Alimentazione
Consumo di bibite dietetiche correlato a problemi cardiaci: studio

Una ricerca pubblicata sulla rivista Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology dell’American Heart Association, condotta presso un ospedale universitario di Shanghai, ci segnala che potrebbe esserci un legame tra il consumo regolare di cospicue quantità di bevande gassate dietetiche e battiti cardiaci irregolari.
La fibrillazione atriale – termine medico per battiti cardiaci irregolari – è associata a un gruppo di sintomi che includono anche palpitazioni cardiache, affaticamento, vertigini e mancanza di respiro.
Esaminando un database di oltre 200.000 pazienti, il team composto da ricercatori di endocrinologia presso lo Shanghai Ninth People’s Hospital ha scoperto che in un periodo di quasi 10 anni, coloro che bevevano più di 2 litri di bibite gassate con dolcificanti senza zucchero avevano sensibilmente più probabilità di sviluppare fibrillazione atriale rispetto a coloro che bevevano succhi di frutta o bibite gassate normali.
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Nello specifico, lo studio indica che le persone che bevevano più di due litri di bevande dietetiche alla settimana avevano il 20% in più di probabilità di sviluppare fibrillazione atriale rispetto a coloro che non ne bevevano, anche se questi scienziati hanno avuto qualche difficoltà a spiegare esattamente perché ciò potesse causare i preoccupanti sintomi cardiaci.
I ricercatori cinesi hanno inoltre scoperto che bere più di due litri a settimana di cola zuccherata in modo convenzionale ha visto un aumento del 10% dei sintomi della fibrillazione atriale.
Esaminando la porzione del gruppo di controllo che beveva solo succhi di frutta o verdura puri e non zuccherati, i ricercatori hanno scoperto qualcosa di ancora più interessante: sembrava che avessero un rischio inferiore dell’8%di sviluppare battiti cardiaci irregolari rispetto alle loro controparti che bevevano bibite gassate.
Sebbene siano state condotte numerose ricerche sugli altri effetti negativi sulla salute associati alle bibite dietetiche, la nutrizionista della Penn State Penny Kris-Etherton, in un’intervista alla CNN, ha messo in evidenza che questo sembra essere il primo studio che esamina la sua associazione con la fibrillazione atriale.
Il consumo di bibite zuccherate potrebbe essere correlato ai tumori epatici ed accresciuta mortalità.
Come riportato da Renovatio 21, uno studio del 2023 ha spiegato un possibile legame tra il consumo regolare di bevande zuccherate e la morte per cancro al fegato.
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Alimentazione
Oltre 9 mila bambini intossicati coi pasti scolastici gratuiti in Indonesia

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Alimentazione
Un terzo dei Paesi è afflitto da prezzi alimentari «anormalmente alti»: rischio di disordini sociali

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) lancia l’allarme: i prezzi dei prodotti alimentari restano eccezionalmente elevati in tutto il mondo, e in molti Paesi sono aumentati fino a cinque volte rispetto ai livelli medi del decennio scorso. Un’escalation che, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, rischia di alimentare nuovi disordini sociali, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo o politicamente instabili.
«Le condizioni attuali ricordano i periodi che hanno preceduto la Primavera Araba e la crisi alimentare del 2007-2008», si legge nel rapporto diffuso in questi giorni. E il messaggio è chiaro: le turbolenze globali, legate alla sicurezza alimentare, «sono tutt’altro che finite».
Un’analisi di BloombergNEF, basata sui dati FAO, evidenzia come il quadro sia il risultato di una combinazione di fattori: eventi meteorologici estremi, tensioni geopolitiche e politiche monetarie espansive. L’aumento dei prezzi di gasolio e benzina – spinti anche dai conflitti in corso e dalle restrizioni commerciali – ha fatto lievitare i costi di produzione e di trasporto dei beni agricoli.
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A questo si aggiunge il fattore monetario: l’eccessiva stampa di denaro da parte di molte economie avanzate ed emergenti durante e dopo la pandemia ha rappresentato, secondo gli analisti, il principale motore dell’inflazione globale.
Secondo la FAO, nel 2023 il 50% dei Paesi del Nord America e dell’Europa ha registrato prezzi alimentari «anormalmente elevati» rispetto alla media del periodo 2015-2019. L’organizzazione definisce «anormale» un livello di prezzo superiore di almeno una deviazione standard rispetto alla media storica per ciascuna merce e regione, spiega Bloomberg.
La tendenza, tuttavia, non riguarda solo l’Occidente: anche in Asia, Africa e America Latina l’impennata dei prezzi sta riducendo l’accesso ai beni di prima necessità, colpendo le fasce più vulnerabili della popolazione.
La FAO richiama nel suo rapporto due momenti emblematici della storia recente che mostrano il legame diretto tra caro-viveri e instabilità politica.
Un esempio è la cosiddetta «Primavera araba» (2010-2011): il forte aumento dei prezzi del grano e del pane, dovuto alla siccità e ai divieti di esportazione imposti dalla Russia, contribuì a scatenare proteste in Tunisia, Egitto, Libia e Siria. L’inflazione alimentare fu un fattore chiave, che si sommò al malcontento politico e sociale.
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Un ulteriore caso è quello della crisi alimentare del 2007-2008: in quel periodo, i picchi dei prezzi globali dei cereali provocarono rivolte in oltre 30 Paesi, tra cui Haiti, Bangladesh, Egitto e Mozambico, dove i beni di prima necessità divennero inaccessibili per ampie fasce della popolazione.
Gli analisti concordano sul fatto che quando «l’inflazione alimentare supera la crescita del reddito», si innesca una spirale pericolosa che può condurre a crisi sociali e politiche.
Con l’aumento dei costi dei beni di base e la perdita di potere d’acquisto, cresce la pressione sui governi, già provati da crisi energetiche, conflitti regionali e tensioni valutarie.
In breve, il mondo potrebbe trovarsi di fronte a «una nuova stagione di rivolte per il pane».
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Alimentazione
Carestia dichiarata a Gaza da un gruppo per la sicurezza alimentare legato alle Nazioni Unite

Famine declared by IPC in #Gaza Governorate is a direct result of actions by #Israel‘s Government that has unlawfully restricted entry & distribution of humanitarian aid.
It is a war crime to use starvation as a method of warfare, and the resulting deaths may also amount to a… pic.twitter.com/knqnRpe2yH — UN Human Rights (@UNHumanRights) August 22, 2025
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