Connettiti con Renovato 21

Spirito

Arcivescovo polacco attacca il Sinodo

Pubblicato

il

Mons. Stanisław Gądecki, arcivescovo di Poznań e presidente della Conferenza episcopale polacca, ha rilasciato una lunga intervista a Catholic World Report dove analizza la prima parte del sinodo sulla sinodalità svoltosi a Roma. Fa numerose critiche alla sostanza e alla forma.

 

Sul metodo

«Poiché tutti erano invitati a partecipare, la voce “non cattolica” era talvolta più udibile di quella “cattolica”», nota il presule. «La diversità di opinioni, a volte al limite dell’ortodossia, si è riflessa in parte nel documento finale».

 

Mons. Gadecki ammette che il sistema dei circoli minori, dove «era necessario “ascoltare senza pregiudizi”» non è favorevole al dialogo, «vale a dire alla ricerca razionale della verità». E la distribuzione dei temi «assegnati preventivamente a ciascun tavolo (…) escludeva conversazioni su altri argomenti».

 

L’influenza dei laici sulla natura del sinodo e sulla partecipazione

Il presule rileva che «il Papa ha convocato un sinodo dei vescovi, ma la parola “vescovi” è stata rimossa ed è rimasto solo il “sinodo”». Tuttavia «una realtà del genere non esiste né nel diritto canonico né nella tradizione della Chiesa». Il termine «dei “vescovi” è stato quindi ristabilito».

 

Il presidente della conferenza episcopale polacca riconosce che «probabilmente meno dell’1% dei cattolici ha partecipato all’intero processo di consultazione». Ma «il modo in cui sono stati nominati i non-vescovi solleva interrogativi» sulla loro rappresentatività: chiesa, diocesi o parrocchia?

Sostieni Renovatio 21

I temi più discussi

«Il Sinodo è stato dedicato alla sinodalità, cioè alla ricerca di soluzioni su come organizzare i rapporti tra i diversi stati di vita all’interno della Chiesa, come vescovi, sacerdoti, religiosi e laici», riassume il presule.

 

Intrusione del Cammino sinodale

L’arcivescovo di Poznan rivela che «il giorno dell’inaugurazione abbiamo tutti ricevuto via e-mail i documenti del Cammino sinodale tedesco». Egli accusa: «interpreto questo invio come un tentativo di estendere i problemi tedeschi a tutta la Chiesa. Questi documenti attingono fortemente alla teologia protestante e al linguaggio della politica moderna».

 

I tedeschi hanno «la convinzione che la Chiesa debba conformarsi al mondo adottando un sistema democratico e le norme di una burocrazia liberale». Il prelato afferma: «in Germania la Chiesa è molto burocratica. Da qui la volontà di limitare il potere dei vescovi e costruire una struttura di potere secolare parallela alla struttura gerarchica, nonché di vigilanza sui vescovi».

 

Mons. Gadecki ricorda che in una delle sue dichiarazioni «mons. Georg Bätzing ha affermato di essere riuscito a includere tutti i postulati tedeschi nella bozza finale del Sinodo. C’è il rischio che i Padri sinodali, quando voteranno il documento finale l’anno prossimo, approvino di fatto le istanze del Cammino sinodale, anche se con una formulazione leggermente diversa».

 

Sulla benedizione delle coppie omosessuali

Il vescovo è molto chiaro: «una benedizione (bene-dictio) significa “dire una cosa buona”. La benedizione delle unioni omosessuali significherebbe che la Chiesa approva i rapporti sessuali all’interno di una coppia dello stesso sesso. Ciò che è sempre stato definito peccato diventerebbe allora una cosa positiva».

 

Il prelato ricorda la distinzione tra inclinazioni e atti omosessuali. I primi, anche se disordinati, non sono peccati. Questi ultimi sono e «non saranno in nessun caso approvati dalla Chiesa». La Chiesa chiama le persone con tali inclinazioni ad una vita di castità, sempre possibile con la grazia.

 

Sottolinea che le persone con queste inclinazioni e che seguono i comandamenti di Dio sono ferite: «non trovano più l’insegnamento della Chiesa ma spesso il linguaggio del movimento LGBT che rifiutano». «Si sentono abbandonati dalla Chiesa».

 

Il prelato nota «che i rappresentanti del gruppo americano Courage – che aiuta le persone con tendenze omosessuali a santificarsi – non sono stati invitati al Sinodo. D’altra parte sono stati inclusi rappresentanti di altre correnti».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Sul diaconato femminile

Mons. Gadecki ricorda che «il tema viene ripetuto tre volte nel Rapporto. Ma si tratta piuttosto di rifiutare la discriminazione. Ciò suggerisce che non si tratta del diaconato, ma della posizione delle donne nella Chiesa». Il vescovo spiega che le «diaconesse» originarie aiutavano nel battesimo per immersione delle donne, per ragioni di modestia.

 

Quanto alle diaconesse introdotte nella Chiesa maronita nel 1736, le loro funzioni erano caritative. «A loro era proibito avvicinarsi all’altare e amministrare la santa comunione». Nota che le donne oggi sono autorizzate a fare molte più cose delle diaconesse maronite.

 

Il celibato dei preti

Mons. Gadecki difende il celibato sacerdotale. «La radicalità della rinuncia alla forma più bella dell’amore umano: il matrimonio e la famiglia, è il segno che Dio è una necessità assoluta per tutti noi. Chi mostrerà questa verità se non i pastori della comunità?».

 

Inclusione

Nel Sinodo si è usato molto il termine «inclusione», «ma cosa significa?», chiede il vescovo. «Prima del sinodo, il termine era chiaramente definito nel linguaggio politico laico. Deve essere associato alla pianificazione familiare e al programma delle Nazioni Unite per le donne». I documenti di queste istituzioni «minano inequivocabilmente la distinzione tra uomini e donne».

 

La domanda che sorge spontanea è: «L’insegnamento di Cristo era inclusivo o esclusivo?». Cristo ha detto la verità, anche quella che da fastidio. “Voi avete per padre il diavolo” (Gv 8,44). L’inclusione non era la sua priorità. Il discorso sul pane della vita provocò la partenza di molti discepoli (Gv 6,66)».

 

San Paolo ordina ai cristiani di Corinto di escludere gli incestuosi dalla comunità. «”Lasciate quest’uomo a Satana per la morte della carne, affinché il suo spirito sia salvato nel giorno del Signore” (1 Cor 5,5). Aggiunge che non si deve “mangiare con un uomo simile” (1 Cor 5,11). Il Vangelo è stato offerto a tutti. Ma l’invito includeva un appello alla conversione e alla penitenza».

Aiuta Renovatio 21

Le scienze sociali assunte come fonti della fede

Molto giustamente il vescovo, visibilmente turbato, afferma: «l’inclusività non fa assolutamente parte della teologia cristiana. Viene dalle scienze sociali. La Chiesa è infallibile. Ma sembra che alcuni teologi e vescovi credano nell’infallibilità delle scienze sociali, e anche di alcune teorie dominanti, che presto scompariranno».

 

Mons. Gadecki prende di mira il Rapporto (III, 15, g): «frasi come “le categorie antropologiche che abbiamo elaborato non sono sufficienti a cogliere la complessità degli elementi che emergono dall’esperienza o dal sapere delle scienze” o dipendono da un complesso di inferiorità inconscio, o da un approccio superstizioso alla scienza».

 

Confusione dottrinale

Mons. Gadecki spiega i dubia dei cinque cardinali: «Sembra che i dubia siano stati principalmente una reazione ai postulati del Cammino sinodale, criticati più volte dal Vaticano in precedenza. Penso che il loro significato di fondo risieda nei dubbi sul modo in cui i cambiamenti vengono introdotti nell’insegnamento della Chiesa».

 

«Da un lato abbiamo dichiarazioni secondo cui nulla sta cambiando. D’altra parte abbiamo allusioni a papa Francesco, che vengono interpretate diversamente a seconda dei teologi e dei vescovi. I fedeli hanno bisogno di chiarezza in materia di fede e di morale. Il Papa deve affermare chiaramente la sua posizione, non strizzare l’occhio a destra o a sinistra».

 

Questa critica di mons. Gadecki conferma quanto detto dal cardinale Gerhard Müller sulla povertà dei contenuti del sinodo e sull’attivismo LGBT. Prende di mira inequivocabilmente l’atteggiamento generale di Francesco che «strizza l’occhio» un po’ qua e un po’ là, e mantiene una calcolata confusione su punti dottrinali.

 

La critica ha il merito della sincerità e della chiarezza.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

Continua a leggere

Spirito

Scoperti nuovi testi «pornografici» del cardinale Fernandez

Pubblicato

il

Da

Il sito web cattolico argentino El Wanderer ha riportato ulteri oscenità erotiche del cardinale Victor Manuel «Tucho» Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) — precedentemente Congregazione per la Dottrina della Fede — descrivendo il materiale appena scoperto come «non solo pornografico ma anche detestabile». Lo riporta LifeSite.   I testi erotici «disgustosi» sono in linea con i libri di «teologia» su bacio e orgasmo precedentemente noti del vertice  della DDF, che utilizzavano linguaggio ritenuto pornografo.   In uno dei libri appena scoperti, ¿Por qué no termino de sanarme?, pubblicato nel 2002 dalle edizion San Paolo in Colombia, Fernández scrive:

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

«Un corpo può essere sorprendente se vestito in modo appropriato: abiti che risvegliano la sensualità accentuando curve interessanti, in base alla forma del corpo. La sensualità di spalle e braccia abbronzate è enfatizzata da una t-shirt. L’eleganza è messa in risalto, nascondendo eventuali chili di troppo con un gilet nero e maniche bianche. Un collo scoperto diventa più seducente con una collana delicata; e così via. Se, in un momento di insoddisfazione, quando si ha bisogno di trovare qualcosa da attendere con ansia o da godere, un corpo può apparire impressionante, meraviglioso, indispensabile, allora un corpo può apparire come qualcosa di mozzafiato, meraviglioso, indispensabile».   Epperò il futuro cardinale si lamenta: «Ma poi, con la routine e scoprendo altri corpi diversi, ci si rende conto che quella massa di carne non era niente di straordinario, che ha imperfezioni, mancanze e dolori come tutti i corpi, che si deteriora e perde il suo fascino con il passare del tempo».   In un secondo libro, intitolato Teología espiritual encarnada. Profundidad espiritual en acción (2005), pubblicato anche questo dalle già Edizioni Paoline ma in Argentina, il Fernandezzo scrive:   «Consiste nell’eseguire la scansione dell’intero corpo, prestando la massima attenzione a un organo alla volta. È molto importante notare che non si tratta di “pensare” a quell’organo, immaginarlo o visualizzarlo. Si tratta più precisamente di “sentirlo”, percepirlo con i sensi. Si tratta di sperimentare con calma le sensazioni di ciascun organo, senza giudicare se siano positive o negative, ma piuttosto cercando di permettere all’organo di rilassarsi e allentare la tensione. È meglio procedere più o meno in questo ordine: mascella, zigomi, gola, naso, occhi, fronte (e tutti i piccoli muscoli facciali che si possono percepire), cuoio capelluto, collo e nuca, spalle. Si prosegue con il braccio destro, il polso e la mano destra; il braccio sinistro, il polso e la mano sinistra. Quindi si passa alla scansione della schiena. Si prosegue con: torace, addome, vita, fianchi, bacino, glutei, genitali, gamba destra, gamba sinistra, piede destro, piede sinistro. La chiave è soffermarsi lentamente su un punto alla volta, senza lasciare che l’immaginazione si disperda su un altro organo o su un’altra idea, finché non sentiamo che tutto il corpo ha la stessa tonalità. Non c’è fretta».   In un terzo testo discusso da El Wanderer, Para liberarte de la ansiedad y de la impaciencia (pubblicato sempre dalle Paoline argentine nel 2009), il porporato ha utilizzato ancora una volta l’immagine dell’orgasmo per descrivere momenti in cui la vita è «vissuta al massimo»:   «Quando possiamo fermarci e un oggetto o una persona cattura la nostra piena attenzione per un istante, quell’istante è vissuto appieno. Quando tutto il nostro essere è unificato in un’unica direzione, allora realizziamo un vero incontro, una fusione, un’unione perfetta, anche se solo per pochi minuti. Questo non significa necessariamente immobilità fisica, perché questa esperienza può verificarsi anche durante l’eccitazione di un’attività intensa. Questo accade, ad esempio, durante un orgasmo tra due persone che si amano».

Aiuta Renovatio 21

«Una persona – un sacerdote, un vescovo e un cardinale, per giunta – capace di pensare, scrivere e pubblicare paragrafi così apertamente pornografici ha un serio problema», commenta El Wanderer. «Ed è proprio questo problema, tra le altre ragioni, che spiega perché sia ​​stato l’autore di Fiducia Supplicans», che consente la benedizione «non liturgica» delle «coppie» irregolari e omosessuali.   «Quel documento maledetto ha suscitato non solo un’enorme confusione all’interno della Chiesa, ma anche uno scandalo e un dolore incommensurabili tra i fedeli», ha dichiarato l’ autore di El Wanderer.   «Il problema del cardinale Fernández spiega anche il disprezzo con cui ha trattato gratuitamente la Beata Vergine Maria, negando i suoi due titoli usati da santi e papi», continua l’analisi. «Perché questo orrore per la verginità e la purezza, virtù eminentemente incarnate nella Madre di Dio?»   Come  riportato da Renovatio 21, quando emersero i testi scabrosi del cardinale l’arcivescovo Carlo Maria Viganò aveva detto che le Guardie Svizzere avrebbero dovuto arrestare Tucho.   «I blasfemi rigurgiti di cloaca del ributtante libello di Tucho mostrano un tale livello di perversione e di alienità alla Fede da imporre la cacciata manu militari dell’Argentino e dei suoi complici» ha scritto monsignor Viganò su Twitter.   «Le Guardie Svizzere hanno giurato di difendere la Sede di Pietro, non colui che la sta demolendo sistematicamente. Siano dunque fedeli al giuramento e arrestino questi eretici pervertiti!» esclamava l’arcivescovo.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da YouTube
Continua a leggere

Spirito

Donald Trump pubblica un messaggio ufficiale in onore di Maria per l’Immacolata Concezione

Pubblicato

il

Da

Si tratta di un messaggio che può essere definito storico: il presidente Donald Trump è il primo presidente degli Stati Uniti a pubblicare un messaggio presidenziale ufficiale in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, celebrata l’8 dicembre.

 

Negli Stati Uniti, fin dalle origini del Paese, esiste la devozione all’Immacolata Concezione; è la santa patrona del Paese, come in Spagna, e l’anno prossimo si celebrerà il 250° anniversario dell’indipendenza.

Sostieni Renovatio 21

Un riconoscimento storico della tradizione cattolica

Nel suo messaggio, Trump riconosce che «per quasi 250 anni, Maria ha svolto un ruolo distintivo nella nostra grande storia americana». La dichiarazione presidenziale sottolinea la profonda devozione dei cattolici americani e dei santi americani verso Maria, la madre di Gesù.

 

Trump sottolinea che la festa dell’Immacolata Concezione è considerata un «giorno festivo di precetto» nella Chiesa cattolica, il che significa che i fedeli cattolici devono partecipare alla messa.

 

Il ruolo di Maria nella storia americana

Il messaggio presidenziale ripercorre la storia della devozione mariana negli Stati Uniti, a partire dal vescovo John Carroll, primo vescovo cattolico del Paese e cugino di Charles Carroll, firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, che nel 1792 consacrò la giovane nazione alla madre di Cristo.

 

Trump menziona anche come i cattolici attribuissero la vittoria del generale Andrew Jackson sugli inglesi nella battaglia di New Orleans all’intercessione di Maria. «Ogni anno, i cattolici celebrano una messa di ringraziamento a New Orleans l’8 gennaio in memoria dell’aiuto di Maria nel salvare la città», si legge nella dichiarazione.

Aiuta Renovatio 21

Personaggi di spicco ed eredità mariana

Il messaggio mette in risalto importanti figure americane come Elizabeth Ann Seton, Frances Xavier Cabrini e Fulton Sheen, che hanno dedicato la loro vita a glorificare Dio servendo gli altri e hanno mantenuto una profonda devozione a Maria.

 

Il presidente menziona la Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, situata nel cuore della capitale, che onora Maria come la chiesa più grande del Nord America. Sottolinea inoltre che quasi 50 università americane portano il nome di Maria e che l’inno «Ave Maria» è caro a innumerevoli cittadini.

 

Una preghiera per la pace nel mondo

Nel suo messaggio, Trump ha fatto riferimento alla Prima Guerra Mondiale, quando Papa Benedetto XV commissionò e consacrò una statua di Maria, Regina della Pace, che teneva in braccio Gesù Bambino con un ramoscello d’ulivo, per incoraggiare i fedeli cristiani a seguire il suo esempio di pace pregando per la fine della guerra. «Pochi mesi dopo, la Prima Guerra Mondiale finì», ha concluso il presidente.

 

«Oggi ci rivolgiamo ancora una volta a Maria per trovare ispirazione e conforto, mentre preghiamo per la fine della guerra e per una nuova era duratura di pace, prosperità e armonia in Europa e nel mondo», si legge nella dichiarazione.

 

L’«Ave Maria» inclusa nel messaggio ufficiale

Con una mossa senza precedenti, Trump ha incluso la preghiera completa dell’«Ave Maria» nel suo messaggio presidenziale. Il messaggio si conclude riconoscendo «con totale gratitudine» il ruolo di Maria «nel promuovere la pace, la speranza e l’amore in America e oltre i nostri confini», mentre gli Stati Uniti si avvicinano al 250° anniversario della loro indipendenza.

Iscriviti al canale Telegram

Messaggio presidenziale in occasione della festa dell’Immacolata Concezione

Oggi rendo omaggio a tutti gli americani che celebrano l’8 dicembre come giorno sacro in onore della fede, dell’umiltà e dell’amore di Maria, madre di Gesù e una delle figure più importanti della Bibbia.

 

Nella festa dell’Immacolata Concezione, i cattolici celebrano quella che credono essere la liberazione di Maria dal peccato originale come Madre di Dio. Entrò nella storia per la prima volta da bambina quando, secondo la Scrittura, l’angelo Gabriele la salutò nel villaggio di Nazareth con la notizia di un miracolo: «Ti saluto, piena di grazia! Il Signore è con te», annunciandole che «concepirà nel suo grembo e partorirà un figlio, e lo chiamerà Gesù».

 

In uno degli atti più profondi e trascendenti della storia, Maria accettò eroicamente la volontà di Dio con fiducia e umiltà: «Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola». La decisione di Maria cambiò per sempre il corso dell’umanità. Nove mesi dopo, Dio si fece uomo quando Maria diede alla luce un figlio, Gesù, che avrebbe offerto la sua vita sulla croce per la redenzione dei peccati e la salvezza del mondo.

 

Per quasi 250 anni, Maria ha svolto un ruolo di primo piano nella nostra grande storia americana. Nel 1792, meno di un decennio dopo la fine della Guerra d’Indipendenza, il vescovo John Carroll, il primo vescovo cattolico degli Stati Uniti e cugino del firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza Charles Carroll, consacrò la nostra giovane nazione alla Madre di Cristo. Meno di un quarto di secolo dopo, i cattolici attribuirono a Maria la straordinaria vittoria del generale Andrew Jackson sugli inglesi nella decisiva battaglia di New Orleans. Ogni anno, l’8 gennaio, i cattolici celebrano una Messa di Ringraziamento a New Orleans in ricordo del ruolo di Maria nella salvezza della città.

 

Nel corso dei secoli, leggende americane come Elizabeth Ann Seton, Frances Xavier Cabrini e Fulton Sheen, che hanno dedicato la loro vita a glorificare Dio nel servizio agli altri, hanno professato una profonda devozione a Maria.

 

La Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, situata nel cuore della capitale, onora Maria come la chiesa più grande del Nord America. L’inno senza tempo «Ave Maria» è ancora caro a innumerevoli cittadini. Ha ispirato la fondazione di innumerevoli chiese, ospedali e scuole. Quasi 50 college e università americane portano il nome di Maria.

 

E tra pochi giorni, il 12 dicembre, i cattolici negli Stati Uniti e in Messico celebreranno l’incrollabile devozione a Maria che ebbe origine nel cuore del Messico, dove ora sorge la magnifica Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, nel 1531. Mentre ci avviciniamo al 250° anniversario della gloriosa indipendenza americana, riconosciamo e rendiamo grazie, con profonda gratitudine, per il ruolo di Maria nel promuovere la pace, la speranza e l’amore negli Stati Uniti e oltre i nostri confini.

 

Oltre un secolo fa, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, Papa Benedetto XV, capo della Chiesa Cattolica Romana, commissionò e consacrò una maestosa immagine di Maria, Regina della Pace, con il Bambino Gesù tra le braccia e un ramoscello d’ulivo, per incoraggiare i fedeli cristiani a seguire il suo esempio di pace e a pregare per la fine di quella terribile carneficina. Pochi mesi dopo, la Prima Guerra Mondiale terminò.

 

Oggi ci rivolgiamo ancora una volta a Maria per trovare ispirazione e conforto, pregando per la fine della guerra e per una nuova e duratura era di pace, prosperità e armonia in Europa e nel mondo intero.

 

In suo onore, e in questo giorno così speciale per i nostri cittadini cattolici, ricordiamo le sacre parole che hanno portato aiuto, conforto e sostegno a generazioni di credenti americani nei momenti difficili:

 

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr


 

Continua a leggere

Spirito

Papa Leone intervenga sull’Eucarestia a Brigitte Macron: parla un sacerdote francese

Pubblicato

il

Da

Padre Guy Pagès,un sacerdote della diocesi di Parigi, n ha scritto una lettera aperta a Papa Leone XIV chiedendogli di imporre sanzioni a coloro che hanno permesso la profanazione della Santa Eucaristia quando la first lady francese ha ricevuto pubblicamente la Comunione durante una messa speciale celebrata dall’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, nella cattedrale di Notre Dame. Lo riporta LifeSite.   L’occasione è stata la riapertura ufficiale della cattedrale dopo il terribile incendio, scoppiato il lunedì della Settimana Santa del 2019, che avrebbe potuto distruggerla.   La lettera di Pagè è piena di angoscia per la sorte eterna di coloro che hanno reso possibile questo sacrilegio e, citando la valutazione di Benedetto XVI, avverte che si può fare un parallelo tra l’abuso sui minori all’interno della Chiesa e il disprezzo per il Corpo di Cristo.   Esattamente un anno fa, l’8 dicembre 2024, Brigitte Macron, sposata civilmente con il presidente francese Emmanuel Macron, ha raggiunto il marito a Notre Dame e salì è salita suo posto in prima fila per ricevere la Santa Comunione. Ha ricevuta l’Ostia dalle mani di monsignor Philippe Marsset, vescovo ausiliare di Parigi, alla presenza dell’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich. Non una parola, né un sopracciglio alzato, di fronte a questo scandalo pubblico. Brigitte Macron, che ha divorziato dal suo primo marito, André-Louis Auzière, nel 2006, non risulta aver regolarizzato la sua situazione coniugale con un matrimonio religioso dopo la morte di Auzière nel dicembre 2019. Inoltre, è una sostenitrice pubblica dell’aborto, dell’eutanasia e delle rivendicazioni LGBT.   In quanto personaggio pubblico che vive un’unione matrimoniale irregolare – per quanto ne sa l’uomo della strada – e che dichiara apertamente il suo sostegno a cause incompatibili con la fede cattolica, Brigitte Macron non avrebbe dovuto avvicinarsi all’altare per ricevere la Santa Comunione, e la sua situazione e le sue posizioni pubbliche su queste questioni avrebbero dovuto in ogni caso indurre il ministro del sacramento a imporre un rifiuto chiaro, seppur discreto.   La messa è stata trasmessa da Le Jour du Seigneur, il programma cattolico della televisione pubblica francese. Al minuto 1 ora e 56, si vede chiaramente Brigitte Macron ricevere la Comunione, mentre il commentatore afferma: «ha tutto il diritto di farlo». Aggiunge che Emmanuel Macron non si è avvicinato per ricevere l’Ostia per «totale rispetto» della «laicità», la separazione tra Chiesa e Stato. La premiérè dame riceve l’Eucarestia, ovviamente, in mano.

Aiuta Renovatio 21

Padre Guy Pagès ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna risposta da Roma che rispondesse alle sue preoccupazioni – né è stata rilasciata alcuna dichiarazione da parte di nessuno che facesse luce sullo stato civile di Brigitte o su posizioni personali che giustifichino un ipotetico riavvicinamento alla Chiesa cattolica, scrive LifeSite.   Padre Pagès ha chiarito di essere «respinto» dal modo in cui la Santa Eucaristia veniva trattata da coloro che detenevano autorità nella Chiesa e di aver sperato in una pubblica sconfessione. Ha atteso fino al 22 giugno prima di scrivere una prima lettera aperta al Dicastero per il Culto Divino, con copie per i Dicasteri per la Dottrina della Fede e per i Vescovi, nonché per la Conferenza Episcopale Francese. Lo ha fatto, ha dichiarato a LifeSiteNews, perché nessun altro si era espresso e si sentiva personalmente obbligato a reagire.   Ha aggiunto che la sanzione per i membri del clero che amministrano i sacramenti in contraddizione con le regole della Chiesa è la loro «sospensione».   Le sue prime parole alla gerarchia cattolica nella lettera di giugno erano per ricordare loro l’ articolo 183 della Redemptionis Sacramentum (25 marzo 2004) che recita: «In modo assolutamente particolare tutti, secondo le possibilità, facciano sì che il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia sia custodito da ogni forma di irriverenza e aberrazione e tutti gli abusi vengano completamente corretti. Questo è compito della massima importanza per tutti e per ciascuno, e tutti sono tenuti a compiere tale opera, senza alcun favoritismo».   Il sacerdote ha aggiunto che l’applicazione del canone 915 del Codice di Diritto Canonico («Non siano ammessi alla sacra comunione gli scomunicati e gli interdetti, dopo l’irrogazione o la dichiarazione della pena e gli altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto») avrebbe permesso di evitare lo scandalo indicando correttamente le condizioni per ricevere l’Eucaristia, soprattutto quando la presenza della coppia presidenziale era stata annunciata in anticipo.   Ora don Pagès scrisse una lettera a Papa Leone XIV, sottolineando che la sua prima lettera ai dicasteri era stata ignorata.   Sua Santità, Il 22 giugno ho inviato una lettera alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, denunciando i sacrilegi commessi contro il Corpo di Cristo domenica 8 dicembre 2024, durante la celebrazione della riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, un evento ripreso dai media di tutto il mondo e a cui hanno partecipato numerose personalità pubbliche, tra cui capi di Stato, che vivono pubblicamente in violazione dei comandamenti di Dio e della Sua Chiesa, e a cui è stata comunque amministrata la Comunione eucaristica, in particolare alla persona che appare come la moglie del Presidente della Repubblica.   Tuttavia, poiché la loro presenza era stata annunciata, sarebbe stato facile indicare le condizioni richieste prima di dare loro la Comunione (CIC 915; Redemptionis Sacramentum 84 ). Il 10 ottobre, non avendo ancora ricevuto risposta dal Dicastero, ho inviato un’ulteriore lettera con richiesta di ricevuta, anch’essa rimasta finora senza risposta. Sento il dovere di portare questi fatti alla vostra attenzione.   La drammatica situazione in cui si trova la Chiesa a causa del suo rifiuto di applicare il diritto canonico in casi gravi di pedofilia avrebbe dovuto convincerci ad applicarlo con rigore in futuro. Benedetto XVI, del resto, ha collegato il modo in cui trattiamo il Corpo di Cristo al modo in cui trattiamo i bambini (Vatican News, 11 aprile 2019 ) … Sono convinto che non ci sarà primavera per la Chiesa finché non torneremo a ricevere la Comunione sulla lingua e in ginocchio , come Benedetto XVI ha insegnato con il suo esempio durante la sua visita a Parigi nel 2008.   Spero quindi che interveniate affinché le molteplici profanazioni dell’Eucaristia commesse in quel giorno siano punite. In caso contrario, la loro banalizzazione aumenterà e più sacerdoti e fedeli andranno all’Inferno ( Cfr. San Giovanni Crisostomo in Entretiens et méditations ecclésiastiques, Rusand, Parigi, 1826), perché è vero che chi riceve la Comunione indegnamente mangia la sua condanna (1 Cor 11,27), e ancor più il sacerdote che gliela dà (1 Rm 1,32). Il 12 marzo 1913, Gesù si lamentò con San Pio da Pietrelcina: «La mia casa è diventata per molti un luogo di divertimento. Così è anche per i miei sacerdoti . Sotto falsa apparenza mi tradiscono con comunioni sacrileghe».   Voglia gradire, Santissimo Padre, l’espressione dei miei deferenti saluti nel Signore.   Che San Tarcisio assista Vostra Santità nella sua missione divina!   Padre Guy Pagès

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Presidencia de la República Mexicana via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Genericimmagine tagliata
Continua a leggere

Più popolari