Geopolitica
Il giudice supremo brasiliano De Moraes blocca gli account Starlink in attacco ad Elon Musk per la censura di X
Starlink di Elon Musk ha annunciato che il giudice supremo del Brasile ha ordinato il blocco dei conti finanziari dell’azienda nel Paese, nel contesto di una faida in corso sulla piattaforma di social media X.
Starlink, l’operatore di Internet satellitare di Musk, ha dichiarato giovedì di aver ricevuto un ordine dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes che «congela le finanze di Starlink e impedisce a Starlink di condurre transazioni finanziarie» nel Paese.
La decisione del tribunale di sanzionare Starlink è una risposta alla mancanza di rappresentanti legali in Brasile per X (ex Twitter), ha detto a Reuters una fonte del tribunale.
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Mercoledì De Moraes aveva emesso un’ordinanza esortando Musk a nominare entro 24 ore il nuovo rappresentante legale dell’azienda per X in Brasile, altrimenti rischia la sospensione nel Paese più grande dell’America Latina.
Musk ha criticato la mossa, sostenendo che la piattaforma è stata punita per aver resistito alla censura. Il miliardario, che ha preso il controllo di Twitter nell’ottobre 2022 e successivamente l’ha rinominato X, ha attaccato de Moraes per aver «punito in modo improprio altri azionisti e il popolo brasiliano».
«SpaceX e X sono due aziende completamente diverse con azionisti diversi. Io possiedo circa il 40% di SpaceX, quindi questa è un’azione assolutamente illegale da parte del dittatore», ha scritto Musk sulla sua piattaforma di social media.
Starlink ha affermato su X che l’ordine di de Moraes è stato «emesso in segreto e senza garantire a Starlink nessuno dei diritti di legge garantiti» dalla costituzione brasiliana.
«Questo ordine si basa su una determinazione infondata secondo cui Starlink dovrebbe essere responsabile delle multe imposte – incostituzionalmente – a X», ha affermato Starlink.
X ha annunciato all’inizio di questo mese che avrebbe chiuso le operazioni e licenziato il suo personale in Brasile, citando presunti «ordini di censura» emessi da de Moraes, mantenendo tuttavia il suo servizio disponibile per gli utenti brasiliani.
All’inizio di quest’anno, de Moraes ha ordinato la sospensione di numerosi account X presumibilmente appartenenti a «milizie digitali», un gruppo di persone influenti associate all’ex presidente Jair Messias Bolsonaro.
Le cosiddette «milizie digitali» sono state accusate di aver diffuso affermazioni diffamatorie e minacce contro i membri della Corte Suprema del Brasile.
X ha affermato che si aspettava che de Moraes ordinasse la chiusura «presto», dopo la scadenza della scadenza giovedì sera, perché la società non avrebbe rispettato gli ordini del giudice, che ha descritto come un atto illegale «per censurare i suoi oppositori politici».
Musk in questi giorni ha reagito in modo duro nei suoi post sui social, tornando a paragonare De Moraes – di cui ha chiesto le dimissioni o la messa in stato di accusa – a Darth Vader e a Lord Voldemort, e pubblicando un’immagine generata artificialmente del giudice supremo in galera.
«Questa immagine diverrà realtà Alexandre. Segnati queste parole».
One day, @Alexandre, this picture of you in prison will be real. Mark my words. pic.twitter.com/ZkHExAwQxm
— Elon Musk (@elonmusk) August 29, 2024
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L’imprenditore sudafricano è arrivato a dire che il vero potere in Brasile è nelle mani di De Moraes, definito tiranno travestito da giudice, mentre il presidente Lula è solo il suo cane da salotto.
«Alexandre de Moraes è un dittatore malvagio che fa cosplay come giudice» ha continuato il Musk.
Grok “Generate an image as if Voldemort and a Sith Lord had a baby and he became a judge in Brazil”
It’s uncanny! 🤣🤣 pic.twitter.com/aTdVRg9jrw
— Elon Musk (@elonmusk) August 29, 2024
La Corte suprema brasiliana poche ore fa ha emesso una sentenza in cui, oltre a bannare X dal Paese, impone una multa pari a 8900 dollari per chi usa una rete VPN per accedere al social.
Al momento, Twitter e la app di informazioni più scaricata dai Brasiliani nell’App Store di Apple.
Come riportato da Renovatio 21, il giudice supremo De Moraes è da sempre considerato acerrimo nemico dell’ex presidente Jair Bolsonaro, che lo ha accusato di ingerenze in manifestazioni oceaniche plurime. Ad alcuni sostenitori di Bolsonaro, va ricordato, sono stati congelati i conti bancari, mentre ad altri è stata imposta una vera e propria «rieducazione».
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Immagine di Macerlo Camargo / Agência Brasil via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Brazil
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
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