Alimentazione
Funzionaria russa vuole vietare la dieta vegetariana ai bambini
Il vegetarismo e le diete a base di cibi crudi dovrebbero essere legalmente vietati per i minori in Russia poiché possono portare a gravi malattie o addirittura alla morte, ha detto a RIA Novosti Irina Volynets, commissaria per i diritti dei bambini della Repubblica del Tatarstan.
In un’intervista pubblicata mercoledì Volynets ha affermato che una proposta sulla questione è già stata presentata alla Duma di Stato e ai presidenti delle commissioni competenti.
«Il consumo di alimenti inappropriati o la mancanza di determinati prodotti da parte dei bambini può portare a gravi malattie e alla morte», ha detto il funzionario all’agenzia di stampa.
Secondo Volynets, il vegetarianismo e il «crudismo» sono associati a una carenza di vitamine e minerali vitali, tra cui proteine, ferro, calcio, zinco e iodio. Ha sostenuto che ciò può portare a una serie di condizioni gravi come anemia, nevrastenia, crescita e sviluppo stentati, capacità motorie compromesse e squilibrio dell’ormone tiroideo.
Il difensore civico ha sottolineato che la legislazione proposta si concentra sulla prevenzione dei danni ai bambini. Ha aggiunto che negli ultimi anni in Russia si sono verificati diversi casi di morte infantile in famiglie in cui i genitori seguivano diete non convenzionali.
La testata governativa russa RT riporta che nella città centrale di Krasnoyarsk, una bambina di due anni i cui genitori praticavano il cibo crudo ha sviluppato anemia ed è morta per mancanza di cure mediche. I patologi forensi hanno stabilito che la morte era stata causata da un’infezione da coronavirus, ma i genitori non avevano portato il bambino dagli specialisti sanitari.
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Anche l’opinione pubblica russa è rimasta scioccata dalla morte di un bambino di un mese all’inizio di quest’anno nella regione meridionale di Krasnodar. Secondo la polizia, il padre del bambino era un blogger vegano che proibì alla moglie di allattare il bambino con il latte materno e le ordinò invece di dargli del succo d’arancia. Secondo quanto riferito, la morte del bambino sarebbe stata il risultato dell’esaurimento e della mancanza di cure mediche.
RT riporta la posizione dello specialista in nutrizione dottor Arsenij MartinchikSebbene, secondo cui sebbene la completa assenza di proteine animali nella dieta di un adulto non abbia necessariamente un effetto distruttivo sul corpo, essa sarebbe dannosa per i bambini.
Anche Elena Petryaikina, endocrinologa pediatrica presso il Dipartimento sanitario della città di Mosca, ha affermato che la dieta vegetariana è inaccettabile per i bambini. Ha spiegato che gli integratori vitaminici, spesso utilizzati per compensare la carenza di prodotti animali, non possono sostituire completamente i nutrienti ottenuti dal cibo, sottolineando che la carenza proteica influisce sullo stato ormonale e sull’immunità del bambino, oltre a inibire la crescita.
In giro per il mondo, e in Italia, vi sono vari casi che riguardano genitori e figli vegani.
Nel 2020 un tribunale australiano aveva condannato i genitori di una bambina per averle provocato una paralisi cerebrale sottoponendola alla dieta vegana.
Secondo il sito della Società Italiana di Pediatria (SIP), è opportuno «che il medico suggerisca ai genitori che vogliono avviare il proprio lattante alla dieta vegana di posticipare questa scelta almeno all’età scolare».
Tuttavia durante un corso a Caserta organizzato dalla SIPPS ( Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) e dalla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) intitolato «Diete vegetariane in gravidanza e in età evolutiva» le diete vegetariane e vegane sarebbero state ritenute «inadeguate».
«Per un corretto sviluppo del bimbo – ha affermato Andrea Vania, Professore di Nutrizione Pediatrica all’Università La Sapienza di Roma – le diete latto-ovo-vegetariane e vegane sono inadeguate, soprattutto considerando l’ambito neurologico, psicologico e quello motorio».
Ricordiamo al lettore, en passant, che si tratta delle stesse sigle che spingono alle vaccinazioni. Secondo il Quotidiano Sanità il presidente SIPPS nel 2021 aveva dichiarato che «i bambini vanno vaccinati altrimenti non ne usciamo. Il 20% dei contagiati è al di sotto degli 11 anni. A chi dice di non vaccinare i bambini sani diciamo: il vaccino va fatto a tutti, che siano sani o con patologie pregresse».
«Per interrompere la catena dei contagi da COVID-19, che si trasmette attraverso le goccioline di saliva, dobbiamo vaccinare tutti i bambini. Dobbiamo farlo per proteggere loro ma anche per mettere in sicurezza i loro coetanei con patologie e i nuclei familiari».
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Alimentazione
Il Vietnam limita il consumo della carne di cani e gatti per ripulirsi l’immagine turistica
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Giro di vite delle autorità cittadine su una pratica che resta diffusa nonostante i divieti ufficiali per ragioni igienico-sanitarie. Si stima siano complessivamente quattro milioni gli animali che ogni anno finiscono in tavola nel Paese. L’allarme accresciuto anche da recenti focolai di rabbia con vittime anche tra gli umani.
Il Vietnam – insieme a Cina e Corea del Sud – restano i Paesi dove, nonostante i divieti ufficiali per ragioni igienico-sanitarie, l’uso della carne di cane e di gatto resta diffusa, in particolare nelle fasce di età medie e alte, anche per ragioni legate alla farmacopea tradizionale.
Sarebbero una trentina e una decina di milioni rispettivamente gli animali uccisi ogni anno per alimentazione umana in Asia. Se i numeri più alti si registrano in Cina – dieci e quattro milioni – anche in Vietnam si stima siano complessivamente quattro milioni i cani e i gatti consumati ogni anno.
Per questo è significativa la notizia di un nuovo giro di vite ad Hanoi: le autorità della capitale hanno infatti diffuso una direttiva severa per impedire il consumo nell’area cittadina. Un provvedimento che è parte di una strategia fatta di tre azioni: applicazione delle leggi e regolamenti vigenti, collaborazione fra le agenzie governative coinvolte, ispezioni sul campo.
Come strumento di maggiore pressione, la direttiva ricorda i recenti focolai di rabbia (un centinaio) registrati in una trentina di località del Paese che hanno provocato anche vittime tra gli umani. Per questo, l’iniziativa pone da subito l’accento su una estesa campagna vaccinale antirabbica che interesserà almeno il 90% dei cani e gatti domestici dell’area urbana.
Significativamente, il provvedimento chiama anche a una maggiore sensibilizzazione i residenti sulle problematiche che nascono dalla convivenza con queste due specie animali, il cui contatto con gli umani rende possibile la reciproca trasmissione di diverse malattie.
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Infine, le autorità sottolineano l’aspetto umanitario ma anche pratico, di promozione turistica, della fine dell’uso alimentare di animali domestici per «trasformare Hanoi in una città civile e a misura del turismo secondo gli standard internazionali che riguardano il benessere degli animali e la sicurezza alimentare».
L’intento è dunque quello di promuovere anche l’immagine turistica della capitale, spesso poco considerata, mettendola in prima fila nel movimento contrario allo sfruttamento commerciale e alimentare di animali altrove solo di compagnia.
In realtà in questa direzione spingono già da tempo diverse organizzazioni e municipalità impegnate a sradicare pratiche tradizionali che non trovano giustificazione nel contesto attuale del Paese. La prima era stata, alla fine 2021, Hoi An, città del Vietnam centrale, località storica fra le principali mete turistiche del Paese.
L’accordo firmato con l’organizzazione Four Paws International ha portato da allora a ripulire la città da una pratica negativa per la sua immagine e la sua economia.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di calflier001 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic; immagine tagliata
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