Geopolitica
Hezbollah smentisce le notizie sul successore di Nasrallah cugino del defunto e genero di Soleimani
Hezbollah ha respinto le indiscrezioni diffuse dai media secondo cui il religioso libanese Hashem Safieddine succederà al defunto Hassan Nasrallah come segretario generale del gruppo.
Domenica, fonti dei media Al Arabiya e Al Hadath avevano riferito che l’autorità decisionale centrale di Hezbollah, il Consiglio della Shura, aveva scelto Safieddine per sostituire Nasrallah, ucciso in un attacco israeliano a Beirut alcuni giorni fa.
Safieddine è stato a capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah dal 2001 ed è stato generalmente considerato il «numero due» all’interno del gruppo. Il sessantenne è anche cugino di Nasrallah e genero dell’ex comandante della Forza Quds iraniana, Qassem Soleimani, ucciso da un attacco americano in Iraq nel 2020.
Citando funzionari israeliani, il New York Times aveva riferito che Safieddine potrebbe presto essere annunciato come nuovo segretario generale di Hezbollah, in quanto era uno dei pochi leader senior di Hezbollah rimasti non presenti sul luogo dell’attacco israeliano a Beirut. Il giornale neoeboraceno lo ha anche descritto come «un attore chiave nel lavoro politico e sociale del movimento», che è stato a lungo visto come il potenziale successore di Nasrallah.
Sostieni Renovatio 21
Hezbollah, tuttavia, si è affrettato a minimizzare le voci sulla nomina di Safieddine, ed è stato citato da Al Manar mentre affermava che le «notizie diffuse da alcuni organi di stampa sulle procedure organizzative all’interno della leadership di Hezbollah dopo il martirio del Segretario generale non hanno importanza e non ci si può basare su di esse».
Il gruppo sciita ha sottolineato che informazioni affidabili possono provenire solo da dichiarazioni ufficiali.
I funzionari israeliani avevano dichiarato in precedenza che i recenti attacchi aerei su Hezbollah avevano praticamente spazzato via la leadership militare del gruppo, sostenendo che più di una dozzina di personaggi di spicco erano stati uccisi nelle ultime settimane.
La morte di Nasrallah è stata vista come un colpo particolarmente duro per Hezbollah. Come leader del gruppo per più di 30 anni, aveva supervisionato la sua ascesa al potere e si era guadagnato la reputazione di acerrimo nemico di Israele.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di khamenei.ir via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International; immagine ingrandita
Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Geopolitica
Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
Decine di migliaia di rifugiati ucraini in Israele rischiano la deportazione entro la fine del prossimo mese, a causa del protrarsi del ritardo governativo nel rinnovare il loro status legale. Lo riporta il quotidiano dello Stato Giudaico Haaretz.
La tutela collettiva offerta a circa 25.000 ucraini in seguito all’aggravarsi del conflitto in Ucraina nel 2022 necessita di un’estensione annuale, ma gli attuali permessi di soggiorno scadono a dicembre.
Tuttavia, Israele non si è dimostrato particolarmente ospitale verso molti di questi migranti, in particolare quelli non eleggibili alla «Legge del Ritorno», una legge fondamentale dello Stato di Israele implementata dal 1950che garantisce a ogni ebreo del mondo il diritto di immigrare in Israele e ottenere la cittadinanza, basandosi sul legame storico e religioso del popolo ebraico con la Terra Promessa. Secondo i resoconti dei media locali, gli ucraini non ebrei ottengono spesso solo una protezione provvisoria, devono fare i conti con norme d’ingresso stringenti e sono esclusi dalla residenza permanente o dagli aiuti sociali, finendo intrappolati in un limbo legale ed economico.
Sostieni Renovatio 21
In carenza di un ministro dell’Interno ad interim, la competenza su tale dossier è passata al premier Benjamino Netanyahu, ma una pronuncia non è ancora arrivata, ha precisato Haaretz.
L’Autorità israeliana per la Popolazione e l’Immigrazione ha indicato che la pratica è in esame e che una determinazione verrà comunicata a giorni, ha aggiunto il giornale.
Anche nell’Unione Europea, l’assistenza ai profughi ucraini è messa alla prova, con vari esecutivi che stanno tagliando i piani di supporto per via di vincoli di bilancio. Dati Eurostat mostrano un recente incremento degli arrivi di maschi ucraini in età da leva nell’UE, in scia alla scelta del presidente Volodymyr Zelens’kyj di allentare i divieti di espatrio per la fascia 18-22 anni. Tale emigrazione continua di uomini abili al reclutamento sta acutizzando le già critiche carenze di forza lavoro in Ucraina.
Germania e Polonia, i due Stati membri che accolgono il maggior numero di ucraini, hanno di recente varato restrizioni sui sussidi, malgrado un calo del consenso popolare.
Il presidente polacco Karol Nawrocki ha annunciato il mese scorso che non rinnoverà gli aiuti sociali per i rifugiati ucraini oltre il 2026. A quanto pare, l’opinione pubblica polacca sui profughi ucraini si è inasprita dal 2022, per via di frizioni sociali e del diffondersi dell’idea che rappresentino un peso o una minaccia criminale.
Quest’anno, i giovani ucraini hanno provocato quasi 1.000 interventi delle forze dell’ordine per scontri, intossicazione alcolica e possesso di armi non letali in un parco del centro di Varsavia, ha rivelato all’inizio della settimana Gazeta Wyborcza.
Una sorta di cecità selettiva, o di compiacenza, di Tel Aviv nei confronti del neonazismo ucraino pare emergere anche da dichiarazioni dell’ambasciatore dello Stato Ebraico a Kiev, che ha detto di non essere d’accordo con il fatto che Kiev onori autori dell’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale come eroi nazionali, tuttavia rassicurando sul fatto che tale disputa non dovrebbe rappresentare una minaccia per il sostegno israeliano al governo ucraino.
Aiuta Renovatio 21
Secondo un articolo del Washington Post, circa la metà dei 300.000 ebrei ucraini sarebbero fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto con la Russia.
Come riportato da Renovatio 21, le pressioni dell’amministrazione Biden su Tel Aviv per la fornitura di armi a Kiev risale ad inizio conflitto.
Tre anni fa l’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev aveva messo in guardia Israele dal fornire armi all’Ucraina in risposta alle affermazioni secondo cui l’Iran sta vendendo missili balistici e droni da combattimento alla Russia.
Israele a inizio 2022 aveva rifiutato la vendita di armi cibernetiche all’Ucraina o a Stati, come l’Estonia, che potrebbero poi rivenderle al regime Zelens’kyj.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Spokesperson unit of the President of Israel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Arte
Quattro Stati UE boicotteranno l’Eurovision 2026 a causa della partecipazione di Israele
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Spirito2 settimane faGiovane convertita esorta papa Leone a non andare all’inferno
-



Scuola2 settimane faScuola: puerocentrismo, tecnocentrismo verso la «società senza contatto». Intervento di Elisabetta Frezza al convegno di Asimmetrie.
-



Geopolitica2 settimane faCandace Owens afferma che il governo francese ha dato il «via libera» al suo assassinio
-



Bioetica1 settimana faMons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
-



Immigrazione2 settimane faLe ciabatte degli immigrati e l’anarco-tirannia
-



Morte cerebrale1 settimana faLe ridefinizioni della morte da parte dell’industria della donazione di organi minacciano le persone viventi
-



Vaccini1 settimana faUn nuovo sondaggio rivela che 1 adulto su 10 è rimasto vittima di un grave danno da vaccino COVID
-



Bioetica2 settimane faNuovo libro per bambini insegna ai bambini di 5 anni che l’aborto è un «superpotere»













