Immigrazione
Folla di immigrati africani accerchia e ferisce i vigili urbani di Napoli
Folla di nigeriani accerchia e ferisce i vigili Urbani. È successo due giorni fa a Napoli. Lo riportano varie testate, tra cui l’agenzia ANSA.
L’episodio si è consumato sabato sera attorno alle 20:45 presso la Stazione centrale, angolo piazza Garibaldi. La polizia locale esegue il controllo sul banco di un’immigrata nigeriana, che vendeva cibo.
La nigeriana, che sarebbe stata priva di qualsiasi autorizzazione, fatto una scenata alla notifica di verbale e sequestro degli alimenti, «peraltro senza alcuna tracciabilità e tenuti in scarse condizioni igieniche» scrive il Corriere.
L’africana ha quindi cominciato ad urlare e prodursi in un fitto lancio di cucchiaiate di zuppa contro i vigili, il tutto «chiedendo l’intervento di alcuni suoi connazionali».
«E in pochi secondi, i cinque agenti della polizia municipale – che stavano effettuando una serie di controlli contro i mercatini abusivi, che si tengono specialmente il sabato sera – si sono visti accerchiare da alcune decine di migranti».
Vigili urbani accerchiati a Napoli da un gruppo di migranti abusivi ma il problema di ordine pubblico per tutto questo anno era la caccia ai #novax. VERGOGNA
#novax pic.twitter.com/Wr0oG0sE4W— Antonio Benny 🇮🇹 (@benq_antonio) June 26, 2022
Il Giornale riporta un numero di circa 100 immigrati accorsi ad aggredire i vigili, che sono stati quindi picchiati con calci e pugnidal mega-branco, riuscendo a pena a domandare via radio che la centrale mandasse rinforzi.
Le sirene delle altre pattuglia hanno quindi fatto fuggire la massa straniera di violenti, dissipatasi nei vicoli attigui alla stazione.
Anche la 30enne nigeriana iniziatrice dell’episodio ha tentato la fuga, ma è stata fermata e portata al comando. Denunciata, è stata già rilasciata.
I cinque agenti della polizia locale sono rimasti feriti e hanno dovuto ricorrere a cure ospedaliere. La loro automobile è stata ritrovata imbrattata con il cibo fuorilegge da cui tutto è iniziato.
Dopo gli incredibili fatti di Peschiera, un’episodio ulteriore che parrebbe indicare l’oramai evidente volontà da parte di certa popolazione immigrata di rivendicare vere e proprie no-go zone, dove «comanda l’Africa» (per usare il linguaggio dei giovani africani che hanno organizzato l’invasione sul Garda), cioè dove le leggi dello Stato italiano non valgono più, e dove le Forze dell’Ordine italiane quindi non hanno più nessun potere, al punto che non ci si fa grossi problemi ad attaccarne direttamente gli agenti.
I fatti di Napoli sono un ulteriore prova dell’esproprio in corso: una vera «colonizzazione», una sostituzione di cultura (anche alimentare…) e soprattutto di autorità. «Colonizzazione» è esattamente la parola usata dai ragazzi immigrati di Peschiera, una parola che nemmeno il Bossi dei tempi andati avrebbe osato utilizzare.
Si tratta quindi, ribadiamo, di una questione politica e financo «militare», perché si ha l’uso di uomini di una forza esterna che «libera» spazi attaccando una popolazione locale e le sue legittime Forze dell’Ordine.
Non si tratta, quindi, di crimine: perché, pur aspirando ad un certo controllo del territorio, la Camorre, come molte altre mafie, in modo estremamente raro attaccano poliziotti, carabinieri, soldati e giudici. Troppo clamore, troppo rischio: la guerra con uno Stato italiano provocato in maniera profonda sanno che la possono perdere.
Con evidenze, gli immigrati, picchiando in massa i vigili, questi problemi non se li pongono. Perché, forse pure involontariamente, aspirano ad un controllo del territorio totale, non sotterraneo. E la guerra con lo Stato italiano, che li ha salvati dalle acque mediterranee, ripuliti, rifocillati, mantenuti con vestiti nuovi monopattino e telefonino, forse pensano proprio di vincerla.
Non hanno torto: gli stessi che ci pagano per stare qui a far niente, gli stessi che ci hanno dato sicurezza, servizi e bene che mai ci saremo sognati in Africa (e che, si noti, i cittadini italiani non ricevono: e gli immigrati questo lo sanno) perché mai dovrebbe volerci combattere?
Perché mai dovrebbero evitare di allargarsi, e rendere l’Italia un pezzo di Africa con lo street food puzzolente, le urla, le violenze di branco?
Al di là della questione psico-culturale, di per sé fondamentale, noi poniamo una domanda tecnica: fino a quando lo Stato italiano sarà disposto a tollerare una sfida così aperta al controllo del territorio?
Immagine screenshot da Twitter
Immigrazione
Ogni giorno spariscono dai centri di accoglienza 50 bambini
Oltre cinquanta bambini e ragazzi ogni giorno risultano dispersi dai centri di accoglienza per minori stranieri soli in Europa, con un totale di almeno 51.439 nel corso di tre anni. Lo riporta l’agenzia ANSA.
Si tratta di migranti bambini giunti nel continente senza la presenza di adulti di riferimento. In Italia, solamente, sono stati segnalati circa 23.000 casi di sparizione.
I dati sono stati raccolti dal gruppo di giornalisti «Lost in Europe» nel periodo 2021-2023 in 30 Paesi, tra cui 27 membri dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Svizzera e la Norvegia.
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L’Italia si colloca al primo posto con 22.899 casi di allontanamento registrati in tre anni, di cui 10.100 solo nel 2023. Segue l’Austria con oltre 20.000 minori scomparsi complessivamente. Le nazionalità più rappresentate tra i minori dispersi sono quelle provenienti dall’Afghanistan, dalla Siria, dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Marocco.
«I minori stranieri che si allontanano sono spesso preda della malavita o di sfruttatori» ha dichiarato all’ANSA Carla Garlatti, garante nazionale dell’Infanzia. «In un centro per ragazze minorenni ci hanno raccontato di come ogni notte sparissero una o due giovani e del fatto che spesso ci fossero macchine appostate all’esterno con persone che offrivano lavoro alle ragazze».
Lost in Europe aveva precedentemente condotto un’inchiesta simile nel 2021, riguardante il periodo compreso tra il 2018 e il 2020. In quel periodo, il numero di minori stranieri non accompagnati dispersi risultava essere di 18.000 in tre anni.
L’articolo dell’agenzia, che parla genericamente di «malavita» e «sfruttatori», non specifica con chiarezza che tipo di tratta sia – né adombra l’idea che forse molti immigrati minorenni in realtà minorenni non sono (per avere un’idea dell’età, le autorità arrivano a fare le radiografie delle ossa).
Ci resta quindi il dubbio: dove possono essere finiti questi 51 mila ragazzini spariti. Una cifra davvero immensa, che apre a diverse possibilità, non sempre però enunciabili pubblicamente. Ad esempio, l’ipotesi di un mercato degli organi non è qui discussa. Né quella, sussurrata in certi ambienti di fronte all’ennesimo caso di cronaca di bimbo svanito del nulla, di un traffico di bambini per sette parasataniche, che userebbero i piccoli in rituali di sacrificio umano.
Il fenomeno della sparizione dei bambini tiene spesso banco anche nelle cronache USA.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato nell’arco di sole due settimane, 27 bambini sono scomparsi nella città di Cleveland, nello Stato americano dell’Ohio. Nessuno ha idea di che fine questi bimbi possano aver fatto. Nel 2021 il Tennessee Bureau of Investigations (TBI) aveva invece annunciato di essere stato in grado di localizzare 150 bambini scomparsi in quei mesi.
La storia, tuttavia, invita a diffidare di alcune istituzioni, come chiaro nella vicenda dei Finders, un gruppo che i media definirono una «setta satanica». Nel 1987 la polizia di Tallahassee, in Florida, intervenne dopo una telefonata anonima che segnalava, in un parco pubblico, sei bambini malnutriti coperti di punture di insetti e graffi accompagnati da due uomini ben vestiti in un parco pubblico. I due uomini vennero arrestati per abusi su minori e sospetto di traffico di bambini attraverso i confini statali. I due uomini arrestati avevano più documenti d’identità falsi e venne compreso che si trattava di membri di un movimento noto come Finders.
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Un po’ comunità e un po’ setta, i Finders possedevano più proprietà nell’area di Washington. Secondo quanto riferito, l’indagine su queste proprietà ha trovato prove di pedopornografia e fotografie che mostravano l’allucinante scena di tre bambini e tre uomini vestiti di bianco che smembravano due capre. In altre foto erano ritratti rituali con sangue, in altre ancora bimbi in catene. Era stato notato che gli esami medici dei bambini mostravano segni di abuso sessuale e malnutrizione, nonché segni di morsi potenzialmente appartenenti a un essere umano adulto. Ad oggi, tuttavia, i rapporti medici e psicologici completi non sono stati resi disponibili per la visione pubblica.
Le indagini sui Finders sembrarono arenarsi più volte, tanto più che nel tempo emersero legami che il gruppo avrebbe avuto con la CIA.
Su tutto, emerge con evidenza un fatto: c’è sempre un grande appetito, da parte di mostri indicibili, per i bambini.
E quindi, dove sono quei 51 mila bambini immigrati spariti?
Ulteriore mistero, ulteriore orrore, che si aggiunge alla tragedia civile a lungo termine dell’immigrazione massiva, aumentata, invece che diminuire, con il governo «nazionalista» e «sovranista» di Giorgia Meloni è aumentata.
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Immigrazione
Gli stranieri sono responsabili del 77% dei casi di stupro risolti a Parigi nel 2023
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Immigrazione
Belgio, boom del voto musulmano a Bruxelles
Sul sito Figaro del 20 febbraio 2024, il senatore onorario belga Alain Destexhe scrive: «con un imam pakistano che ha recitato alcuni versi di una sura dal podio del Parlamento di Bruxelles, è stato compiuto un passo simbolico».
Questo imam è intervenuto ad un convegno «che mirava a mettere in luce i successi e l’integrazione economica e sociale (sic) della numerosa comunità pakistana di Bruxelles, ma la maggior parte dei relatori parlava in inglese o in urdu!»
Dovete sapere che «il deputato che ha seguito l’evento è il socialista Hasan Koyuncu, di origine turca. È il primo vicepresidente non del Parlamento di Bruxelles, ma di quello francofono di Bruxelles (benvenuti nella fabbrica del mondo delle istituzioni belghe), e sarà capolista del Partito socialista a Schaerbeek, uno dei i due comuni con la più forte comunità turca a Bruxelles, il prossimo ottobre, per le elezioni comunali».
Alain Destexhe precisa che «il 73% dei turchi in Belgio, che hanno per lo più la doppia nazionalità, hanno votato per Erdogan alle ultime elezioni presidenziali, molto più dei turchi in Turchia (52%)».
E aggiungeva: «il PS [Partito Socialista, ndt] è ormai soggetto all’Islam. Gran parte dei suoi rappresentanti eletti al Parlamento di Bruxelles, vere e proprie macchine elettorali, sono di religione o cultura musulmana. […] Bruxelles, la capitale d’Europa, è oggi una delle città più islamizzate del continente».
«Secondo Statbel, l’ufficio statistico belga, il 61% della popolazione di Bruxelles non è di origine europea e solo il 23% dei belgi è di origine belga, un caso unico per una capitale europea».
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Il 22 febbraio, sul sito The European Conservativ, il giornalista irlandese di stanza a Bruxelles, Thomas O’Reilly scriveva nello stesso senso:
«Un partito marxista-leninista con una forte base elettorale islamica è in testa nei sondaggi nella città di Bruxelles in vista delle elezioni nazionali ed europee, davanti agli ex liberali e verdi valloni, e raduna gli elettori musulmani scontenti della guerra intrapresa da Israele contro Hamas nel Striscia di Gaza».
«Il Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB) ha guadagnato popolarità negli ultimi dieci anni facendo affidamento sugli elettori turchi e arabi grazie al suo deciso “antisionismo”. Oggi sembra essere il partito politico più popolare a Bruxelles, con il 21% del sostegno pubblico, mangiando voti precedentemente detenuti da altre convinzioni socialiste».
E ha aggiunto: «il Belgio non è l’unico a testimoniare la rapida ascesa della politica di fusione islamo-sinistra. Un nuovo partito lanciato dalla diaspora turca spera di entrare nel Bundestag tedesco».
«Nel frattempo, in Gran Bretagna, George Galloway [che si fa chiamare “Gaza George”] è ora il favorito per vincere le elezioni suppletive di Rochdale, con un forte sostegno da parte degli elettori musulmani di origine pakistana…». E infatti, il 1° marzo , George Galloway ha vinto le elezioni di Rochdale.
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Immagine generata artifizialmente
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