Militaria
Giornalista russo ucciso dalle bombe a grappolo a Zaporiggia
L’agenzia russa RIA Novosti afferma che il suo corrispondente di guerra Rostislav Zhuravlev è stato ucciso dai bombardamenti ucraini mentre copriva i combattimenti nella regione di Zaporiggia.
Zhuravlev lavorava anche per Sputnik. Diversi altri giornalisti sarebbero rimasti feriti nell’attacco.
L’agenzia ha detto che il suo equipaggio è stato preso di mira vicino al villaggio di Pjatikhatki, che è stato teatro di pesanti combattimenti dal lancio della controffensiva ucraina all’inizio di giugno.
Anche il fotoreporter di RIA Novosti Konstantin Mikhalchevskij è rimasto ferito nel bombardamento, ha aggiunto.
Zhuravlev è stato ucciso dopo che le forze ucraine hanno colpito un veicolo civile nella zona, ha detto Evgenij Balitskij, capo ad interim della regione russa di Zaporiggia.
Il reporter sarebbe morto durante l’evacuazione per le ferite causate dall’esplosione di munizioni a grappolo, stando a quanto dichiarato sabato il ministero della Difesa russo.
«I giornalisti sono stati prontamente evacuati nelle strutture mediche sul campo del ministero della Difesa russo, dove stanno ricevendo assistenza medica qualificata. Durante l’evacuazione, Rostislav Zhuravlev, un giornalista dell’agenzia di stampa Sputnik, è morto per le ferite causate dall’esplosione di una bomba a grappolo», ha affermato il ministero russo ieri.
Il ministero della Difesa russo ha anche affermato che le forze ucraine hanno lanciato un attacco di artiglieria contro un gruppo di giornalisti di Sputnik e Izvestia «che stavano raccogliendo informazioni sui bombardamenti di artiglieria dell’esercito ucraino con munizioni a grappolo sugli insediamenti nella regione di Zaporiggia».
Le munizioni a grappolo che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina sono già state dispiegate sul campo, ha confermato giovedì il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. Gli ucraini hanno utilizzato le munizioni a grappolo in modo appropriato ed efficace, ha affermato l’ammiraglio Kirby.
Come riportato da Renovatio 21, l’ONU sostiene che un terzo del territorio ucraino sia coperto da mine e bombe a grappolo.
Il quotidiano Izvestia ha riferito che il suo corrispondente Roman Polshakov e il cameraman Dmitrij Shikov erano tra i feriti nel bombardamento.
Secondo il giornale, Polshakov si è fratturato una gamba, ricevendo anche ferite da schegge alla gamba, all’addome e alla schiena. Shikov ha riportato ferite da schegge e una frattura all’anca. Il ministero della Difesa ha detto che le condizioni di salute degli altri giornalisti sono moderatamente gravi, stabili, non c’è pericolo per la loro vita e hanno ricevuto tutta l’assistenza medica necessaria.
«Il regime di Kiev sta continuando la sua pratica del terrore criminale», ha detto in una dichiarazione su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Marija Zakharova.
La portavoce del ministero ha anche accusato i sostenitori occidentali di Kiev di condonare tacitamente tali azioni da parte dell’esercito ucraino. Washington, Londra e Parigi esprimono le loro preoccupazioni per la sicurezza dei giornalisti «solo a parole», ha detto. Mosca «non si fa illusioni» sulla potenziale reazione degli «organismi internazionali competenti», ha affermato la Zakharova, aggiungendo che è probabile che «chiudano un occhio davanti a questo crimine atroce».
Una tale posizione prova solo il «pregiudizio politico e la disfunzionalità» di questi organismi, ha detto Zakharova, aggiungendo che il loro silenzio alla fine li rende «complici della furia terroristica di Kiev».
La portavoce del ministero ha anche promesso «una punizione inevitabile e meritata» per tutti coloro che sono dietro l’uccisione del giornalista russo. Coloro che riforniscono l’esercito ucraino di bombe a grappolo «condivideranno la piena responsabilità» della sua morte.
Dmitrij Kiselev, capo del gruppo mediatico Rossija Segodnya, che comprende l’agenzia RIA Novosti e la testata Sputnik, ha descritto Zhuravlev come un professionista esperto che è sempre stato tra i primi a riportare informazioni accurate dalle aree più pericolose.
Il giornalista sarà sepolto nella città di Ekaterinburg, nella regione degli Urali, dove è nato, ha dichiarato Kiselev.
Immagine da Telegram
Militaria
Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO
Un parlamentare repubblicano USA ha presentato un disegno di legge per ritirare gli Stati Uniti dalla NATO, sostenendo che il blocco è una «reliquia della Guerra Fredda» che prosciuga «trilioni» di dollari dai contribuenti americani.
Il deputato del Kentucky Thomas Massie ha presentato la legge martedì, affermando che il blocco militare è stato creato per contrastare l’ormai scomparsa Unione Sovietica e che il denaro dei contribuenti sarebbe stato speso meglio altrove.
«Dovremmo ritirarci dalla NATO e usare quei soldi per difendere il nostro paese, non i Paesi socialisti… La partecipazione degli Stati Uniti è costata ai contribuenti migliaia di miliardi di dollari e continua a mettere a rischio il coinvolgimento degli Stati Uniti in guerre straniere… L’America non dovrebbe essere la coperta di sicurezza del mondo, soprattutto quando i paesi ricchi si rifiutano di pagare per la propria difesa», ha affermato il Massie.
Se approvata, la legge ordinerebbe al governo degli Stati Uniti di notificare formalmente alla NATO la sua intenzione di porre fine alla sua adesione e di interrompere l’utilizzo di fondi americani per i bilanci condivisi del blocco.
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La mossa riecheggia una spinta simile avanzata quest’anno dal senatore repubblicano Mike Lee dello Utah, che ha presentato una proposta di legge sostenendo che l’adesione degli Stati Uniti alla NATO non riflette più le esigenze strategiche dell’America. La sua proposta, tuttavia, si è arenata in commissione, e l’iniziativa di Massie probabilmente incontrerà le stesse difficoltà in un Congresso che ha ripetutamente espresso un sostegno bipartisan alla permanenza nell’Unione.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e diversi suoi alleati repubblicani sostengono da tempo che Washington spende molto più del dovuto e hanno criticato i governi dell’UE per la carenza di fondi per la difesa. Trump ad un certo punto ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero scegliere di non difendere i membri «delinquent» (cioè, non adempienti riguardo agli impegni e ai pagamenti) in caso di un potenziale attacco.
Con l’intensificarsi della pressione di Trump sul blocco, quest’anno i membri della NATO hanno concordato di aumentare gradualmente la spesa per la difesa al 5% del PIL, ben al di sopra della vecchia soglia del 2%. Questa spinta arriva mentre i membri europei della NATO, in particolare, hanno cercato di dipingere la Russia come una «minaccia», con media e funzionari occidentali che affermano che Mosca potrebbe lanciare un attacco in piena regola al blocco entro diversi anni.
Il Massie è un libertario sulla scia di Ron e Rand Paul, con particolare attenzione al debito. Molto inviso a Trump, che lo vuole «primariare» (cioè farlo gareggiare per la nomination repubblicana nel suo distretto), ha guadagnato molta popolarità con il suo racconto delle pressioni dell’AIPAC (la lobby israeliana operante a Washingtone) su tutti i rappresentanti e senatori, che sono seguiti da almeno uno o due agenti AIPAC ciascuno. Il Massie vive in una casa autosufficiente che si è costruito da sé ed è stato molto attivo nella riapertura del caso Epstein, guadagnadosi ulteriori strali da Trump.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Droni
Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari
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Militaria
Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco
Il Parlamento tedesco ha presentato un disegno di legge per passare in Germania a un modello di coscrizione volontaria e iniziare i controlli fisici obbligatori per tutti i cittadini maschi che raggiungono la maggiore età. Lo riporta Defense News.
In base alla nuova legislazione, le forze armate della Bundeswehr saranno legalmente vincolate al loro obiettivo di aumentare il numero di personale attivo e riservisti fino a un totale di 470.000 soldati, di cui 270.000 in servizio attivo entro il 2035
Il 5 dicembre, la Bundeswehr ha dichiarato di avere circa 184.330 effettivi attivi, con un aumento dell’1,5%, ovvero 2.750 soldati, rispetto all’anno precedente.
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Attualmente non ci sono piani per la coscrizione obbligatoria, ha dichiarato la Bundeswehr in una dichiarazione dopo l’approvazione del disegno di legge. «Se ciò non bastasse, non avremo altra scelta che introdurre la coscrizione parziale», ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius a margine del voto parlamentare.
Il disegno di legge include una disposizione per il servizio militare obbligatorio in base alle necessità, ma richiederebbe un ulteriore voto parlamentare per l’attivazione. Mentre i legislatori votavano, si sono verificate proteste contro la nuova misura in diverse città tedesche, tra cui la capitale Berlino.
Contemporaneamente, si è verificato uno sciopero parziale degli studenti contro la coscrizione obbligatoria. L’ampliamento della Bundeswehr è diventato una necessità, a causa «della situazione di minaccia e dei piani della NATO», hanno affermato i militari. «In caso di una situazione di difesa, che vogliamo prevenire a tutti i costi, lo Stato deve sapere chi è pronto ad agire», ha affermato Pistorius. «Questo Paese, questa democrazia, se lo merita».
Come riportato da Renovatio 21, il cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
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Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
Molti altri Paesi europei stanno tornando alla naja più o meno obbligatoria. Negli ultimi giorni il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare un nuovo programma di servizio militare volontario. Come riportato da Renovatio 21, il generale Fabien Mandon negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».
La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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