a propellente solido, più rapidi da trasportare e lanciare rispetto a quelli a propellente liquido, sono più difficili da intercettare. Secondo i media statali, il motore, realizzato in fibra di carbonio, è più potente di qualsiasi precedente progetto nordcoreano.   Le specifiche dell’Hwasong-20 rimangono in gran parte sconosciute, e Pyongyang non ha ancora annunciato un lancio di prova. Gli esperti ipotizzano che il missile possa trasportare più testate nucleari, un obiettivo che Kim ha più volte sollecitato l’esercito a raggiungere.   La Corea del Nord giustifica lo sviluppo di armi avanzate come una risposta alle continue minacce militari occidentali, in particolare da parte degli Stati Uniti. Pyongyang considera la presenza militare di Washington in Corea del Sud e le esercitazioni congiunte tra i due Paesi come atti di aggressione.   Pyongyango sostiene che i suoi programmi nucleari e missilistici siano deterrenti indispensabili contro le interferenze straniere, sottolineando che l’arsenale ha scopi esclusivamente difensivi, volti a proteggere la sovranità nazionale.

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