Geopolitica
Kiev dovrebbe pagare se ha fatto esplodere il Nord Stream: parla Sahra Wagenknecht
La Germania ha urgente bisogno di un’indagine parlamentare indipendente sul sabotaggio del Nord Stream, ha affermato la politica tedesca di sinistra Sahra Wagenknecht in un video pubblicato giovedì.
Se verrà dimostrato che Kiev è dietro l’attacco del 2022 al gasdotto, dovrebbe essere ritenuta responsabile, dice la politica della nuova sinistra tedesca.
La Parlamentare, che guida anche il suo nuovo partito in grande ascesa, l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), ha messo in discussione quello che lei chiama il continuo «silenzio assordante» di Berlino, ben due anni dopo l’incidente. Il gabinetto del cancelliere Olaf Scholz si è ostinatamente rifiutato di condividere con il Parlamento qualsiasi dettaglio sostanziale sull’inchiesta in corso sulle esplosioni o sui suoi risultati, ha sostenuto la Wagenknecht.
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«La necessità di un’indagine è tanto più urgente dal momento che l’Ucraina, che riceve miliardi di soldi dei contribuenti tedeschi, è il principale sospettato», ha affermato la deputata. «Se l’Ucraina è responsabile dell’atto terroristico contro la fornitura energetica tedesca, le forniture di armi devono cessare immediatamente e la questione del risarcimento deve essere posta sul tavolo».
La Wagenknecht ha citato numerosi resoconti dei media occidentali che sostengono che un gruppo di sommozzatori ucraini ha fatto esplodere i gasdotti sottomarini russi che avevano trasportato gas naturale in Germania. Il gruppo, presumibilmente finanziato privatamente, avrebbe agito su ordine del generale ucraino Valery Zaluzhny, che è stato poi licenziato e nominato ambasciatore di Kiev nel Regno Unito, ha riferito Der Spiegel all’inizio di questo mese.
«Chiunque abbia amici come questi non ha davvero bisogno di nemici», ha detto Wagenknecht, aggiungendo che «se questa storia è vera, allora abbiamo davvero avuto lo scandalo del secolo».
La parlamentare ha quindi menzionato altre notizie che suggeriscono che Berlino potrebbe essere stata avvertita dalla CIA del potenziale attacco ma non ha comunque preso alcuna azione.
Il successivo silenzio del governo in seguito all’attacco solleva ancora più interrogativi, ha aggiunto.
«Questo rifiuto di collaborare con il parlamento e il pubblico rende ancora più urgente l’istituzione di un comitato investigativo, richiesto… dal BSW», ha affermato Wagenknecht. Berlino non ha ancora fornito alcuna informazione ufficiale sull’inchiesta. Ad agosto, i media tedeschi hanno riferito che le autorità avevano emesso un primo mandato di arresto nel caso, presumibilmente per un cittadino ucraino identificato come «Vladimir Z».
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La Germania è il secondo maggiore donatore di aiuti militari all’Ucraina, per un totale di oltre 10 miliardi di euro tra gennaio 2022 e giugno 2024, secondo il Kiel Institute for World Economy. Berlino ha anche fornito a Kiev quasi 5 miliardi di dollari in assistenza umanitaria e finanziaria nello stesso periodo, secondo le stime del think tank.
Come riportato da Renovataio 21, i tentativi del partito AfD di discutere al Bundestag della distruzione del Nord Stream sono stati oggetto di boriosa ostruzione da parte dei partiti di governo e pure del democristiani della CDU.
Il premio Pulitzer Seymour Hersh ha sostenuto in più occasioni che l’attacco del Nord Stream sarebbe stato ordinato da Biden e diretto, più che alla Russia, alla Germania, nel tentativo di tenerla ancorata al blocco occidentale recidendo i suoi legami energetici con Mosca.
Un mese fa, dopo che era stato emesso il primo mandato di arresto per il Nord Stream, l’ex capo dei servizi tedeschi disse che la Polonia era coinvolta nell’operazione.
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Immagine di Ferran Cornellà via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Economia
I mercati argentini salgono dopo la vittoria elettorale di Milei, che ringrazia il presidente Trump
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«Grazie, Presidente Trump, per la fiducia accordata al popolo argentino. Lei è un grande amico della Repubblica Argentina. Le nostre nazioni non avrebbero mai dovuto smettere di essere alleate. I nostri popoli vogliono vivere in libertà. Contate su di me per lottare per la civiltà occidentale, che è riuscita a far uscire dalla povertà oltre il 90% della popolazione mondiale».Gracias Presidente @realDonaldTrump por confiar en el pueblo argentino. Usted es un gran amigo de la República Argentina. Nuestras Naciones nunca debieron dejar de ser aliadas. Nuestros pueblos quieren vivir en libertad. Cuente conmigo para dar la batalla por la civilización… pic.twitter.com/G4APcYIA2i
— Javier Milei (@JMilei) October 27, 2025
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Geopolitica
Sudan, le Forze di Supporto Rapido rivendicano la cattura del quartier generale dell’esercito
Le Forze di Supporto Rapido (RSF), milizia paramilitare sudanese, hanno annunciato di aver assunto il controllo del quartier generale dell’esercito nella città di Al-Fashir, devastata dal conflitto.
La capitale del Darfur settentrionale è sotto assedio da parte delle milizie da oltre un anno, con le Nazioni Unite che denunciano attacchi sistematici contro i civili, inclusi l’uccisione e la mutilazione di oltre 1.000 bambini.
Domenica, un portavoce delle RSF ha dichiarato in un comunicato che il gruppo ha conquistato completamente il comando della Sesta Divisione di Fanteria delle Forze Armate Sudanesi (SAF) dopo «battaglie eroiche caratterizzate da operazioni mirate e assedi strategici».
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«La liberazione… segna una svolta cruciale nelle battaglie condotte dalle nostre valorose forze. Traccia le basi per un nuovo Stato a cui tutti i sudanesi contribuiranno», ha affermato il rappresentante delle RSF.
Si ritiene che il quartier generale della Sesta Divisione di fanteria fosse l’ultima roccaforte dell’esercito nel Darfur, dove i combattimenti tra SAF e RSF infuriano da oltre due anni.
Da quando ha assediato Al-Fashir nell’aprile 2024, le RSF sono state accusate di attacchi indiscriminati contro i civili, con droni e artiglieria. Secondo le Nazioni Unite, circa 260.000 civili, di cui 130.000 bambini, sono intrappolati in condizioni disperate, isolati dagli aiuti umanitari nella città.
Secondo organizzazioni per i diritti umani, all’inizio di questo mese almeno 20 persone sono state uccise in attacchi contro una moschea e l’ospedale saudita, l’ultima struttura medica operativa di Al-Fashir, dopo l’uccisione di circa 100 civili a settembre.
Domenica, Tom Fletcher, coordinatore degli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite, si è detto «profondamente allarmato» dalla situazione ad Al-Fashir, chiedendo un cessate il fuoco immediato in tutto il Sudan. Il Fletcher sottolineato che i combattenti continuano ad avanzare in città, bloccando le vie di fuga e lasciando i civili intrappolati, affamati e terrorizzati.
Il conflitto tra l’esercito e le RSF, scoppiato a Khartoum nell’aprile 2023, ha generato quella che l’ONU considera una delle peggiori crisi umanitarie al mondo.
L’esercito non ha ancora commentato la presunta perdita del quartier generale di Al-Fashir, ma il suo comandante, Abdel Fattah Al-Burhan, ha discusso con l’ambasciatore turco Fatih Yildiz di questioni come gli sforzi per revocare l’assedio alla capitale della regione, secondo una nota ufficiale.
Come riportato da Renovatio 21, il comandante delle Forze di supporto rapido (RSF) paramilitari sudanesi, Mohamed Hamdan Dagalo, ha prestato giuramento come capo di un governo rivale del Sudan.
Come riportato da Renovatio 21, la RSF aveva annunciato un «governo di pace e unità» parallelo ancora lo scorso febbraio.
Le stragi nel Paese non si contano. Due mesi fa si era consumato un orribile massacro a seguito di un attacco aereo ad un mercato. Settimane fa c’era stato un attacco ad un ospedale.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2024 le fazioni rivali sudanesi avevano interrotto i negoziati.
Il conflitto ha casato già 15 mila morti e 33 mila feriti. Le Nazioni Unite hanno descritto la situazione umanitaria in Sudan come una delle crisi più gravi al mondo. Mesi fa la direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, aveva avvertito che la guerra di 11 mesi «rischia di innescare la più grande crisi alimentare del mondo».
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Gli USA sono stati accusati l’estate scorsa di aver sabotato gli sforzi dell’Egitto per portare la pace in Sudan.
Le tensioni in Sudan hanno portato perfino all’attacco all’ambasciata saudita a Karthoum, mentre l’OMS ha parlato di «enorme rischio biologico» riguardo ad un attacco ad un biolaboratorio sudanese.
Come riportato da Renovatio 21, il generale Abdel Fattah al-Burhan, leader de facto e capo dell’esercito della nazione africana dilaniata dalla guerra, due mesi fa è stato oggetto di un tentato assassinio via drone.
Il Paese è stato svuotato dei suoi seminaristi.
La Russia nel frattempo fa ha annunziato l’apertura di una base navale in Sudan.
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Immagine di Coordenação-Geral de Observação da Terra/INPE via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Lavrov: falchi europei minano i negoziati tra Russia e Stati Uniti
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