Spirito
Cardinale Sarah: nessuno può inventare un sacerdozio femminile

Il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha sottolineato in Messico che «il sacerdozio è unico» e ha avvertito che «nessun concilio, nessun sinodo» può «inventare un sacerdozio femminile».
Nella sua conferenza, dal titolo «Gioiosi servitori del Vangelo», del 3 luglio 2023 presso il Seminario conciliare di Città del Messico, il cardinale ha assicurato che nessuno «ha il potere di trasformare questo dono divino, di adattarlo e di ridurne il valore trascendentale nel campo culturale e ambientale».
«Nessun concilio, nessun sinodo, nessuna autorità ecclesiastica ha il potere di inventare un sacerdozio femminile… senza ledere gravemente la perenne fisionomia del sacerdote, la sua identità sacramentale, nel quadro della rinnovata visione ecclesiologica della Chiesa, del mistero, della comunione e della missione», ha sottolineato.
Il cardinale Sarah ha rimarcato che «la fede cattolica professa che il sacramento dell’Ordine, istituito dal Cristo Signore, è uno e identico per la Chiesa universale. Per Gesù non esiste un sacerdozio africano, tedesco, amazzonico o europeo».
Il sacerdozio: «un dono»
Nella sua conferenza, il prefetto emerito ha riflettuto anche su «essere sacerdote» e ha sottolineato che «il sacerdozio è un grande, grande mistero, un dono così grande che sarebbe un peccato sprecarlo».
«È un dono divino che va accolto, compreso e vissuto, e la Chiesa ha sempre cercato di comprendere e approfondire il vero e proprio essere del sacerdote, chiamato ad essere un alter Christus, un altro Cristo, ancor più un ipse Christus, Cristo stesso, per rappresentarlo, per conformarsi a lui, per essere configurato e mediatore in Cristo con l’ordinazione sacerdotale», ha spiegato.
Per il cardinale guineano, «il sacerdote è un uomo di Dio che sta giorno e notte alla presenza di Dio per glorificarlo, per adorarlo. Il sacerdote è un uomo immolato in sacrificio per prolungare il sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo».
Il cardinale ha affermato che il «primo compito» dei sacerdoti «è pregare, perché il sacerdote è un uomo di preghiera: inizia la sua giornata con l’ufficio delle letture e la termina con l’ufficio. (…) Un prete che non prega sta per morire. Una Chiesa che non prega è una Chiesa morta», ha ammonito.
Riguardo alla mancanza di vocazioni sacerdotali, ha incoraggiato i fedeli a pregare perché «non è che siamo pochi. (…) Quanti di noi sono sacerdoti oggi? Siamo circa 400.000 sacerdoti nel mondo. Siamo troppi», ha detto, citando la stessa osservazione fatta da Papa Gregorio Magno nel VII secolo.
«Molti hanno accettato il sacerdozio, ma non stanno facendo il lavoro del sacerdote», ha spiegato il porporato. «In risposta, quindi, dobbiamo pregare. Chiedete di mandare operai nella sua messe, pregate. E fate vedere che noi sacerdoti siamo felici, perché se i giovani vedono che siamo tristi, non attireremo nessuno», ha insistito. «Dobbiamo essere felici, anche se soffriamo».
Un intervento non innocente
La conferenza del card. Sarah arriva subito dopo la pubblicazione dell’Instrumentum laboris del Sinodo sulla sinodalità, che (ri)solleva la questione del diaconato femminile.
Ora, va ripetuto, il Concilio di Trento afferma infallibilmente che il sacramento dell’Ordine ha almeno tre gradi: l’episcopato, il presbiterato e il diaconato.
E tutta la tradizione, ripresa da un testo infallibile di Giovanni Paolo II (Ordinatio sacerdotalis), afferma che solo l’uomo (maschio) può ricevere il potere d’Ordine. Questo spiega le affermazioni del Prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Immagine di François-Régis Salefran via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0); immagine tagliata.
Spirito
Mons. Viganò: «chi aderisce al Concilio si rende responsabile della demolizione della Chiesa»

In occasione dell’anniversario dell’inizio dell’infausto evento, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha pubblicato su X una breve riflessione sul Concilio Vaticano II e sulla catastrofe che da esso è discesa.
«Sessantatre anni fa, in questo giorno, venne solennemente aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II, il primo “concilio” della chiesa che da esso prende il nome – la “chiesa conciliare” appunto».
«Esso fu “concilio” perché volle “conciliare” Dio e mondo, Cristo e Belial, vero e falso, bene e male» scrive il prelato lombardo.
«Fu “ecumenico” perché volle legittimare il dialogo interreligioso che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana aveva solennemente condannato».
Sessantatre anni fa, in questo giorno, venne solennemente aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II, il primo “concilio” della chiesa che da esso prende il nome – la “chiesa conciliare” appunto.
– Esso fu “concilio” perché volle “conciliare” Dio e mondo, Cristo e Belial, vero e… pic.twitter.com/c87pPRz84a
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 11, 2025
«Si definì “secondo” per far credere che si ponesse in continuità con il perenne Magistero Cattolico, così da poterlo adulterare usurpando l’Autorità della Chiesa e del Romano Pontefice» continua monsignore.
«Pose le basi pseudo-dottrinali della odierna “chiesa sinodale” che intende sovvertire la costituzione gerarchica della Chiesa e il Papato».
«Chi aderisce consapevolmente a questo “concilio” si rende responsabile della demolizione della Chiesa Cattolica e ratifica con la propria complicità il golpe conciliare e sinodale».
Sostieni Renovatio 21
Come sa il lettore, in molteplici altre occasioni monsignor Viganò si era scagliato contro il Concilio.
Ancora quattro anni fa l’arcivescovo disse che «tutto ciò che il Concilio ha portato di nuovo si è rivelato dannoso, ha svuotato chiese, seminari e conventi, ha distrutto le vocazioni ecclesiastiche e religiose, ha prosciugato ogni slancio spirituale, culturale e civile dei Cattolici, ha umiliato la Chiesa di Cristo e l’ha confinata ai margini della società, rendendola patetica nel suo tentativo maldestro di piacere al mondo».
Come riportato da Renovatio 21, in un’omelia dello scorso novembre Viganò dichiarò che i papi e i vescovi del Concilio Vaticano II «usarono il loro «concilio» non per combattere i nuovi errori, ma per introdurli nel sacro recinto; non per restaurare la sacra Liturgia, ma per demolirla; non per raccogliere il gregge cattolico intorno ai Pastori, ma per disperderlo e abbandonarlo ai lupi».
In un testo di due settimane fa Sua Eccellenza ha scritto dell’«unico dogma irrinunciabile: riconoscere il Concilio Vaticano II, la sua ecclesiologia, la sua morale, la sua liturgia, i suoi santi e martiri e soprattutto i suoi scomunicati e i suoi eretici, ossia i «tradizionalisti radicali» non addomesticabili alle nuove istanze sinodali».
La catastrofe non solo religiosa causata dal Concilio è stata spiegata in un’intervista ad una testata francese dello scorso anno: «La chiesa del Vaticano II, che ci tiene tanto a definirsi così in antitesi alla “chiesa preconciliare”, ha posto le basi teologiche alla dissoluzione della società. Tutti gli errori dottrinali del Concilio si sono tradotti in errori filosofici, politici e sociali dagli esiti disastrosi per le Nazioni cattoliche».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Spirito
Scontri tra Pakistan e Afghanistan

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Scuola
Mostri nei loro barattoli e nella loro formaldeide

Lo splendore della fede professata nel pellegrinaggio giubilare nella Città Eterna, la bellezza luminosa dei dipinti di Georges de La Tour, i sontuosi ricami delle Orsoline di Amiens, l’importanza di una cultura che non trasgredisce la natura ma la trascende, sono questi i temi di Nouvelles de Chrétienté per il nuovo anno scolastico.
Sotto un’apparente diversità, questi temi sono profondamente uniti in un’intenzione comune espressa con «vigore e chiarezza» da Padre Calmel, quando chiede agli insegnanti cristiani di aprire «i loro studenti ai valori dell’arte nelle sue diverse forme», rendendoli al contempo «capaci di una fiera indipendenza e di un bel disprezzo per tutte le anomalie, infezioni, purulenze e mostruosità, che hanno l’audacia di esigere da loro un’ammirazione complice adornandosi della realtà dell’arte e più spesso della sua apparenza».
Il frate domenicano esprime un desiderio preciso: «I mostri torneranno ai loro barattoli e alla loro formaldeide, gli scorpioni artistici reintegrano i loro buchi artistici, il giorno in cui un certo numero di esseri giovani e determinati, non certo per barbarie ma per sovrano rispetto della cultura, tratteranno con disprezzo i prodotti immondi della cultura. La cultura non ha alcun diritto contro i diritti della decenza e dell’onore».
Aggiunge: «non deve essere lontano il tempo in cui l’insidioso sofisma “onestà significa stupidità” sarà privo di ogni credibilità, perché sarà diventata chiara la prova che ciò che è normale è bello e che, in una civiltà degna di questo nome, l’intelligenza, la sottigliezza, la leggerezza, la finezza e l’arte marciano di concerto con l’onestà, la santità, il rifiuto inflessibile dei veleni e delle ignominie. La scuola cristiana deve affrettare l’arrivo di questi tempi di libertà». (Ecole chrétienne renouvelée, cap. XXIX, tre sensible en chrétien aux valeurs d’art, pp. 188-189, ed. Téqui)
Padre Calmel scrisse queste potenti righe alla fine degli anni ’50, lontano dal wokismo, dalla cultura della cancellazione, dello sradicamento e dell’incoscienza… E si aspettava che le suore, autentiche insegnanti, avessero «idee non solo corrette, ma idee che cantano dentro [di loro] e che incantano [i loro] piccoli alunni», per «comunicare loro una verità canterina e germinante». (Ibid., pp. 129 e 131).
È una bella frase da scrivere in cima a un quaderno, in questi giorni di ritorno a scuola!
Abate Alain Lorans
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine da FSSPX.News
-
Persecuzioni1 settimana fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Immigrazione1 settimana fa
Mons. Viganò: storia delle migrazioni di massa come ingegneria sociale
-
Civiltà2 settimane fa
La lingua russa, l’amicizia fra i popoli, la civiltà
-
Spirito1 settimana fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Ambiente1 settimana fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Autismo2 settimane fa
Ecco il possibile farmaco per l’autismo: che cos’è il Leucovorin?
-
Civiltà1 settimana fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Animali2 settimane fa
Il racconto di un uomo attaccato dalle orche di Gibilterra