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Oligarcato

Banchetto reale a Versailles preparato da Macron per il re britannico. Voi intanto mangiate insetti

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Il Re d’Inghilterra Carlo III è in visita in Francia, e Macron gli ha fatto festa grande.

 

All’arrivo all’aeroporto c’è stata polemica: il protocollo prevede che i reali non si possano toccare, mentre il controverso presidente francese è stato visto toccacciare il sovrano britannico. Le polemiche arrivano da chi ha dimenticato che l’ex grand commis dello Stato francese nonché banchiere dei Rothschild in visita presso la Santa Sede mise le mani in faccia al Pontefice.

 

Tuttavia, a colpire l’immaginazione dei popolani europei, stremati da anni di cattività pandemica, crisi energetica, crisi economica, e pure l’ombra della guerra che incombe ovunque (in Ucraina, in Kosovo, in Armenia, in Africa, in Oriente…) è stato il banchetto offerto dal presidente francese in onore del re inglese.

 

È possibile partire a considerare il significato della festicciola dal luogo prescelto: Versailles, la sede della monarchia francese, il luogo dei re poi ghigliottinati dai rivoluzionari, pardon, dai massoni, nel 1789 – i massoni, sì, gli stessi che ancora oggi qualcosa a che fare con lo Stato francese ce lo potrebbero avere.

 

Nelle sale riportato allo sfarzo più estremo, Re Carlo ha applaudito il presidente Emmanuel Macron e ha parlato della «ferma amicizia» tra Regno Unito e Francia mentre assieme alla regina Camilla si univa a dignitari e celebrità francesi e britannici per un gala in cravatta nera al Palazzo di Versailles stasera.

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Lo scintillante banchetto per le Loro Maestà è stato offerto nella Sala degli Specchi del Palazzo di Versailles.

 

Parlando in francese, il re britannico ha detto al presidente: «la vostra generosità di spirito ricorda come io e la mia famiglia siamo stati così commossi dagli omaggi resi in Francia a mia madre, la defunta regina, il cui funerale ha avuto luogo ieri un anno fa».

 

 

«Signor Presidente, tra i tanti gesti profondamente toccanti, quello dell’esposizione della bandiera dell’Unione all’Eliseo è stato particolarmente toccante.»

 

Impressiona la grande sfilata di vedettes franco-britanniche. Mick Jagger, Hugh Grant, Carole Bouquet, più serque di attrici giovani mai sentite ma di scena.

 

Guardate con i vostri occhi di cosa si è trattato.

 

Ora, ricordiamo come Macron sia passato per World Economic Forum – programma Young Global Leaders, quelli che predicano la riduzione della popolazione, l’austerità più violenta: non avrai nulla e sarai felice.

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Macron, ricordiamolo, è quello che aveva parlato di «fine dell’epoca dell’abbondanza», arrivando a spegnere i lampioni le luci sui monumenti di Parigi: riguardate il video qui sopra e pensateci ancora.

 

E Carlo, ricordiamo, è praticamente uno dei più grandi sponsor della Necrocultura ambientale al mondo, carica che la famiglia Windsor si trasmette geneticamente: il padre Filippo di Edimburgo, fondatore del WWF, voleva reincarnarsi in un virus per uccidere quanta più popolazione possibile, i figli perorano perfino all’ONU la causa del fare meno figli e criticano l’America che ha tolto l’aborto come diritto federale.

 

Come riportato da Renovatio 21, il cambiamento climatico sta facendo guadagnare pure qualcosa al reuccio verde.

 

Mentre voi vi arrabattate per la bolletta, sentendovi ripetere che siete colpevoli, che inquinate, che l’aver fatto dei figli è un atto di egoismo o un crimine contro la madre Terra, l’oligarcato ha riaperto Versailles.

 

Ma non vi dicono più «mangiate brioches». Vi dicono di mangiare insetti. Ve lo ordinano.

 

Perché non siete più cittadini, qualcosa in questi ultimi anni potrebbe avervelo fatto capire.

 

Siete sudditi. Sudditi sottomessi

 

Se non lo capite guardando i re a Versailles, non sappiamo come fare.

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Immagine screenshot da YouTube
 

 

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Oligarcato

Fico: Boris Johnson ha tratto profitto dal conflitto in Ucraina

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L’ex primo ministro britannico Boris Johnson aveva interessi economici nel prolungamento del conflitto in Ucraina, ha sostenuto il primo ministro slovacco Robert Fico.   Parlando giovedì al parlamento slovacco, Fico ha citato recenti articoli della stampa britannica che collegano Johnson all’imprenditore Christopher Harborne, attivo nella produzione di armi. Harborne avrebbe donato 1 milione di sterline (1,15 milioni di euro) a Johnson dopo la fine del suo mandato nel 2022 e lo avrebbe accompagnato in almeno una visita a Kiev nel 2023.   Fico ha indicato questo caso come esempio di ciò che ha definito corruzione e speculazione bellica tra i politici occidentali, collegandolo al ruolo di Johnson nell’ostacolare un accordo di pace tra Russia e Ucraina negoziato in Turchia nelle prime fasi del conflitto.

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«Boris Johnson si è battuto per prolungare la guerra. Poi ha ricevuto un milione di sterline da un produttore di armi», ha dichiarato Fico. «Non voleva porre fine al conflitto perché sapeva di avere un amico che gli avrebbe dato denaro e, in cambio, lo avrebbe aiutato con le armi in Ucraina».   Il leader slovacco ha aggiunto che «molte persone hanno tratto enormi profitti» dal conflitto, mentre gli ucraini «sono stati e continuano a essere le principali vittime di questa guerra».   Fico ha anche fatto riferimento all’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, fervente sostenitore dell’intervento NATO in Libia nel 2011. A settembre, Sarkozy è stato condannato a cinque anni di carcere per finanziamento illecito della campagna elettorale, legato a donazioni ricevute dal leader libico Muammar Gheddafi, deposto e ucciso durante l’intervento NATO.   Il primo ministro di Bratislava ha espresso a lungo critiche verso l’approccio occidentale al conflitto ucraino, opponendosi alla continua fornitura di armi a Kiev, una politica fortemente appoggiata da Johnson.

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«Molti Paesi occidentali vogliono davvero che questa guerra continui», ha detto giorni fa Fico, che a dicembre 2024 aveva preoconizzato che «gli ucraini saranno traditi» dai Paesi occidentali e Kiev «perderà territorio», forse fino a un terzo del totale, e «non sarà invitata nella NATO».   Come riportato da Renovatio 21, settimane fa Fico aveva aspramente criticato il presidente americano Joe Biden dichiarando che muovere le restrizioni all’uso da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti contro obiettivi in ​​territorio russo è insensato e controproducente. «Si tratta di un’escalation di tensioni senza precedenti», ha affermato Fico, definendola un tentativo di influenzare negativamente le politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e di «frustrare e ritardare» qualsiasi colloquio di pace.   Dopo l’attentato subito, assicurando che la Slovacchia avrebbe posto il veto sull’entrata di Kiev nell’Alleanza Atlantica, Fico aveva detto che «l’adesione dell’Ucraina alla NATO significa una Terza Guerra Mondiale garantita».  

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Immagine di Number 10 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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Biden ha insabbiato un rapporto sullo scandalo di corruzione in Ucraina della sua famiglia

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Joe Biden, mentre era vicepresidente degli Stati Uniti nel 2015, avrebbe chiesto alla CIA di occultare un rapporto sulle presunte attività commerciali corrotte della sua famiglia in Ucraina. Lo rivelano documenti desecretati.

 

Martedì, il direttore della CIA John Ratcliffe ha reso pubblici i documenti, in gran parte censurati. Uno dei documenti, un’e-mail governativa datata 10 febbraio 2016 e inviata all’agenzia, recitava: «Buongiorno, ho appena parlato con il Vicepresidente/Consigliere per la Sicurezza Nazionale e lui preferirebbe fortemente che il rapporto non venisse diffuso. Grazie per la comprensione».

 

Il nome del mittente è stato oscurato, indicando solo il titolo «PDB Briefer». Il Presidential Daily Brief è un documento top secret destinato alla distribuzione giornaliera al presidente degli Stati Uniti e a un ristretto gruppo di alti funzionari autorizzati.

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Il rapporto in questione riferiva che i funzionari ucraini dell’amministrazione dell’allora presidente Petro Poroshenko «hanno espresso sconcerto e delusione» durante la visita di Biden nel dicembre 2015.

 

«Questi funzionari hanno ritenuto che i presunti legami della famiglia del vicepresidente degli Stati Uniti con la corruzione in Ucraina fossero la prova di un doppio standard all’interno del governo degli Stati Uniti in materia di corruzione e potere politico».

 

Hunter Biden, figlio di Joe Biden e condannato per reati gravi, occupava una posizione ben remunerata nel consiglio di amministrazione di Burisma Holdings, un conglomerato energetico ucraino, durante il mandato da vicepresidente del padre.

 

Joe Biden ha ammesso pubblicamente di aver esercitato pressioni su Kiev per licenziare un procuratore generale che indagava su Burisma nel 2016. Tuttavia, ha negato di aver mai accettato tangenti o di essere stato a conoscenza degli affari esteri del figlio.

 

Nel dicembre dello scorso anno, Biden ha firmato un ampio atto di grazia per suo figlio, contraddicendo le precedenti promesse di non farlo. L’atto di grazia protegge Hunter da procedimenti penali per crimini commessi tra il 2014 e il 2024.

 

La diffusa corruzione in Ucraina ha sollevato preoccupazioni tra i funzionari statunitensi riguardo al possibile uso improprio degli aiuti. Recenti sondaggi indicano che la maggior parte degli ucraini ritiene che il problema stia peggiorando.

 

Come riportato da Renovatio 21, la famiglia Biden era stata accusata al Congresso USA di aver preso mazzette dalla Russia. La Commissione di supervisione della Camera afferma di aver identificato 20 milioni di dollari in pagamenti da fonti estere alla società di Hunter Biden, che descrivono come una copertura per vendere l’accesso al «network Biden» mentre suo padre era vicepresidente di Barack Obama dal 2009 al 2017.

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In particolare danari sarebbero arrivati dall’oligarca russa Yelena Baturina, vedova del controverso sindaco di Mosca Yurij Luzhkov, a Rosemont Seneca Thornton, una società di comodo gestita da Hunter Biden e dal suo socio in affari Devon Archer. Dei 3,5 milioni di dollari trasferiti dalla Baturina, 1 milione di dollari è stato trasferito direttamente ad Archer, mentre il resto è stato utilizzato per avviare Rosemont Seneca Bohai, un nuovo account utilizzato per ricevere più finanziamenti dall’estero, ha affermato la Commissione camerale.

 

Accuse per il giro di corruzione dei Biden in Ucraina sono arrivate da Igor Shokin, il procuratore di Stato che a Kiev investigava, tra le altre cose, sul colosso gasiero Burisma, che aveva assunto nel board l’inesperto Hunter Biden. Il vicepresidente Joe Biden si è vantato in pubblico di averlo fatto licenziare durante un suo breve viaggio diplomatico, in cui praticò estorsione nei confronti di presidente e premier ucraini.

 

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Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate Viktor Medvedchuk, un politico ucraino e del partito Piattaforma di Opposizione – Per la Vita, ora in esilio in Russia dopo essere stato arrestato dal regime Zelens’kyj e scambiato con Mosca, ha accusato Kiev di essere la «mangiatoia» per la corruzione del clan Biden.

 

Renovatio 21 aveva segnalato una pista kazaka ancora a inizio 2022 quando il Kazakistan fu oggetto di disordini, e riaffiorò una foto dei Biden con oligarchi di Astana, ripubblicata da organizzazioni locali anti-corruzione che chiedono la restituzione dei miliardi dei corrotti, politica poi abbracciata dall’attuale presidente Tokaev.

 

Un’altra parte consistente della corruzione del clan Biden riguarderebbe la Cina, con affari che comprendono anche investimenti in centrali atomiche, con legami con personaggi legati all’Intelligence della Repubblica Popolare così come, si è ipotizzato, il network interno di Xi Jinpingo.

 

Sull’origine del capitale del fondo internazionale di Hunter Biden fece un’ammissione un professore pechinese ad una conferenza pubblica appena dopo le elezioni 2020.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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Bill Gates critica la Svezia per l’aumento della spesa militare

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Il miliardario statunitense Bill Gates ha espresso critiche nei confronti della Svezia per l’aumento dei finanziamenti destinati all’esercito, a scapito del supporto ai programmi di aiuti internazionali.   In un’intervista pubblicata mercoledì dal quotidiano svedese Dagens Industri, l Gates, noto per il suo impegno in iniziative «filantrocapitaliste» globali, ha lamentato che il bilancio svedese di quest’anno non preveda fondi per il Fondo globale, un’organizzazione dedicata alla lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria a livello mondiale.   Commentando l’incremento della spesa militare di Stoccolma, Gates ha dichiarato che la questione «meriterebbe un dibattito più approfondito». «È davvero ciò che i cittadini desiderano e di cui c’è effettivamente bisogno?» ha chiesto l’ultramiliardario.   Il ministro del Commercio estero Benjamin Dousa ha replicato alle critiche di Gates, difendendo il cambio di priorità del Paese. «Se non vogliamo che i nostri figli parlino russo in futuro, dobbiamo avere una difesa molto solida», ha dichiarato all’agenzia di stampa TT.   A seguito dell’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, la Svezia ha abbandonato la sua storica neutralità, richiedendo e ottenendo l’adesione alla NATO due anni dopo.

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A luglio, l’emittente pubblica SVT ha riportato che il governo svedese intende innalzare l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari da 47 a 70 anni, come parte di un piano per raddoppiare il personale militare a 115.000 unità entro il 2030.   All’inizio dell’anno, il parlamento svedese ha approvato una legge che stanzia ulteriori 300 miliardi di corone (circa 26,8 miliardi di euro) per le forze armate, oltre agli aumenti annuali del bilancio.   Durante un vertice all’Aia a giugno, i membri della NATO si sono impegnati ad aumentare la spesa per la difesa dal precedente 2% al 5% del PIL entro il 2035.   Anche l’Unione Europea, di cui la Svezia fa parte, ha approvato quest’anno diversi programmi per incrementare la spesa militare, tra cui l’iniziativa ReArm Europe da 800 miliardi di euro.   Come riportato da Renovatio 21, il Gates ha avuto in Isvezia investimenti particolari, come quello degli esperimenti di «geoingegneria solare», ovvero di oscuramento artificiale del sole con l’irrorazione nel cielo di sostanze chimiche. L’esperimento fu in seguito annullato a causa della protesta della popolazione autoctone lapponi.

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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