Geopolitica
Il Qatar libera 6 miliardi di dollari di beni iraniani congelati, respingendo gli ordini degli Stati Uniti
Nel settembre 2023, la Corea del Sud ha liberato 6 miliardi di dollari in asset iraniani congelati come parte di un accordo di scambio di prigionieri con gli Stati Uniti. Il denaro è stato depositato su conti bancari iraniani in Qatar in modo da essere disponibile per l’Iran.
Tuttavia, in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele, gli Stati Uniti avrebbero raggiunto un «accordo silenzioso» con il Qatar per impedire all’Iran di accedere ai fondi, secondo un articolo della testata The Cradle.
Da allora, secondo quanto riportato è rimasto l’ammasso di danaro «congelato», con il Qatar che assecondava le richieste degli Stati Uniti.
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Durante il vertice di Doha della scorsa settimana dell’Asia Cooperation Dialogue, tuttavia, è stato annunciato che il Qatar aveva cambiato idea. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha incontrato l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani finalizzando, apparentemente, accordi per l’accesso ai fondi.
«In Qatar, abbiamo 6 miliardi di dollari in asset. La questione è stata discussa durante un incontro tra i governatori delle banche centrali dei due paesi, nonché l’incontro con l’emiro del Qatar. Abbiamo raggiunto una buona intesa a questo proposito», ha detto Pezeshkian il 3 ottobre al suo ritorno a Teheran.
La mossa è un’altra indicazione del notevole cambiamento all’interno del mondo musulmano sulla scia delle azioni flagranti di Israele nella regione.
Il Qatar era conosciuto come uno dei Paesi che, già prima degli Accordi di Abramo, stava mantenendo, sia pur sotterraneamente, rapporti con Israele. Tuttavia, il Qatar è anche ritenuto uno dei principali sostenitori dei Fratelli Musulmani, l’ente islamista internazionale di cui Hamas è la ramificazione palestinese.
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Immagine di Khamenei.ir via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Sanzioni sul petrolio, Trump ora è «completamente sul piede di guerra con la Russia»: parla Medvedev
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