Geopolitica
Erdogan dice ai funzionari turchi di boicottare Davos. Schwab incontra il presidente israeliano

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è intervenuto per impedire al ministro delle Finanze Mehmet Simsek di partecipare all’incontro del World Economic Forum (WEF) a Davos questa settimana sulla posizione dell’organizzazione sulla guerra Israele-Hamas. Lo riporta la testata economica americana Bloomberg.
Simsek avrebbe dovuto recarsi in Svizzera per l’incontro annuale delle élite economiche e politiche finché Erdogan non ha annullato il viaggio, ha riferito Bloomberg, citando persone che hanno familiarità con la questione.
Non è chiaro quanti altri avessero intenzione di viaggiare nella delegazione di Simsek, con Bloomberg che ha semplicemente affermato che il leader turco aveva «chiesto ai funzionari del suo paese di saltare» il vertice.
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Già in ottobre, il fondatore del WEF Klaus Schwab ha rilasciato una dichiarazione in cui condannava gli «attacchi terroristici di Hamas contro Israele». La dichiarazione chiedeva anche la protezione della «popolazione civile di Gaza», senza specificare esplicitamente se questa responsabilità ricadesse sulle forze israeliane o sui militanti palestinesi.
Erdogan è stato molto più aspro nella sua critica allo Stato ebraico, accusando Israele di aver commesso un «genocidio» a Gaza e dichiarando che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «non è diverso da Hitler».
Il presidente turco non si reca a Davos dal 2009, quando partecipò a un dibattito con il primo ministro israeliano Shimon Peres. Erdogan, che all’epoca era il primo ministro della Turchia, ha rimproverato Peres per l’incursione israeliana a Gaza l’anno precedente, prima di annunciare che «non credo che tornerò a Davos dopo questo» mentre lasciava il palco.
Un portavoce del WEF ha detto a Bloomberg che «la grave situazione umanitaria e di sicurezza in Medio Oriente sarà un punto focale» del vertice di quest’anno, e che «oltre 50 leader del mondo arabo, compreso un rappresentante palestinese di alto livello» saranno presenti durante l’incontro settimanale.
La vicenda mostra come la Turchia, come la Russia, stia procedendo verso un isolamento dall’Occidente e dalle sue élite.
Come riportato da Renovatio 21, la Russia aveva saltato Davos 2023 dopo che gli organizzatori hanno affermato che la sua partecipazione all’evento sarebbe stata «sgradita» a causa dell’operazione militare di Mosca in Ucraina. Secondo il WEF, i suoi rapporti con le aziende russe sanzionate a causa del conflitto sono stati congelati. Nel frattempo, discorsi di Putin sono divenuti sempre più intrisi di autarchismo e di diffidenza assoluta verso l’Ovest e soprattutto verso la sua classe dirigente.
L’ambasciatore russo in Confederazione Elvetica Sergej Garmonin ha fatto sapere un mese fa che la Federazione Russa non sarà rappresentata al World Economic Forum 2024 partito a Davos ieri.
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Erdogan, di suo, ha recentemente accusato l’Occidente per la crisi di Gaza, dicendo che esso ha dimostrato ancora una volta la sua mancanza di umanità.
«Il mondo occidentale, in particolare i paesi europei, ancora una volta ha fallito il test di umanità a Gaza» aveva dichiarato durante una conferenza stampa dopo una riunione del gabinetto di governo turco lo scorso 31 ottobre. «Guardate, stanno morendo bambini, stanno morendo donne e gli ospedali sono stati bombardati esattamente da 25 giorni. 2,3 milioni di abitanti innocenti di Gaza in un territorio di 360 kmq stanno lottando per sopravvivere esattamente da 25 giorni. Tutte le qualità umanitarie vengono sterminate una ad una a Gaza da 25 giorni».
Giovedì il presidente israeliano Isaac Herzog avrà un colloquio con Schwab, mentre martedì i funzionari delle Nazioni Unite e della Croce Rossa informeranno i partecipanti sulla situazione umanitaria a Gaza.
La Turchia ha arrestato 33 persone sospettate di spionaggio per conto dell’agenzia di intelligence israeliana Mossad all’inizio di questo mese, accusandole di complottare per condurre un lavoro di «ricognizione» che includeva «inseguimento, aggressione e rapimento» per conto di Israele di cittadini stranieri che vivono in su suolo turco.
Gli arresti sono avvenuti dopo che Ronen Bar, direttore dell’agenzia di intelligence israeliana Shin Bet, aveva avvertito che lo Stato Ebraico avrebbe dato la caccia agli agenti di Hamas in diversi Paesi stranieri, inclusa la Turchia.
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Immagine del 2009 di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Geopolitica
Orban: Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e prendersi ancor più potere

Brussels wants war to impose a common debt and seize more power, stripping competences from the member states. The arms industry wants war for profit. Meanwhile, powerful lobbies want to exploit war to expand their influence. In the end, everyone is trying to cook their own meal… pic.twitter.com/9GPzyH5SCS
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Brussels has chosen a strategy of wearing Russia down through endless war. This means pouring billions into Ukraine, sacrificing Europe’s economy, and sending hundreds of thousands to die at the front.
❌ Hungary rejects this. Europe must negotiate for peace, not pursue endless… pic.twitter.com/iA5LmpuDLI — Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Geopolitica
Il Venezuela segnala un volo «illegale» di un F-35 USA vicino ai suoi confini

Il Venezuela ha accusato gli Stati Uniti di aver effettuato voli «illegali» con caccia F-35 vicino ai suoi confini, in un contesto di crescenti tensioni nei Caraibi.
Il ministro degli Esteri Yvan Gil Pinto ha dichiarato che l’«incursione illegale» è stata rilevata giovedì a circa 75 chilometri dalla costa, vicino alla città di Maiquetia. Ha definito le manovre una «provocazione che minaccia la sovranità nazionale e viola il diritto internazionale».
Il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez ha riferito che almeno cinque F-35 sono stati avvistati in volo a una velocità di 400 nodi e a un’altitudine di 35.000 piedi, sottolineando che si tratta della prima volta che aerei di questo tipo sono stati impiegati nella regione.
Le tensioni sono aumentate il mese scorso, quando gli Stati Uniti hanno intercettato quattro imbarcazioni venezuelane in acque internazionali, accusate di trasportare presunti trafficanti di droga.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha successivamente dispiegato una flotta navale nella regione, accusando Caracas di collaborare con cartelli «narco-terroristici» per colpire gli Stati Uniti. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha respinto le accuse, promettendo di difendere il suo Paese da qualsiasi aggressione.
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Lunedì, il New York Times ha riportato che i principali collaboratori di Trump lo hanno esortato a destituire Maduro. Il presidente statunitense ha negato piani per un cambio di regime, pur avendo imposto dure sanzioni al Venezuela durante il suo primo mandato.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Caracas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Settimane fa il presidente venezuelano ha definito il premier britannico Keir Starmer come «pazzo diabolico». I rapporti sono tesi anche con Buenos Aires, con Milei a chiedere alla Corte Penale Internazionale l’arresto del Maduro.
Due settimane fa l’account di Maduro è stato rimosso da YouTube.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Jeffrey Sachs: USA «regime fantoccio» di Israele, Washington «governo del Mossad»

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