Geopolitica
I coloni israeliani terranno un mega-convegno di massa per pianificare la colonizzazione di Gaza
Domenica 28 gennaio, una grande folla – circa 3.000 persone – parteciperà a una «conferenza sulla vittoria» presso il Centro Convegni Internazionale Binyanei Hauma di Gerusalemme per un evento intitolato «Conferenza per la vittoria di Israele: gli insediamenti portano sicurezza: il ritorno a Israele della Striscia di Gaza e la Samaria settentrionale». (La Samaria settentrionale corrisponde alla Cisgiordania, ndr).
Come riporta EIRN, il piano della conferenza sarebbe quello di creare dozzine di insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza, che Israele ha svuotato con i bombardamenti che hanno ucciso almeno 25.000 palestinesi e costretto, come minimo, tre-quarti di milioni di abitanti di Gaza abbandonano le proprie case.
Alla conferenza parteciperanno non solo pochi esponenti marginali, ma anche rappresentanti di alto rango del gabinetto di guerra del Likud, nonché diversi membri della Knesset, il Parlamento dello Stato Ebraico.
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In un articolo apparso sul Times of Israel del 25 gennaio, intitolato «Migliaia di attivisti di destra si stanno preparando a reinsediarsi a Gaza dopo la guerra», l’autore Shalom Yerushalmi riporta: «due ministri del Likud, il ministro della Cultura e dello Sport Miki Zohar e il ministro del turismo Haim Katz interverrà alla conferenza»
Gli ultimi due sono accaniti sostenitori dell’insediamento. Inoltre, «sono attesi anche altri ministri del Likud che parteciperanno e interverranno all’evento. Saranno presenti tutti i ministri del partito di estrema destra Otzma Yehudit (il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir; il ministro per lo sviluppo della periferia, del Negev e della Galilea Yitzhak Wasserlauf; e il ministro del Patrimonio Amichai Eliyahu)».
«È anche probabile che i ministri del partito di estrema destra del Sionismo religioso – il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, il ministro delle Missioni e degli Insediamenti Nazionali Orit Strock e il ministro dell’Immigrazione e dell’Assorbimento Ofir Sofer – non perderanno l’opportunità di comparire davanti a 3.000 potenziali elettori».
Il contesto è che, come parte di un accordo, nel 2005, Israele si è ritirato dalla Striscia di Gaza, smantellando i suoi insediamenti, ritirando l’esercito e lasciando il territorio nelle mani dell’Autorità Palestinese.
Nel gennaio 2006 Hamas ha vinto le elezioni che avrebbero poi eletto il Secondo Consiglio Legislativo.
Il capo del Consiglio regionale della Samaria, Yossi Dogan, uno degli attivisti più importanti del Likud, ha dichiarato al Times of Israel: «Dobbiamo riprenderci quest’area e stabilire un insediamento a Gaza. Dobbiamo iniziare dal nord della Striscia di Gaza. L’area in cui si trovavano Elei Sinai, Nisanit e Dugit… È vicino a Siderot ed è lì che verrà costruito il primo insediamento».
Daniella Weiss, leader del movimento Nachala Settlement, che fa insediare giovani coppie in terre palestinesi, ha detto alla versione in ebraico del Times of Israel, che «la risposta è enorme, lo vedrete. Siamo riusciti a registrare 400 famiglie in sette gruppi di insediamenti principali in tutta Gaza. Noi [abbiamo] gruppi centrali nel confine settentrionale – dove si trovavano gli insediamenti di Elei Sinai, Nisanit e Dugit, e nella stessa Gaza City… Gaza City sarà ebraica».
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La Weiss aggiunge che «abbiamo tutto: un nucleo religioso-laico, un nucleo ultraortodosso, team che lavorano in modo indipendente da tempo. Nella città di Khan Younis verrà costruita una città ebraica e la chiameremo Hanut Yona».
Il Times of Israel descrive il modo in cui funziona il movimento dei coloni: «il metodo è tipico della strategia d’azione dei coloni nel corso degli anni in Cisgiordania: stabilirsi sul territorio o nelle postazioni dell’esercito in piccoli gruppi come il governo e l’esercito chiudono un occhio; utilizzando i collegamenti e la pressione politica nella Knesset e nei corridoi del potere; ed eventi di massa, manifestazioni e conferenze che spingono l’agenda per nuovi insediamenti».
«Ciò si presenta come il preludio al reinsediamento su vasta scala in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza», scrive EIRN. «I palestinesi perdono le loro case, le loro comunità e lo Stato nazionale».
Come riportato da Renovatio 21, nei mesi precedenti all’attuale conflitto i coloni avevano alzato il tiro con raid, linciaggi e rivolte, al punto da essere stati accusati dalle stesse autorità israeliane di «terrorismo».
Attualmente coloni ebrei starebbero attaccando il quartiere dei cristiani armeni di Gerusalemme, producendo scontri con arresti e feriti.
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Immagine del 2005 di Israel Defense Forces via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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