Spirito
Il cardinale Müller parla di «eresie materiali» di Bergoglio

L’8 novembre 2023 il sito conservatore cattolico americano LifeSiteNews ha pubblicato un’intervista al cardinale Gerhard Müller che sarebbe stata cancellata poche ore dopo, sostiene il sito tedesco katholisch.de. Questo sito, che è il portale informativo della Chiesa cattolica in Germania – in altri termini: il Cammino sinodale tedesco – afferma di aver consultato il testo e di averlo conservato integralmente.
Ciò ha dato luogo, per reazione, ad un caustico articolo pubblicato sul sito tedesco, firmato da Felix Neumann che conclude: «Müller non trova più eco se non nella bolla reazionaria degli oppositori del Papa, molto vicini all’estrema destra americana, e nella cerchia di altri vescovi allontanati come Viganò e il texano Joseph Strickland».
Ma dal 9 novembre è online l’intervista esclusiva rilasciata dal cardinale tedesco a LifeSiteNews. L’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) risponde alle domande del sito americano in seguito alla pubblicazione di un articolo, di cui è autore, sul sito First Things, il 23 ottobre 2023.
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Il cardinale Müller spiega che «sebbene papa Francesco abbia ora dato il “diritto di voto” ad alcuni laici nel sinodo sulla sinodalità, né loro né i vescovi possono “votare’ sulla fede”».
«In uno Stato impegnato unicamente nel bene comune temporale di tutti i suoi cittadini e retto da una costituzione democratica [e laica], dimenticando il principio “ogni potere viene da Dio” [(Rm 13,1). ndr], il popolo è giustamente [in questa prospettiva laica] chiamato il sovrano».
«Nella Chiesa, istituita da Dio per la salvezza eterna degli uomini, Dio stesso è sovrano». E prosegue precisando che «un insegnamento contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa della sua funzione».
Nell’intervista pubblicata da LifeSiteNews, il cardinale Müller afferma che «alcune dichiarazioni di papa Francesco sono formulate in modo tale che potrebbero ragionevolmente essere intese come eresie materiali, indipendentemente dal loro poco chiaro significato soggettivo». E distingue che l’eresia formale è questione di volontà personale, cioè il professare un’idea contraria alla fede, in piena coscienza e consapevolezza di contraddire la verità.
Il cardinale Müller continua «che incoraggiando e tollerando implicitamente le “benedizioni” delle coppie omosessuali e la Santa Comunione impartita ai divorziati e “risposati” civilmente, il Papa incoraggia un’eresia della pratica».
«Al Sinodo – dove molti si aspettano o temono che queste “benedizioni” vengano ora introdotte – scrivere una lettera pubblica a queste organizzazioni [LGBT], riceverle, farsi fotografare con loro… è un messaggio molto chiaro», ha dichiarato. «Questa è un’eresia in pratica». E sottolinea: «Perché il Papa non ha ricevuto in questa occasione un padre, una madre e i loro cinque figli? Non ci sono foto di questo!»
Il cardinale Müller osserva poi che i «cambiamenti moderni» perseguiti nella Chiesa sono sempre introdotti dal «percorso pastorale» piuttosto che dal puro e semplice insegnamento di un’eresia formale.
Il cardinale tedesco ricorda che un papa «non può abolire il carattere del peccato» e che «ogni peccato è in sé un male». Precisa anche che il Papa non può introdurre ufficialmente la «benedizione» delle coppie omosessuali o l’ordinazione delle donne, perché non ne ha l’autorità.
Se ciò accadesse, non sarebbe valido perché la «benedizione» [del peccato] sarebbe una bestemmia. Coloro che lo realizzassero o lo approvassero sarebbero gravemente colpevoli.
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– Queste righe scritte prima della pubblicazione della Dichiarazione Fiducia supplicans da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, sotto la firma del prefetto cardinale Victor Manuel Fernandez e con l’approvazione di papa Francesco, hanno ancora più forza.
Allo stesso modo, spiega, il Papa non può introdurre il diaconato femminile nel senso del sacramento dell’ordine perché non può introdurre nuovi sacramenti o nuove condizioni.
«Il diaconato, in quanto designa un livello all’interno dell’unico sacramento dell’ordine, non può essere [modificato] dal Papa», ha proseguito il cardinale Müller. «Questo va oltre la sua autorità. (…) Il diaconato è comunque legato all’ordinazione sacerdotale, nel senso che è un unico sacramento. Il Concilio di Trento dice che è unum ex septem sacramentis Ecclesiae (uno dei sette sacramenti della Chiesa); è un unico sacramento».
Alla domanda se fosse valida l’elezione del cardinale Bergoglio al soglio pontificio, ha chiarito: «È difficile giudicare, ma lui è stato eletto dalla maggioranza e non c’erano obiezioni che valide alla procedura. E anche se ci fossero delle carenze… esse verrebbero semplicemente corrette de facto dall’esercizio [della funzione]».
Il cardinale Müller sottolinea che contestare l’elezione del Papa farebbe più male che bene e insiste che bisogna tenere presente il bonum Ecclesiæ (il bene della Chiesa).
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Saint Joseph via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Spirito
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Arte
Mons. Viganò offre la sua preghiera per il pittore Gasparro

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto su X un messaggio di solidarietà per l’artista Giovanni Gasparro, che ora rischia sei mesi di carcere per aver dipinto un quadro che ritrae il martirio di San Simonino, il bambino secondo la tradizione cattolica (che, fino al Concilio Vaticano II, lo venerava come beato) trucidato dagli ebrei di Trento in un atto di omicidio rituale.
«La rappresentazione del martirio di San Simone di Trento risponde alla narrazione riportata negli atti processuali ed è confermata dagli studi di Ariele Toaff, in particolare da “Pasque di sangue”, pubblicato nel 2007» scrive monsignor Viganò, ricordando il famoso caso editoriale che oramai quasi due decenni fa sconvolse l’Italia e il mondo.
«Quanti accusano di antisemitismo i Cattolici che venerano come Martire il piccolo Simonino sono più preoccupati dei carnefici che della vittima, verso cui continuano a vomitare il loro odio».
La rappresentazione del martirio di San Simone di Trento risponde alla narrazione riportata negli atti processuali ed è confermata dagli studi di Ariele Toaff, in particolare da “Pasque di sangue”, pubblicato nel 2007.
Quanti accusano di antisemitismo i Cattolici che venerano… https://t.co/RQOVzgxvsI
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) September 25, 2025
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«Questa narrazione non incanta più nessuno» dichiara l’arcivescovo, che offre «Tutta la mia preghiera e solidarietà per Giovanni Gasparro».
Simonino di Trento, noto da tutti come San Simonino (1472-1475), bambino di due anni e mezzo, fu trovato morto durante la Pasqua del 1475, venerato come beato dalla Chiesa cattolica sino al Concilio Vaticano II. A seguito del ritrovamento in una roggia del corpo (che, secondo voci, da qualche parte ancora dovrebbe esserci…), quindici ebrei di Trento furono interrogati con la tortura, e confessarono. Furono messi a morte. Il culto di Simonino divenne nei secoli, e non solo per il mondo cattolico, la prova dell’esistenza dell’omicidio rituale ebraico.
Lo studio storico Pasque di Sangue, edito per i tipi prodiani de Il Mulino esamina il contesto storico e culturale dell’ebraismo ashkenazita medievale in diaspora, dove nacque l’accusa agli ebrei di compiere omicidi rituali di bambini cristiani durante la Pasqua, utilizzando il loro sangue per presunti riti anticristiani.
Nel saggio, da un lato Toaff rigetta l’idea di omicidi rituali come mito cristiano, in linea con la storiografia tradizionale che considera tali accuse una montatura delle autorità cristiane, dall’altro suggerisce che, pur mancando prove dell’uso magico o superstizioso del sangue, non si può escludere che singoli individui, forse legati a gruppi estremisti ashkenaziti, possano aver compiuto tali pratiche. In particolare, vi sarebbero elementi che farebbero pensare a collegamenti con culti cabalistici dell’ebraismo dell’Europa orientale.
Il libro fu precipitosamente ritirato dalle librerie poche ore dopo l’uscita, mentre sui giornali impazzava la polemica.
Toaff, va ricordato, è figlio del già rabbino capo di Roma Elio Toaff, la cui «amicizia» con Giovanni Paolo II è stata spesso raccontata ai media. Ariel, professore universitario che insegna storia medievale ad Haifa, ha recentemente pubblicato un post in lingua italiana sui social in cui condanna senza appello quanto Israele sta facendo a donne e bambini palestinesi.
Una smentita alle storie sull’omicidio di bambini è giunta la scorsa settimana per bocca dello stesso premier israeliano Beniamino Netanyahu in un suo intervento alla TV americana per negare che Israele abbia ucciso Charlie Kirk.
🚨🇮🇱🇺🇸 BREAKING: NETANYAHU claims “ISRAEL did NOT ASSASSINATE Charlie Kirk”
What an odd thing for a world leader who is busy bombing 7 countries to say… pic.twitter.com/Nc6WMWENif
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) September 12, 2025
«Nei secoli, specialmente nel Medio Evo, sono state dette le peggiori cose che si potevano dire riguardo agli ebrei: avvelenavamo i pozzi, noi bevevamo il sangue dei bambini cristiani… di tutto e di più… ciò è continuato sino all’Olocausto, i nazisti hanno detto le stesse cose» ha spiegato Netanyahu al canale della destra americana Newsmax, raccontando che ogni volta che queste cose sono state creduto ciò a portato a massacri, «culminando con il più grande massacro di tutti, l’Olocausto».
Nel frattempo, nel mondo impazzano le accuse per l’uccisione di migliaia di bambini, per bombe o per fame, nella campagna militare israeliana a Gaza.
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Immagine da Twitter
Spirito
Vestizione e oblazione tra gli Oblati della Fraternità San Pio X

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